Maggio 6th, 2019 Riccardo Fucile
PER IL COMIZIO A MONTEROTONDO IL M5S METTE LA FOTO DI PALOMBARA
Il vicepremier Luigi Di Maio sbarca a Monterotondo per sostenere in campagna elettorale il candidato sindaco grillino Alberto Pagliuca, e naturalmente pubblicizza l’evento attraverso i social: appuntamento in piazza Duomo, alle 20.30.
C’è Di Maio sorridente, il simbolo del MoVimento, una “ics” gialla, lo slogan “Continuare x cambiare” e, alle spalle del leader, la foto della cittadina.
Peccato, però, fa notare il capogruppo di FdI alla Camera Francesco Lollobrigida, che sia la città sbagliata: «Quella sullo sfondo è un’immagine di Palombara Sabina, comune amministrato da Fratelli d’Italia e dove M5S non ha alcun tipo di rappresentanza.È beneaugurale…».
Giusto ieri la pagina Facebook di Virginia Raggi è stata beccata a pubblicare un video “vecchio” di zozzoni, già messo su Facebook dalla pagina facebook Viavai il 24 settembre 2018:
Ovvero: siccome i video degli zozzoni stanno andando bene ma non ce n’è uno disponibile, l’ufficio stampa & propaganda di Virginia Raggi ha pensato bene di prendersi un video vecchio e spacciarlo per nuovo, forse utilizzando proprio quello di Viavai.biz ma senza concedere alcun credit all’autore del video.
Giusto qualche tempo fa l’ufficio stampa & propaganda di Virginia Raggi su Facebook si era allegramente fottuto lo scatto di un fotografo per celebrare il Natale di Roma. La pagina facebook Riprendiamoci Roma scrive che anche un video su uno sversatore abusivo era vecchio, girato in estate, ma è stato di recente presentato come nuovo nella pagina FB della sindaca.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 6th, 2019 Riccardo Fucile
“SCATENIAMO LA TEMPESTA A BRUXELLES”, LO SQUALLIDO SLOGAN DI SALVINI E RENTO SULLE MACERIE CAUSATE DALL’URAGANO
“Scateniamo la tempesta a Bruxelles” come slogan, con Matteo Salvini abbracciato alla candidata leghista alle europee Ilenia Rento, sullo sfondo della Diga del Comelico piena di tronchi spezzati dall’uragano dello scorso novembre.
Il manifesto elettorale viene segnalato con “disgusto” dall’europarlamentare Remo Sernagiotto (Fdi), che chiede “a Salvini e a Zaia di prendere le distanze”.
“Inizialmente — commenta Sernagiotto — ho pensato a uno dei tanti fotomontaggi demenziali che si vedono on line, poi ho capito che era ed è l’amara realtà . Alberi abbattuti e sorrisi, non c’è più rispetto. Non voglio fare la morale a nessuno, vorrei piuttosto occuparmi di contenuti e programmi. Poche settimane fa in Europa, per esempio, ho chiesto a che punto è la procedura per l’attivazione del Fondo Europeo di solidarietà e se il Governo italiano ha fatto tutti i passaggi del caso. Parliamo di questo, confrontiamoci con rispetto: Vaia è una ferita ancora aperta e non merita di essere banalizzata a fini propagandistici. Mi auguro che Salvini e lo stesso Zaia prendano le distanze e facciano una bella lavata di capo ai responsabili altrimenti fra un po’ vedremo candidati anche davanti alla diga del Vajont, belli, sorridenti e senza pensieri nè memoria”, conclude.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 6th, 2019 Riccardo Fucile
“RICOSTRUZIONE INESISTENTE, DA SALVINI E DI MAIO SOLO CHIACCHIERE”
Il Coordinamento Terremoto Centro Italia annuncia una manifestazione il 18 maggio contro il governo e per denunciare la ricostruzione inesistente.
“C’è una parte dell’Italia dove il tempo si è fermato. Nel cuore dell’Appenino la ferita del sisma è ancora aperta. Noi non abbiamo governi amici. Siamo scesi in strada nei nostri territori, siamo scesi in piazza a Roma, abbiamo protestato ma abbiamo anche proposto. Abbiamo scritto emendamenti alle leggi, partecipato ad infinite riunioni, i governi si sono alternati ma la risposta è stata sempre la stessa: una ricostruzione inesistente, un modello di ricostruzione che è imploso su se stesso e che andrebbe cambiato radicalmente perchè inadatto, la mancanza di visione e programmazione a medio termine. Insomma l’assenza del Governo, quelli di prima e quelli in carica che solo un anno fa avevano promesso cose che poi non hanno mantenuto”, scrivono in una nota.
“Siamo stanchi di chi usa i soldi destinati ai terremotati (SMS solidali-Fondi Europei) come bancomat per altri fini. Siamo stanchi di passerelle e selfie. Per tutti questi motivi il Coordinamento Terremoto Centro Italia ha deciso di scendere in piazza e manifestare a Roma il prossimo 18 maggio 2019. Invitiamo tutti coloro che condividono le nostre ragioni a sostenerci. Non lasciateci soli”, chiudono dal coordinamento.
(da agenzie)
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Maggio 6th, 2019 Riccardo Fucile
COME UNO CHE DICHIARAVA 25.000 EURO DI REDDITO HA COMPRATO SENZA IPOTECA UNA PALAZZINA PER 583.000 EURO
Armando Siri è un uomo pieno di risorse. Ieri ad esempio Report ha scoperto che il sottosegretario attualmente indagato per corruzione ha acquistato una palazzina a Bresso in provincia di Milano accendendo un mutuo con la Banca Agricola Commerciale di San Marino da 583mila euro senza ipoteca.
Il notaio che ha effettuato il rogito ha segnalato l’operazione sospetta all’UIF di Bankitalia, che indaga sul riciclaggio di denaro.
Si tratta di una palazzina di due piani (composta da 7 appartamenti, un negozio, un laboratorio e alcune cantine) e il servizio di Report, che andrà in onda stasera, è firmato da Claudia Di Pasquale, con la collaborazione di Lorenzo di Pietro, Norma Ferrara e Aldo Ciccolella.
Il senatore leghista ha intestato la proprietà alla figlia di 25 anni ma il denaro, come scritto nell’atto, è stato messo a disposizione dal padre, a titolo di liberalità , pertanto non soggetto all’imposta di donazione. Poi separatamente la ragazza ha firmato una procura irrevocabile al padre a vendere l’immobile a se stesso o a terzi.
Racconta l’ANSA che alla domanda su quali siano, in genere, i casi in cui un notaio segnala un’operazione sospetta, il professionista risponde: “In generale può essere anche sicuramente la provenienza dei capitali…”.
La giornalista di Report poi chiede se vi siano state delle garanzie reali per ottenere il mutuo e il notaio risponde: “Ah questo io non glielo posso dire, io posso dire che garanzie reali nell’atto o con atto successivo almeno a mio rogito non ce ne sono…”.
Ranucci quindi osserva che, “visto che il senatore Siri ha alle spalle un patteggiamento per bancarotta fraudolenta, ha avuto un immobile pignorato nel 2011 dall’Inpgi, ha dichiarato nel 2017 25.000 euro di reddito, ci siamo chiesti con quali garanzie sia stato erogato questo mutuo”.
A gestire l’acquisto della palazzina è l’agenzia immobiliare di Policarpo Perini che nel 2013 era candidato come sindaco di Bresso proprio con il partito fondato da Siri, Italia Nuova.
Policarpo è anche padre di Marco Luca Perini, a capo della segreteria di Siri al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Non vi è alcuna irregolarità nell’acquisto dell’immobile a cui si riferiscono le anticipazioni di Report. L’acquisto è avvenuto con una procedura regolare e trasparente nel rispetto di tutte le norme vigenti comprese quelle anti riciclaggio. Nessuna operazione sospetta da segnalare ma la normale compilazione dei moduli che tutti i notai sono tenuti a redigere”, ha fatto sapere con una nota il sottosegretario alle infrastrutture e Trasporti.
“I fondi sono frutto di un regolare mutuo erogato nel pieno rispetto di tutte le norme bancarie — ha aggiunto Siri -. Anche i dettagli di questa operazione saranno spontaneamente forniti all’autorita giudiziaria qualora ritenuti di interesse”, ha concluso l’esponente del governo.
Come emerge dall’unica dichiarazione dei redditi pubblicata sul sito del Senato, Siri nel 2017 ha dichiarato un reddito di 25mila euro.
Siri non risulta possessore di immobili dal 2011, ovvero da quando l’INPGI ha pignorato un suo appartamento per un debito da 45mila euro. Il Fatto racconta altri dettagli della vicenda:
Tre anni e mezzo fa Siri ha patteggiato una pena per bancarotta fraudolenta per il fallimento della MediaItalia, trasferendo il patrimonio a un’altra impresa la cui sede legale è stata poco dopo spostata nel Delaware, paradiso fiscale Usa. […] Marco Luca Perini, attuale presidente di Spazio Pin
l’associazione che oltre a gestire i corsi di formazione della Lega, affitta anche sale per master di ipnosi, sedute di meditazione, corsi per massaggi.
E che ha acquistato con 14.700 euro il solaio di 27 metri quadrati della palazzina.
Ma è Siri ad aver fiutato l’ottimo affare: non solo ha comprato l’immobile pagandolo 175mila euro in meno del prezzo richiesto di 760mila, ma ora è proprietario di una struttura il cui prezzo di mercato arriva a superare un milione di euro.
Inoltre la proprietà produce già reddito, visto che 5 dei 7 appartamenti, che in tutto misurano 402 metri quadrati, sono già affittati.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 6th, 2019 Riccardo Fucile
DOPO AVERLI INSULTATI PER MESI SUL CASO PONTE MORANDI, ORA I CATTIVONI DIVENTANO BUONI
“Il crollo si poteva evitare. E’ figlio di tutti i trattamenti privilegiati e delle marchette fatte ad Autostrade per l’Italia che incassa i pedaggi più alti d’Europa e paga tasse basse in Lussemburgo”: parole e musica di Danilo Toninelli il 15 agosto scorso dopo la tragedia di Ponte Morandi, meno di un anno fa.
Ma oggi è tutta acqua passata: Atlantia, la società dei Benetton che ha in pancia le concessioni autostradali, vola verso Alitalia con la benedizione del ministro dei Trasporti.
A ufficializzare il “contrordine, cittadini” è stato l’intervento di venerdì scorso a Radio24: ildossier su Alitalia e sul ponte Morandi di Genova sono “due cose diverse e vengono valutati singolarmente”, ha detto Toninelli, che poi ha ribadito: “Quando si mischiano i dossier diventi ricattabile o devi scendere a compromessi al ribasso. La questione tra Alitalia e Atlantia è gestita dai commissari del governo, quello su Ponte Morandi è altro discorso”.
Nicola Lillo sulla Stampa rivela gli ultimi dettagli della trattativa:
L’ultima ipotesi sarebbe diluire l’eventuale partecipazione della holding della famiglia Benetton, facendo scendere l’apporto da 300 a circa 220-200 milioni. Una mossa possibile grazie alla quota del fondo Quattro R, partecipato tra gli altri dalla Cassa depositi e prestiti, che investirebbe 80-100 milioni.
Sarebbe questo uno dei modi per alleggerire la partecipazione della società , che controlla Autostrade e Aeroporti di Roma, rendendo così il suo ruolo leggermente meno centrale: Atlantia scenderebbe circa al 20%. Le Ferrovie dello Stato resterebbero il perno dell’operazione col 30% o poco più, affiancati dal ministero dell’Economia col 15% e dal colosso americano Delta (15%).
Secondo questo progetto Atlantia spenderebbe circa 200 milioni per Alitalia, buttandoli come da tradizione ormai trentennale, ma chiedendo in cambio qualcosa: la Gronda di Genova.
Fonti al corrente della trattativa raccontano che l’amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci, vorrebbe la normalizzazione dei rapporti dopo mesi di scontro totale. C’è chi però, soprattutto tra i consulenti di Atlantia, spinge per mettere sul tavolo già da ora le proprie carte. Risolvere cioè una delle tre grane aperte, quella della Gronda: investimento da 5 miliardi — il più grosso dopo la Tav — che è fermo sul tavolo del ministro Toninelli.
Basterebbe il suo via libera per far partire i cantieri. Dei tre fronti sarebbe quello più semplice da sbloccare e di minor impatto comunicativo, rispetto appunto a un passo indietro sulla revoca della concessione o sulle tariffe. La situazione è ancora fluida.
D’altro canto l’ex compagnia di bandiera garantisce quasi il 40% del traffico di Fiumicino. Il dramma di Genova è già costato alle casse di Autostrade per l’Italia 513 milioni («devono pagare il quadruplo», minacciava il premier Giuseppe Conte). Il ritiro della concessione aprirebbe un buco miliardario. Resta solo da capire come potranno quei cattivoni dei Benetton diventare improvvisamente buoni e, soprattutto, non fare guai. Forse perchè li sorveglia il ministro?
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 6th, 2019 Riccardo Fucile
MENTRE SALVINI FA SOLO PASSERELLE, LA CAMORRA SPARA ANCHE AI BAMBINI
C’è gente che spara per strada, anziani che vengono martellati e che rimangono morti con le facce schiacciate per una rapina, c’è una paura diffusa sul fatto che le mafia, ora la camorra ma prima la ‘ndrangheta stiano pericolosamente rialzando la testa.
E Salvini abdica al suo ruolo e spera che gli italiani si difendano e facciano giustizia da soli
Dove sono i famosi atti antimafia che ha promesso ?
Ma davvero pensa di essere credibile nella sua veste di turista internazionale mentre l’ordine e la sicurezza di cui è responsabile vivono giorni così neri com’è accaduto in questi ultimi giorni?
Fare antimafia, farla da ministro dell’interno è una cosa terribilmente seria. Se non ne è capace come appare evidente dagli ultimi accadimenti allora tranquillamente si faccia da parte, almeno i cittadini italiani potranno avere la sensazione di non Stato che la mafia non la combatte a parole ma uno Stato che non si permette e non permette che una nonna con una nipotina venga fracassata da un proiettile rimbalzato per sbaglio
(da Globalist)
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Maggio 6th, 2019 Riccardo Fucile
LE PRIORITA’ DELLA LEGA SONO QUESTE CAZZATE, MENTRE IL LIVELLO DI ISTRUZIONE E’ BASSISSIMO E GLI EDIFICI CROLLANO
Non si capisce perchè Salvini abbia deciso che bisogna parlare di grembiuli a scuola, dato che lui è il Ministro dell’Interno e non dell’Istruzione.
Ma ormai, il suo governo di camerieri ha abituato il Capitano che non c’è argomento in cui non ha diritto di mettere bocca, con poteri e competenze che non gli spetterebbero neppure se fosse, come in effetti è, il Presidente del Consiglio.
Il che apre a inquietanti riflessioni sul potere che acquisirebbe se davvero diventasse premier. Ma tornando alla polemica del giorno, questa volta Salvini ha espresso la sua volontà di far tornare i grembiuli a scuola
Per farlo, Salvini ha usato una vecchia formula retorica di gran moda nel secondo dopoguerra: il grembiule, uguale per tutti, metteva i bambini tutti sullo stesso piano, senza dare alle famiglie la possibilità di sfoggiare abiti firmati e costosi e quindi far sentire a disagio i bambini che non possono permetterseli
Oltre al fatto che si tratta di un falso mito, dato che la disparità sociale non passa dai grembiuli ma, per esempio, anche alla sola possibilità di frequentare la scuola, Salvini sceglie di parlare di scuola e lo fa da una prospettiva quanto mai inutile: le nostre scuole, specialmente al sud, cadono letteralmente a pezzi.
In alcune regioni del Meridione, i ragazzi costretti ad andare a scuola in prefabbricati gelidi di inverno e incandescenti in estate sono numerosissimi.
Mancanza di attrezzature e una classe insegnante che percepisce uno degli stipendi più bassi in Europa influiscono ovviamente negativamente sull’istruzione dei ragazzi: secondo i dati Invalsi diffusi dall’Istat, il 40% degli studenti italiani che esce dalle scuole medie è ascrivibile alla categoria degli analfabeti funzionali, ossia sono in grado di leggere e scrivere ma non di comprendere testi complessi o di formulare pensieri originali.
E viene fin troppo facile commentare che è esattamente il tipo di elettorato che Salvini vuole costruire per il suo futuro politico.
Il ministro dovrebbe occuparsi della sicurezza dei cittadini, dovrebbe pensare ai solai che crollano sulla testa dei nostri figli, altro che dei grembiuli. Invece cerca argomenti di distrazione.
(da agenzie)
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