AFROAMERICANO ASSASSINATO, ESPLODE LA RABBIA A MINNEAPOLIS PER IL CRIMINE COMPIUTO DALLA POLIZIA: USA VERGOGNA DEL MONDO
IL DELINQUENTE CON LA DIVISA DA POLIZIOTTO NON E’ STATO ANCORA INDAGATO, AVEVA GIA’ SUBITO PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
“Non respiro”, ha detto George Floyd, l’afroamericano soffocato da un agente che durante l’arresto gli ha messo un ginocchio sul collo come mostra un video diventato virale. Oggi centinaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la violenza della polizia. Contro il razzismo, nel nome di Floyd. Ci sono stati scontri con gli agenti che hanno usato i gas lacrimogeni.
I manifestanti sono scesi per le strade con le mascherine, come richiesto dalla legge che neanche Trump rispetta più. I cartelli tra le mani con scritto “no giustizia, no pace”, “black lives matter” e “basta linciarci”. Hanno sfilato scandendo lo slogan “Non posso respirare”, dal luogo dove Floyd è stato ucciso fino al distretto locale di polizia. Qui sono intervenuti agenti in tenuta antisommossa che hanno usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere la folla che aveva accerchiato il commissariato di polizia dei quattro agenti coinvolti, tutti licenziati in tronco dopo la pubblicazione del video. “Il licenziamento non è abbastanza”, ha detto la sorella del 46enne a Good Morning America della Abc.”Lo hanno ucciso”.
Sul caso oltre all’agenzia investigativa del Minnesota sta indagando l’Fbi, come ha richiesto anche il candidato presidenziale democratico Joe Biden. In migliaia si sono riversati nelle strade e dopo il commissariato, la folla si è data appuntamento davanti alla casa del responsabile dell’uccisione di Floyd: Derek Chauvin, 44 anni, da 19 anni in polizia. Lui è quello che ha premuto il ginocchio sul collo della vittima mentre i colleghi stavano a guardare, senza fare e dire nulla. Sarebbe stato altre volte coinvolto in sparatorie, uso eccessivo della forza e violazione delle regolari procedure.
Floyd, 46 anni, aveva figli ed è stato descritto come un dipendente modello dal proprietario del Conga Latin Bistro dove lavorava come guardia di sicurezza. Al momento dell’arresto-era disarmato ed è stato ammanettato faccia a terra quando l’agente gli ha messo il ginocchio sul collo
Dopo essere intervenuto ieri sera annunciando il licenziamento dei quattro agenti, il sindaco di Minneapolis Jacob Frey, democratico, oggi ha fatto un passo avanti, chiedendo al procuratore generale di consegnare i responsabili alla giustizia. “Perchè non è in galera – ha detto – Se io avessi fatto quello che ha fatto lui, sarei già dietro alle sbarre”.
I poliziotti non solo non ascoltavano le grida dell’uomo ma neanche quelle dei passanti che chiedevano di togliere il ginocchio dal collo dell’uomo. All’inizio la polizia ha detto che l’uomo aveva “opposto resistenza all’arresto”. Neanche Frey ha accettato la spiegazione dicendo che “è apparso chiaro, la prima dichiarazione non era accurata”. “Per cinque minuti abbiamo visto un agente bianco che premeva il suo ginocchio sul collo di un uomo nero indifeso”, ha detto il sindaco spiegando che il coinvolgimento dell’Fbi è dovuto di fronte ad un fatto di questo genere.
Ma le proteste non sono solo a Minneapolis. Per l’ex giocatore Nba Stephen Jackson, Floyd era un “fratello”. Erano cresciuti insieme in Texas. “Tutti sanno che ci chiamavamo l’un l’altro ‘gemello’. Era andato in Minnesota per cambiare la sua vita guidando camion, gli avevo mandato due o tre scatole di vestiti, stava facendo la cosa giusta. E voi avete ucciso mio fratello. Ora andrò a Minneapolis, farò tutto ciò che mi è possibile per non far passare la vicenda sotto silenzio”. ha scritto Jackson su Instagram.
Anche LeBron James ha postato sulle sue storie di Instagram il video dell’episodio e poi ha pubblicato una foto in cui ci sono una di fianco all’altra l’immagine del poliziotto inginocchiato sul collo di Floyd e quella di Colin Kaepernick inginocchiato durante l’inno nazionale per protesta contro la brutalità della polizia nei confronti delle minoranze. Il tutto scrivendo: “Adesso capite? O siete ancora confusi? #StateAllerta”. Anche Steve Kerr, capo-allenatore dei Golden State Warriors, su Twitter ha ripostato il video scrivendo “Questo è un omicidio. È disgustoso”.
Ci sono stati scontri tra manifestanti e la polizia durante le proteste a Minneapolis per la morte di George Floyd, afroamericano che è stato ucciso da agenti di polizia che lo stavano arrestando: uno di questi ha premuto il suo ginocchio contro il suo collo fino a soffocarlo.
Centinaia di persone sono scese per le strade per protestare contro la violenza della polizia. Il sindaco della città Jacob Frey ha fatto sapere che i quattro poliziotti coinvolti nell’arresto di Floyd sono stati licenziati. L’Fbi sta investigando sull’accaduto, ma ancora non è stato formulato nessun capo d’accusa.
I manifestanti si sono radunati nel luogo dove Floyd è stato arrestato, cantando vari slogan, tra cui “I can’t breathe”, cioè la frase che stava rivolgendo Floyd ai poliziotti prima di morire. La tensione si è alzata quando la polizia ha deciso di disperderli attraverso l’uso di lacrimogeni e proiettili di schiuma. Alcuni hanno danneggiato le auto della polizia parcheggiate li vicino.
Una delle richieste delle persone che hanno partecipato alla protesta è quella di rivelare i nomi dei quattro agenti licenziati. “Per cinque minuti abbiamo visto un agente bianco che premeva il suo ginocchio sul collo di un uomo nero indifeso per cinque minuti, non si è trattato di una cattiva decisione di pochi secondi”, ha detto il sindaco Frey.
La famiglia ha chiesto di incriminare i quattro poliziotti: “Lo hanno trattato peggio di un animale. Devono pagare per quello che hanno fatto”, ha dichiarato il fratello alla Cnn.
(da agenzie)
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