IL GIOCO DI SPONDA TRA GASPARRI E CASELLATI SUL CASO GREGORETTI PER VOTARE LUNEDI’ SULL’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE
SE IL GOVERNO VOLEVA RINVIARE A DOPO LE ELEZIONI IN EMILIA-ROMAGNA (UNA CORBELLERIA) BASTAVA CHE DICESSE A GRASSO E GIARRUSSO DI RINUNCIARE AL VIAGGIO IN USA CON LA COMMISSIONE ANTIMAFIA… HANNO CREATO UN CASO QUANDO BASTAVA DIRE: “SALVINI E’ COME TUTTI I CITTADINI, DECIDERA’ LA GIUSTIZIA SE E’ COLPEVOLE O INNOCENTE”
Gioco di sponda tra la presidente del Senato Elisabetta Casellati e Maurizio Gasparri, l’azzurro che presiede la Giunta per le Autorizzazioni a procedere chiamata a votare su Matteo Salvini.
L’ex ministro è indagato, dal tribunale dei ministri di Catania, per sequestro di 131 migranti a bordo della nave Gregoretti. Adesso la partita ruota tutta attorno alla data del voto, con la maggioranza che chiede il rinvio a dopo le elezioni regionali e il centrodestra che invece conferma la data del 20 gennaio.
Neanche la riunione dei capigruppo del Senato è riuscita a sciogliere il nodo dopo oltre due ore di discussione. Così ci sarà un ulteriore confronto tra la Casellati e Gasparri, ma è a lui che la presidente ha delegato la decisione in questo finto palleggio tra i due. Deciderà colui che insomma più di tutti si sta battendo per votare il 20 gennaio, confermando quanto previsto dal calendario. E così sarà con ogni probabilità .
E il tema è ormai al centro della campagna elettorale in vista delle elezioni del 26 gennaio in Emilia Romagna e in Calabria. Soprattutto perchè il leader leghista sta cavalcando l’onda giudiziaria per attaccare il Pd reo, a suo dire, di voler il suo arresto
Immaginando il responso della Giunta, sulla carta prevalgono i sì al processo.
Proprio per evitare il rischio di bordate, si era pensato di rinviare il voto a dopo il match decisivo, soprattutto di Bologna. L’idea circolava tra i corridoi del Parlamento, solleticando parecchi. L’occasione è arrivata una settimana fa con la sospensione delle attività di Aula e commissioni dal 20 al 24 gennaio, decisa all’unanimità dal Senato. Uno stop, che è una consuetudine, per consentire ai parlamentari di partecipare alla campagna elettorale. Se vale anche per la Giunta delle immunità , il caso Gregoretti va in standby. Sul rebus si sono scatenati i pro e i contro. Da una parte il presidente della Giunta Maurizio Gasparri, convinto che è un organo paragiurisdizionale e quindi non una commissione “normale”. Da qui la deroga ad andare avanti. La maggioranza sostiene il contrario.
In più restano in sospeso le richieste di approfondimenti proposte martedì sera dai senatori di maggioranza per prendere tempo, e una dalla Lega, che non sono state votate. In particolare, per avere a disposizione documenti sulle condizioni di salute dei migranti a bordo, per valutare se c’era un eventuale rischio di terroristi sulla nave e per sapere quale ministero ha deciso di ritardare lo sbarco.
Ma di fronte alle richieste e immaginando che non avrebbero avuto abbastanza consensi, i senatori di maggioranza hanno lasciato la riunione per protesta. Decisivi per il ko della maggioranza sarebbero state le assenze di Pietro Grasso di Leu e Mario Giarrusso dei 5S, entrambi in missione negli Stati Uniti con la commissione antimafia.
(da “Huffingtonpost“)
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