MESSINSCENA A MOSCA: DIETRO I POCHI “DISSIDENTI” IN PIAZZA CONTRO PUTIN CI SONO I SERVIZI SEGRETI DI PUTIN
LA FARSA: AGENTI GIA’ IN PIAZZA, POCHE DECINE DI MANIFESTANTI, POLIZIA GARBATA, FERMATI ANCHE UN PAIO DI PRO-PUTIN PER FARE VEDERE CHE NON FANNO DISTINZIONI… IL TUTTO A FAVORE DI TELECAMERE
A Mosca arrestate almeno 29 persone, impegnate in una manifestazione non autorizzata nella capitale russa.
«Hanno infranto l’ordine pubblico», ha detto un portavoce della polizia, che la scorsa settimana si era resa protagonista di una ondata di centinaia arresti durante una protesta organizzata da Alexei Navalny, oggi considerato l’oppositore più pericoloso per Vladimir Putin, che si trova al momento in carcere dove sta scontando 15 giorni di detenzione amministrativa per le manifestazioni non autorizzate di domenica scorsa. In piazza del Maneggio, di fronte alla piazza Rossa – il cui accesso era stato limitato – era dispiegato un gran numero di polizia, come pure nella zona poco distante di piazza Triumnfalnaya e piazza Pushkin, dove il 26 marzo si sono verificati la maggioranza degli arresti di massa.
Le persone radunate non erano più di 200, di cui la maggior parte cronisti.
Un ragazzo ha attirato l’attenzione dei corrispondenti, iniziando a camminare su e giù per la piazza con una bandiera russa in mano.
Un altro ha iniziato a urlare slogan pro-Putin ed è stato portato via dalle forze dell’ordine.
Le tv di Stato hanno seguito la “tentata manifestazione” in diretta, cosa inusuale per i canali federali, il che ha rinsaldato il sospetto che le autorità fossero interessate a mostrare il «fallimento» dell’ultima iniziativa dell’opposizione.
La protesta è una messinscena
Sui social quanto accaduto centro di Mosca è stato trattato con ironia. «La polizia e l’Fsb (i servizi segreti russi) hanno organizzato in piazza del Maneggio una colazione per la stampa?», si chiede su Facebook Gleb Pavlovsky, commentando la manifestazione di protesta, che ha visto la partecipazione più di giornalisti russi e stranieri che di oppositori o giovani studenti.
Il sospetto, fin dall’inizio, era che dietro gli anonimi organizzatori della manifestazione – convocata via social network e Telegram, per le ore 12 – ci fosse una provocazione delle autorità russe, intenzionate a mostrare alla popolazione come, in una settimana, fossero riusciti a mettere a tacere le proteste e a evitare così una possibile rivoluzione, vero incubo del Cremlino dopo le diverse rivoluzioni colorate che hanno percorso lo spazio post sovietico negli ultimi anni.
Nessuna delle sigle dell’opposizione, a partire dal Fondo anti-corruzione di Aleksei Navalny, si è associata all’iniziativa.
La maggior parte degli arresti e stata effettuata tra via Tverskaya e piazza Triumfalnaya e ha riguardato partecipanti alle cosiddette «passeggiate dell’opposizione», manifestazione di protesta pacifica, che si tiene ogni domenica in centro.
Secondo OVD Info, un sito che monitora le detenzioni di attivisti, in tutto sono state arrestate almeno 32 persone, tra cui quattro minorenni.
Sabato il Comitato investigativo russo aveva aperto un’inchiesta penale contro gli utenti di internet che hanno incitato a partecipare alle proteste di Mosca.
Grande attenzione da parte dei media
Il 26 marzo, le proteste di Navalny contro la corruzione non erano state seguite dai canali ufficiali. «Quando una settimana fa, sono scesi in piazza decine di migliaia di persone, la Tv ha taciuto, mentre oggi parlano delle manifestazioni e delle misure di sicurezza. Cui prodest?», ha scritto su Twitter il vice direttore di radio Eco di Mosca.
(da “La Stampa”)
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