PRIMARIE CAMPANIA, FARSA SENZA FINE: CAOS SEGGI E SCAMBI DI ACCUSE, SI VOTA IN CHIESA, ALBERGHI E TRATTORIE
A SANTA LUCIA SI VOLEVA VOTARE PERSINO NEL CIRCOLO DEL CENTRODESTRA
«È una farsa. Domenica sarà il caos e lunedì Renzi sarà costretto ad annullare l’esito del voto». «È un esempio di democrazia, si dà voce alla gente. Tutto andrà bene».
Due anime. Due previsioni. Lo stesso partito.
Il travagliato cammino verso il voto per la scelta del candidato presidente alla Regione sconquassa i democratici che ieri hanno registrato anche la rinuncia di Gennaro Migliore.
Sullo sfondo si annuncia il rischio di brogli, di patti segreti inconfessabili con il centrodestra e con ambienti legati all’ex deputato Nicola Cosentino.
Non si voterà nel seggio indicato in un primo momento nel quartiere di San Lorenzo in un’associazione del corso Meridionale.
Sarebbe legata al consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Vincenzo Moretto, e questo ha spinto a dimettersi Antonio Sassi, componente renziano della commissione per le primarie.
«Questo seggio è stato cancellato» dice Marco Sarracino, leader dei Giovani democratici, legato alla minoranza del partito.
Chiamato in ballo Moretto sostiene che «nessuno ci ha chiesto niente. Forse avevano pensato alla sede del sindacato Cisal. Se il Pd ha bisogno di locali noi li possiamo concedere».
Parole che non placano Sassi: «Il seggio di corso Meridionale è stato indicato da una forza politica, ma non fa capo a quella forza ed è una cosa strana e illegittima. Ora è sparito e ne è spuntato un altro in via Carbonara di cui non si era mai parlato. È anomalo, ma ne prendo atto».
Il timore è che si indichino seggi “civetta” per alterare il risultato del sorteggio per segretari e scrutatori.
La questione San Lorenzo non è l’unica a tenere banco, tanto che nel Pd c’è chi sta preparando un dossier indicando i luoghi della “vergogna”.
«Comunque andrà , sarà una catastrofe. L’unica strada era quella del candidato unitario» confessa un dirigente locale legato alla maggioranza di Renzi.
«Saranno le primarie più controllate mai avvenute » ribatte Sarracino. E a conferma di questa previsione, annuncia, che «saranno solo 56 tra minorenni ed extracomunitari con carta di soggiorno a votare. Hanno provato di tutto per far annullare queste elezioni – aggiunge Sarracino – la maggioranza del partito aveva questa intenzione fin dall’inizio e trovo assurdo l’atteggiamento di Renzi che sulle primarie ha costruito una carriera, ma che per la Campania non le voleva».
Quindi non ci saranno cinesi in fila ai seggi, come avvenuto nel 2011, ma nei circoli vince lo scetticismo.
«A livello nazionale è stato sottovalutato il problema Campania – dice Vincenzo Acampora, promotore dell’associazione Rosso Democratico – d’altra parte l’alternativa era affidarsi al candidato unico indicato dai capi bastone. La verità è che non esiste più una struttura di partito. C’è il deserto. Nessun coinvolgimento degli iscritti. La dirigenza regionale ha atteso fino all’ultimo nella speranza che arrivasse un messia indicato da Roma e il clima si è incattivito».
Domenica, dalle 8 alle 21, si voterà ovunque.
In alberghi, palestre, circoli e persino nella chiesa del Buon Pastore a Caserta.
«Noi apriamo sempre a chi bussa – spiega don Antonello Giannotti – la parrocchia è come la fontana del villaggio cui tutti si rivolgono. Abbiamo un salone e diamo a chiunque la possibilità di utilizzarlo. L’importante è che sia a titolo gratuito. Credo nella politica. Spero che si impegni per dare un volto nuovo a tutto il Mezzogiorno». A Somma Vesuviana si voterà in un’enoteca.
Saranno utilizzate le sedi di Idv, Psi e il circolo Vera Lombardi di Rifondazione comunista, alla Sanità .
Gli elettori di Salerno avranno a disposizione un ristorante sul mare e una scuola di danza. A Battipaglia urne in due alberghi. Saranno circa 620 i seggi aperti. Il numero finale subirà ritocchi: per alcuni circoli manca l’accordo su chi dovrà aprirli e chiuderli per permettere l’elezione.
Coinvolte oltre 3.000 persone, 1.800 come componenti del seggio più almeno due rappresentanti di lista.
Gli elettori dovranno munirsi di tessera elettorale e documento di identità .
Chi non è iscritto al Pd dovrà pagare due euro.
Ma non ditelo alla chiesa del Buon Pastore.
Antonio Di Costanzo
(da “La Repubblica“)
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