Giugno 10th, 2019 Riccardo Fucile
SI E’ PERMESSO A DUE CANTANTI NEOMELODICI DI INSULTARE I DUE GIUDICI E INNEGGIARE A UN BOSS, INAUDITO CHE SIANO STATI INVITATI E SIA STATO PAGATO LORO ANCHE L’ALBERGO
È polemica per le affermazioni di due cantanti neomelodici, ospiti del programma Realiti su Rai2. Uno di loro ha offeso la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e l’altro ha raccontato come lo zio, recluso al 41 bis, scriva le sue canzoni dal carcere.
Insorge l’Usigrai: “La Rai non può fare da vetrina a chi inneggia ai boss e dileggia chi ha dato la vita per lottare contro la mafia”, ha scritto su Facebook il segretario Vittorio Di Trapani, che si chiede: “Ma davvero la Rai aveva pagato l’albergo a uno che scrive canzoni sullo zio ergastolano, boss al carcere duro per mafia?”, allegando la foto del voucher dell’albergo.
Di Trapani rimanda, inoltre, a un post del giornalista antimafia Paolo Borrometi, presidente di Articolo 21. “Vedere insultare in un programma Rai Falcone e Borsellino o sentire inneggiare ai clan che vorrebbero realizzare attentati mi lascia esterrefatto. Un sedicente cantante neomelodico, tale Zappalà , su Rai2 ha detto che ‘a Falcone e Borsellino, queste persone che hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro mi fa ribrezzo’”. Per Borrometi è inaccettabile che la Rai abbia lasciato che in una sua trasmissione fossero pronunciate parole del genere: “Mi fa ribrezzo capire come si sia ridotta la nostra amata Italia, mi fa ribrezzo perchè non penso che i giovani davanti alla tv abbiano avuto un esempio da ‘servizio pubblico’. Il problema è che ‘personaggetti’ del genere non meritano di andare in Rai. Ed è grave che vengano invitati”.
Zappalà non era l’unico ospite della trasmissione. Niko Pandetta, l’altro cantante neomelodico che ha fatto riferimento allo zio ergastolano che scrive le canzoni in carcere: “Così come l’altro suo ‘collega’, tale Niko Pandetta, che, sempre su Rai2 – continua Borrometi – ci ha spiegato che lo zio ergastolano (boss al carcere duro per mafia), Turi Cappello, scriva le sue canzoni dal carcere. Proprio quel Cappello che ha dato il cognome al clan Cappello di Catania che, secondo i magistrati, doveva realizzare un attentato con un’autobomba nei miei confronti e nei confronti degli uomini della mia scorta”.
Lo sfogo del giornalista, più volte minacciato dai clan, prosegue: “Ma è possibile tutto ciò? C’è chi è morto per la giustizia, c’è chi dovrebbe saltare in aria secondo i piani dei clan. E la Rai cosa fa? Fa parlare chi inneggia ai boss? Spero in una presa di posizione durissima dei vertici Rai. Io pago con orgoglio il canone Rai, lo pago perchè credo nel servizio pubblico. Ma questo non è servizio pubblico. Almeno abbiate la decenza di non farci vedere chi considera Falcone e Borsellino due che si sono meritati la morte, o altri che santificano i boss dei clan che vorrebbero ammazzare me ed i ragazzi della mia scorta”.
L’azienda annuncia un’istruttoria per “ricostruire tutti i passaggi della vicenda”. In una nota si legge: “La Rai ritiene indegne le parole su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pronunciate da due ospiti della puntata di Realiti, andata in onda su Rai2 in diretta. Direttore di Rete, conduttore, autori sono stati ampiamente sensibilizzati sulla necessità di porre la massima attenzione sulla scelta degli ospiti, delle tematiche e sulla modalità di trattazione di argomenti “sensibili”; in coerenza con quanto ogni giorno la Rai testimonia attraverso programmi, eventi speciali e fiction dedicati alla sensibilizzazione della collettività contro la criminalità organizzata e a sostegno della memoria dei tanti martiri delle mafie”.
(da “Huffingtonpost”)
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Giugno 10th, 2019 Riccardo Fucile
MUSSOLINI I LEGHISTI LI AVREBBE MANDATI A ZAPPARE LA TERRA DA ALMENO VENT’ANNI, NON AVREBBERO AVUTO IL TEMPO DI TRAVESTIRSI DA NAZIONALISTI DELLA DOMENICA
A fugare qualsiasi dubbio sull’intenzionalità del gesto, ci ha pensato uno degli autori. Dopo che l’immagine del comitato elettorale di Mario Guarente, nuovo sindaco della Lega a Potenza, aveva fatto il giro del web immediatamente dopo la lunga nottata degli scrutini post ballottaggi del 9 giugno, uno dei protagonisti del saluto romano al comitato elettorale ha scritto: «Ingrandisci e chiarisci la foto — scrive — io non metto sotto i piedi i miei ideali! Fiero di avere sempre il braccio destro in Alto».
I suoi ideali sarebbero quelli di fare il saluto romano a una genia che Mussolini avrebbe mandato a zappare la terra da almeno venti anni, nella migliore delle ipotesi.
I suoi ideali sarebbero quelli di pulirsi il culo con il tricolore, di sputare sul nostro Paese, di travestirsi per mantenere lo stipendio da nazionalisti della domenica, di insultare i terroni, di fare da cavallo di troia dell’imperialismo russo e delle lobby americane, di premiare gli evasori fiscali, di essere coinvolti in episodi di corruzione senza vergognarsene, di discriminare i più deboli e favorire i più ricchi, spacciando rosari e crocifissi per sentimenti religiosi, di difendere la famiglia tradizionale seminando figli con donne diverse o avendone senza neanche sposarsi.
Andate al bagaglino invece che esultare, in alternativa potete andare a fanculo.
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Giugno 10th, 2019 Riccardo Fucile
LA CT BARTOLINI: “ORA UMILTA’, VENERDI CON LA GIAMAICA BISOGNA VINCERE”
Vola in campo e vola anche in tv. L’esordio da sogno della nazionale femminile al Mondiale ha raccolto 3,5 milioni e mezzo di spettatori davanti alla tv.
La partita, in onda alle 13 su Rai2, è stata vista da 2.826.000 spettatori con uno share del 18.5%, cui vanno aggiunti i 704 mila che hanno visto la gara su Sky.
Un risultato che conferma il crescente interesse degli italiani verso il calcio femminile. Italia-Australia ha fatto meglio della finale di Nations League tra il Portogallo di Cristiano Ronaldo e l’Olanda che si è fermata a 2.959.000 spettatori e il 14.2% di share.
Il day after per le azzurre è di quelli da sogno. Il giorno dopo la vittoria al 95′ sull’Australia, una delle nazionali più quotate al Mondiale femminile, la nazionale azzurra conquista tutte le prime pagine dei media.
Un successo incredibile che conferma la grande crescita del pallone rosa. Soddisfatta Milena Bertolini, commissario tecnico azzurro, che pur godendosi e apprezzando gli elogi, resta con i piedi per terra. “Non dobbiamo farci ingannare dal risultato ma essere realistici: ieri siamo state grandi in termini di carattere e gioco, ma l’Australia è più avanti di noi. Stiamo crescendo, non siamo ancora a livello top perchè le altre hanno investito, noi abbiamo in più conoscenze tecnico e tattiche”.
Bertolini svela poi i suoi maestri: “Zeman per il suo coraggio e l’idea del calcio di attacco, Ancelotti perchè è un grande allenatore, un vincente, e Guardiola per l’innovazione e l’idea di calcio che emoziona, come spettacolo.
Come squadra amo molto il Barcellona, il suo calcio è adatto alle ragazze, poi c’è anche Klopp: insomma, cerco di rubare il più possibile per migliorare”.
Superata l’Australia, venerdì c’è una partita da non sbagliare, contro la Giamaica, che potrebbe regalare subito la qualificazione alla fase finale.
“Sarà una partita importante, con i tre punti passeremmo il turno. Ora dovremo essere brave a tornare alla realtà , con i piedi per terra: se dimentichiamo di essere umili – conclude Bertolini – quanto fatto con l’Australia non servirà a niente”.
Un applauso arriva anche dal numero uno della Figc, Gabriele Gravina. “Questo è il calcio che noi amiamo, quello che dobbiamo rilanciare, quello che dobbiamo far riscoprire, perchè credo che il calcio così vissuto riveli tutte le sue splendide dimensioni. Queste ragazze ieri sono state straordinarie e tantissimi italiani hanno avuto la possibilità di vivere delle emozioni che non ricordavamo da diverso tempo e quindi dobbiamo sicuramente elogiarle. Queste ragazze sono davvero brave e le ho viste cantare il nostro inno a squarciagola, all’interno dello stadio si sentiva come se ci fosse un audio da grandi professionisti, così come alla fine della partita hanno coinvolto tutto lo stadio e poi ritornare in hotel e vedere tanta gente ad accoglierle e ad aspettarle. Questa – conclude – è un’emozione che credo che ciascuno di noi conserverà per tanto tempo e dobbiamo coltivare”.
(da agenzie)
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Giugno 10th, 2019 Riccardo Fucile
FONDI DEL GRUPPO AL SENATO VERSATI ALL’IMPRESA DELLA COGNATA DI DI RUBBA, RESPONSABILE AMMINISTRATIVO DEL GRUPPO LEGHISTA ALLA CAMERA E DELLA IMMOBILIARE DELLA LEGA, PER LA COMUNICAZIONE SOCIAL… MA LEI FA LA BARISTA, IL DESTINATARIO REALE ERA MORISI
Report in onda stasera racconta un fatto inedito sulla Lega, ovvero di come i fondi del gruppo al Senato del partito siano stati destinati a un’impresa di una cognata di Alberto Di Rubba (direttore amministrativo del gruppo parlamentare della Camera e amministratore della Pontida fin, immobiliare della Lega) per la comunicazione social: solo che lei fa la barista e quel denaro era invece destinato a Luca Morisi, spin doctor di Matteo Salvini.
Il punto di partenza sono sempre i 49 milioni di finanziamento pubblico che i magistrati stanno cercando. Tutto ruota intorno alla figura del tesoriere leghista Giulio Centemero e ai suoi collaboratori Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, oggi a capo del Sistema informatico nazionale, grazie al quale vengono distribuiti sei miliardi di euro di fondi pubblici per agricoltori e allevatori italiani.
Racconta oggi Matteo Pucciarelli su Repubblica:
Quando nasce la nuova Lega nazionale, sono loro a porre la sede legale del partito nello studio del commercialista Michele Scillieri, a Milano. Il quale, insieme a Di Rubba, entra in Lombardia Film Commission, una fondazione della Regione (guidata dalla Lega). E cosa fanno? Comprano la nuova sede della commissione per 800 mila euro dall’immobiliare Andromeda, cliente dello stesso Scillieri. Da qui in poi le anomalie sono diverse.
Una tranche da 178 mila euro finisce in una società intestata a una signora ma finanziata dallo stesso Di Rubba. Un’altra da 480 mila viene bonificata alla Eco srl, di Pierino Maffeis, un geometra che a sua volta ne bonifica 390 mila alla società di servizi di Francesco Barachetti.
Chi è? Un vicino di casa di Di Rubba e punto di riferimento per la nuova e vecchia Lega. Infatti tra il 2016 al 2018 Barachetti ha incassato 1,5 milioni per i suoi servizi da parte di Lega Nord, Lega e Pontida fin; ma poi a sua volta versa ai commercialisti della Lega 400 mila euro.
E qui arriva il racconto sulla società Vadolive, che appena otto giorni dopo la sua creazione nel maggio 2018 viene beneficiata da un contratto di 480 mila euro, pagati dal gruppo leghista al Senato.
La Vadolive li riceve per divulgare le attività istituzionali del gruppo sui social. L’azienda è a nome di Vanessa Servalli, come detto cognata di Di Rubba e barista.
«Il contratto è stato interrotto dopo qualche mese – racconta una fonte a Report – ma una parte dei soldi incassati dal gruppo della Lega, 87 mila euro, sono poi stati girati ad alcuni membri dello staff del ministro Salvini. Che però già all’epoca avrebbero dovuto avere un incarico fiduciario presso il ministero».
Qui rimane una domanda tra tante: visto che nello staff di Salvini ci sono professionisti conclamati, perchè non pagarli direttamente, senza passare attraverso una società di comodo? Nessuno dei titolati ha risposto. Misteri in salsa sovranista.
Morisi non ha risposto
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 10th, 2019 Riccardo Fucile
FONDI DEL GRUPPO AL SENATO VERSATI ALL’IMPRESA DELLA COGNATA DI DI RUBBA, RESPONSABILE AMMINISTRATIVO DEL GRUPPO LEGHISTA ALLA CAMERA E DELLA IMMOBILIARE DELLA LEGA, PER LA COMUNICAZIONE SOCIAL… MA LEI FA LA BARISTA, IL DESTINATARIO REALE ERA MORISI
Report in onda stasera racconta un fatto inedito sulla Lega, ovvero di come i fondi del gruppo al Senato del partito siano stati destinati a un’impresa di una cognata di Alberto Di Rubba (direttore amministrativo del gruppo parlamentare della Camera e amministratore della Pontida fin, immobiliare della Lega) per la comunicazione social: solo che lei fa la barista e quel denaro era invece destinato a Luca Morisi, spin doctor di Matteo Salvini.
Il punto di partenza sono sempre i 49 milioni di finanziamento pubblico che i magistrati stanno cercando. Tutto ruota intorno alla figura del tesoriere leghista Giulio Centemero e ai suoi collaboratori Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, oggi a capo del Sistema informatico nazionale, grazie al quale vengono distribuiti sei miliardi di euro di fondi pubblici per agricoltori e allevatori italiani.
Racconta oggi Matteo Pucciarelli su Repubblica:
Quando nasce la nuova Lega nazionale, sono loro a porre la sede legale del partito nello studio del commercialista Michele Scillieri, a Milano. Il quale, insieme a Di Rubba, entra in Lombardia Film Commission, una fondazione della Regione (guidata dalla Lega). E cosa fanno? Comprano la nuova sede della commissione per 800 mila euro dall’immobiliare Andromeda, cliente dello stesso Scillieri. Da qui in poi le anomalie sono diverse.
Una tranche da 178 mila euro finisce in una società intestata a una signora ma finanziata dallo stesso Di Rubba. Un’altra da 480 mila viene bonificata alla Eco srl, di Pierino Maffeis, un geometra che a sua volta ne bonifica 390 mila alla società di servizi di Francesco Barachetti.
Chi è? Un vicino di casa di Di Rubba e punto di riferimento per la nuova e vecchia Lega. Infatti tra il 2016 al 2018 Barachetti ha incassato 1,5 milioni per i suoi servizi da parte di Lega Nord, Lega e Pontida fin; ma poi a sua volta versa ai commercialisti della Lega 400 mila euro.
E qui arriva il racconto sulla società Vadolive, che appena otto giorni dopo la sua creazione nel maggio 2018 viene beneficiata da un contratto di 480 mila euro, pagati dal gruppo leghista al Senato.
La Vadolive li riceve per divulgare le attività istituzionali del gruppo sui social. L’azienda è a nome di Vanessa Servalli, come detto cognata di Di Rubba e barista.
«Il contratto è stato interrotto dopo qualche mese – racconta una fonte a Report – ma una parte dei soldi incassati dal gruppo della Lega, 87 mila euro, sono poi stati girati ad alcuni membri dello staff del ministro Salvini. Che però già all’epoca avrebbero dovuto avere un incarico fiduciario presso il ministero».
Qui rimane una domanda tra tante: visto che nello staff di Salvini ci sono professionisti conclamati, perchè non pagarli direttamente, senza passare attraverso una società di comodo? Nessuno dei titolati ha risposto. Misteri in salsa sovranista.
Morisi non ha risposto
(da “NextQuotidiano“)
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Giugno 10th, 2019 Riccardo Fucile
IL VOLTAGABBANA MARIO GUARENTE, ECCO COSA SCRIVEVA SUL RADUNO DELLA LEGA: “MAI VISTO TANTI COGLIONI TUTTI INSIEME”… “SALVINI HA UN VISO DA PSICOPATICO”…E SE LA PRENDEVA “CON LE MERETRICI DELLA POLITICA CHE CAMBIANO IDEA PER INTERESSE”
Mario Guarente è il nuovo sindaco di Potenza. Eletto con la Lega è stato in passato candidato con l’UDC.
Oggi a Circo Massimo su Radio Capital Jean Paul Bellotto ha ricordato l’esistenza di alcuni post pubblicati dal neo-sindaco qualche anno fa, quando evidentemente ancora non pensava di essere candidato con Salvini e con la Lega.
Quei due post ora sono stati cancellati ma una traccia è rimasta su Twitter dove vengono condivisi per ricordare la coerenza del nuovo sindaco di Potenza.
Si tratta di post non troppo lusinghieri nei confronti del partito con cui Guarente è stato eletto. In uno, datato 2012, il sindaco commenta un raduno della Lega Nord (all’epoca si chiamava ancora così) scrivendo “non ho mai visto tanti coglioni tutti insieme“.
In un altro, datato dicembre 2013, scriveva “ma è una mia impressione o Salvini ha una faccia da psicopatico? Ho quasi la sensazione che questo soggetto ci farà rimpiangere Bossi“. Giudizi un po’ tranchant, peccato che siano scomparsi.
Ma volendo anche con una rapida ricerca sul profilo di Guarente si trovano altre piccole perle. Come quella dedicata al sindaco di Vigevano “oggettivamente un imbecille” e alla maggioranza che lo sosteneva.
Nel 2013 il sindaco di Vigevano era il leghista Andrea Sala che si era distinto per aver escluso dalla mensa scolastica i bambini i cui genitori risultavano essere “morosi”. Il comune aveva deciso di eliminare la fascia di gratuità per le famiglie con Isee molto basso (e così è ancora oggi).
A ben guardare il 2013 deve essere stato un anno magico per Guarente, l’8 luglio di quell’anno Papa Francesco andò a celebrare una messa a Lampedusa e nell’omelia parlò di migranti e del «coraggio di accogliere quelli che cercano una vita migliore».
Qualche giorno dopo Guarente commentò su Facebook: “più lo guardo e più mi piace: grande Papa Francesco! Se anche la politica desse lo stesso esempio”. In quel periodo Salvini invece se ne andava in giro con le magliette con scritto il mio papa è Benedetto.
Ma non finisce qui perchè nel 2014 il sindaco leghista di Potenza postava un filmato di un concerto in piazza con immigrati danzanti prendeva le difese dei ragazzi del Mali, del Senegal, del Ghana e della Costa d’Avorio che circolano per Potenza. «Sinceramente mi fa più paura l’ignoranza di qualcuno che il loro colore!!» scriveva Guarente. Un chiaro riferimento a tutti coloro che erano preoccupati dall’invasione dei migranti.
Nei commenti qualcuno gli riporta le solite balle sui migranti che stanno in albergo serviti e riveriti mentre la gente si suicida perchè non può pagare le tasse. Bufale ampiamente diffuse e utilizzate dalla Lega e dalla Lega Nord per fare campagna elettorale sulla pelle degli stranieri. Ma Guarente non ci sta. Proprio come il migliore dei boldriniani amici dell’ex sindaco di Riace Guarente spiega che i migranti non stanno in albergo, che a pagare è la Comunità Europea con soldi destinati all’accoglienza: “in poche parole: non tolgono niente a nessuno”. E non solo: il sindaco leghista di Potenza ricordava che dalle loro parti c’è la guerra e si augurava che nessuno dei “razzisti” dovesse vedere un miliardesimo di ciò che avevano dovuto vedere quei migranti.
Niente di eccezionale, solo la verità . In fondo Guarente sosteneva che il suo film preferito: il film migliore in assoluto, fosse “Quasi Amici”.
Un film che narra l’amicizia tra un ricco borghese rimasto paralizzato dopo un incidente e un ragazzo di origine africana con precedenti penali e poca voglia di lavorare assunto per fargli da badante che si dimostrerà più umano di tanti altri.
Come si cambia per farsi eleggere. Chissà se Salvini queste cose le sapeva. E chissà se Guarente è ancora uno che si può vantare di avere una buona memoria.
Come scriveva cinque anni fa: «nel mondo di cui faccio parte ciò che mi fa più paura non sono tanti i cavalli di Troia, ma le meretrici della politica. Vale a dire quelle persone, uomini o donne, disposte a svendere la propria dignità e a rivoluzionare ciclicamente il proprio pensiero pur di salvaguardare una postazione».
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 10th, 2019 Riccardo Fucile
SONO PIU’ DI 1100 DA MAGGIO, A DIMOSTRAZIONE CHE NON SONO LE ONG “AD ATTIRARLI”, MA GUERRE, MISERIA E POVERTA’, ALTRO CHE LE PALLE DI SALVINI
E’ un flusso costante che continua a portare in Italia centinaia di migranti: dopo i due del weekend stanotte un altro sbarco fantasma a Lampedusa.
Quindici persone, alcune di nazionalità eritrea, sono arrivate all’1.45 del mattino in prossimità delle coste dell’isola. Intercettate da una motovedetta sono state trainate fino in porto così come avvenuto poche ore prima con i 38 giunti direttamente dalla Libia a bordo di una barchetta in legno.
Gli sbarchi fantasma, tra Sicilia, Calabria e Puglia, a bordo di piccole imbarcazioni o velieri, continuano dunque. Ne abbiamo contati 11 solo a giugno. Oltre 360 le persone approdate cosi nell’ultimo week end, piu di 900 dall’inizio dell’anno, poco meno della metà del totale degli sbarcati del 2019 che ha superato quota 2100.
Con un’impennata da maggio a ora quando sono arrivate piu’di 1100.
Ricorda oggi il Fatto:
Come ogni anno, con il caldo e il mare piatto partono da Tunisia, Libia e Turchia anche gommoni di dimensioni ridotte, barchette e barche a vela che, proprio grazie alle condizioni meteo favorevoli, riescono a entrare in acque italiane senza troppi problemi. È quello che è accaduto nelle ultime 72 ore.
(da agenzie)
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Giugno 10th, 2019 Riccardo Fucile
“A RISCHIO I RISPARMI DEGLI ITALIANI”
“Attenzione a sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo. Se viene aperta davvero, farà male all’Italia. Non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico: una bella eterogenesi dei fini, per questo governo che è geloso custode dell’interesse nazionale. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani”.
Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervistato dal Corriere della sera.
Il premier si aspetta che sul fronte dei conti ci sarà un’assunzione di responsabilità e realismo da parte dei vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio, come nel dicembre scorso: “Se non è come a dicembre, rischiamo di andarcene tutti a casa. Di certo me ne vado io. Devo poter condurre insieme al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il negoziato senza distonie e cacofonie”.
“Lo dico agli alleati, ma anche al Paese che produce e fatica ogni giorno: una procedura per debito eccessivo va evitata. Esporrebbe l’Italia a uno spread difficilmente controllabile; e a fibrillazioni dei mercati finanziari che, in caso di declassamento da parte delle agenzie internazionali di rating, renderebbero più difficile al governo collocare il nostro debito sui mercati”, conclude Conte.
“Non vorrei che una Lega forte del risultato della consultazione europea si lasciasse prendere da prospettive di predominio, e assumesse via via atteggiamenti sempre più strumentali”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sempre in un passaggio di un’intervista al ‘Corriere della Sera’.
“La composizione del nostro Parlamento – ricorda – non è cambiata” e “se la Lega aspira a capitalizzare un consenso politico in un sistema fondato sulla democrazia parlamentare come il nostro, non può che passare da elezioni politiche. Insomma deve assumersi la responsabilità di chiedere nuove elezioni politiche e poi vincerle. Le Europee hanno una logica e prospettive diverse …”.
(da agenzie)
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Giugno 10th, 2019 Riccardo Fucile
FORTE CALO DELL’AUTO CHE SCENDE IN UN ANNO DEL 17%
Continua a muoversi col passo del gambero l’industria italiana. Secondo la rilevazione dell’Istat relativa al mese di aprile, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è sceso dello 0,7% rispetto a marzo.
Gli analisti di Intesa Sanpaolo, prima della pubblicazione del dato ufficiale, si aspettavano una contrazione dello 0,4% mensile, dopo il -0,9% di marzo: il dato definitivo è dunque peggiore delle attese e rafforza l’ammonimento che gli economisti davano su una possibile stagnazione generalizzata dell’economia nel secondo periodo dell’anno.
Si va dunque già annullando il rimbalzo dell’industria di inizio 2019. Anche il raffronto annuo è negativo: corretto per gli effetti di calendario (20 giorni lavorativi nell’aprile scorso contro i 19 del 2018), il calo della produzione rispetto ad aprile 2018 è dell’1,5%.
A valle del risultato, Luca Mezzomo della Direzione studi e ricerche della banca annota come questi dati possano coincidere con un secondo trimestre generalmente debole, con l’industria a dare un contributo negativo al Pil. “Le prospettive oltre il secondo trimestre – aggiunge – rimangono caratterizzate da un livello insolitamente elevato di incertezza”.
Se si guarda invece alla variazione annua, spicca il netto crollo per la produzione italiana di autoveicoli, giù del 17,1% rispetto all’aprile 2018 nei dati corretti per gli effetti di calendario.
La contrazione accumulata nei primi quattro mesi dell’anno arriva così al 14,7%. Commenta l’Istat: “Flessioni tendenziali (al netto degli effetti di calendario) contraddistinguono in modo diffuso l’evoluzione dei settori. Solo l’alimentare e la fornitura di energia contrastano la dinamica negativa degli altri settori, risultando entrambi in sostenuta crescita su base annuale”. Per tutti gli altri comparti, dai prodotti chimici alle industrie tessili, l’andamento è negativo.
(da agenzie)
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