Dicembre 24th, 2019 Riccardo Fucile
FATTO A PEZZI IL GOMMONE PRESENTE DELLA RAFFIGURAZIONE: ASPETTIAMO CHE VENGANO IDENTIFICATI PER VEDERLI BENE IN FACCIA
Lo chiamavano il presepe «immigrazionista» di Padova perchè raffigurava Giuseppe e Maria che attendevano l’arrivo del Bambin Gesù all’interno di un gommone. Ieri notte, fa sapere il Mattino, il gommone è stato fatto a pezzi.
E’ accaduto a Sant’Ambrogio di Trebaseleghe, un comune della provincia di Padova. Il Consiglio Pastorale, nelle messe festive, ha spiegato che il messaggio era riferito non solo ai migranti ma anche a tutti coloro che soffrono.
Quello compiuto rientra nella fattispecie di danneggiamenti contro manifestazioni della pubblica fede esposti, un reato perseguibile dunque d’ufficio.
Il dispositivo dell’articolo 635 del Codice Penale, che descrive i delitti contro il patrimonio mediante violenza alle cose o alle persone, parla chiaro: «Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose di interesse storico o artistico ovunque siano ubicate… è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni».
(da agenzie)
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Dicembre 24th, 2019 Riccardo Fucile
SONO 149 LE CRISI AZIENDALI SUI TAVOLI DEL MISE
Il Governo ha approvato la Legge di Bilancio “in tempo”, e tutti sono pronti a festeggiare. Tutti tranne quei lavoratori per cui questo Natale non sarà un’occasione di festa, e se anche dovesse esserlo lo sarà in tono minore, con uno sguardo preoccupato al futuro.
Una preoccupazione che non è di oggi ma che va avanti da molti mesi e che rischia di diventare un’abitudine. Perchè anche se la politica e i talk show hanno smesso (quasi) di parlarne le centinaia di crisi aziendali sul tavolo del Ministero prima della crisi di governo sono ancora lì.
Ieri sindacati e Governo hanno raggiunto un accordo per la cassa integrazione dei dipendenti di Alitalia. L’intesa prevede la cassa integrazione fino al 23 marzo 2020 per 1.020 lavoratori dell’ex compagnia di bandiera: «il numero massimo dei dipendenti da collocare in CIGS a rotazione, — si legge in una nota del Ministero del Lavoro — sospesi fino a un massimo di zero ore, sarà di 1.020 unità , in calo quindi rispetto al precedente periodo: 70 unità per il personale navigante comandanti, 310 per il personale navigante di cabina e 640 per il personale di terra». Ma nei 149 tavoli di crisi aperti al MISE (5 in più di quelli del 2018) non ci sono solo Alitalia e l’ex Ilva.
Ieri a Napoli si sono fatti sentire i lavoratori della Whirlpool, quelli traditi dalle menzogne raccontato dall’ex bisministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che per non perdere voti alle elezioni europee ha nascosto agli elettori la situazione dello stabilimento di Napoli.
Un gruppo di operai ha sfilato per le vie del centro distribuendo panettoni per ringraziare la cittadinanza per il sostegno che hanno ricevuto in questi mesi di lotta. La fabbrica non chiuderà perchè la proprietà ha ritirato la procedura di cessione ma si tratta solo di una tregua e non della conclusione della vertenza.
Embraco, Safilo, Auchan e le altre crisi dimenticate
Ci sono poi casi meno “famosi” sui quali da tempo i riflettori della cronaca (e purtroppo in alcuni casi anche quella della politica) si sono spenti.
Da Nord a Sud sono migliaia i lavoratori a rischio della Blutec a Termini Imerese, della Jabil a Caserta, della ex Antonio Merloni in Umbria e nelle Marche che nei giorni scorsi hanno ottenuto il “regalo” della proroga della cassa integrazione fino a luglio 2020.
A Trieste invece i lavoratori della Ferriera di Servola hanno deciso oggi di non firmare l’accordo di programma con il Gruppo Arvedi che prevede la chiusura dell’area a caldo: «il piano non garantisce la continuità occupazionale di tutti i lavoratori.
Nessuna certezza su investimenti e sviluppo» ha dichiarato il segretario nazionale della FIOM Gianni Venturi uscendo dall’incontro al Ministero. Il sindacato vuole evitare il licenziamento , a partire dal 31 gennaio, dei lavoratori a tempo determinato e in somministrazione.
A Mel (Belluno) i cinesi della Wanbao Acc hanno annunciato la chiusura dello stabilimento, che comporterebbe il licenziamento di 290 operai.
Sempre a Belluno si fa sentire anche la crisi della Safilo il cui piano quadriennale prevede 700 esuberi in tutta Italia su 2.600 dipendenti totali: oltre ai 400 licenziamenti annunciati allo stabilimento di Longarone ci sono i 250 nello stabilimento di Martignacco (Udine) e altri 50 esuberi a Padova.
L’incontro al Ministero è previsto per il 16 gennaio. Il 20 dicembre il Tribunale ha dichiarato il fallimento della Bio-on di Gaiana, a Castel San Pietro (Bologna) mettendo a rischio il futuro di 100 lavoratori. I vertici sono indagati per falso in bilancio e manipolazione del mercato ma saranno i dipendenti a prendersi cura della fabbrica. Gli operai hanno deciso che oggi e domani e nei prossimi giorni andranno lo stesso in fabbrica, senza stipendio, per presidiare lo stabilimento, controllare gli impianti ed evitare atti di vandalismo o furti.
Il Natale non ferma le lotte sindacali. Ad esempio quelle dei lavoratori dell’ex Embraco (oggi Ventures) di Riva di Chieri che ieri sono scesi in strada bloccando la tangenziale. Oggi il Vescovo celebrerà la messa di Natale davanti ai cancelli.Per 410 di loro lo spettro del licenziamento è una prospettiva assai più dolorosa dello spettro del Natale passato del ricco Scrooge della favola di Dickens.
E anche loro devono ringraziare la pessima gestione gialloverde del tavolo di crisi, visto che la ragione per cui rischiano il posto è che la tanto promessa reindustrializzazione non c’è stata e chi ha acquistato l’azienda lo ha fatto per motivi assai poco nobili.
Proteste e proroga della cassa integrazione a zero ore per 130 dei 150 lavoratori della tipografia Elcograf ex Canale di Borgaro.
Ieri hanno scioperato in tutta Italia i lavoratori di ex Auchan, ora Conad, per i quali la proprietà prevede 3.105 esuberi (rispetto ai seimila iniziali ipotizzati) in tutta Italia. Un Natale all’insegna dell’incertezza perchè nessuno però conosce i dettagli del piano di riorganizzazione nè dove e chi sarà licenziato.
Un Natale amarissimo sarà invece quello dei 21 dipendenti della Superlativa di Prato multati per migliaia di euro per aver commesso il reato di “blocco stradale”.
(da “NextQuotidiano“)
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Dicembre 24th, 2019 Riccardo Fucile
“MARCATURA A UOMO” IERI SERA: SUCCESSO DEL MOVIMENTO N PIAZZA DEL POPOLO
Se fosse una partita di calcio, sarebbe una “marcatura a uomo” quelle delle Sardine nei confronti del leader della Lega Matteo Salvini.
E così anche a Cesena il movimento delle Sardine si è riunito in contemporanea e in contrasto alla visita di Salvini, lunedì pomeriggio in piazza del Popolo, come è avvenuto a Rimini, Ravenna e infine Forlì, solo per stare in Romagna.
Circa un’oretta dopo la partenza dell’esponente del Carroccio dalla città malatestiana, arrivato per l’assemblea di Confcommercio e per incontrare i simpatizzanti al banchetto elettorale in centro, piazza del Popolo si è riempita dei manifestanti che hanno esibito quello che è ormai il loro emblema, vale a dire i piccoli pesci che nuotano stretti in banchi.“
L’appuntamento era per le 18 di lunedì, circa 3000 persone si sono così radunate nella piazza centrale della città , alla presenza del leader del movimento, il bolognese Mattia Santori.
Le “sardine cesenati” hanno rivendicato un loro primato, quello di essere state “sardine a loro insaputa”, quando lo scorso giugno i contestatori di Matteo Salvini si riunirono in piazza Amendola in occasione dell’arrivo dell’allora ministro dell’Interno per la campagna elettorale delle amministrative.
Anche allora, come poi è capitato sistematicamente nei mesi di novembre e dicembre, si verificò il copione ‘manifestazione e contro-manifestazione’ a pochi passi l’una dall’altra“
Il palco, sovrastato dagli striscione ‘Cesena non ha paura’ e da quello più goliardico ‘Piadania libera’, ha visto come relatore finale Santori, divenuto in poche settimane il volto più noto della protesta.
Stilettate a Salvini: “Il leone da tastiera quando va in piazza prende scoppole” (appena 400 persone ad ascoltarlo). I temi centrali del movimento: accoglienza, cambiamento climatico, legalità .
(da agenzie)
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