MATTEO RENZI: ASSUNTO, CANDIDATO E PENSIONATO IN 11 GIORNI, DA NOVE ANNI I CONTRIBUTI PER LA SUA PENSIONE DA DIRIGENTE LI PAGA IL CONTRIBUENTE
CASO STRANO, ASSUNTO DALL’AZIENDA DI FAMIGLIA IL 27 OTTOBRE 2003, OTTO GIORNI PRIMA DELL’ELEZIONE IN PROVINCIA E UNDICI GIORNI PRIMA CHE FOSSE CANDIDATO
Matteo Renzi è stato assunto come dirigente dalla società di famiglia, la Chil Srl, undici giorni prima che l’Ulivo lo candidasse a presidente della Provincia di Firenze nel 2004.
Grazie all’assunzione da dirigente (messo in aspettativa dopo l’elezione) da quasi 9 anni i contributi della pensione del dirigente-sindaco sono versati dalla collettività . Oggi si scoprono nuovi particolari sulle manovre che hanno preceduto e seguito l’assunzione.
Per sapere a quanto ammonta esattamente la cifra pagata dalla collettività , prima dalla Provincia e ora dal Comune, per la sua pensione l’ente locale si limita a rispondere“alla società presso cui risulta dipendente in aspettativa il dottor Renzi sono erogati i contributi previsti all’art. 86 comma 3 del Testo unico sugli enti locali”, senza cifre.
Il Comune di Firenze e prima la Provincia, hanno versato alla società di famiglia i contributi previdenziali per Matteo Renzi, nel rispetto del Testo Unico Enti locali che prevede il rimborso dei contributi alla società presso la quale lavora l’amministratore pubblico collocato in aspettativa non retribuita.
Quando l’assunzione è molto vicina alla candidatura però sorge il dubbio che sia motivata più dall’ottenimento del rimborso dei contributi che dalla reale necessità dell’azienda di disporre di un dirigente distratto dalla politica.
Nicola Zingaretti a Roma è finito nell’occhio del ciclone perchè è stato assunto da un Comitato legato al Pd il giorno prima dell’annuncio della sua candidatura a presidente della Provincia.
Ora si scopre che Renzi è stato assunto — non uno ma undici giorni prima dell’annuncio della sua candidatura — dalla società della sua famiglia.
Il sindaco è inquadrato dal 27 ottobre 2003 nella Eventi 6 che oggi è intestata alle sorelle Matilde e Benedetta Renzi (36 per cento a testa), alla mamma Laura Bovoli (8 per cento) e al fratello del cognato, Alessandro Conticini, 20 per cento.
Come spiega il vice-sindaco Saccardi: “Renzi ha avuto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa fino al 24 ottobre 2003 presso la Chil srl. Dal 27 ottobre 2003 è stato inquadrato come dirigente”.
Ecco la cronologia degli eventi di nove anni fa, ricostruita sulla base dei documenti camerali: il 17 ottobre 2003 il “libero professionista” Matteo Renzi e la sorella Benedetta cedono le quote della Chil Srl ai genitori; il 27 ottobre 2003, dieci giorni dopo avere ceduto il suo 40 per cento, Renzi diventa dirigente della stessa Chil Srl, amministrata dalla mamma; il 7 novembre 2003, solo 11 giorni dopo l’assunzione, l’Ulivo comunica ufficialmente la candidatura del dirigente alla Provincia; il 13 giugno 2004 Renzi viene eletto presidente e di lì a poco la Chil gli concede l’aspettativa.
Da allora Provincia e Comune versano alla società di famiglia una somma pari al rimborso dei suoi contributi.
Se Renzi non avesse ceduto le sue quote nel 2004, sarebbe stata una società a lui intestata per il 40 per cento a incassare il rimborso: una situazione ancora più imbarazzante di quella attuale, con le quote intestate a sorelle e mamma.
La Chil è una società fondata da papà Tiziano che si occupa di distribuzione di giornali e di campagne pubblicitarie.
Dal 1999 al 2004 è intestata a Matteo e alla sorella. Poi, come visto, subentrano i genitori.
Nel 2006 Tiziano Renzi vende il suo 50 per cento alle figlie Matilde e Benedetta.
Chil arriva a fatturare 7 milioni di euro nel 2007.
Poi cambia nome in Chil Post Srl e nell’ottobre del 2010 cede il suo ramo d’azienda a un’altra società creata dalla famiglia: la Eventi 6 Srl.
La vecchia Chil, ormai svuotata, finisce a un imprenditore genovese e fallisce.
Mentre la Eventi 6 decolla dai 2,7 milioni di fatturato del 2009 ai 4 milioni di euro del 2011.
Dopo il suo collocamento in aspettativa, il dirigente Matteo Renzi segue il destino del ramo d’azienda e oggi è collocato nella Eventi 6, di Rignano sull’Arno, sede storica della famiglia.
(da “il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply