STEVE BANNON IN MANETTE, LE ACCUSE IN UN DOCUMENTO DI 24 PAGINE
HA SOTTRATTO UN MILIONE DI DOLLARI PER ALBERGHI, VIAGGI E CARTE DI CREDITO… UN SUO SOCIO PER RISTRUTTURARE CASA, ACQUISTO DI UNA BARCA E GIOIELLI, CHIRURGIA ESTETICA
Le accuse contro l’ex stratega del Presidente Donald Trump, Steve Bannon e altri tre coimputati di associazione per commettere una frode di centinaia di migliaia di dollari ai danni di cittadini americani che avevano fatto donazioni in favore della campagna “We build The Wall” ( per costruire il muro antimigranti al confine con il Messico) sono contenute in un documento di 24 pagine della Corte del Distretto Sud di New York, firmato da Audrey Strauss, acting US attorney.
Uno dei protagonisti dell’elezione di Donald Trump nel 2016 è stato arrestato e subito il presidente si è sfilato da ogni coinvolgimento, dichiarando di non aver più avuto nulla a che fare con Steve Bannon dai primi giorni del suo insediamento alla Casa Bianca: ”È una cosa molto triste per Bannon, non ho a che fare con lui da molto tempo. Non so nulla del progetto” ha detto rispondendo a una domanda, sottolineando come il progetto non gli piacesse: “Ho pensato fosse stato fatto per mettersi in mostra”.
Il Grand Jury ha accusato Bannon , Brian Kolfage, Andrew Badolato e Timothy Shea di aver utilizzato per spese personali che non avevano niente a che fare con lo scopo della raccolta fondi per il Muro, nonostante avessero pubblicamente affermato di organizzare la raccolta su base volontaria e senza distogliere un solo penny dei soldi raccolti dallo scopo di costruire il Muro.
In particolare Kolfage ha preso per uso personale in modo coperto più di 350 mila dollari, mentre Bannon, attraverso una sua organizzazione non profit (Non profit 1) e una compagnia ombra, ha ricevuto un milione di dollari da “We build the Wall”, per pagare Kolfage e per “coprire centinaia di migliaia di dollari di spese personali dello stesso Bannon. Per fare questo hanno utilizzato false fatturazioni per assicurarsi, come ha scritto Kolfage in un messaggio a Badolato che i pagamenti rimanessero confidenziali.
DAL 17 DICEMBRE 2018 ALLA FINE DI GENNAIO 2019
La campagna di raccolta fondi per la costruzione del Muro partì su iniziativa di Kolfage il 17 dicembre 2018 e fu un tale successo che nel corso della prima settimana raccolse su un apposito sito web 17 milioni di dollari da donare al governo federale di Trump per finanziare il Muro. Ma poi nacquero dubbi sul background di Kolfage e sulla possibilità di trasferire i fondi al governo federale.
A fine dicembre, la raccolta (che aveva raggiunto i 20 milioni di dollari) fu sospesa in attesa di trovare un modo legittimo per raggiungere lo scopo, in quelle stesse settimane furono coinvolti nell’iniziativa, Bannon e gli altri due imputati, venne creata una nuova organizzazione (We build the wall Inc ) cui vennero trasferiti tutti i fondi raccolti che avrebbero dovuto a questo punto finanziare un Muro privato per chiudere il confine meridionale degli Stati Uniti. A cominciare dal gennaio 2019, secondo le accuse, Bannon e gli altri attraverso il website continuavano a indurre in errore i sottoscrittori, mentre si appropriavano di centinaia di migliaia di dollari per uso personale , nonostante pubblicamente, con dichiarazioni ed interviste i donatori venivano rassicurati che il 100 per cento dei soldi raccolti sarebbero serviti per costruire il Muro.
DA GENNAIO AD OTTOBRE 2019
Convinti dalla “ falsa narrativa” che tutti i nuovi soldi donati alla nuova società (We bill the wall Inc) o trasferiti ad essa con opzione dei vecchi donatori, sarebbero serviti per costruire un Muro “privato” al confine con il Messico, fino all’ottobre 2019, la nuova società gestita da Bannin e dagli altri coimputati raggiunse la cifra di 25 milioni di dollari di donazioni.
ARRICCHIMENTI PRIVATI
Secondo l’atto d’accusa del Gran Giurì, Kolfage avrebbe utilizzato il danaro per ristrutturare la sua casa, per pagare una barca, un Suv, una golf cart, gioielli, chirurgia estetica, pagamento di tasse e delle spese della carta di credito
Bannon e gli altri imputati, hanno usato i fondi per viaggi, alberghi, carte di credito, in ogni caso nulla che avesse a che fare con la costruzione del Muro.
(da “Huffingtonpost”)
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