Ottobre 29th, 2015 Riccardo Fucile
LA DECISIONE DEL PRIMO CITTADINO DI FRATTAMAGGIORE
Il sindaco, Marco Antonio Del Prete , si autoriduce l’indennità mensile di funzione. Con un atto portato al vaglio della giunta, ed assunto ieri mattina, il primo cittadino ha deciso di rinunciare a metà del suo “stipendio”.
La riduzione spontanea dell’indennità ha valore retroattivo e parte dal mese di settembre
Marco Antonio Del Prete è medico chirurgo ed è vincolato da un rapporto di lavoro a tempo determinato con l’azienda ospedaliera “Cardarelli”.
Un contratto che essendo limitato nel tempo non prevede la possibilità di poter godere di aspettativa per mandato politico.
Evidente quindi il peso delle assenze, se pure giustificate, (per poter svolgere la funzione di amministratore pubblico), sullo stipendio da lavoro dipendente del primo cittadino.
Assume perciò maggiore rilevanza la sua decisione di autoridursi l’indennità mensile di funzione, della metà .
Una scelta meritoria tanto più che il neo sindaco ha deciso di destinare la somma che gli spetterebbe ed alla quale ha rinunciato, per nobili fini (contrasto alla povertà ).
Giuseppe Maiello
(da “il Mattino”)
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Ottobre 29th, 2015 Riccardo Fucile
IL SINDACO “NON DEVO NEGOZIARE CON NESSUNO”… E ORFINI CONVOCA I CONSIGLIERI PER PROVARE A CONVINCERLI A DIMISSIONI IN MASSA
“Qui la questione non è Ignazio Marino ma Roma: io non ho assolutamente nulla nè da
chiedere nè da negoziare con nessuno”.
Appena arrivato in Campidoglio, il sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino, mette subito le cose in chiaro sui suoi rapporti col Pd, dopo l’incontro a sorpresa di ieri con Matteo Orfini.
E sulle anticipazioni da dare sulle proprie scelte future, ritirare o meno le dimissioni, avverte: “Sto riflettendo e comunicherò presto le mie decisioni alla presidente dell’Assemblea capitolina, Valeria Baglio”.
Intanto, il commissario del Pd Roma Matteo Orfini ha convocato alle 14 i consiglieri comunali dem al Nazareno.
Una riunione in cui si potrebbe discutere dell’ipotesi di dimissioni di massa dei consiglieri. Il Pd dunque tenta il contropiede per neutralizzare la possibile revoca delle dimissioni da parte di Ignazio Marino.
Poi riferendosi alle affermazioni del presidente dell’Anac Raffaele Cantone su Milano “capitale morale, mentre Roma sta dimostrando di non avere quegli anticorpi di cui ha bisogno e che tutti auspichiamo possa avere”, Marino risponde: “A Roma gli anticorpi esistono, questa piazza domenica scorsa ne ha visti migliaia e nella città ce ne sono milioni ma vanno valorizzati da noi delle istituzioni perchè, anche all’interno di un organismo vivente, se gli anticorpi vengono annichiliti non potranno svolgere bene la propria funzione”.
In Campidoglio continua da giorni il presidio fisso in sostegno di Marino.
Al suo arrivo, oltre alle telecamere e ai giornalisti, c’erano anche alcuni sostenitori. “Marino sei un eroe”, ha gridato un signore, mentre un altro ha esposto un cartello con la scritta ‘Non mollare, falli crepare’, che è stato autografato dal primo cittadino.
Ieri è stata una giornata vissuta sul filo dell’incertezza e conclusa dal sindaco e dalla sua frase “sto ancora riflettendo” al termine di un incontro fiume a casa di Marco Causi tra Marino e Orfini: prove tecniche di dialogo tra Campidoglio e Pd, con Matteo Renzi che da Cuba dice “La linea del partito è quella di Orfini”.
Un tentativo di riavvicinamento, tanto da ipotizzare nelle ore scorse un blitz in aeroporto per cercare di incontrare il premier al rientro dal suo viaggio in Sud America.
Ma Marino ora precisa: “Ho cose più serie da fare che andare negli aeroporti, in questi giorni”.
E alla domanda dell’inviato di Agorà sull’ipotesi di continuare a fare il sindaco di Roma: “Anche lei continuerà a fare il giornalista”.
(da “la Repubblica“)
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Ottobre 29th, 2015 Riccardo Fucile
“ANCORA NESSUNA TRASPARENZA SULLE SPESE DEI DUE SINDACI”
Scontrini fantasma a Palazzo Vecchio.
Nonostante l’ex sindaco Matteo Renzi e il suo erede Dario Nardella ripetano da settimane di non aver nulla da nascondere e che le loro spese di rappresentanza sono “le più trasparenti d’Italia”, continuano a non divulgare nè ricevute nè giustificativi. Sul sito del capoluogo toscano rimangono i soliti resoconti generici privi di qualsiasi indicazione specifica mentre Francesca Santoro, dirigente dell’ufficio del sindaco che custodisce i segreti del portafoglio dell’ente, nega l’accesso agli atti ai consiglieri che ne hanno chiesto copia.
Così, dopo quattro settimane di attesa, Tommaso Grassi di Sel, si dice“pronto a occupare il consiglio comunale o l’anticamera di Nardella fino a quando non renderanno trasparente nel dettaglio ogni spesa sostenuta a carico dei cittadini:a questo punto è una battaglia di legalità , una questione di principio, considerato quello che è accaduto a Roma”.
Il riferimento è ovviamente a Ignazio Marino spinto a presentare le dimissioni dal Partito democratico guidato da Renzi proprio sulle spese di rappresentanza.
Segnando così una differenza sostanziale: Marino il 6 ottobre scorso ha pubblicato on line sul sito del Campidoglio anche i più minimi dettagli delle spese sostenute nei primi due anni di mandato.
Data, ristorante, importo, commensali e ricevuta allegata con indicato anche cosa hanno mangiato, bevuto a che ora e perchè.
Insomma: la trasparenza. Quella vera.
Questo ha dato modo di poter verificare se quanto dichiarato corrispondeva al vero. Così, ad esempio, la Comunità di Sant’Egidio ha potuto smentire di essere stata ospite del sindaco come invece lui aveva sostenuto. O,altro esempio, si è potuto accertare, intervistando un ristoratore, che aveva l’ex sindaco addebitato al Comune un pasto consumato con la moglie.
Sulle spese di Marino si è mossa sia la Corte dei Conti sia la Procura di Roma e al momento l’ex chirurgo non risulta indagato.
Sulle spese di Renzi, invece, la vicenda è invertita: l’oggi premier non ha reso trasparente neanche un pranzo; Lino — un ristoratore che lui frequentava assiduamente già ai tempi della presidenza della Provincia (quando in pasti spese 600 mila euro: calcolo della Corte dei Conti) — ha dichiarato al Fatto che mandava le fatture dei pasti direttamente a Palazzo Vecchio.
Da qui la magistratura contabile ha aperto un fascicolo,mentre la Procura di Firenze, a quanto è dato sapere, ha ritenuto per il momento di non intervenire.
Ha tentato di muoversi la politica. Dieci giorni fa l’opposizione di Palazzo Vecchio ha chiesto in aula che venisse redatta una relazione sulla trasparenza dell’amministrazione ma la richiesta è stata bocciata dal Pd compatto insieme al capogruppo di Forza Italia che ha poi preso le distanze dal documento.
Davide Vecchi
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Ottobre 29th, 2015 Riccardo Fucile
LE DENUNCE PENALI VERSO ITALIANI AUMENTATE DEL 28%, QUELLE A CARICO DI STRANIERI DIMINUITE DEL 6,2%
I cittadini stranieri sembrano più virtuosi degli italiani dal punto di vista penale.
Secondo il Dossier Statistico Immigrazione 2015 di Idos, nel periodo 2004-2013 le denunce penali verso italiani sono aumentate del 28% mentre quelle a carico di stranieri sono diminuite del 6,2%.
Al 30 giugno 2015, i detenuti nelle 198 carceri italiani erano 52.754, di cui 17.207 stranieri, cioè il 32,6% del totale, in calo di 4 punti percentuali rispetto a cinque anni fa.
Nel contesto di una diminuzione globale della popolazione detenuta, sottolinea il dossier, gli stranieri sono diminuiti in misura maggiore rispetto agli italiani.
Nello specifico, nel periodo 2004-2013 le denunce penali sono passate da 692.000 a circa 897.000, ma quelle verso italiani, a fronte di una popolazione in leggera diminuzione, sono aumentate da 513.618 a 657.443 (+28,0%).
Quelle a carico di stranieri, a fronte di una popolazione più che raddoppiata, sono diminuite da 255.304 a 239.701 (-6,2%).
(da Agenzie)
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Ottobre 29th, 2015 Riccardo Fucile
“RIUSCIAMO A PARLARE CON ALFANO E VERDINI?”…”ARMANI E’ UN MASSONE DI RENZI”
Contatti con la politica ne aveva e ne cercava dovunque.
Che fosse per accreditarsi con i suoi capi, per buttare fango sui presunti nuovi vertici o per salvare la faccia di fronte alle difficoltà . Antonella Accroglianò, la cosiddetta Dama Nera di Anas, in carcere da una settimana con l’accusa di aver intascato centinaia di migliaia di euro di mazzette, arrivava ovunque.
E dove non arrivava, trovava un tramite.
Così dall’informativa del Gico della Guardia di Finanza spuntano nomi di po-litici, conversazioni e relazioni. Fatti ritenuti, almeno per ora, non penalmente rilevanti ma che dimostrano la forza della rete della dirigente Anas e dei suoi collaboratori
“I NUOVI VERTICI”
È il 27 maggio. Il nuovo (e attuale) presidente Gianni Vittorio Armani si è appena insediato. La Dama nera e i suoi hanno paura che qualcosa cambi, che i nuovi vertici possano metterli da parte, capire che c’è qualcosa che non va. Parlano male dei consiglieri di amministrazione, salvo poi cercare di accreditarsi, e commentano la nomina del Presidente.
Scrivono i finanzieri del nucleo di polizia tributaria, coordinati dai pubblici ministeri Sabina Calabretta e Francesca Loy: «Due uomini entrano in ufficio. Antonella informa dell’insediamento di Armani. Ne parlano in generale dal punto di vista politico e definiscono Armani un “massone” di Renzi”».
“SONO GIORNI FONDAMENTALI”
Uno dei canali preferiti della dirigente Anas per arrivare alla politica era il costruttore Giuseppe Ricciardello, storico appaltatore Anas, “in affari” con la Dama nera.
Lei si dà da fare per favorirlo in ogni modo e lui, stando alle intercettazioni, le mette a disposizione le sue tante entrature. I due spesso parlano di politica, cercano strategie, alleanze, si scambiano amicizie e contatti.
Maggio 2015. Gli investigatori guidati di colonnelli Cosimo Di Gesù e Gerardo Mastrodomenico riportano una conversazione avvenuta nell’ufficio della Dama nera. Lei sta cercando di aiutare il costruttore a sbloccare un finanziamento.
«Sembra che i due parlino dell’avvicendamento di Ciucci. Ricciardello nomina Alfano con Antonella che ipotizza come “ loro vogliono andare là , Rfi, c’hanno sta malattia di ste Ferrovie. Antonella sembra accennare a una persona che incontrerà Delrio. Ricciardello nomina anche Verdini. Antonella chiede a Ricciardello se il genero può riuscire a parlare con Verdini. L’imprenditore risponde di sì, la donna ribatte: “Cavaliere bisogna fare subito, mi raccommando che è importante, questi giorni sono fondamentali”».
“CI PARLA QUELLO DELLA GDF”
Ancora maggio. La Dama nera e i suoi hanno paura che Armani si faccia influenzare «da tutta sta gentaglia». La Accroglianò – annotano i finanzieri – «promette ai suoi collaboratori di fare il possibile, anche grazie alla collaborazione di un appartenente alla Gdf non meglio specificato, e di Gasparri, inteso il Senatore Maurizio Gasparri. “Secondo me ci deve parlare anche quello della Finanza… mo’ ci faccio parlare a Gasparri… perchè, poi, quando scendo io, vieni pure tu con me”».
Maria Elena Vincenzi
(da “La Repubblica”)
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Ottobre 29th, 2015 Riccardo Fucile
UN APPALTO DA 26 MILIONI BANDITO DALLA FORESTALE
Concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità . 
La squadra mobile di Palermo guidata da Rodolfo Ruperti ha scoperto un giro di mazzette attorno a un grande appalto del Corpo forestale della Regione.
E questa mattina, all’alba, è scattato il blitz. I poliziotti hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare che era stata chiesta al gip dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Dino Petralia. Vanno agli arresti domiciliari il professore Dario Lo Bosco, presidente di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e due dirigenti del Corpo forestale, Salvatore Marranca (responsabile del Servizio tecnico) e Giuseppe Quattrocchi (a capo del Servizio speciale per la conservazione del suolo e dell’ambiente natutale).
Al centro dell’indagine, le mazzette che sarebbero state pagate da un imprenditore agrigentino, Massimo Campione, titolare di un’impresa di costruzioni, strade e impianti eolici.
Nelle scorse settimane, i poliziotti della Mobile l’avevano fermato all’aeroporto Falcone Borsellino, nella borsa aveva una cartella scritta al computer con una serie di nomi, cifre e date, erano i riferimenti alle mazzette pagate per costruire le torrette antincendio in mezza Sicilia. Fra quei nomi, riferimenti anche ad esponenti politici, su cui adesso si indaga.
Grazie soprattutto alle dichiarazioni di Campione, che ha accettato di collaborare con gli investigatori.
“Non è una indagine lampo. Abbiamo iniziato circa tre mesi fa. E andiamo avanti… ” ha commentato il capo della Squadra mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti, commentando gli esiti dell’operazione “Black list”.
Lo Bosco, docente universitario originario di Raffadali, è anche presidente dell’Azienda siciliana trasporti. Nei giorni scorsi, era stato chiamato in causa per questo caso, ma si era difeso. Nell’inchiesta della procura sarebbe coinvolto per un altro appalto finito all’attenzione degli investigatori.
Questa mattina, sono in corso diverse perquisizioni a Palermo. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Lo Verde avrebbe intascato mazzette per 58.650 euro.
A Marranca vengono invece contestate tangenti per 149.500 euro, il dirigente avrebbe ottenuto anche l’assunzione della compagna, in una ditta di autolinee siciliane, e della figlia, in una ditta di impiantistica di Roma.
Quattrocchi è’ accusato di mazzette per 90 mila euro, fra le tangenti anche due condizionatori d’aria.
Crocetta: “Via Lo Bosco a Ast”.
Via Dario Lo Bosco dall’Azienda siciliana trasporti (Ast). Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, dopo aver appreso degli arresti per tangenti, ha dato mandato alla Regione, in qualità di socio, di chiedere la convocazione dell’assemblea di Ast. Il governo vuol azzerare l’intero Cda.
(da “La Repubblica”)
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