PER RENZI STANNO TUTTI BENE: “NON ACCOSTARE LA CITTÀ ALLA CORRUZIONEâ€.
E IL PD VA IN TILT SULLE CENE… MAFIA CAPITALE: AL VIA INTERROGATORI
Chi è andato a cena con Matteo Renzi, un mese fa in zona Eur a Roma per finanziare il Partito democratico, non lo sanno di preciso neanche al Nazareno.
Soltanto le rassicurazioni sono puntuali: gli elenchi saranno pubblicati.
Intorno a quei tavoli, anzi per l’esattezza a un tavolo prenotati dai dem romani, c’era pure Salvatore Buzzi, il signor cooperative, “braccio di sinistra” dell’ex Nar Massimo Carminati.
Su quest’ingresso che adesso imbarazza, il deputato Francesco Boccia (via Twitter) ha chiesto la trasparenza sui commensali al tesoriere Francesco Bonifazi , che ha replicato piccato: “Tranquillo Boccia, Buzzi non ha dato un euro al Pd nazionale. Nemmeno tu però nonostante le nostre regole. Ti invio l’Iban via sms”. Poi silenzio.
Ma Boccia ha proseguito: ho versato 30.000 euro e questa è delazione in mancanza di risposte.
Al Nazareno stanno ricostruendo la mappa dei presenti, in maggioranza celati dietro il nome di società che hanno materialmente pagato il contributo minimo di 1.000 euro per partecipare.
Dopo aver commissariato il partito a Roma, Renzi fa capire che non ha tanta voglia e, soprattutto, tanta convenienza a battere sul tema di questi giorni: “La città di Roma è la capitale di questo Paese. Non consentiremo — insieme al sindaco e a tutti i cittadini onesti — che sia accostata a fenomeni squallidi come corruzione e disonestà ”, non s’è sprecato in dichiarazioni, il premier.
Unica annotazione, a parte l’evocazione di un processo rapido per lo “schifo”: Ignazio Marino deve resistere, sciogliere il Comune non è in agenda, sebbene l’istituzione sia coinvolto direttamente nell’inchiesta.
Non la pensa così Rosy Bindi, che non esclude la necessità di un intervento del ministero degli Interni e di palazzo Chigi sul Campidoglio infestato dal malaffare.
Bindi pretende spiegazioni dal sindaco Ignazio Marino e dal ministro Giuliano Poletti che, per motivi diversi, avevano rapporti con Buzzi: “Tutti devono chiarire. Le foto non sono una prova di reato, a volte non sappiamo neanche con chi ci stanno fotografando, ma è evidente che occorre chiarezza”.
Il presidente dell’Antimafia ha poi enunciato il suo epitaffio su questa vicenda: “La mafia cresce perchè la politica collabora”.
Ieri i movimenti per la casa hanno occupato la sede del partito democratico laziale.
Il commissario Matteo Orfini li ha incontrati. Il governatore Nicola Zingaretti dice che il Pd è sano.
Si reagisce come quando sta passando la piena del Tevere.
Incrociando le dita.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply