PER IL PROSSIMO VIOLENTATORE CHE DICE CHE LA VITTIMA ERA “CONSENZIENTE” CI VUOLE IL DOPPIO DELLA PENA
CI AVEVE ROTTO I COGLIONI CON LA STORIELLA DELLA VITTIMA CHE “NON ASPETTAVA ALTRO CHE ESSERE STUPRATA”… NON SOLO UOMINI DI MERDA, MA ANCHE SENZA PALLE
Consenziente.
Sono tutte “consenzienti”, secondo la difesa, le ragazze che denunciano uno stupro. Tante ragazze, tante storie diverse, ma sempre questa identica argomentazione: ci stavano e poi hanno inventato la violenza.
Consenzienti, dunque, le ragazze di “Terrazza Sentimento”, consenzienti anche quando viene somministrata loro la droga dello stupro, consenzienti le due turiste stuprate dai carabinieri a Firenze, consenziente la ragazza stuprata a Cagliari al Poetto, consenziente, ancorché ubriaca perfino l’educatrice di un centro per minori in provincia di Ravenna, rinchiusa in una stanza e violentata per una notte (e poi inseguita da tre video diffusi dai suoi molestatori).
Consenziente anche Martina Rossi, morta in Spagna, secondo il sospetto dai magistrati, mentre cercava di fuggire ad un tentativo di stupro.
Il consenso (che non c’è) e il rituale del video (che c’è sempre più spesso) per la felicità dei segaioli. Che poi è il nuovo modo di esibire la preda nel tempo dei social. Per spiegare al mondo che quella donna, quella ragazza, sono una conquista di maschio seduttore, in realtà solo uno sfigato incapace di conquistare una donna in modi normali.
È un diritto di difesa, si potrebbe obiettare. E lo è, a patto che nessuno dimentichi il fatto che una ragazza viene trascinata nella polvere, screditata, sottoposta a indagine e dubbio, subendo (di fatto) un secondo stupro, per effetto di questa gogna pubblica.
Nessun giustizialismo, accertamento dei fatti e sentenza.
Ma se uno sostiene che “la vittima era consenziente” e tale non era, si introduca come aggravante il doppio della pena.
Perchè nella vita ti devi prendere le tue responsabilità.
Essere un coglione non è un’attenuante e criminalizzare la vittima è da uomini di merda.
Punto.
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