Gennaio 31st, 2014 Riccardo Fucile
LA MISURA E’ COLMA
Due sere fa si è giunti ad assaltare la presidenza della Camera, insultando persino altri parlamentari in quanto donne.
Ieri a impedire fisicamente il regolare svolgimento dei lavori delle Commissioni e a interrompere l’intervista di un capogruppo.
Oggi, in nome della “nuova resistenza” qualcuno piomba a Roma per congratularsi per gli atti illeciti compiuti “dai suoi guerrieri”.
Capisco che qualcuno in attesa dei “liberatori” a stelle e strisce che lanciavano Camel preferisca frequentare direttamente ambasciate straniere.
Capisco che il ruolo sia quello di destabilizzare il Paese per favorire altrui interessi.
Ma per la destra vera (non quella pataccara che vive di imitazioni e frustrazioni) la misura è colma.
La Boldrini deve trasmettere gli atti e le relazioni alla Procura della Repubblica in quanto siamo di fronte alla reiterazione di un preciso reato.
Quello previsto dall’articolo 289 del Codice penale: “Attentato contro organi costituzionali e contro le assemblee regionali”.
Che recita: “E’ punito con la reclusione da uno a cinque anni, qualora non si tratti di un più grave delitto, chiunque commette atti violenti diretti ad impedire in tutto o in parte, anche temporaneamente”, non solo al presidente della Repubblica o al Governo l’esercizio delle prerogative attribuite per legge, ma anche – e sarebbe questa l’ipotesi del caso – a impedire “alle assemblee legislative o ad una di queste o alla Corte Costituzionale o alle assemblee regionali l’esercizio delle loro funzioni”.
Esattamente quello che è accaduto e che sta accadendo alla Camera.
Vanno perseguiti coloro che commettono direttamente un reato e i mandanti che istigano a delinquere.
Una destra vera non si confonde, si distingue.
Una destra vera propone, non distrugge.
Una destra vera non è il cavallo di troia di interessi stranieri.
Una destra vera fa opposizione con stile e senso dello Stato.
Ma una destra vera in Parlamento avrebbe impedito certi ignobili atti di violenza non porgendo l’altra guancia.
E saprebbe accogliere i “liberatori” con omaggio di ortaggi vari e calci nel culo.
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Gennaio 31st, 2014 Riccardo Fucile
SEQUESTRO DI PERSONA E VIOLENZA PRIVATA: LA MAGISTRATURA SI SVEGLI… O I GRILLINI SONO INTOCCABILI? FORSE HANNO IL PASSAPORTO DIPLOMATICO DELL’AMBASCIATA USA?
“Qui c’è una questione che riguarda l’agibilità democratica del Parlamento. Se questo è ancora il Parlamento che ci racconta la nostra Costituzione. I resoconti di quel che è successo oggi sono sufficienti perchè la magistratura indaghi”.
È teso Francesco Sanna, parlamentare del Pd “sequestrato” in Commissione. Perchè, spiega, mai aveva visto in Parlamento episodi di tale violenza, come quelli di cui si sono resi protagonisti i grillini. Che hanno preso d’assalto la commissione Affari costituzionali.
Ecco perchè il riformista Sanna, democristiano di formazione, convinto parlamentarista, praticamente il braccio destro e sinistro di Enrico Letta in materia di riforme affida all’HuffPost la sua denuncia: “Per la legge italiana, i parlamentari sono pubblici ufficiali. E di fronte a fatti che somigliano molto a condotte di reato come violenza privata e tentato sequestro di persona dobbiamo riflettere se sporgere denuncia”.
Onorevole Sanna, proviamo a partire dall’inizio, ricostruendo ciò che è successo nella mattinata di oggi in commissione.
È successo che è stato impedito a molti parlamentari di esercitare i propri diritti nel modo in cui normalmente li si esercita in un Parlamento democratico. Molti colleghi in Aula hanno affermato di non essere riusciti ad entrare in commissione dove si doveva discutere di legge elettorale perchè l’accesso alla commissione era bloccato. Ed è successo effettivamente così. C’era un picchettaggio fisico dei Cinque stelle che a un certo punto ha impedito di entrare a parecchi parlamentari, anche se arrivati poco dopo l’ora di avvio dei lavori. Mentre dentro la commissione dove qualcun altro era entrato in anticipo, tra cui il sottoscritto, si è ripetuto lo schema dell’assalto alla presidenza sul modello di ieri in Aula e di ieri notte nella sala Mappamondo, con l’obiettivo di impedire i lavori della Commissione.
Però avete votato.
Siamo riusciti solo a fare quello, rispondendo per alzata di mano all’unico atto che si poteva fare in una aula occupata, tra urla e grida. Il presidente Sisto ha chiesto: “Volete che sia portata in Aula la proposta di testo base ?”. Noi tra le urla e gli assalti abbiamo detto sì.
Si può definire regolare questa votazione?
Tecnicamente sì, anche se avvenuta in condizioni estreme.
Può spiegare meglio le condizioni estreme?
I gruppi dei Cinque stelle ci insultavano e ci aggredivano verbalmente e poi ci hanno impedito di uscire dall’Aula. Non è esagerato dire che la Commissione è stata sotto sequestro per circa mezz’ora. Con i grillini che ci volevano sottoporre a una sorta di gogna. Così dicevano “ora ci dovete ascoltare, vi costringiamo ad ascoltarci”. E giù urla su Napolitano, sul governo Letta, sulla legge elettorale e su tutto quello che non hanno condiviso in questi mesi.
Lei ha parlato di “sequestro”. È sicuro del termine?
Sì, perchè per uscire io mi sono rifiutato di usare la forza fisica, e mi hanno costretto a rimanere dentro impedendomi di andare in un’altra Commissione, dove era chiamato a svolgere il mio lavoro di parlamentare. Insomma, non c’erano alternative. Dovevi stare dentro e sottoporti a questo tentativo di lavaggio del cervello di urla e slogan.
Scusi, ma i commessi perchè non sono intervenuti?
I commessi che potevano fare? Avrebbero dovuto usare la forza… Cosa che non possono fare se non invitati da chi dirige i lavori. A seduta conclusa, pro bono pacis, si è evidentemente deciso di non farlo.
Onorevole Sanna, lei sta dipingendo una situazione grave. Andiamo al dunque: sta dicendo che sono stati commessi reati penalmente rilevanti dai parlamentari grillini?
Guardiamo i fatti. Qui stiamo parlando di reati come la violenza privata, che significa costringere qualcuno a fare qualcosa con la violenza, e sequestro perchè eravamo impediti ad uscire attraverso l’uso della forza. Molti di noi, per un periodo non breve, sono stati gravemente limitati nella nostra libertà di movimento. Non è tollerabile questa limitazione della libertà dei deputati nel Parlamento. E chi tra i colleghi che hanno messo in scena questa bruttissima pagina crede di godere di una particolare immunità , sbaglia di grosso. Poichè l’articolo 68 della Costituzione rende il parlamentare immune solo per le opinioni espresse ed i voti dati nell’esercizio del proprio mandato, non c’è una zona franca a Montecitorio che renda non punibili altri reati. Secondo me lo sono. Ma se queste azioni organizzate continuassero, indipendentemente dai provvedimenti di giurisdizione interna alla Camera, andrei a vedere ci sono gli estremi per un’azione della magistratura ai sensi dell’articolo 289 del codice penale.
Spieghi meglio.
(Sanna lo cerca sull’I phone, per essere preciso nel testo) Glielo leggo: “È punito con la reclusione da uno a cinque anni, qualora non si tratti di un più grave delitto, chiunque commette atti violenti diretti ad impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente alle assemblee legislative o ad una di queste, o alla Corte costituzionale o alle assemblee regionali l’esercizio delle loro funzioni”.
Quindi, detta in modo rude, i grillini rischiano da uno a cinque anni. Sempre che la magistratura apra un’inchiesta.
I resoconti parlamentari di oggi e quelli dei giornali di domani sono già una notizia criminis. Però vorrei aggiungere un’altra riflessione che riguarda noi parlamentari.
Prego.
Per la legge italiana il parlamentare è un pubblico ufficiale e quindi ha l’obbligo di denuncia se vede reati.
Lei sporgerà denuncia?
Per oggi no, per non dare occasione di esibizione vittimistica ai Cinquestelle. Ma se domani mi impedissero di svolgere con la violenza la funzione per la quale sono stato mandato qui, credo che non ci si debba lasciare trascinare nella provocazione e reagire con gli stessi metodi, e che sia meglio far applicare la legge da giudici terzi. E con me dovremmo farlo in tantissimi. L’assalto ai banchi della presidenza della Camera e delle sue Commissioni non dobbiamo tollerarlo, anche per il bene degli assaltatori, piccoli Tejero senza pistola, ma forse non tutti a loro insaputa.
(da Huffingtonpost“)
argomento: Giustizia | Commenta »