“IL SEGRETO PER ESSERE CREATIVI? BISOGNA ESSERE POCO SOCIEVOLI E UN PO’ REPRESSI”
LE RIFLESSIONI DI BOB DYLAN SULLA MUSICA MODERNA: “È TROPPO FACILE DA ASCOLTARE. UN TEMPO LE MUSICHE ERANO SEMPLICI, MA TI LASCIAVANO VEDERE IL FUTURO”
Tra le molte vite di Bob Dylan, cantautore, pittore, vincitore di dieci Grammy, un Oscar e il Nobel per la Letteratura, non c’è quella in streaming. In una lunga intervista al Wall Street Journal, a ottantuno anni l’artista americano parla delle nuove tecnologie e le rigetta quasi tutte. Boccia la musica contemporanea, «fatta per l’establishment », «troppo facile da ascoltare »
«Le musiche erano semplici – racconta – facili da capire. Ti entravano direttamente, ti lasciavano vedere il futuro […] Ai giorni nostri ascoltiamo la musica con i cd, le radio satellitari e in streaming. Io amo il suono del vecchio vinile, specialmente su un giradischi. Ne comprai tre – ricorda – in un negozio in Oregon trent’ anni fa. La qualità è potente e miracolosa, mi riporta indietro ai giorni in cui la vita era differente e imprevedibile».
Riflessioni dell’autore di Blowin’in the wind e Hurricane sono contenute nel libro Filosofia della canzone moderna , uscito a novembre, il primo dopo aver vinto il Nobel e diciotto anni dopo Chronicles , che diventò bestseller.
Per essere creativi, spiega, bisogna essere «poco socievoli » e un po’ «repressi», ma non violenti. Solo «poco amichevoli e distratti». Lui scrive canzoni solo «quando lo stato d’animo» è forte e lo colpisce al cuore, non con la routine del mestierante. «Il mio metodo è trasportabile – confessa – Posso scrivere canzoni ovunque e in qualsiasi momento».
Le leggi del tempo non si applicano a Dylan. La tecnologia è routine, creatività senza battito, non lo aiuta. «Rilassa – aggiunge – e io sono troppo rilassato. La maggior parte del tempo mi sento come una ruota a terra, senza motivazioni, ho bisogno di tempo per essere stimolato».
In questa dicotomia tra presente e passato non potevano mancare i social. «Portano felicità a molte persone – dice – alcuni scoprono persino l’amore, è fantastico se sei una persona socievole, puoi cancellare ricordi e cambiare la storia». Ma aggiunge, tornando al suo blues esistenziale, «i social possono anche dividerci e separarci».
(da la Repubblica)
Leave a Reply