Destra di Popolo.net

PERCHE’ AVEVAMO LA CERTEZZA CHE SILVIA AVREBBE VINTO A GENOVA AL PRIMO TURNO

Maggio 28th, 2025 Riccardo Fucile

LA LOTTA INTESTINA TRA GLI ORFANI DI TOTI , LE DIVISIONI NEL CENTRODESTRA, PICIOCCHI ABBANDONATO A SE STESSO, LA SOTTOVALUTAZIONE DEL VENTO CAMBIATO (SECONDA PUNTATA)

La lite per l’eredità.
Succede anche nelle famiglie normali, figuriamoci in politica. La spartizione dell’eredità di Giovanni Toti da mesi aleggiava a Genova, con riposizionamenti di consiglieri alla ricerca di un nuovo protettore politico. Diciamo la verità, la riconoscenza in politica è merce rara, anche a fronte di chi ha finanziato campagne elettorali di tante mezze tacche attraverso la Fondazione che Toti alimentava non solo salendo le scalette dello yacht di Spinelli, ma anche attraverso i contributi delle lobby di industriali e professionisti genovesi pronti al do ut des, compreso un occhio di riguardo per i media locali, ampiamente foraggiati per glorificare le geste del sovrano.
Non hanno neanche compreso il campanello di allarme delle Regionali dove Bucci è stato eletto solo grazie ai voti controllati da Scajola nell’imperiese, ma battuto di 18.000 voti nelle 653 sezioni di Genova (121.819 per Orlando, 103.221 per Bucci).
Rispetto a quando venne eletto sindaco, Bucci aveva già perso alle regionali di ottobre 9.200 voti.
Sul fronte opposto si era passati dai 77.065 voti dell’ex candidato sindaco di centrosinistra Dello Strologo, perdente a suo tempo con Bucci, ai 121.821 di Andrea Orlando, cioè 44.800 preferenze in più, pari a una crescita del 58% .
Segno di una insofferenza latente, pronta ad esplodere. Eppure il centrodestra in questi ultimi mesi ha passato il tempo a discutere se Piciocchi fosse l’erede designato o meno, con Toti che dietro le quinte minava il terreno in quanto riteneva migliore la candidatura di Ilaria Cavo (da sempre al suo fianco in Regione). Fino alla farsa che di fronte alla candidatura femminile di Silvia Salis era meglio indicare Ilaria come vicesindaco. Ragionamenti da medioevo (in effetti su tanti temi, in quel contesto vanno collocati i sovranisti). Chiusi nel palazzo del Doge, insensibili ai cittadini incazzati, hanno pensato che potessero vincere vantando progetti rifiutati dai cittadini e confidando nella macchina del fango dei noti manipolatori e manganellatori mediatici al loro servizio. Senza capire che avrebbe pesato di più la foto di Bucci che sale sullo yacht di Spinelli che quella di Silvia in spiaggia con il piccolo Edoardo in braccio (senza neanche oscurarne il viso). Con autogol esilaranti: da un lato le accuse false a Silvia di essersi prima proposta come candidata del centrodestra, dall’altro proprio Bucci che smentisce involontariamente: “se me lo avesse chiesto le avrei detto di sì”. Quindi non l’ha mai chiesto, argomento denigratorio andato a puttane, complimenti… Piciocchi ringrazia per la considerazione.
Ringrazia anche stamane in modo polemico: “Io candidato sbagliato? Se Fratelli d’Italia e Forza Italia avessero avuto due punti in più in percentuale sarei arrivato al ballottaggio”. Tradotto: non vi siete impegnati, avete solo pensato alle preferenze (Meloni è apparsa solo in videocollegamento per la chiusura). E che ti volevi aspettare Piciocchi da una coalizione divisa in tribù?
La chiamata alle armi contro la Salis alla fine ha portato a Piciocchi 3.800 voti in più rispetto al Bucci delle ultime regionali. Peccato che da sola Silvia ne abbia portati 3.000 in più rispetto ad Orlando.
Giochi finiti, tutti a casa.

(seconda puntata)

argomento: Politica | Commenta »

INTERVISTA A SILVIA SALIS: “NECESSARIA UN’OPERAZIONE VERITA’ SUI REALI CONTI DEL COMUNE, RENDERO’ PUBBLICI TUTTI I BILANCI”

Maggio 28th, 2025 Riccardo Fucile

SILVIA COMINCIA A MARTELLARE: “NO A SKYMETRO E FUNIVIA, NON DETURPO GENOVA CON PILONI IN MEZZO ALLE CASE”… “RIVEDERE PIANO DEL COMMERCIO, QUELLO DEL VERDE, NUOVO FORNO CREMATORIO E ROTONDA DI CARIGNANO”… “PRESIDI SOCIALI, TRASPARENZA E DIALOGO SENZA IDEOLOGIE. PRAGMATISMO. CULTURA ANCHE NELLE PERIFERIE”… “SU CHI MI HA DIFFAMATA? ANDRO’ FINO IN FONDO, CI STANNO PENSANDO I MIEI AVVOCATI”

“Sto pensando di tenere la delega allo Sport”. Silvia Salis in queste ore sta ragionando sulla giunta. La neo sindaca, aveva parlato di “due settimane” ma azzarda: “Potremmo anche essere più veloci, niente nomi ma sarà una giunta politica, anche i tecnici dovranno avere un profilo politico, e sarà forte perché dovremo toccare temi che la destra non ha neppure sfiorato”.
In una lunga intervista nella redazione di Genova24 Silvia Salis spiega che, al di là delle prime pratiche sulla scrivania, e subito dopo la definizione della squadra, sarà immediatamente necessaria un’operazione verità.
“Servirà un momento di approfondimento trasparente sullo stato reale di quello che prendo in eredità, la condizione economica del Comune, renderemo pubblici i bilanci delle partecipate per avere chiaro da dove partire, tenendo ferma la tutela dei lavoratori e il mantenimento in mano pubblica”.
Ancora non è entrata ufficialmente in carica – la proclamazione avverrà con ogni probabilità questo venerdì 30 maggio – e il figlio Eugenio, racconta Salis, sta giusto imparando a dire “sindaca” ma ci sono già alcuni di dossier “indigesti” che la neo prima cittadina dovrà affrontare e ci sono alcune partite su cui dovrà domandarsi se avrà senso mandare tutto all’aria o cercare .
I dossier “indigesti”, da Skymetro a funivia passando per Palasport e crematorio
“E’ normale, succede a ogni cambio di amministrazione, ma su alcuni progetti non avremo esitazioni”. Uno di questi è lo Skymetro – “così come lo hanno progettato non lo faremo” e l’altro è la funivia – “i piloni nel mezzo del Lagaccio io non li metto”.
Ma ci sono altre questioni che la candidata vincente del centrosinistra avrebbe preferito non trovarsi come lascito. Dal piano del Commercio e quello del Verde (“Queste cose si fanno all’inizio di un mandato, non l’ultima settimana”), alla realizzazione della Rotonda di Carignano, al nuovo forno crematorio passando per l’acquisto del Palasport. Il rogito avrebbe dovuto essere firmato la settimana scorsa dall’amministrazione Piciocchi ma la firma dal notaio è stata rinviata al 3 giugno. C’è chi l’ha definita una polpetta avvelenata.
Lei si limita a dire: “Un’operazione che non condivido dal punto di vista economico ma che ci troveremo a dover firmare, l’arena sportiva è pronta e serve alla città”. Pragmaticità, la parola d’ordine di Silvia Salis, in questo e altri frangenti.
Pragmaticità, il mantra per la coalizione: “Serve una giunta politica”
Pragmaticità è il mantra che Salis sta ripetendo nelle conferenze stampa e quindi indirettamente agli alleati anche per la definizione della sua giunta. “In questi tre mesi ho frequentato molte persone e mi sono fatta un’idea delle competenze e delle caratteristiche e di questo farò tesoro, la giunta sarà politica perché la tenuta della giunta è innanzitutto una tenuta politica, poi potrà esserci qualche assessore tecnico ma non potranno essere troppi”.
E qui le due facce della medaglia del campo progressista: “Il campo progressista ha moltissime competenze al suo interno, e in questo ci differenziamo molto dal centrodestra, ma ci sono anche forti ideologie, si tratta di trovare una sintesi, si tratta di fare un passo indietro in nome del raggiungimento degli obiettivi”. Da ex atleta professionista, e da quasi-ex vicepresidente del Coni, sorride a chi le chiede se terrà la delega allo Sport: “Sì, ci sto pensando”.
Salis “amara”: la preoccupazione per gli attacchi personali, l’ipotesi querele
A Genova24, Silvia Salis, in questi giorni di grandi soddisfazioni, ha parlato anche di paure: “Un impegno politico di questo livello coinvolge tutta la famiglia e gli attacchi non sono solo per te, sono subiti anche da chi
ti ama e questa è una scelta che si fa solo con coraggio e con la voglia di fare bene per la tua città, penso a mia madre, mio marito in primo piano, mio figlio che ha un anno, a mia sorella, a tutta la sua famiglia. Ci sono state delle conversazioni meravigliose con mia nonna in cui le ho dovuto spiegare che se Farfallina32 dice una cosa non è che io le devo rispondere…”.
Ma sugli attacchi sul piano personale subiti in campagna elettorale, tra testate giornalistiche di area e figure politiche anche istituzionali, non nasconde di avere intenzione di andare fino in fondo, e non esclude querele: “Sto valutando con i miei avvocati una serie di azioni”.
Finanziamento della campagna elettorale: “Un mix di privati e partiti”
“Ci sarà la massima trasparenza su quelle che sono state le risorse della campagna elettorale, ci sono state persone di altissimo profilo che se ne sono occupate e anche se non mi sono interessata direttamente a ogni aspetto ho chiesto che ci fosse la massima attenzione del rispetto delle regole”. Così Silvia Salis ha risposto alle domande di Genova24 in merito al finanziamento della campagna elettorale sicuramente onerosa: “Entrando nello specifico abbiamo avuto un mix di privati e partiti, ma anche raccolte popolari e anche risorse della mia famiglia, ma ci sarà la massima trasparenza, non vengo da gruppi d’interesse”.
Crack e altre droghe, la “nuova” emergenza per cui non bastano le telecamere
La redazione di Genova24 è affacciata sui vicoli del centro storico. E’ anche da qui che, talvolta, ci è capita di osservare scene di degrado legate, spesso al mondo dello spaccio. Quello delle tossicodipendenze è un problema che negli ultimi anni è tornato a livelli preoccupanti, a partire dal consumo di crack ed eroina. Abbiamo chiesto a Silvia Salis se lo consideri un tema prioritario.
“Bisogna dire chiaramente una cosa – afferma la sindaca – è dimostrato da quello che accade in ogni città del mondo che un approccio repressivo non produce alcun risultato, ovvio che siamo al fianco delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità e ovvio che le telecamere hanno una funzione importantissima dal punto di vista investigativo, ma il valore di deterrenza è zero, l’emergenza delle dipendenze, perché di emergenza stiamo parlando, si può contrastare solo con un aumento dei presidi sociali, con
l’ingresso dell’amministrazione nella comprensione delle cause del malessere, con la creazione di alternative, lavoro e percorsi di reinserimento per questi giovani e non solo, e non si può pensare che se ne occupi solo l’assessorato alla Sicurezza, ci sono almeno cinque assessorati coinvolti in maniera trasversale”.
Cultura, centri sociali, festa della bandiera: “Dialogare senza ideologie”
Si è parlato anche di cultura (a proposito, l’assegnazione di questo assessorato potrebbe essere uno dei nodi della composizione della giunta) con Silvia Salis che non ha intenzione di fare tabula rasa di quanto costruito a Genova negli ultimi anni ma di riformarlo profondamente.
Quindi “non elimineremo la festa della bandiera, con tutto quello che è stato speso…” ironizza “ma pensiamo a una cultura diffusa che non sia solo grandi eventi in centro città, dobbiamo valorizzare la rete di musei e biblioteche, far vivere i quartieri decentrati, dare vita a iniziative che riportino Genova al centro in maniera innovativa”.
E poi sui centri sociali, in una città dove sono stati quasi tutti smantellati o depotenziati: “Dico che chiunque possa offrire una gestione degli spazi che sia produttiva, chiunque avrà un rapporto costruttivo e collaborativo con l’amministrazione, è benvenuto, il Comune deve tornare a parlare di spazi culturali e farlo in un modo non ideologico”.

(da Genova24)

argomento: Politica | Commenta »

LA MOSSA DI MELONI PER EVITARE IL “CAPPOTTO” ALLE REGIONALI DI OTTOBRE: ANTICIPARE A SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE DEL MELONIANO ACQUAROLI E DI POSTICIPARE QUELLO IN VENETO

Maggio 28th, 2025 Riccardo Fucile

IL VERO PUNTO DEBOLE DEL CENTRODESTRA È LA CLASSE DIRIGENTE. SUL PIANO LOCALE LO SCHEMA DELLA DONNA SOLA AL COMANDO MOSTRA DEI LIMITI EVIDENTI. SOTTO GIORGIA MELONI, C’È IL NULLA

Ci sono un paio di indizi, nel day after del voto, che ci raccontano cosa quel voto ha significato per il centrodestra e quale problema squaderna. Il primo è una certa attitudine a minimizzare o a parlar d’altro
Il secondo indizio lo fornisce il governatore delle Marche Francesco Acquaroli. Il quale fa sapere che lì si andrà alle urne a fine settembre, relativamente presto per una regione balneare. Significa che quell’appuntamento suscita già una certa apprensione.
Di qui l’idea di anticiparlo rispetto alla tornata di ottobre, sia per dare meno tempo agli avversari di organizzarsi, sia per separarlo rispetto a un giro che si annuncia favorevole per il centrosinistra con Toscana, Campania, Puglia. E pure il fatto che le tre Regioni siano percepite come non contendibili è una notizia, e un altro indizio del problema. Dunque, al fine di evitare l’effetto “cappotto”, si anticipano le Marche e si posticipa il Veneto. Un modo per diluire il tutto.
Tutto questo – assenza di una riflessione e apprensione – è il sequel del film proiettato sin qui, e disvela il punto di maggiore fragilità del centrodestra nell’era meloniana: il tema della sua classe dirigente.
A livello nazionale, lo schema della “donna sola al comando” tiene, pur non brillando come risultati, anche per una sua abilità e per mancanza di una alternativa compiuta. Ma la scelta di far prevalere la fedeltà sul merito, di non allargare né coinvolgere personalità nuove è figlia della incapacità di immaginare se stessi come la classe dirigente di un grande Paese e non come i protagonisti di una rivincita politica.
A livello locale, dove non si vota su “Giorgia”, lo schema mostra dei limiti evidenti, soprattutto sulla lunga durata. Lo scorso anno ci furono Bari e
Firenze, che il centrodestra non riuscì a espugnare, e Potenza, Cagliari, Perugia dove fu espugnato (e infatti poi perse l’Umbria).
Anche le regionali segnalano questo elemento di fragilità. Oggi riguarda Acquaroli, che fu scelto come candidato al posto del bravo sindaco di Ascoli Guido Castelli perché più “inner circle”, come valse in Sardegna per Paolo Truzzu, che la fedeltà ce l’ha tatuata sul braccio. Bocciata anche Donatella Tesei in Umbria, in quota Lega, dopo aver governato cinque anni. In Basilicata invece il centrosinistra si è tecnicamente suicidato e nel fortino abruzzese la destra ha retto.
Per carità, non è un collasso, non c’è nulla di irrimediabile, per proporzioni e rilevanza. Le politiche sono un’altra cosa. E, a livello locale, come nel resto del mondo, resta una forte predominanza della destra nelle cosiddette aree interne e nella provincia profonda che vive le trasformazioni con più lentezza e spirito conservatore rispetto alle città.
E tuttavia il tema c’è. Insomma, ai bei tempi è vero che Silvio Berlusconi col suo tocco magico riusciva a far vincere anche i suoi camerieri, ma era anche un grande scopritore di talenti e creatore di squadre.
Aveva cioè la capacità di selezionare gente non solo sul criterio della fedeltà stretta, di pescare in altri mondi e di fidelizzarli alla causa. Se quando hai il 30 per cento e ragioni come se avessi ancora il tre, ti affidi solo ai bilancini delle appartenenze, e hai paura che se scegli uno bravo poi sfugge di mano, è un limite. E’ il populismo, bellezza! Sotto Giorgia Meloni, c’è pressoché il nulla.

argomento: Politica | Commenta »

IL PRANZO DEI VELENI, LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO : MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL “PATRIOTA” TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L’ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO

Maggio 28th, 2025 Riccardo Fucile

QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, “IL TRUCE” DELLA LEGA E’ PARTITO ALL’ATTACCO, INCOLPANDO LA ”GIORGIA DEI DUE MONDI” PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E’ SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA

Lunedì di fuoco a Palazzo Chigi Giorgia Meloni ha convocato per pranzo i suoi due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani.
Una volta attovagliati, tra i tre caballeros di Palazzo Chigi sono volati piatti e bicchieri, tra recriminazioni, accuse reciproche e tonanti vaffa.
Prima il presidente verticalmente svantaggiato del Consiglio e il leader per mancanza di prove di Forza Italia hanno messo all’angolo l’altro vice premier, quel rompicojoni di Salvini, martellandolo per le sue posizioni dichiaratamente anti-europee e per i continui “sabotaggi” sulle scelte del Governo, non ultima la dichiarazione di trattare sui dazi direttamente con Trump, senza l’Unione europea tra i piedi.
Al recente Festival dell’Economia di Trento, dopo aver ribadito che “l’autonomia di Trento e Bolzano non si tocca” ma che “il terzo mandato non lo vuole nessuno. Secondo me è un errore perché è una riduzione della democrazia. Detto questo mi sono messo l’anima in pace e non c’è nessuno scricchiolio sul terzo mandato”, Salvini ha dichiarato che l’Italia avrebbe dovuto muoversi in autonomia e cercare di spuntare le migliori condizioni con la Casa Bianca (”Spero che qualcuno abbia una linea diretta con gli Usa”).
A quel punto, perfino Giorgia Meloni ha perso la pazienza ed è stata costretta ad informare il suo vice-premier che la competenza in materia di commercio non sia dei singoli 27 Stati dell’Unione, ma della Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Oltre al fatto che, davanti a una mossa ”degenere”, avrebbe immediatamente innescato una pesantissima procedura di infrazione contro il Belpaese.
Il segretario della Lega è stato anche massacrato per l’inopportunissimo scontro con il Quirinale di Mattarella sui controlli antimafia dei cantieri impegnati per la costruzione del fatidico Ponte sullo Stretto di Messina.
Il clima, già intorbidito dalle ruggini dei mesi scorsi (si veda anche il risiko bancario), è infine precipitato nello scoramento totale quando sono arrivati i risultati elettorali delle Comunali, a partire da Genova.
I tre leader, abituati a prendere per oro colato i sondaggi, non si aspettavano una scoppola di queste proporzioni. Una batosta, incassata in barba all’attivismo di Meloni e camerati a favore della candidatura di Pietro Piciocchi, che ha acceso uno fervido scazzo.
Salvini, già massacrato dai suoi compagni di governo, ha avuto gioco facile a prendersi la rivincita rinfacciando a lla Ducetta che il sindaco di Genova il centrodestra ce l’aveva già ed era Marco Bucci (e Piciocchi era il suo vice).
Lo stesso Bucci che proprio la Ducetta ha convinto a candidarsi a Governatore della Regione Liguria dopo lo scoppio dello scandalo mazzette che ha travolto Giovanni Toti, caro alla Lega.
Il ragionamento di Salvini, in soldoni, è questo: “Oggi avremmo il nostro sindaco a Genova (Bucci) e un governatore di centrodestra se tu non ti fossi opposta alla candidatura di Rixi per la successione a Toti”.
A quel punto nella discussione si è infilato il ciociaro Antonio Tajani, che ha dovuto ricordare a Meloni e Salvini che se la coalizione oggi governa la Liguria con Bucci devono ringraziare per la vita l’eterno Claudio Scajola che, nelle province di Savona e Imperia, è ancora il deus ex machina delle urne. Altrimenti, oggi, alla presidenza della Regione Liguria, ci sarebbe il Pd con Andrea Orlando. Gong! ci vediamo al prossimo roun

(da Dagoreport)

argomento: Politica | Commenta »

ELEZIONE DI SILVIA SALIS FINISCE SUL TIMES: “DURO COLPO PER LA COALIZIONE DI GIORGIA MELONI”

Maggio 28th, 2025 Riccardo Fucile

“SCHLEIN E CONTE DEVONO RICORDARSI CHE HANNO PIU’ COSE IN COMUNE DI QUELLE CHE LI DIVIDONO”

L’elezione di Silvia Salis come nuova sindaca di Genova diventa un caso nazionale. E come tale sta suscitando interesse anche nei media esteri. Il quotidiano britannico Times, infatti, le ha dedicato un articolo, finito nell’homepage esteri, in cui la tornata elettorale genovese viene presa in esame in quanto avrebbe “inferto un duro colpo alla coalizione di destra di Giorgia Meloni“.
La vittoria del centrosinistra a Genova è “una delle tante sconfitte subite dalla coalizione del Primo Ministro lunedì nelle elezioni locali” e di fatto, secondo i commentatori inglesi, sarebbe una svolta il campo progressista dopo i “precedenti litigi che hanno indebolito l’opposizione e che hanno avvantaggiato enormemente la Meloni”. Un cambio di passo sottolineato dalla stessa neo-sindaca ai cronisti del Times: “La mia vittoria ci fa riflettere su come, se i partiti progressisti in Italia si uniscono, la destra perde ogni argomento e possiamo vincere a livello locale e nazionale“.
Nell’articolo viene riportato anche il commento di Matteo Renzi, citato come sostenitore della Salis – “I sondaggi dicono che Meloni è molto forte, ma non è vero. Un incantesimo è stato spezzato” per poi tornare sulle argomentazioni di Silvia Salis sul tema: “Meloni aa svolto un valido lavoro sulla scena internazionale, ma meno nella politica nazionale divisiva“.
“Lunedì – continua Tom Kington, inviato del Times a Roma – le coalizioni di centrosinistra hanno anche vinto una contesa elettorale a Ravenna e hanno superato i raggruppamenti di destra in vista dei ballottaggi a Taranto e Matera, nel sud Italia — ma le contese hanno coinvolto solo due milioni di elettori in Italia. I partiti di opposizione dovranno lavorare di più per unirsi alle elezioni regionali in autunno, in cui 17 milioni di italiani potranno votare“.
“Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico e principale avversaria della Meloni, ha faticato a eguagliare la Meloni in prontezza di spirito e carisma e ha litigato con Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle”. Ha osservato il giornalista britannico prime di riportare il commento di Silvia Salis: “Schlein e Conte devono ricordarsi che hanno più cose in comune di quelle che li dividono. Si tratta di allenarsi a coesistere, come in un matrimonio“.
Un vantaggio, secondo il cronista, che l’opposizione avrà “in vista delle elezioni regionali in autunno, prima delle elezioni nazionali nel 2027” sono le fratture all’interno della stessa coalizione della Meloni, che potrebbero essere esacerbate mentre i suoi partner “lottano per scegliere i candidati regionali”.
Infine un commento sulla vittoria: “Lo sport insegna a combinare la pianificazione quotidiana e a lungo termine – ha detto Salis al Times – Ti alleni per la competizione di domani e per le prossime Olimpiadi tra quattro anni. La politica ha bisogno della stessa abilità”.

(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

COSI’ LA SINISTRA SI E’ RIPRESA GENOVA: IL “MIRACOLO” DELL’AFFLUENZA, LA RISURREZIONE DEL PD, LA DESTRA BEFFATA

Maggio 28th, 2025 Riccardo Fucile

IN TRE ANNI BUCCI E PICIOCCHI HANNO PERSO SOLO 4.600 VOTI, MA 37.000 GENOVESI SONO TORNATI A VOTARE CON ORLANDO E SALIS

La differenza abissale tra le elezioni comunali del 2022, vinte da Marco Bucci per la seconda volta consecutiva, e quelle dello scorso weekend, che hanno sancito la vittoria di Silvia Salis e il ritorno del centrosinistra dopo otto anni, sta anzitutto nel numero dei votanti: 212.199 nel primo caso, 249.115 nel secondo, con una variazione del tutto irrilevante in termini di aventi diritto (-450). Ossia un aumento dell’affluenza pari al 17,4%, in totale controtendenza rispetto alla crescita generalizzata dell’astensionismo a livello nazionale. È impossibile non partire da questo dato per cercare di capire cosa sia successo a Genova negli ultimi tre anni e come il centrodestra abbia perso una città che solo tre anni fa sembrava in pugno.
Al di là delle percentuali, sono i numeri assoluti a restituire una fotografia più approfondita. E i numeri assoluti ci dicono che il centrodestra non ha perso tanti voti come si potrebbe immaginare. Alle scorse comunali furono 112.457 elettori a rinnovare la fiducia a Bucci, pressoché il numero esatto di coloro che lo votarono nel 2017 al ballottaggio (112.398). Alle regionali del 2024, dopo l’inchiesta giudiziaria che ha travolto Giovanni Toti e costretto al voto anticipato, si è verificato un prevedibile calo, ma non un tracollo: 103.219 voti per mandare Bucci in piazza De Ferrari, circa 9.200 in meno (una contrazione dell’8,3%). Poi, con Pietro Piciocchi, il centrodestra ha addirittura recuperato voti, attestandosi a quota 107.091. La perdita netta rispetto al 2022 non arriva nemmeno a 5mila schede.
Sull’altra sponda, invece, è avvenuta una vera e propria rivoluzione. Dai 77.065 voti di Ariel Dello Strologo il centrosinistra è passato ai 121.821 di Andrea Orlando, cioè 44.800 preferenze in più, pari a una crescita del 58%. Quindi, con Silvia Salis, un ulteriore balzo in avanti di 2.900 voti per arrivare ai 124.720 che la incoronano sindaca al primo turno. A ben vedere, sono più di quelli che si ottengono (117.754) sommando i 76.407 di Gianni Crivello e i 41.347 di Luca Pirondini al primo turno nel 2017 (poi l’ex assessore, senza sostegno del M5s, ne prese solo 91mila al ballottaggio). E
rispetto a otto anni fa, domenica e lunedì sono andate a votare 12mila persone in più, pur con 2mila aventi diritto in meno.
Inevitabile quindi stabilire una correlazione diretta tra l’aumento dell’affluenza (un dato notevole nel contesto italiano) e il sorpasso del centrosinistra a Genova, avvenuto nel 2024 e consolidato pochi giorni fa, sebbene l’aumento di votanti in questi tre anni (quasi 37mila) sia inferiore alla crescita dei progressisti (47.700). Segno, probabilmente, di una coalizione che è stata capace di riportare al voto i propri elettori, quelli che nel 2012 scelsero Marco Doria con 127.477 preferenze (nemmeno 3mila in più di quelle ottenute da Salis). Certo, i fattori sono molteplici: oltre al modesto calo di consensi subito dal centrodestra si registra una contrazione delle preferenze ai candidati minori (circa 13.100 nel 2022, poi scesi a 8mila e risaliti a 10.400) e un dimezzamento delle schede bianche e nulle, voto di protesta alternativo all’astensione, passate da 13.300 a 6.800.
Scendendo nelle pieghe delle singole coalizioni si notano fenomeni differenti. Nel centrosinistra è palese che la forza trainante (o frenante) sia il Partito Democratico, oggi più che mai. Ai tempi di Doria il Pd aveva 55mila voti, cinque anni dopo (quando vinse Bucci la prima volta) era sceso a 43mila per poi sprofondare a nemmeno 40mila tre anni fa. In soli due anni – probabilmente con l’aiuto del caso Toti, ma non può essere stato l’unico ingrediente – i dem sono risaliti a quota 64.800 e oggi sono quasi a 65.600, più di quanti ne avessero quando Genova era ancora ritenuta una roccaforte rossa. La crescita dal 2022 è del 64,5%, un balzo in avanti impressionante in termini politici.
Insieme al Pd crescono (ma non proporzionalmente) le liste civiche a sostegno dei candidati: per Dello Strologo erano 12mila voti, per Orlando 18.100, per Salis 18.800. Per Doria furono 26.800, ma erano altri tempi e almeno una parte di quei voti era sottratta al bacino del Pd. L’area di sinistra è passata dai 12.800 di Linea Condivisa+Sansa e Sinistra Italiana nel 2022 ai 16.500 delle regionali con l’esordio locale di Avs, per poi attestarsi ai 15.700 della tornata più recente. Il Movimento 5 Stelle ha subito un tracollo clamoroso dai tempi di Pirondini candidato contro Crivello e Bucci (41.347 voti per lui), ma negli ultimi anni ha mostrato un andamento stabile: 8.400 preferenze nel 2022, salite a 11.900 nel 2024, lievemente scese a 11.600 oggi. I riformisti erano spariti dalla scheda tre
anni fa, alle regionali hanno preso 4.700 voti e alle ultime comunali sono cresciuti di altri 700.
Cos’è successo invece nel centrodestra? La vittoria di Bucci nel 2017 ha coinciso con la prima volta della coalizione unita (cinque anni prima correvano separatamente Musso, Rixi e Vinai) e si è avvantaggiata del traino della Lega, prima forza della compagine con 28.800 voti corrispondenti al 12,96%. Ma nel 2022, in piena epoca Toti, era cambiato tutto. Le liste civiche a sostegno del sindaco ricandidato (Bucci Sindaco-Vince Genova, Toti per Bucci e Genova Domani) insieme raccoglievano 62.700 voti. Dopo il terremoto in Regione il bottino si è quasi dimezzato arrivando a 38mila voti, cioè 24.700 in meno (i totiani da soli ne avevano portati in dote 17.500). Con Piciocchi l’area civica ha recuperato 6mila voti (più di quanto abbiano perso i partiti tradizionali) attestandosi a quota 42mila. Probabile, perciò, che l’aumento dell’affluenza abbia coinvolto anche qualche astensionista tendente al centrodestra.
Come sono andati invece i partiti? La Lega, seguendo il declino del partito a livello nazionale, ha più che dimezzato i suoi voti dal 2017 al 2022, precipitando a quota 12.900. Da allora, però, è timidamente risalita in termini assoluti: 14.300 nel 2024, oggi 15.700. Fratelli d’Italia, al contrario, è diventato il primo partito della coalizione passando da 11.500 voti nel 2017 a 17.800 nel 2022, volando a 29.453 alle regionali (più che raddoppiati in sette anni). Le ultime elezioni, d’altra parte, hanno segnato un calo di circa 1.200 voti. Forza Italia non si è ancora ripresa dallo shock: alla prima vittoria di Bucci aveva contribuito con 17.600 voti, cinque anni dopo è sprofondata a 7.300, a ottobre ha sfiorato quota 9mila e adesso ne conta 8.500.
Anche da questi numeri risulta chiaro, al di là delle vicende alterne dei partiti nazionali, che l’elemento trainante del centrodestra a livello locale sia l’area civica. Posto che il recupero dell’astensionismo ha favorito certamente il centrosinistra, è difficile dire quanti voti si siano spostati da una parte all’altra e perché. Ma è facile pensare che almeno una parte dei quasi 20mila elettori persi dalle civiche del centrodestra sia confluito nel bacino opposto. Ed è facile pensare che le liste Bucci e Toti in questi anni avessero intercettato anche una buona parte di delusi dalla sinistra moderata. Che oggi sono tornati “a casa”. Ora spetterà a Silvia Salis
convincerli che non si sono sbagliati.

(da Genova24)

argomento: Politica | Commenta »

DELMASTRO, IL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA DI FDI, FINISCE NELLA BUFERA PER AVERE PARAGONATO LE “TOGHE ROSSE” AI MAFIOSI

Maggio 28th, 2025 Riccardo Fucile

IL PRESIDENTE DELL’ANM, CESARE PARODI: “SONO FRASI GRAVI CHE TRASMETTONO UN’IMMAGINE DELLA MAGISTRATURA COMPLETAMENTE ERRATA. CHIEDO DI FARE NOMI E COGNOMI. IL SISTEMA NON PUÒ ESSERE RAPPRESENTATO IN QUESTO MODO” … LE OPPOSIZONI INVOCANO LE DIMISSIONI DEL FEDELISSIMO DI GIORGIA MELONI, GIÀ CONDANNATO IN PRIMO GRADO PER RIVELAZIONE DI SEGRETO D’UFFICIO

«Andrea Delmastro deve dimettersi». Le opposizioni tornano a chiedere un passo indietro del sottosegretario alla Giustizia, fedelissimo della premier Giorgia Meloni. Questa volta, e non è la prima, è finito al centro della polemica politica per le sue parole a un convegno organizzato da FdI a Torino, come raccontato ieri da La Stampa.
La frase incriminata: «Il magistrato, che dovrebbe sentire pulsioni di giustizia, dice che Meloni è pericolosa perché non ha inchieste: questo lo dicono i mafiosi, non i magistrati».
«Questo governo aveva promesso di combattere i mafiosi e invece insulta la magistratura che la mafia la combatte davvero ogni giorno – attacca Giuseppe Conte –. Siamo ormai al ribaltamento di ogni logica. Delmastro e il suo governo agiscono sistematicamente per demonizzare e indebolire i magistrati – aggiunge il presidente del Movimento 5 stelle – mentre i criminali brindano con le loro leggi, che smantellano le intercettazioni e consentono agli indagati di essere avvisati prima dell’arresto».
Conte sottolinea anche il fatto che il sottosegretario sia stato «già
condannato per aver rivelato notizie delicatissime coperte dal segreto al suo compagno di partito Donzelli». Senza dimenticare la vicenda del colpo di pistola sparato durante la festa di Capodanno 2024 e un’altra frase di Delmastro che aveva fatto molto discutere, quella sulla sua «intima gioia» nel non «lasciare respirare» i detenuti dentro i blindati.
«Non da oggi pensiamo che Delmastro debba lasciare il ministero di via Arenula – dice Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana –. La presidente del consiglio non può continuare a difendere il suo cerchio magico così inadeguato, imbarazzante e anche pericoloso».
Dal Pd sono in tanti a intervenire, a cominciare dal presidente del partito, Stefano Bonaccini, che parla di «affermazioni gravi e inaccettabili, ancor più alla luce del ruolo istituzionale che ricopre Delmastro. Credo che debba intervenire la premier». Per la responsabile Giustizia, Debora Serracchiani, il paragone con i mafiosi è «un insulto non solo alla magistratura, ma alla legalità e alla dignità dello Stato di diritto. Le sue parole sono incompatibili con il ruolo che ricopre».
E Walter Verini, capogruppo Pd in commissione Antimafia, sente «un cattivo odore di olio di ricino ogni volta che Delmastro esterna». Mentre il senatore Filippo Sensi non ha «mai considerato Delmastro un esponente di governo. Ho troppo a cuore il nostro Paese per pensare che uno così possa in alcun modo rappresentarlo».
Alla commemorazione di quell’attentato ha partecipato anche Matteo Renzi, convinto che Delmastro sia «un pericolo pubblico per la violenza verbale che esprime quotidianamente. Lui non è il sottosegretario alla Giustizia, è il sottosegretario del giustizialismo – attacca il leader di Italia viva – e prima o poi qualcuno dovrà chiedere conto ai tanti funzionari che nei vari dipartimenti lo stanno aiutando nei suoi comportamenti spesso sopra le righe».

(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

GLI ANGELUCCI HANNO IN MENTE DI PIAZZARE TOMMASO CERNO ALLA DIREZIONE DEL “GIORNALE”, AL POSTO DI ALESSANDRO SALLUSTI

Maggio 28th, 2025 Riccardo Fucile

IL GIRO DI POLTRONE: IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA DIVENTEREBBE DIRETTORE EDITORIALE, RUOLO CHE ASSUMEREBBE ANCHE VITTORIO FELTRI A “LIBERO”, AL POSTO DI DANIELE CAPEZZONE (CHE FINIREBBE AL VERTICE DEL “TEMPO”)… MARIO SECHI RESTEREBBE DIRETTORE RESPONSABILE DI “LIBERO” E OSVALDO DE PAOLINI DI “MONETA”

Questa mattina all’Assemblea di Confindustria a Bologna che ha visto anche la partecipazione di Giorgia Meloni, nel backstage tra i giornalisti non si parlava che dell’imminente riorganizzazione nelle testate degli Angelucci.
Al Giornale, Alessandro Sallusti dovrebbe assumere il ruolo di direttore editoriale lasciando la guida del quotidiano a Tommaso Cerno, attuale direttore del Tempo.
A Piazza Colonna approderebbe Daniele Capezzone lasciando la direzione editoriale di Libero a Vittorio Feltri (che a sua volta libera per Sallusti lo stesso incarico al Giornale).
Fuori da questo domino resisterebbero la direzione di Mario Sechi a Libero e quella di Osvaldo De Paolini al settimanale Moneta, testata economico-finanziaria varata di recente e legata ai quotidiani degli Angelucci (ma anche venduta separatamente).
Il giro di poltrone sarà accompagnato anche da una profonda riorganizzazione tecnica della gestione editoriale delle testate del gruppo.

(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE: TRA I 20 PAESI EUROPEI CHE DENUNCIANO LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI DELLE PERSONE LGBT+ IN UNGHERIA, MANCA L’ITALIA

Maggio 28th, 2025 Riccardo Fucile

LA DUCETTA NON VUOLE INIMICARSI L’AMICO ORBAN, CHE OLTRE A VIETARE LE MANIFESTAZIONI DEL PRIDE (DECISIONE CHE HA GIÀ PORTATO AL CONGELAMENTO DEI FONDI UE) SI SCHIERA AL FIANCO DELLA RUSSIA NELLA GUERRA IN UCRAINA…LA MINISTRA DELLA GIUSTIZIA BELGA, ANNELIES VERLINDEN: “I VALORI EUROPEI NON SONO UN MENU À LA CARTE”

Venti Paesi Ue su ventisette — non l’Italia — hanno sottoscritto ieri una dichiarazione per denunciare la violazione dei diritti fondamentali delle persone Lgbtqia+ in Ungheria, dopo gli emendamenti legislativi e costituzionali introdotti in marzo e aprile.
I Venti hanno chiesto all’Ungheria di «rivedere» le leggi e alla Commissione di «utilizzare al più presto e pienamente tutti gli strumenti a sua disposizione in materia di Stato di diritto nel caso in cui tali misure non vengano riviste».
«La pazienza si sta esaurendo di giorno in giorno», ha sottolineato ieri il ministro tedesco degli Affari europei Krichbaum, ammettendo che «abbiamo grossi problemi con l’Ungheria». Sintetizzando: il mancato rispetto dello Stato di diritto, che ha già portato al congelamento dei fondi Ue, e le posizioni filo-russe nella guerra in Ucraina.
L’iniziativa è stata guidata dal ministro degli Esteri olandese Veldkamp, che inizialmente ha raccolto il sostegno di Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia. All’ultimo si sono aggiunti Grecia, Malta e Cipro. «Con il pretesto della tutela dei minori, queste modifiche legislative — si legge nel documento — consentono d imporre multe ai partecipanti e agli organizzatori di eventi, come le celebrazioni annuali del Pride. Le modifiche consentono inoltre l’utilizzo di software di riconoscimento facciale in tali eventi e il loro divieto».
I Paesi hanno deciso di mobilitarsi perché sono «profondamente allarmati da questi sviluppi che sono contrari ai valori fondamentali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e del rispetto dei diritti umani, come stabilito dall’articolo 2 del trattato sull’Ue». I valori europei «non sono un menu à la carte», ha sottolineato la ministra della Giustizia belga Verlinden.
–
(da “Corriere della Sera”)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.598)
    • criminalità (1.405)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.538)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.333)
    • elezioni (3.304)
    • emergenza (3.081)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (825)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (517)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (546)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.808)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.397)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.110)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.693)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Maggio 2025 (569)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (219)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (260)
    • Dicembre 2011 (227)
    • Novembre 2011 (270)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (157)
    • Luglio 2011 (213)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Maggio 2025
    L M M G V S D
     1234
    567891011
    12131415161718
    19202122232425
    262728293031  
    « Apr    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • MUSK SOTTO L’EFFETTO DI DROGHE DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE DI TRUMP (SAI CHE NOVITA’)
    • LA CASSAZIONE ESPRIME UNA RISERVA SULL’“OPERAZIONE ALBANIA”: L’EQUIPARAZIONE DELLA STRUTTURA DI GJADER AI NOSTRI CPR POTREBBE NON ESSERE COMPATIBILE CON LE NORME E LE TUTELE DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UE
    • L’EUROPA È PRONTA A DIFENDERSI IN CASO DI ATTACCO? UN DOSSIER DELLA TEDESCA “FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG” METTE A CONFRONTO LE FORZE ARMATE DEL VECCHIO CONTINENTE
    • SILVIA SALIS NON PERDE TEMPO E LANCIA IL PRIMO PROGETTO: “UNA GRANDE STUDENTATO SUL MODELLO DELLE GRANDI CITTA’ EUROPEE PER FARE DIVENTARE GENOVA CITTA’ UNIVERSITARIA”
    • UNA TRIBU’ CHIAMATA LEGA, SAPETE QUAL E’ L’ELETTORE ITALIANO CHE PIU’ SUBISCE IL FASCINO DELL’UOMO FORTE? SONO I LEGHISTI QUELLI CHE PIÙ DI TUTTI TIFANO PER TRUMP (52%), PUTIN (40%) E NETANYAHU (36%)
    • “IL CONTO DEI DAZI LO PAGHERANNO GLI USA”: “DOLLARO SEMPRE PIU’ DEBOLE”. L’AVVERTIMENTO DI PANETTA
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA