BARDONECCHIA, LA PROCURA DI TORINO INDAGA PER ABUSO D’UFFICIO E VIOLENZA PRIVATA
IL PROCEDIMENTO PER ORA A CARICO DI IGNOTI PERCHE’ LA POLIZIA ITALIANA NON HA NEANCHE IDENTIFICATO GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA.. LA FRANCIA SOSPENDE I CONTROLLI
La procura di Torino ha aperto un fascicolo su quanto accaduto la sera del 30 marzo a Bardonecchia, dove una pattuglia di agenti francesi delle Dogane ha svolto un controllo di tipo sanitario su un migrante in una sala utilizzata da una Ong come centro di accoglienza.
Per ora il procedimento è a carico di ignoti, anche perchè non si conoscono le generalità degli agenti transalpini.
Abuso in atti di ufficio, violenza privata e violazione di domicilio sono i reati ipotizzati, ma si sta valutando anche l’eventuale sussistenza del reato di perquisizione illegale.
Sono stati disposti accertamenti, acquisizioni di documenti ed esami di persone informate sui fatti.
Una decisione che segue la tensione diplomatica di sabato, con la Farnesina che ha mostrato all’ambasciatore le mail che dimostrano come quei locali non fossero utilizzabili dai doganieri
La Francia sospende i controlli al confine di Bardonecchia in attesa della visita del ministro competente in Italia. È questa l’ultima svolta nell’affaire legato all’ingresso in territorio italiano dei poliziotti transpalpini per sottoporre a un controllo sanitario un extracomunitario sospettato di essere un corriere della droga.
Il ministro francese per i Conti Pubblici Gerald Darmanin — che ha definito l’Italia “una nazione sorella” — ha annunciato di aver “chiesto ai doganieri, che non hanno fatto nulla di illegale, di sospendere il funzionamento del nostro accordo, in attesa di una mia visita al governo italiano”. Sottolineando che “se dobbiamo rivedere l’accordo, ovviamente lo faremo”.
I doganieri, secondo quanto comunicato dal ministero degli Esteri all’ambasciatore francese a Roma, sapevano che i locali della stazione dove è avvenuto il blitz — e la ong Rainbow4Africa assiste i migranti — non erano nelle loro disponibilità e che dunque non potevano utilizzarli per controlli e attività .
A dimostrarlo c’è una mail di un funzionario della Dogana francese scritta il 13 marzo scorso a Rfi nella quale lamenta proprio l’impossibilità da parte degli agenti francesi di potere usare la sala di Bardonecchia “perchè occupata da altra gente”.
(da agenzie)
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