Febbraio 12th, 2012 Riccardo Fucile
POLEMICA A PADOVA PER GLI APPALTI AFFIDATI ALLE AZIENDE ROMANE: “PERCHà‰ NON A NOI?”…LA DENUNCIA DI MONSIGNOR VIGANO’: I LAVORI SONO SEMPRE AFFIDATI ALL STESSE DITTE
Sono moltissime le proteste, via mail o di persona, che gli imprenditori veneti stanno rivolgendo in queste ore ai sindacati e alle associazioni di categoria.
La denuncia parte dalla comunicazione che la Delegazione pontificia per la basilica di Sant’Antonio, l’organismo di derivazione pontificia incaricato della conservazione monumentale della Basilica del Santo, ha affidato i lavori di ristrutturazione e di consolidamento delle navate (intervento da 552.500 euro) a un’azienda romana, la Advance Planning di Roma, mentre per il consolidamento statico delle coperture delle cappelle radiali e del deambulatorio (altri 880 mi-la euro) l’incarico è andato alla Edil Ars sempre di Roma. Quest’ultima è l’azienda di Guido Proietti, l’uomo che su incarico di Marco Milanese avrebbe presentato al Pio Sodalizio dei Piceni il preventivo per ristrutturare l’ appartamento in via di Campo Marzio, nel centro di Roma, dove viveva l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Ma a parte questi passati poco limpidi, agli imprenditori e ai costruttori veneti ciò che non è chiaro è come mai servano nuovamente massicci lavori di manutenzione nella Basilica padovana, quando in occasione del Giubileo nel 2000 furono spesi ben 48 miliardi di lire per il consolidamento delle navate e di molti punti del chiostro e della parte interna della chiesa.
Gli appalti per la basilica padovana sono stati assegnati con incarico di fiducia dall’organismo legato al Vaticano a poca distanza dalla diffusione della lettera denuncia di monsignor Carlo Maria Viganò, ex segretario generale del governatorato del Vaticano (ora trasferito a Washington) in cui denunciava come nello Stato ecclesiastico i lavori venissero assegnati sempre alle stesse ditte, con una gestione degli appalti poco trasparente e con costi spesso raddoppiati rispetto al mercato.
Dice il presidente dell’Ance Padova Tiziano Nicolini: “In un momento di crisi come quello attuale, nel quale tante aziende fanno fatica ad andare avanti è un peccato che una realtà importante come quella del Santo non guardi anche alle imprese del territorio. Perchè rivolgersi sempre a realtà lontane, come quelle romane, quando anche qui nel Veneto ci sono validissime aziende pronte a mettere la loro opera al servizio del Santo? La delegazione pontificia è libera ovviamente di assegnare i lavori a chi crede, ma riteniamo che un gesto di attenzione nei nostri confronti sarebbe apprezzabile”.
“Ci sarà attenzione anche per le aziende padovane” è la replica del delegato pontificio per la Basilica, monsignor Francesco Gioia.
Erminia della Frattina
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Febbraio 12th, 2012 Riccardo Fucile
DOPO GLI ISCRITTI FANTASMA IN EMILIA ROMAGNA, CONTINUA LA CAMPAGNA TESSERAMENTO FACILE DEL PDL IN VISTA DEI CONGRESSI
Tessere del Pdl intestate a persone che non avrebbero mai fatto richiesta di adesione al partito e che in alcuni casi erano già defunte.
Dopo il caso dell’Emilia Romagna che rischia di finire in tribunale, sembra destinato ad ampliarsi anche il fronte vicentino della storia dopo che i carabinieri si sono presentati alla sede nazionale del Partito della Libertà , in via dell’Umiltà , a Roma, e hanno sequestrato altre 29 tessere.
Accade alla vigilia del congresso del Pdl nella città veneta per decidere la nuova leadership locale a cui punterebbe l’eurodeputato e vice coordinatore provinciale Sergio Berlato.
E il tutto viene calato in un’inchiesta più ampia avviata di recente dal pubblico ministero di Vicenza Paolo Pecori.
Inchiesta in base alla quale già altre iscrizioni erano sotto verifica da parte della magistratura per stabilire se rientrassero tra quelle sulla cui autenticità ci sono dubbi.
Secondo le informazioni finora riscontrate, un primo sequestro effettuato della settimana scorsa e il secondo, più recente, riguardano persone che mai hanno compiuto la scelta di iscriversi al partito dell’ex premier Silvio Berlusconi e a suffragio di ciò mancherebbe anche prova del versamento dei 10 euro previsti per l’adesione.
Inoltre i carabinieri starebbero conducendo controlli specifici su una decina di tessere che risulterebbero sottoscritte da persone già passate a miglior vita al momento dell’iscrizione.
Il deputato Gregorio Fontana, che ha ricevuto i militari vicentini e che ha consegnato loro il materiale richiesto, ha dichiarato che “da parte nostra c’è la massima collaborazione alle indagini” che ipotizzano il reato di falso continuato in scrittura privata per poco meno 8 mila tessere su un totale di 16 mila.
Quasi la metà , infatti, quelle che sembrano denotare stranezze, non ultima l’assenza della fotocopia di un documento d’identità valido.
E adesso occorre capire se davvero — come ritiene la procura di Vicenza — qualcuno abbia preso l’elenco dell’associazione cacciatori veneti riportando generalità e dati anagrafici senza averne diritto.
Dagli accertamenti, tra le ulteriori eccentricità al vaglio degli inquirenti, compare anche il fatto che tra gli iscritti siano finiti sindaci, amministratori e politici locali di altri partiti, tra cui la Lega Nord e Rifondazione Comunista.
Tra loro compare inoltre il nome di Massimo Calearo, eletto in parlamento nel 2008 per il Partito Democratico passando in seguito ad Alleanza per l’Italia (Api) di Francesco Rutelli e proseguendo il suo pellegrinaggio transpartitico anche attraverso i responsabili di Domenico Scilipoti.
Nel frattempo, sulla scia delle indagini della magistratura, una trentina di iscritti (veri) al Pdl ha annunciato che non parteciperà al congresso di Vicenza.
In parallelo ulteriori verifiche sono in corso in altre città del Veneto.
In particolare a Treviso sono nel mirino 1.172 tessere su un numero complessivo di poco più di 5.500.
Tante sarebbero infatti quelle che, come accaduto a Vicenza, non sarebbero corredate da copia di carta d’identità .
A Verona, invece, il fenomeno avrebbe riguardato un numero inferiore di moduli, 214 su 11 mila, mentre a Belluno si è già deciso di dichiarare nulle 208 tessere che sarebbero state pagate con un unico versamento postale.
Antonella Beccaria
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Febbraio 12th, 2012 Riccardo Fucile
DOPO LA SCOPERTA DI 139 TESSERE INTESTATE A IGNARI CITTADINI, TUTTI DOMICILIATI IN VIA COLAJANNI 10, PARTE UN ESPOSTO ALLA MAGISTRATURA
Finirà davanti al magistrato il caso delle tessere farlocche del Pdl che erano saltate fuori al congresso cittadino del partito.
Quello celebrato sabato 4, dove circa 3mila iscritti eleggono coordinatore il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri.
A poco più di una settimana di distanza dall’evento politico in salsa azzurra, si scopre che alcuni di questi iscritti si ritrovano nelle liste senza averlo mai saputo.
A cominciare da Concetta Ladalardo, classe 1974: militante del Pd.
Non è uno scherzo.
La battagliera riformista lavora nel circolo democrat di Japigia-Torre a Mare.
“Mi hanno detto che figuravo tra gli aderenti al Pdl e non volevo crederci. Io? Impossibile. Poi ho scoperto che nome, cognome e data di nascita erano quelli della sottoscritta e la cosa mi ha dato molto fastidio”.
Corre ai ripari, Concetta. Dà mandato all’avvocato Enrico Fusco di presentare domani un esposto alla procura della Repubblica.
“Prima di esibirlo ai requirenti” spiega il legale “in queste ore stiamo valutando tutte le ipotesi di reato. Dalle telefonate che sto ricevendo, anche altra gente si trova nelle stesse condizioni della Ladalardo. E pure solo per forza di cose, siamo disponibili a tutelare tutti questi malcapitati”.
Alla Fiera del levante, di fronte all’assemblea congressuale, era stato il consigliere comunale Filippo Melchiorre a segnalare “una anomalia”: quella legata a 139 cittadini che risultano aficionados del Popolo della libertà , ma che sono tutti residenti allo stesso indirizzo, un sottoscala in via Colaianni, 10.
L’ex sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, l’altro giorno aveva tuonato: “Fuori dal Pdl l’autore di questi documenti, evidentemente falsi”.
D’Ambrosio Lettieri si era difeso: “Stiamo verificando”.
Della vicenda se ne sono occupati pure gli inviati di Striscia la notizia, Fabio e Mingo.
Ai microfoni del tg satirico, l’onorevole-avvocato Francesco Paolo Sisto gettava acqua sul fuoco dei sospetti: “Soci di un’associazione hanno deciso di aderire al Pdl e dato come domicilio la sede della stessa associazione, che si trova in via Colaianni, 10. Il presidente di questa associazione mi ha dato incarico formale e professionale di raccontarvi come stanno le cose”.
L’indirizzo non corrisponde un’associazione, ma la srl Area consulting.
Il cui amministratore, Alessandro Papa, scrive a Repubblica per fare sapere che l’appartamento allestito in un sottoscala “è condotto in locazione unicamente dalla Area consulting. Svolgiamo attività di consulenza e non ospitiamo certamente i numerosi residenti citati nell’articolo”.
Tutta gente che almeno in qualche caso si mostra per metà impacciata e per metà divertita di fronte alle telecamere perchè rivela di non conoscere dove si trova via Colaianni, 10 e di non avere mai fatto parte del Pdl.
Tant’è che Fabio e Mingo rincorrono e bloccano all’aeroporto l’indomabile avvocato Sisto per consegnargli il provolone – anzi, una cassetta di piccole scamorze – quale autore di una spiegazione considerata improbabile agli occhi di tutti.
Compresi quelli di Mantovano, che ha l’aria di non volere farsi prendere in giro: “Le 139 tessere in questione ovviamente non inficiano il risultato congressuale. Bisogna però accertare se si tratta di un’iniziativa esterna al Pdl ovvero se è interna. Questo perchè il Popolo della libertà che ha centinaia di migliaia di sostenitori onesti e motivati, non merita tanto disonore”.
Concetta, intanto, sorride per non piangere di rabbia: “Dovrei fare parte del Pdl da almeno un paio d’anni, da quando ricevo sul mio cellulare sms che mi avvisano del momento in cui ci sono manifestazioni del consigliere regionale Tato Greco in giro per la Puglia. Proprio non riesco a capire chi mi ha giocato questo tiro mancino. Ma adesso voglio giustizia”.
Lello Parise
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Febbraio 12th, 2012 Riccardo Fucile
“FLI NON PUO’ ESSERE UN TRAM DOVE SI SALE E SI SCENDE A SECONDA DELLA CONVENIENZA PERSONALE”…”SE TERZO POLO DEVE ESSERE, LO SIA ANCHE CON LA PRESENZA A PARI DIGNITA’ DEL SIMBOLO DI FLI, SENZA NASCONDERE I PROPRI CANDIDATI NELLA LISTA CIVICA DI MUSSO PER NON FARSI CONTARE”
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(da “il Secolo XIX)
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Febbraio 12th, 2012 Riccardo Fucile
FLI AVEVA PRESENTATO DUE EMENDAMENTI (RESPINTI) PER NON FAR CHIUDERE L’ALLEVAMENTO DI GREEN HILL (N. 16.58) E PER NON RENDERE OBBLIGATORIO L’USO DI ANESTESIA (N. 16.59)… INVECE CHE DARE UNA SPIEGAZIONE SU UN VOTO CHE MOLTI ELETTORI DI FLI HANNO GIUDICATO UN CLAMOROSO AUTOGOL E AMMETTERE DI AVER SBAGLIATO, SI ARRIVA PERSINO A DICHIARARE IL FALSO: ORA BASTA
L’Aula della Camera dei Deputati una decina di giorni fa ha approvato l’articolo 16 del Disegno di Legge Comunitaria 2011 che prevede i criteri vincolanti per l’obbligatorio recepimento della direttiva europea sulla vivisezione.
L’articolo prevede, fra l’altro, la chiusura degli allevamenti di cani, gatti e primati non umani, come “Green Hill”, obbliga all’uso di anestesia e analgesia, incentiva i metodi alternativi.
Diciamo un passo avanti rispetto all’asservimento che la politica ha dimostrato per decenni nei confronti delle grandi lobbie economiche rappresentate dalle case farmaceutiche.
Sono stati bocciati due emendamenti Patarino-Raisi (Fli), presentati per non far chiudere gli allevamenti come Green Hill (emendamento n. 16.58) e per non far rendere obbligatorio l’uso anestesia e analgesia negli esperimenti sugli animali (emendamento n.16.59).
Per maggiore chiarezza ecco gli emendamenti proposti.
Primo emendamento 16. 58. Patarino, Raisi; al comma 1, sopprimere la lettera c) ovvero eliminare quanto segue: “vietare l’allevamento di primati, cani e gatti destinati alla sperimentazione di cui alla lettera b) su tutto il territorio nazionale”.
In pratica se fosse passato, l’emendamento avrebbe permesso che luoghi come Green Hill non solo potessero rimanere aperti, ma che si moltiplicassero. Tutto l’opposto della direttiva europea che sarebbe stata smentita.
Secondo emendamento 16. 59. Patarino, Raisi: al comma 1, lettera f), aggiungere, in fine, le parole:, “a meno che non risultino obbligatori sulla base di legislazioni o di farmacopee nazionali o internazionali”( tipico tarocco da segrete stanze per permettere ogni nefandezza ai presunti ricercatori).
Mentre il testo originale era “f) vietare gli esperimenti che non prevedono anestesia o analgesia, qualora provochino dolore all’animale”, una formula secca che non ammetteva deroghe (800.000 animali in 600 laboratori trattati in Italia senza anestesia)
Questi due emendamenti hanno raccolto rispettivamente solo 46 e 39 sì, meno di 30 astenuti (diversi dell’Idv), quasi 400 no.
Cliccando sul link in fondo all’articolo potrete verificare di persona chi tra i circa 470 deputati presenti in Aula ha votato a favore degli emendamenti per non far chiudere Green Hill (votazione n.27 della giornata) e per non rendere obbligatoria anestesia e analgesia nei test (votazione n.30 della giornata).
Questi i loro nomi come risulta dagli atti parlamentari che abbiamo verificato:
ABRIGNANI Pdl (“solo” a favore emendamento 30)
BARBARO Fli
BARBIERI Pdl
BERNARDINI Radicali (“solo” a favore emendamento 27)
BINETTI Udc (solo 27)
BONCIANI Udc (“solo” a favore emendamento 30)
BRAGANTINI Lega Nord (solo 30)
BRIGUGLIO Fli
BUONANNO Lega Nord (solo 27)
CARLUCCI Udc (“solo” a favore emendamento 27)
CASTIELLO Pdl (“solo” a favore emendamento 27)
CIMADORO Italia dei Valori (“solo” a favore emendamento 27)
COMAROLI Lega Nord (“solo” a favore emendamento 27)
CONSOLO Fli
CONTE GIORGIO Fli
CROSIO Lega Nord (“solo” a favore emendamento 30)
DAL LAGO Lega Nord
DELLA VEDOVA Fli
DI BIAGIO Fli
FARINA COSCIONI Radicali
FUGATTI Lega Nord
GALLI Pdl
GIRO Pdl (“solo” a favore emendamento 30)
GRANATA Fli
LO PRESTI Fli
MARROCU Pd (“solo” a favore emendamento 27)
MENIA Fli
MORONI Fli
MURO Fli
NAPOLI ANGELA Fli
NEGRO Lega Nord
NOLA Pdl (“solo” a favore emendamento 30)
ORSINI Popolo e Territorio
PAGLIA Fli
PATARINO Fli
PINI Lega Nord (“solo” a favore emendamento 27)
POLLEDRI Lega Nord
PORTAS Pd (“solo” a favore emendamento 30)
PROIETTI COSIMI Fli
RAISI Fli
ROSSI LUCIANO Pdl (“solo” a favore emendamento 27)
RUBEN Fli
RUVOLO Popolo e territorio (“solo” a favore emendamento 27)
SCANDEREBECH Fli
SIMEONI Pdl (“solo” a favore emendamento 30)
TEMPESTINI Pd (“solo” a favore emendamento 30)
TESTA NUNZIO F. Udc (“solo” a favore emendamento 27)
TOTO Fli
TURCO MAURIZIO Radicali
VALENTINI Pdl (“solo” a favore emendamento 27).
L’unico deputato che ha fatto un passo ufficiale per informare di aver commesso un errore nel voto elettronico è stato il leghista Buonanno che è intervenuto in tal senso il giorno successivo in Aula.
Nessun altro ha giustificato nelle sedi preposte il proprio voto per un errore, ribadendo pertanto quello espresso in Aula, ivi compresi tutti i 19 deputati di Fli come si evince dal tabulato ufficiale della Camera dei Deputati come da link sotto che potete cliccare.
Questi sono i fatti: se qualcuno è convinto della scelta di aver votato F (a favore) è ovviamente libero di esserlo (e di subire le relative critiche della propria base elettorale), ma non di prendere per il culo il prossimo, dicendo il falso.
Anche perchè, qualora qualcuno non l’avesse ancora capito, non siamo tra quelli che si fanno prendere per i fondelli.
Tabulati voto deputati Camera
le votazioni n. 27 e 30 sono quelle “incriminate”:
F vuol dire a favore, C contro gli emendamenti Raisi-Patarino
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stenografici/sed580/v003.pdf
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