“PUTTANA, TORNA AL TUO PAESE”: RAGAZZA 21ENNE ITALIANA DI ORIGINE MAROCCHINA AGGREDITA DA DELINQUENTE ITALIANO SUL TRENO
LA GIOVANE PRIMA ERA STATA PURE OFFESA DA UN CONTROLLORE DONNA DI TRENORD… QUANDO COMINCERA’ A REAGIRE NESSUNO SI LAMENTI
Un episodio di razzismo è avvenuto a bordo di un convoglio Trenord Milano-Brescia ai danni di una ragazza di origine marocchina di 21 anni nata a Brescia.
A raccontarlo è proprio lei, la vittima della aggressione avvenuta da parte di un uomo che l’avrebbe prima offesa e poi malmenata: un’aggressione anticipata da un primo episodio di razzismo da parte di un controllore donna dell’azienda di trasporti che avrebbe a sua volta sbeffeggiato la giovane.
La vicenda risale allo scorso 14 settembre. A raccogliere la testimonianza della 21enne è la redazione di Radio Onda d’Urto che riporta quanto accaduto. È tardo pomeriggio: la giovane è da sola su un treno diretto da Milano e partito dalla stazione di Brescia, nel capoluogo lombardo la attendono alcuni amici per trascorrere la serata insieme. Poco dopo la partenza del convoglio sale a bordo il controllore, una donna, dipendente Trenord: quando si avvicina alla 21enne e alla sua vicina di posto e chiede a quest’ultima il biglietto, questa, una ragazza italiana, le dice che ne è sprovvista. “Ora anche chi è meno sospettabile non ha il biglietto…”, commenta il controllore ripetendo la frase per due volte.
A questo punto la 21enne le chiede spiegazioni: “Cosa intende con questa frase?”. E il controllore risponde che non è questione di razzismo ma che forse ci sono persone che sono meno sospettabili di altre.
“Quali sono le persone sospettabili?”, chiede allora la 21enne. Allora la dipendente Trenord asserisce farfugliando che forse quelli “color caffè-latte” sono più sospettabili di altri, tentando di giustificare la sua frase spiegando di non riferirsi a persone come lei ma piuttosto a “zingari” che chiedono l’elemosina sui treni: “Ma non posso dire la parola zingari, se no mi licenziano”, avrebbe concluso il controllore.
Poco dopo la 21enne sarebbe stata avvicinata da un uomo che avrebbe iniziato ad offenderla ripetutamente: “Put…, fai il biglietto… torna al tuo paese, risorsa boldriniana”. Accuse ferme e violente alle quali la ragazza avrebbe risposto dicendo non solo di essere munita di biglietto ma anche di essere nata in Italia. L’uomo non contento avrebbe continuato ad inveire contro di lei fino ad arrivare ad aggredirla anche fisicamente.
Prima le avrebbe strappato le cuffiette dalle orecchie poi l’avrebbe picchiata scagliandosi su di lei con numerosi schiaffi. Una scena che la 21enne è riuscita a riprendere per alcuni secondi col proprio cellulare.
Una scena però di fronte alla quale nessuno sarebbe intervenuto, tranne due passeggeri che hanno allontanato l’uomo, evidentemente alterato, e hanno scortato la giovane sino all’arrivo in stazione.
Mentre l’aggressore avrebbe continuato a insultarla per tutto il resto del viaggio.
Il controllore Trenord invece che nel frattempo si era allontanata, non assistendo così all’accaduto, sarebbe tornata indietro solo per commentare: “Ringrazio il Signore che ti ha dato una lezione, perchè il tuo buonismo non porta da nessuna parte…”.
Ieri gli attivisti del Magazzino 47 hanno fatto un blitz in stazione a Brescia: armati di striscione hanno voluto rendere noto l’episodio di razzismo avvenuto lo scorso 14 settembre.
(da Fanpage)
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