NCC, BOCCIATO IL DECRETO SALVINI: VIOLATA LA COSTITUZIONE E I DIRITTI DI IMPRESE E CONSUMATORI
LA CORTE COSTITUZIONALE CANCELLA IL DECRETO SALVINI; ECCESSO DI POTERE E LIMITI ALLA CONCORRENZA… UNA PAGINA VERGOGNOSA CHE IN UNO STATO NORMALE PORTEREBBE STASERA ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO DELLA LOBBIE DEI TASSISTI
Con la sentenza n. 163 del 2025, depositata questa mattina, la Corte Costituzionale ha
dichiarato illegittimo il decreto interministeriale n. 226 del 2024 emanato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, relativo alla disciplina dei servizi NCC (noleggio con conducente).
Il ricorso era stato presentato dalla Regione Calabria, guidata da Roberto Occhiuto, che aveva sollevato un conflitto di attribuzione: secondo la Consulta, il provvedimento statale invadeva competenze regionali in materia di trasporto pubblico locale.
I giudici hanno rilevato che i vincoli imposti dal ministero risultavano sproporzionati e non giustificati dall’obiettivo di tutelare la concorrenza, favorendo di fatto i taxi e penalizzando gli NCC.
Tre divieti incostituzionali: tempi d’attesa, contratti e app obbligatoria
La Corte ha bocciato in particolare tre norme chiave del decreto Salvini:
Il vincolo dei 20 minuti tra la prenotazione e l’inizio del servizio, nei casi in cui l’auto non parta dalla rimessa.
Il divieto di stipulare contratti di durata tra operatori NCC e soggetti che svolgono attività di intermediazione (come hotel,
agenzie di viaggio o tour operator).
L’obbligo di utilizzare esclusivamente l’applicazione ministeriale per la compilazione del foglio di servizio elettronico.
Secondo la Consulta, tali restrizioni ledono la libertà d’iniziativa economica (art. 41 Cost.), violano il principio di neutralità tecnologica e limitano la concorrenza in modo discriminatorio.
Inoltre, il vincolo dei 20 minuti – già dichiarato incostituzionale nel 2020 con la sentenza n. 56 – rappresenta, per i giudici, un tentativo di riproporre un obbligo già bocciato, in contrasto con precedenti consolidati.
Le reazioni: “Salvini sopra la Costituzione”
Durissimo il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha chiesto le dimissioni del ministro Salvini: “Il ministro, pur di fare un regalo alla lobby dei tassisti, ha violato una precedente sentenza della Consulta e innumerevoli decisioni del Tar, cercando di aggirare la Costituzione. È inaccettabile che si consideri al di sopra della legge”.
Dona ha definito il decreto “una siesta obbligatoria assurda” per gli NCC, sottolineando l’irrazionalità di regole che vietano di ripartire anche da comuni confinanti o di riprendere servizio dopo una pausa notturna.
“Salvini dovrebbe preoccuparsi della sicurezza stradale, non di imporre limiti illogici a un intero settore”, ha aggiunto il presidente UNC.
Codacons: “Una vittoria per gli utenti e per il mercato”
Soddisfazione anche dal Codacons, che ha accolto positivamente la decisione della Consulta.
“Le norme bocciate introducevano limiti assurdi e discriminatori – spiega l’associazione – lesivi non solo degli interessi della categoria NCC ma anche dei consumatori”.
Il Codacons sottolinea che tali restrizioni “favorivano i taxi e penalizzavano gli utenti, riducendo la disponibilità di servizi di trasporto pubblico non di linea”.
La pronuncia, prosegue l’associazione, “restituisce libertà di scelta ai consumatori e segna un passo avanti verso un mercato più moderno e competitivo, in un settore in cui l’Italia è ancora ferma al medioevo”.
Un richiamo alla legalità e alla concorrenza leale
La decisione della Corte Costituzionale rappresenta un severo richiamo ai limiti del potere esecutivo e riafferma il principio secondo cui la regolazione del trasporto pubblico deve rispettare le competenze regionali, i diritti economici delle imprese e la libertà dei cittadini di scegliere il servizio più efficiente.
Per il settore NCC, da anni in bilico tra norme confuse e tensioni politiche, la sentenza 163/2025 segna un punto fermo: il rispetto della Costituzione non può essere sacrificato a interessi di categoria.
(da agenzie)
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