Maggio 18th, 2019 Riccardo Fucile
“LEGATI DA UN CONTRATTO MA NON SIAMO COMPLICI”
“Suggerisco a Salvini di essere meno arrogante e chiedere una mano al presidente Conte, dato che vanta una maggiore credibilità a livello internazionale rispetto a lui”.
Alessandro Di Battista, intervistato dal Corriere della Sera, dà una stoccata al leader della Lega: “E’ una questione politica, non personale. Sono un semplice cittadino, lo stipendio a Salvini lo pago anche io. Vorrei che lavorasse di più: meno marketing e più sicurezza sui territori”.
Di Battista auspica che il governo duri ancora quattro anni.
“Non vedo litigi, ma un Movimento intransigente davanti agli scandali di corruzione che hanno toccato tutti i partiti. Salvini pensava che il Movimento, in quanto alleato, tacesse davanti alla corruzione? Siamo legati da un contratto, non siamo complici”.
“Questo è un governo – prosegue – che grazie soprattutto al M5S ha messo al centro lo Stato sociale. Puntare sui diritti economico-sociali è l’unico modo per arginare il razzismo”.
Per l’esponente del M5S la fase delicata per l’esecutivo sarà in estate, quando “si voterà il taglio definitivo di 345 parlamentari. Lì si dovrà scegliere tra prima gli italiani o prima i parlamentari”.
Su un eventuale rimpasto, “credo che se qualcuno dovesse proporlo, lo farà con l’idea di mandare tutto all’aria”.
Di Battista sottolinea la necessità di una legge sul conflitto di interessi. Sulla flat tax, “credo che, se fatta bene, aumenti il gettito, quindi si vada avanti con forza”.
Nell’intervista Di Battista spiega di non voler correre per la poltrona di sindaco di Roma dopo Virginia Raggi: “mi interessa di più la politica internazionale”.
Alla manifestazione conclusiva del M5S per le Europee, dice, “non sarò sul palco. Lì ci vanno i candidati, io starò sotto a sostenerli”.
(da agenzie)
argomento: governo | Commenta »
Maggio 18th, 2019 Riccardo Fucile
SOVRANISTI AL SERVIZIO DELL’IMPERIALISMO RUSSO IN CAMBIO DI TANGENTI… NEL VIDEO LE PROVE DI FINANZIAMENTI ILLECITI AI SOVRANISTI
Non importa che tu corra e ti sbrighi o ti sieda e aspetti: prima o poi passerà davanti a te un presunto sovranista che però si offre agli stati esteri.
In questo caso è cadere in quella che era una vera e propria trappola è Heinz-Christian Strache del Fpoe, partito di estrema destra, che è stato sorpreso a offrire contratti governativi in cambio di sostegno politico.
Lo scandalo è stato reso pubblico in tarda serata sotto forma di un video pubblicato dalla rivista Der Spiegel e dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung che mostra che Strache sembra offrire contratti a una donna che si presenta come un ricco potenziale donatore dalla Russia.
Dopo la pubblicazione dei video il cancelliere austriaco Sebastian Kurtz ha annunciato che non proseguirà alcuna collaborazione con Strache, vicecancelliere. Ora sulla strada del governo ci sono due ipotesi: l’addio di Strache oppure il ricorso alle elezioni, opzione favorita da Kurz il cui partito è in forte crescita nei sondaggi. Per ora Strache si è dimesso.
L’esponente della destra austriaca è apparso commosso davanti ai cronisti, cui ha annunciato di lasciare, oltre che il governo, anche la guida del suo partito, Il FPOE.
Ha chiesto scusa, aggiungendo: “è stato un errore”. In ogni caso, ha aggiunto Strache, il suo partito intende proseguire l’esperienza di governo con la Oevp del cancelliere Kurz, attuandone il programma: ha indicato come suo successore quale vicecancelliere il suo numero due nel partito e ministro delle Infrastrutture, Norbert Hofer, lo sfidante alle presidenziali del presidente in carica Alexander Van der Bellen.
La bufera nella maggioranza di governo austriaca è stata scatenata da immagini riprese con una telecamera nascosta da parte di Der Spiegel e Sueddeutsche Zeitung. Danno conto di un incontro a Ibiza con una sedicente nipote di un oligarca russo, Aljona Makarowa, che si offriva di investire circa 250 milioni di euro per acquisire quote della stampa austriaca, in particolare del quotidiano “Kronen Zeitung”, con soldi in nero di provenienza ignota. “Se lei acquisisce la Kronen Zeitung tre settimane prima delle elezioni e ci mette al primo posto, possiamo parlare di tutto“, dice Strache nel video. La donna era in realtà un’adescatrice e l’incontro a Ibiza una trappola.
Nel video che documenta 7 ore di incontro il vice-cancelliere austriaco e il suo braccio destro Johann Gudens si lasciano andare ad elogi del sistema di Viktor Orban di controllare la stampa.
Tra le opzioni di investimento proposte alla russa si parla anche di finanziare il partito l’Fpoe — il partito del vice-cancelliere — con forme di finanziamento “discutibili”, cioè passando attraverso circoli ed associazioni in modo da aggirare la Corte dei conti e le leggi austriache in tema di finanziamento ai partiti.
Strache e Gudens avevano confermano l’incontro a Der Spiegel e Sz, ricordando “un’atmosfera di festa e di bevute”.
Le immagini si riferiscono ad un incontro segreto avvenuto sull’isola spagnola di Ibiza. Non è chiaro chi abbia organizzato l’apparente trappola e chi abbia registrato di nascosto le sei ore dell’incontro. Dal video appare che Strache spieghi alla donna come sia possibile fare donazioni al suo partito tramite alcune organizzazioni non profit.
Inoltre si sente Strache suggerire che la compagnia russa potrebbe prendersi tutti i contratti sinora concessi alla Strabag, la maggior compagnia austriaca di costruzioni. Il futuro vice cancelliere suggerisce anche alla donna l’acquisto del maggior quotidiano austriaco, il Kroner Zeitung, perchè sostenga il Fpoe in campagna elettorale. In questa operazione, afferma Strache, bisognerà sostituire qualche giornalista: “ne porteremo cinque nuovi, questo è l’accordo”, dichiara.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: denuncia | Commenta »
Maggio 18th, 2019 Riccardo Fucile
L’ENNESIMA PROVA SU CHI FINANZIA L’INTERNAZIONALE RAZZISTA
La coalizione di destra che governa l’Austria è in fibrillazione dopo la pubblicazione di un video che mostra i legami del vicecancelliere e leader dell’ultradestra Heinz-Christian Strache (Fpoe) con Mosca per motivi di affari e tangenti.
Strache si è incontrato questa mattina con il cancelliere e leader del partito conservatore Partito Popolare (OVP), Sebastian Kurz, e ha poi annunciato le sue dimissioni per “tutelare” se stesso e il suo partito.
Alcuni osservatori prevedevano la rottura della coalizione che governa l’Austria dal 2017, con il ricorso a elezioni anticipate. Ma il vice-cancelliere è già stato sostituito nel suo incarico dal ministro dei Trasporti Norbert Hofer, e questo permetterebbe al governo di andare avanti.
Dopo aver convocato ieri una riunione di emergenza della sua squadra che si è protratta fino a tarda notte, secondo l’agenzia APA Kurz si presenterà alla stampa nel primo pomeriggio.
Il caso è esploso dopo la pubblicazione sulla Sueddeutsche Zeitung e sullo Spiegel di un video in cui Strache si dice disponibile ad accettare soldi russi in cambio di favori, anche illegali, alla presunta nipote di un oligarca russo vicino a Vladimir Putin.
Video in cui Strache sostiene apertamente di voler favorire aziende russe negli appalti e di voler censurare i media austriaci prendendo spunto dalla repressione di Viktor Orban.
Un video, insomma, che sembra confermare i peggiori sospetti sui legami tra l’ultradestra europea e Mosca. Le immagini sono state girate di nascosto in una villa a Ibiza durante la campagna elettorale del 2017.
Tra l’altro nel video incriminato il vice cancelliere Heinz Christian Strache dice anche di voler boicottare l’imprenditore austriaco e bolzanino d’adozione Hans Peter Haselsteiner. Alla presunta oligarca russa con cui parla nel video registrato a Ibiza, Strache consiglia “di fondare una società come la Strabag”, ovvero l’azienda di Haselsteiner, gigante dell’asfalto a livello europeo.
“Quando sarò al governo – aggiunge Strache – non voglio più avere a che fare con Haselsteiner e voi avrete i suoi appalti”. L’imprenditore, che da tempo vive con la famiglia a Bolzano, più volte si è espresso contro il partito di Strache, sostenendo anche con donazioni candidature in contrasto alla destra austriaca.
(da agenzie)
argomento: Europa | Commenta »
Maggio 18th, 2019 Riccardo Fucile
“PRIMA SI INDIVIDUA IL CANDIDATO CUI ASSEGNARE IL POSTO POI SI FA IL CONCORSO”
Modifiche di bandi già pubblicati, incarichi conferiti in assenza o quasi di competenze. Sono tre gli episodi di turbativa d’asta che la procura di Busto Arsizio contesta agli amministratori di Legnano arrestati dalla Finanza oltre l’episodio di corruzione elettorale scoperto a inchiesta già iniziata.
Leggendo l’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Piera Bossi, le parole e le azioni degli indagati sembrano riportare un vero e proprio manuale della turbativa d’asta.
Maurizio Cozzi, il vicesindaco di Forza Italia e assessore al Bilancio finito in carcere, parla con il sindaco Gianbattista Fratus della prossima nomina del dg di Agma (il gruppo che controlla alcune società di servizi partecipate) dopo le dimissioni di Lorenzo Fommei.
Gli indagati sono felici perchè così potranno piazzare un loro candidato: “Una volta che si individua. si individua la persona, basta! Fa la gara, Finito!“.
Per Cozzi quindi, ragiona il giudice, “la logica è prima si individua il candidato, poi si fa il bando! Cioè a dire l’esatto contrario delle previsioni normative di una corretta procedura selettiva pubblica”.
L’intercettazione: “Mi hai messo un requisito della madonna”
Anche quando si deve nominare un consulente esterno la logica non cambia: una delle contestazioni riguarda la nomina di commercialista per Euro.pa Services.
Cozzi vuole piazzare un suo amico e chiede al dg della società di modificare alcune clausole contenute nel bando già pubblicato che avrebbero impedito la partecipazione del professionista a lui vicino. Che però rifiuta di presentare la sua candidatura per un incarico biennale da 8mila euro.
In una intercettazione (12 dicembre 2018) ci sono le pressioni del vicesindaco sul direttore generale perchè cambi il bando: “Eh, va che non può presentarmi la domanda!l!” dice. E l’altro: “Come non può?!?, “Perchè non ha i requis … eh.. mi hai messo un requisito della madonna! chi cazzo ha 10 anni di esperienza lavorativa presso amministrazioni pubbliche…”.
Quindi arriva la rassicurazione sulla domanda: “Fagliela presentare non ti preoccupare“. E quindi si procede con la rettifica.
Ma Cozzi ha un altro problema ovvero che il consulente dovrebbe redigere le dichiarazioni dei dipendenti, ma non ha uno studio all’altezza. Anche per questo requisito viene apportata una modifica. Ma il commercialista ormai si è tirato indietro e Cozzi sbotta: è “un cagasotto“.
Il bando modificato per il candidato incompatibile
Nel secondo episodio contestato il bando taroccato, secondo la procura di Busto, è quello relativo al dirigente per lo sviluppo organizzativo del Comune per cui il giudice scrive che la valutazione del candidato rappresenta “un mero simulacro in quanto mesi prima era stato già individuato” Enrico Barbarese, “in totale violazione” delle leggi con una “manipolazione della procedura selettiva”.
Con i termini di presentazione della domanda previsti in soli 14 giorni per impedire la presentazione di altre candidature. Il prescelto diventa dirigente con decreto del sindaco a tempo di record nonostante “privo di esperienza in materia di enti locali e gravato da precedenti di polizia (per traffico di rifiuti, ndr)”.
E quindi nominato “nonostante presentasse una situazione di incompatibilità che lo stesso aveva sollevato con gli indagati”, perchè presidente e ad di una società , la Safond Martini. In una intercettazione, Barbarese spiega a Fratus e Cozzi: “Il vostro regolamento mi impedisce di tenere l’altro incarico” (…) “è un caso di incompatibilità assoluta di stampo vetero comunista, questo l’hanno messo quelli del Pd”. (…).
Ma sollevato il problema offre anche la soluzione e dice: “Ma mica abbiamo problemi di andare in galera, non è questo il problema. È non dare spazio a robe strumentali, capito? (…) Una letterina e vi sistemo tutto secondo me“. “Il clichè Barbarese si ripete di lì a poco“, scrive il gip riferendosi alla designazione del nuovo direttore generale Amga.
Viene preparata la bozza del bando e c’è bisogno di verificare che ci siano tutte le caratteristiche che potessero andare bene per assegnarla alla persona già scelta, ci sono dei ritardi, modifiche da fare. Il 14 marzo scorso viene pubblicato il bando, la persona è stata individuata e quindi si può procedere come l’intercettazione spiegava: “Una volta che si individua. Si individua la persona, basta! Fa la gara, Finito!”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
argomento: denuncia | Commenta »