CONTE: “NON SARO’ LEADER DIMEZZATO, GRILLO VOLEVA SOLO OPERAZIONE DI FACCIATA”
“NON POSSO IMPEGNARMI A UN PROGETTO A CUI NON CREDO”
Nel rapporto con Beppe Grillo “è emerso un equivoco di fondo. Io credo che non abbia senso imbiancare una casa che necessita di una profonda ristrutturazione. Beppe mi è sembrato ritenere che tutto vada bene così com’è salvo moderati aggiustamenti. Ma io ‘ho detto fin dal primo incontro: non mi sarei mai prestato a un’operazione di facciata, di restyling. Serve un profondo cambiamento. Non posso prestarmi per un’operazione politica che nasce invischiata tra vecchie ambiguità e timore di procedere a una svolta”. Cosi’ l’ex premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa al Tempio di Adriano.
Conte ha sottolineato chiaramente come abbia l’intenzione di rifiutare una leadership “dimezzata”.
“Non sarò leader dimezzato o prestanome. Una diarchia non sarebbe funzionale” ha affermato. “Ho avuto un fittissimo scambio di mail con Beppe Grillo che mi ha fatto delle osservazioni buona parte delle quali ho accolto. Altre non posso accoglierle perché alterano il disegno e creano confusione di ruoli e di funzioni” ha spiegato. “Rivolgo un appello a Beppe Grillo e all’ intera comunità M5s – ha aggiunto Conte – A Beppe dico che non ne faccio una questione personale, lui sa bene che ho avuto e ho rispetto per lui. Ma non possono esserci ambiguità, spetta a lui decidere se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura o il genitore geloso. Per lui c’è e ci sarà sempre il ruolo di garante, ma ci deve essere distinzione di funzioni tra la filiera di garanzia e quella di decisione. Una forza politica che ambisce a guidare il Paese non può affidarsi a una leadership politica dimezzata”.
“Io non potrei mai essere un prestanome. La leadership politica deve essere chiara e deve avere anche i pieni poteri della comunicazione” ha affermato Conte, che ha chiarito però come i leader fin qui succedutisi non siano secondo lui “prestanome”. L’ex premier ha fatto sapere che domani mattina consegnerà i documenti frutto del suo lavoro dapprima a Grillo e poi a Vito Crimi, chiedendo che siano diffusi. “Sono condizioni imprescindibili del mio impegno” ha affermato Conte. L’ex presidente del Consiglio ha anche chiarito che incontrerà presto i parlamentari del Movimento.
L’ex premier ha dichiarato poi che nel suo statuto non esiste uno scudo legale per il garante. “Non c’era prima e non c’è adesso. Ma io non voglio pregiudicare in alcun modo la figura del Garante”.
Conte ha specificato che anche nel nuovo statuto “il garante avrà la possibilità di sfiduciare il leader politico del Movimento, sottoponendo la richiesta al voto ovviamente”.
L’ex premier, viste le divergenze con Grillo, ritiene che debba essere la base del Movimento a scegliere il leader. “Io ho parlato con tutti, sono passati 4 mesi, la comunità M5S ormai non ce la fa più, è sfibrata, dobbiamo mettere un punto fermo” ha detto l’ex premier. “Non mi basterà una maggioranza risicata ed auspico che il prima possibile ci si esprima sul nuovo statuto del Movimento cinque stelle” ha detto l’ex presidente del Consiglio. “Io il lavoro l’ho fatto pur incontrando difficoltà oggettive, ma ora i dati degli iscritti ci sono e dunque si può procedere a questa valutazione e mi auguro che gli organi competenti attivino questo percorso il prima possibile” ha aggiunto.
L’ex presidente del Consiglio ha anche chiarito come, non abbia “alcun piano B” nel caso in cui Grillo non accogliesse le sue richieste sullo statuto del M5S. Nessuna idea di fondare un nuovo partito. “Chi mi conosce sa che non ho doppie agende: non ho nel cassetto alcun ‘piano B. ’” ha detto Conte. Conte ha anche spiegato di avere un chiaro progetto politico. “Vogliamo proporre un progetto di società credibile e serio più solido e competitivo di quello che proporrà la destra. Se questo progetto partirà “si continuerà a lavorare fianco a fianco con il Pd” ha aggiunto.
Conte ha anche fatto riferimento al momento in cui ha promesso la sua presenza ai membri del M5S e ha rievocato il momento in cui Grillo gli ha chiesto di diventare leader politico del Movimento. “Quando dissi agli amici del M5S ’io ci sono e i ci sarò. Confesso che non avevo un’idea di impegno preciso. Fu una frase di affetto e riconoscenza per la lealtà e la reciproca fiducia tra noi. Pochi giorni dopo Beppe Grillo mi chiese di entrare nel Movimento. Poi mi invitò al Forum, dove rifiutai di entrare nel M5S ritenendo che una mia investitura a freddo fosse un’operazione del tutto inadeguata” ha affermato.
In questi 4 mesi, l’ex premier ha studiato attentamente il Movimento, le sue origini e la sua storia. “Ho letto tutto quello che c’era da leggere sulle origini e sulla storia del M5S, ho studiato gli statuti stranieri, ho fatto tantissimi incontri, ho ascoltato suggerimenti di parlamentari, consiglieri, sindaci, singoli iscritti” ha spiegato.
(da Huffingtonpost)
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