Destra di Popolo.net

IL VICESINDACO LEGHISTA DI FERRARA CHE NON MOLLA LA CASA POPOLARE NONOSTANTE ORA PERCEPISCA 4800 EURO AL MESE

Dicembre 28th, 2019 Riccardo Fucile

L’ISTITUTO CASE POPOLARE: “E’ UNA QUESTIONE DI OPPORTUNITA’ POLITICA”… L’EX BARBIERE SI E’ MONTATA ANCHE LA VASCA DA IDROMASSAGGIO E IN PASSATO E’ STATO SANZIONATO PER AVER FATTO LAVORI NON AUTORIZZATI… IN QUESTO CASO “PRIMA GLI ITALIANI” INDIGENTI NON VALE

Chissà  cosa direbbe Matteo Salvini se sapesse che a Ferrara il suo vicesindaco vive in una casa popolare pur percependo uno stipendio di 4800 euro al mese.
Difficile che la notizia non sia arrivata all’orecchio del leader del Carroccio: il caso è finito sulle prime pagine locali a inizio novembre, ma già  ad agosto scorso, quando il politico era solo segretario comunale della Lega, si vantò su Youtube di aver montato la vasca idromassaggio nell’alloggio ad affitto agevolato.
Eppure, nonostante le polemiche e aver dovuto smontare tutte le modifiche non autorizzate alla casa, per il momento non è successo nulla.
Ferrara non è un posto qualunque: è una delle ultime roccaforti rosse conquistate dalla valanga leghista in Emilia-Romagna ed è amministrata da Alan Fabbri, uno degli uomini chiave di Salvini per tentare la conquista della Regione il 26 gennaio prossimo. Il vicesindaco è appunto Nicola Lodi, per tutti “Naomo”, soprannome che si è guadagnato con una perfetta imitazione dell’omonimo personaggio di Panariello. Naomo vive da anni in una casa Acer, azienda casa dell’Emilia Romagna e prima di diventare una figura di riferimento della Lega a Ferrara faceva il barbiere, con un reddito che gli aveva consentito di ottenere un alloggio di edilizia popolare.
L’affitto, oggi come prima dell’elezione, non è mai stato modificato e tecnicamente Lodi può comodamente attendere più di un anno prima di traslocare.
Le entrate del 2019 saranno dichiarate nell’Isee del 2021 e fino ad allora Naomo non può temere nulla in punto di diritto.
E pur incassando l’emolumento da vicesindaco (aumentato del 10% dalla nuova giunta leghista rispetto all’amministrazione precedente), Naomo non ha nessuna intenzione di lasciare il suo appartamento.
Lo ha detto chiaro e tondo di recente, in una delle sue tante dirette Facebook, rispondendo a una polemica con la presidente della Provincia Barbara Paron (ex Pd e ora in Italia viva) che, in occasione delle celebrazioni per la Giornata dell’Unità  nazionale e delle Forze Armate del 4 novembre, aveva abbandonato il palco proprio a causa della presenza di Naomo.
Una scelta derivata dal fatto che un anno prima Lodi aveva “violato” il pennone del Tricolore issandovi la bandiera della Lega.
E quando Naomo, di fronte al gesto, ha chiesto le dimissioni di Paron, la presidente ha replicato che, “se esiste un posto da liberare quanto prima è l’appartamento Acer in cui tuttora sembra abitare il vicesindaco Lodi.
La cospicua indennità  che il vicesindaco da mesi sta percependo, suggerirebbe l’opportunità  di lasciare l’appartamento ai ferraresi, prima di tutto, che ne hanno più necessità ”.
Ma Naomo si è difeso sempre in diretta Facebook: “Non parlo delle accuse totalmente infondate circa la mia abitazione, lei stessa ammette la legittimità  del mio alloggio”. E ha citato pure il giornalista che, senza ricevere risposta, gli ha chiesto a quanto ammontasse l’affitto. “Sì, vero, questo è il giornalismo al quale dobbiamo abituarci ma che io non accetterò mai, si chiama giornalismo spazzatura. Così come la Paron, certa stampa cerca di fare politica sul nulla, semplicemente perchè il fegato dopo le ultime e future sconfitte oramai è demolito”.
Per rispondere alla domanda del cronista rimasta inevasa, Lodi paga l’identico affitto di prima, quando mandava avanti la sua bottega di barbiere.
Non è però la prima volta che la “sua” casa Acer finisce nell’occhio del ciclone.
Già  nel 2018, quando iniziava la sua lunga campagna elettorale che lo porterà  a diventare mister preferenze alle comunali, Naomo si fa conoscere per il suo metodo dei “calci in culo” contro neri, nomadi e abusivi.
Si scoprirà  poi che lui stesso si era reso protagonista di diversi abusi e irregolarità  nell’alloggio del patrimonio pubblico.
Grazie ai controlli periodici, Acer venne a scoprire che aveva montato una antenna parabolica e due climatizzatori non autorizzati.
All’interno dell’appartamento risultarono effettuati diversi lavori sempre senza permesso. E c’era anche una vasca idromassaggio, abusiva, che è stato costretto a smontare in fretta e furia per non rischiare di farsi scoprire dagli agenti accertatori. All’epoca era stato nominato segretario comunale della Lega di Ferrara.
Di quel manufatto rimane un video, pubblicato dallo stesso Lodi, in cui si vanta per “la casa del Comune modello Hollywood, Naomo è così”.
Nel frattempo Acer lo sanziona, intimandogli di sanare le violazioni e uniformarsi alle prescrizioni.
Anche allora la replica avviene via social: “Se non avessi diritto (alla casa, ndr) la lascerei immediatamente”. E, quanto alle irregolarità , nella diretta Facebook (ora non più visibile) rivendica di aver semplicemente apportato delle migliorie e accusa il direttore di Acer: “È un’ispezione dettata da un partito politico, si dimetta”.
A fine novembre lo scontro a distanza con l’azienda per gli alloggi comunali si è riacceso, proprio dopo le dichiarazioni del vicesindaco e la ribadita intenzione di non lasciare la sua casa.
E la stessa Acer, in una risposta alla polemica tra vicesindaco e presidente della Provincia, ha fatto notare che “è auspicabile non confondere il diritto a rimanere nell’alloggio popolare con l’opportunità  politica, altrettanto rilevante, di effettuare determinate scelte in base a intervenute modifiche, in corso d’anno, della propria situazione reddituale”.
Insomma, per dirla con le parole di Matteo Salvini: “Chi occupa una casa ruba un diritto ad un’altra persona“.

(da agenzie)

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RIVOLI, IL CONSIGLIERE LEGHISTA AFFIGGE MANIFESTI CONTRO IL PAPA

Dicembre 28th, 2019 Riccardo Fucile

“BERGOGLIO PREFERISCE I MIGRANTI AI FEDELI CATTOLICI”… LA SEGRETARIA DEL PARTITO IMBARAZZATA SI DISSOCIA

Il consigliere comunale della Lega rivendica di essere “razzista” e attacca il Papa.
E lo fa con manifesti che sono stati affissi in giro per la sua città , Rivoli, firmati da lui e dove si attacca Papa Francesco. Un messaggio molto chiaro, firmato da Aldo Casalicchio della Lega di Rivoli.
Il testo è gia rimbalzato sui social e nelle chat dei politici della cittadina alle porte di Torino senza che il diretto interessato smentisse la paternità  del mini-manifesto, che dice: “Chi chiude le Chiese: don Paolo Farinella ha sigillato le porte di San Torpete, a Genova, dice, non siamo più nella cristianità . Noi razzisti lo diciamo da decenni. In questi giorni di festa ho sentito il Papa preferire i migranti ai fedeli cattolici, quindi questi sono i risultati”.
Secondo il consigliere della Lega, Bergoglio “ha parlato di immigrati e ha attaccato tutti coloro che di fronte a un’immigrazione incontrollata vorrebbero delle regole”. E poi la chiosa: “La lotta sara’ durissima”.
La segretaria della Lega di Rivoli, Laura Adduce, si dissocia da quanto scritto dal consigliere Casalicchio: “Posso immaginare che avrà  sbagliato a esprimere il suo pensiero. Chiedo scusa per quanto è accaduto”.
Si dissocia ovviamente anche il sindaco di Rivoli, Andrea Tragaioli, che ha fatto subito rimuovere le locandine piazzate in città .

(da “NextQuotidiano”)

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L’EX DEPUTATA M5S VERONICA GIANNONE DENUNCIA: “CI SONO PARLAMENTARI CHE PORTANO IN DETRAZIONE I 300 EURO VERSATI A ROUSSEAU CHE DOVREBBERO INVECE PAGARE DI TASCA LORO”

Dicembre 28th, 2019 Riccardo Fucile

“ALTRI INSERISCONO NEI RENDICONTI LE SPESE PER ABITI E SCARPE CANCELLANDO I DATI DEL NEGOZIO”… “I VERSAMENTI SU UN CONTO CORRENTE INTESTATO A DI MAIO, PATUANELLI E D’UVA, MA DOVE SONO I BONIFICI ALLE ASSOCIAZIONI INDICATE?”…”I SOLDI DI LUGLIO DESTINATI ALLA FAMIGLIA DEL CARABINIERE CERCELLI SONO STATI VERSATI?”

Veronica Giannone, deputata pugliese eletta in parlamento con il MoVimento 5 Stelle e in seguito espulsa — nel luglio 2019 insieme a Gloria Vizzini — su Facebook accusa il MoVimento 5 Stelle per la storia dei parlamentari che non rendicontano più e lancia una serie di accuse — alcune note, altre meno note — a Luigi Di Maio e Davide Casaleggio.
Bisogna ricordare che la Giannone è stata espulsa perchè il M5S l’ha accusata di «assenze alle votazioni finali di vari provvedimenti fondamentali, condivisi e sostenuti dal nostro Gruppo Parlamentare» alle quali si aggiungono «votazioni in difformità  dal Gruppo di numerosi emendamenti contrari alla linea politica» del M5S.
Praticamente le stesse cose che sta facendo Gianluigi Paragone da mesi ma i probiviri se ne sono accorti soltanto adesso.
La deputata scrive:
“Ebbene, dovreste sapere, per onor di cronaca, che tanti tra i “rendicontisti” più diligenti, portano in detrazione alla Camera dei Deputati la spesa dei 300€ mensili da destinare a Rousseau, che in realtà  dovrebbero pagare di tasca loro, e non far pagare ai cittadini con i rimborsi delle spese di mandato!
C’è chi poi inserisce sul Tirendiconto (e magari vi rendeste conto!!!) le spese degli abiti, delle scarpe… una sorta di spese di rappresentanza. Come? Semplice, fanno uno screenshot della spesa dall’applicazione bancaria, cancellano tutti i dati tranne data e importo, e il gioco è fatto!!
Per non parlare di coloro i quali rendicontano spese telefoniche di grandi importi…strano visto che sono anni che esistono le tariffe del “Tutto Illimitato”!
Poi continua con la questione delle indennità  per i ministri: i presidenti di Commissione M5S avevano scritto sul Blog delle Stelle che avrebbero rinunciato a quelle indennità , ma l’onorevole parla esplicitamente di ministri e sottosegretari:
“Mi chiedo inoltre… coloro i quali si sono ritrovati a fare i Ministri o i Sottosegretari, hanno poi concretamente rinunciato ad una delle due INDENNITà€? Qualcuno ha letto e controllato tali rinunce? E poi, tutti quelle DONAZIONI trimestrali per ogni parlamentare dove sono andate a finire? Nelle tasche di chi? Del conto corrente collegato al comitato costituito il 9 agosto 2018 da Di Maio, Patuanelli e D’Uva?
Ma non dovevano essere destinati alle associazioni decise dal solito gruppetto di comando e messe a votazioni su Rousseau, per la definizione delle percentuali di donazione ad ognuna di esse? Dove sono i bonifici effettuati alle Associazioni o Fondi votati su Rousseau? Per non parlare poi della mensilità  di luglio, che sarebbe dovuta essere donata alla famiglia del carabiniere Cerciello Rega, ucciso a Roma da 2 ragazzi americani. Ad ottobre in un articolo di stampa, Di Maio ha fatto la sua ennesima figuraccia: nulla è stato donato!”
Infine cita la storia dei soldi alla vedova di Cerciello Rega, che era già  nota. L’ex grillina lancia accuse precise in alcuni casi e parla di casi già  conosciuti in altri casi. Chissà  se il M5S saprà  risponderle nel merito e con la solita trasparenza.

(da “NextQuotidiano“)

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LE SARDINE DIFFIDANO SALVINI: “NIBRAS E’ ITALIANA, DA DUE SETTIMANE LA MINACCIANO, CREARE UN CLIMA DI ODIO NON E’ CRISTIANO”

Dicembre 28th, 2019 Riccardo Fucile

“NON FACCIA IL FURBO, PUBBLICARE LA FACCIA DI CHI LA CRITICA METTE IN PERICOLO LE PERSONE, LO HA GIA FATTO CON TROPPE DONNE”

Le Sardine scrivono a Matteo Salvini per difendere Nibras Asfa, la ragazza palestinese che ha parlato dal palco di San Giovanni, durante la manifestazione romana del movimento.
L’ex ministro dell’Interno le ha dedicato un post, dove si usava il termine “asfaltata”, che ha scatenato la fantasia di migliaia di sostenitori. “Creare un clima sociale in cui una donna non si sente libera, non è cristiano. Nibras è italiana, e da due settimane riceve minacce indicibili con numeri da record, così, per divertirsi, che lei le ha stimolato e fomentato. I veri cristiani amano ed aiutano il prossimo, utilizzano comprensione e l’altra guancia, i cristiani che vivono davvero la fede”, scrive allora Lorenzo Donnoli a Salvini
“Per ora le uniche cose che ha asfaltato, senatore Salvini, le ricordo essere: i diritti degli operai, sempre meno tutelati per colpa delle sue leggi; la possibilità  di riutilizzare i beni confiscati alle mafie, che ora se li ricomprano allegramente, e che dovrebbero tornare alla comunità ; il sorriso di milioni di donne e di uomini che hanno il difetto di non condividere con lei sesso, orientamento religioso, sessuale o politico e che affrontano, ogni giorno, violenze verbali e fisiche in costante aumento. Ha asfaltato anche la possibilità  di avere un confronto libero, privo di insulti e parole che richiamino all’aggressività “, dice nella sua lettera Donnoli.
“Lei si è fatto eleggere al Senato della Repubblica coi voti dei cittadini calabresi. Cittadini che l’hanno votata sperando che il candidato premier   potesse usare il suo potere e il suo spazio per parlare ogni giorno di nuovi strumenti per la lotta alla ‘Ndrangheta e alle mafie tutte, di malasanità , di lavoro e infrastrutture che mancano in una terra bellissima da cui si può semmai fuggire come unica alternativa”, continua il portavoce.
“Invece lei passava il suo tempo (quaaaanto tempo) a raccontar fandonie, ad approfittare della naturale ignoranza di un popolo disilluso, deluso e ormai distratto. Perchè raccontare bugie a chi le dà  fiducia ed ascolto? Perchè prendere in giro gli italiani? Può dirsi cristiano colui che sceglie, con una platea di milioni di seguaci, di esporre alla gogna mediatica chi la pensa diversamente? Addirittura una ragazza che leggeva l’articolo 3 della nostra Costituzione ed il ragazzo autistico che l’ha invitata sul palco di Roma?”, chiede Donnoli.
“Non faccia il furbo, senatore, lo sa bene cosa significa pubblicare sulla sua pagina la mia faccia e quella di Nibras: lo ha già  fatto a Mattia, a Jasmine e a troppe donne. Si dovrebbe rileggere la risposta di Jasmine. Significa dare un grosso contributo a mettere in pericolo la tranquillità  e la libertà  delle persone che non la pensano come lei”, ricorda il portavoce delle Sardine.
“Legga i commenti pubblici dei suoi fan sotto ai suoi post, sono già  una rappresentazione sufficiente, seppur parziale, degli insulti che una cittadina italiana ed il ragazzo al suo fianco (autistico) stanno subendo.
E sì, da fastidio chi si definisce cristiano e pensa ad aumentare le armi in circolazione invece che fermare la strage di donne ammazzate da uomini violenti e la strage di lavoratori che muoiono sul posto di lavoro: questa è l’Italia, appurato che cristianità  e sicurezza sono parole che non fanno parte realmente del suo vocabolario, cosa rimane? Temo solo qualche parola violenta uscita come un rigurgito, particolarmente disgustoso, dopo 49 milioni di bicchieri di vodka”, conclude Donnoli.

(da agenzie)

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L’ATTIVISTA M5S PIU’ VOTATA SU ROUSSEAU SPARISCE MISTERIOSAMENTE DALLA LISTA PER LE REGIONALI IN CALABRIA

Dicembre 28th, 2019 Riccardo Fucile

INSORGONO I MILITANTI: “E ALLORA CHE ABBIAMO VOTATO A FARE?”

“Perchè la candidata più votata su Rousseau Rosella Cerra, 184 voti, sparisce dalla lista? Io come gli altri 183 che abbiamo votato a fare!?? Che grande delusione…Continua il gioco perverso del partecipare per perdere… Bene!!! La mia campagna contro le ingiustizie comincia domani…”: oggi il MoVimento 5 Stelle presenta le sue liste in Calabria in sostegno di Francesco Aiello, che correrà  per la carica di governatore e qualcuno in zona grida già  all’inghippo.
Questo perchè, secondo quanto raccontano su Facebook gli attivisti, la candidatura di Rosella Cerra è stata cancellata nonostante avesse ottenuto 184 voti; eliminate anche Rosanna Rizzello (116 voti) e Pasqualino Marasco (92 voti).
Al loro posto sono entrati Alessia Bausone, Umberto Militare e Vittorio Oliveto. Nessuno però spiega se queste persone abbiano rinunciato alla candidatura o se sia stata una decisione dei vertici.
Gli attivisti sono infuriati: “I 5 Stelle continuano a percorrere la strada del cambiamento, ovviamente inteso come la perdita di ogni principio e valore fondante. Si riempiono la bocca di essere gli unici a far scegliere i candidati ai propri attivisti ma ne siamo sicuri sicuri? La candidata alle regionarie più votata dagli attivisti nell’intera regione Calabria, candidabile per residenza nella Circoscrizione Centro “Catanzaro — Crotone — Vibo”, è stata Rosella Cerra. Attivista da 30 anni. Si batte per la cosa pubblica e a favore della nostra terra da prima che il m5s nascesse. #Meridionalista ed #ambientalista vera, non da comunicato stampa. Ieri, a mezzo stampa, apprendo che il suo nome non configura nella lista dei 5 stelle. Qualcuno ci spiega il perchè?”, scrive Alessandra, che poi si dimette da attivista su Facebook.
Non è l’unica ad essere arrabbiata: in molti puntano invece il dito su Alessia Bausone, che, come ha scritto in questo articolo a sua firma, è stata iscritta al Partito Democratico nel 2017 ma nel 2019 denunciava un’aggressione e veniva definita esponente della mozione Zingaretti. La Bausone era stata anche consigliere comunale a San Luca, eletta nella lista di Klaus Davì, prima di dimettersi.

(da “NextQuotidiano”)

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LE SARDINE APPRODANO IN FINLANDIA: NASCE IL MOVIMENTO DELLE “ARINGHE DEL BALTICO”

Dicembre 28th, 2019 Riccardo Fucile

“SILAKKALIIKE E’ ISPIRATO A QUELLO DELLE SARDINE ITALIANE, MA SIAMO COMPLETAMENTE AUTONOMI”

Il movimento delle Sardine “approda” anche nel Nord Europa. Lo scorso 25 dicembre, in Finlandia, sulla falsariga del movimento nato a Bologna dall’idea di Mattia Santori & Co. è nato ufficialmente il movimento delle “Aringhe del Baltico” (“Silakkaliike”, ndr).
«L’aringa è uno dei pesci più importanti del mar Baltico e della Finlandia. Potrebbe essere la controparte del movimento delle Sardine italiano?», scrive il fondatore del movimento, Johannes Koski, in un post su Medium, in cui vengono altresì elencati i punti cardine del nuovo movimento finlandese.
Koski, però, nel post precisa: «Il nostro movimento è ispirato a quello delle Sardine italiane, ma siamo completamente indipendenti da esso e da altri attori internazionali».
Tuttavia, «come il movimento delle Sardine — si legge ancora — siamo preoccupati per quanto brutto sia diventato il linguaggio politico. Anche all’interno delle mura del Parlamento, quotidianamente si assiste a episodi di razzismo e altre tipologie di ingiustizie»
«Questo cattivo esempio ha un impatto diretto sul modo in cui i cittadini comunicano tra loro. La rabbia richiede più rabbia», spiega Koski.
«Noi rappresentiamo un pacifico contrasto alle politiche populiste che provocano odio e razzismo — prosegue il fondatore — Siamo un gruppo indipendente e politicamente non schierato di società  civile che ha a cuore i diritti umani, la parità  di genere e i diritti dell’infanzia».
Tra i punti chiave dell’azione del movimento delle Aringhe del Baltico vi sono «la lotta al cambiamento climatico, alla disinformazione, a ogni forma di razzismo, al fascismo e all’etnonazionalismo».
Il movimento si dichiara inoltre «favorevole al giornalismo responsabile e contrario all’odio contro i media» e «crede fortemente in un dibattito politico costruttivo, che rigetta in toto il populismo aggressivo».
Nel post Koski annuncia che assieme ad altre Aringhe «sta lavorando per organizzare la prima manifestazione pacifica in piazza senza simboli politici, previsto tra gennaio e febbraio a Helsinki».

(da Open)

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I DUBBI DI ELENA FATTORI (EX M5S) SULLA GESTIONE DELLE “RESTITUZIONI”

Dicembre 28th, 2019 Riccardo Fucile

“SONO DONAZIONI NON RESTITUZIONI, VERSATI SU UN CONTO PRIVATO DI CUI NESSUNO CI HA FORNITO LA PROVA SULLA DESTINAZIONE DEI FONDI”

Forse i vertici 5 stelle dovrebbero dedicarsi a governare invece di giocherellare con polemiche sterili.
A proposito delle polemiche sulle “restituzioni” dei parlamentari invito i vertici 5 stelle a non chiamarle così perchè non si tratta di restituzioni ai cittadini ma di versamenti su un conto intestato anche a Luigi Di Maio che non ha mai fornito prova di aver versato alcunchè ai fondi scelti dagli iscritti (nonostante alcuni di noi abbiano chiesto insistentemente).
Aggiungo che quando il 23 maggio 2019 gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno ingenuamente votato se restituire ai tre fondi
1 — Fondo per la povertà  educativa infantile
2 — Fondo per il diritto al lavoro dei disabili ministero del Lavoro e delle Politiche Social.
3 — Fondo contro la violenza su donne
Nessuno dei tre fondi sembra aveva un IBAN attivo per cui era impossible versare alcunchè su ciascuno di essi.
Visto che state riepiendo i telegiornali con polemiche da bar degli sportivi magari sarebbe il caso di chiudere la vicenda mostrando finalmente l’estratto conto di Luigi e compagni del comitato restituzioni per verificare e gioire insieme della corretta destinazione degli svariati milioni di euro di soldi dei cittadini.
In mancanza di questo estratto conto è ragionevole presumere che tali svariati milioni siano rimasti su un fondo privato e allora non si chiamano restituzione ma donazioni. L’Italia ha bisogno di persone serie che risolvano problemi serissimi non di propaganda. Mettete nel cassetto il telecomando della playstation e andate a lavorare per favore.
Dimostrate di aver meritato il credito ENORME che i cittadini vi hanno dato un anno e mezzo fa e lavorate, in silenzio, se possibile.
PS: i residui di cassa senza tetto alcuno del conto “comitato restituzioni ” vanno all’associazione Rousseau .

Elena Fattori
(da Facebook)

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FINE VITA, CAPPATO: “ANCHE I SACERDOTI MI SCRIVONO PER RINGRAZIARMI, E’ STATA LUNGA E NON E’ FINITA”

Dicembre 28th, 2019 Riccardo Fucile

“SAREBBE UN BEL SEGNALE SE LE SARDINE PORTASSERO IN PIAZZA ANCHE IL DIRITTO A LIBERARE DALLA SOFFERENZA”

«Mi hanno dato dell’assassino, mi hanno paragonato a Caronte. Dicevano che godevo a convincerli a morire per mettermi in mostra. Calunnie più o meno stupide, più o meno insidiose. Ma a poco a poco tutti hanno capito. E ora mi scrivono anche i preti per ringraziarmi».
Sono queste le parole di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, dopo l’assoluzione decisa dalla corte d’Assise d’Appello di Milano per il suicidio assistito di Dj Fabo.
«È stata lunga e dura. E non è certo finita», confessa nel corso di un’intervista a La Repubblica.
«Non ho visto morire nessuno. Neppure Fabo. Aveva accanto la fidanzata e la madre. Con un cenno mi chiese di andarmene. Mi misi dietro la porta e gli sono grato per questo — racconta Cappato che poi cita l’ultimo sondaggio Swg sull’eutanasia, secondo il quale il 93% degli italiani — anche se in forme diverse — «è comunque con noi, favorevole all’eutanasia».
«Evidentemente anche i cattolici», aggiunge con un tono di stupore riferendosi ai messaggi ricevuti dagli uomini di Chiesa. «Speriamo allora che il Parlamento si metta in sintonia con gli italiani e faccia una legge come chiede la Corte. I numeri ci sono».
Poi esprime dispiacere. Non tanto per la posizione della Lega e di Salvini «che condanna il suicidio di Stato», quanto per la posizione del Pd che non sembra essere chiara: Zingaretti, che si era apertamente schierato a favore di una legge per l’eutanasia, adesso in politichese dice: “Trovare una sintesi”.
Infine, Cappato lancia un messaggio alle sardine: «Essendo libere dalle necessità  elettoralistiche, sarebbe un bel segnale se portassero in piazza anche il diritto a liberare dalla sofferenza il corpo fisico nel quale credono così tanto. L’uso del corpo per nobilitare la politica e il consumo del corpo per salvare la politica in Italia hanno avuto un nome, un cognome e due occhi stralunati: Marco Pannella».

(da Open)

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COSI’ I GIUDICI SMONTANO IL DECRETO SALVINI FACENDO VALERE LA LEGALITA’

Dicembre 28th, 2019 Riccardo Fucile

IRRETROATTIVITA’ DELLE NORME, DIRITTO ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE E NON APPLICABILITA’ DEL DIVIETO DI INGRESSO A NAVI ONG

Come da previsioni e in attesa che la politica trovi il coraggio di farlo, sono i giudici a smontare il Decreto Sicurezza by Matteo Salvini.
Una sentenza del Tar del Veneto ha risolto ieri il caso di Ashi, nigeriano che si era visto riconoscere la protezione umanitaria il 23 agosto 2018, un mese e mezzo prima che il Capitano la abolisse.
Alessandra Ziniti su Repubblica racconta che dopo che lo Sprar di cui era ospite lo aveva messo alla porta su richiesta della prefettura di Venezia lui è andato in tribunale e ha visto riconosciuto le sue ragioni.
I giudici hanno fatto leva su una sentenza della Cassazione che mesi fa ha dichiarato la irretroattività  delle nuove norme: per questo i titolari di protezione umanitaria, riconosciuta prima dell’entrata in vigore del decreto sicurezza, non possono perdere il diritto all’accoglienza nelle strutture del sistema Sprar (oggi chiamato Siproimi), che secondo le norme volute da Salvini dovrebbero essere destinate esclusivamente ai rifugiati.
Nei casi in cui «la protezione umanitaria è già  stata riconosciuta – sentenzia il Tar – non potrà  essere eliso un beneficio (la prestazione delle misure di accoglienza) collegato a questo riconoscimento».
E ancora: «Il principio di irretroattività  delle leggi comporta che la norma sopravvenuta è inapplicabile, oltre che ai rapporti giuridici esauriti, anche a quelli ancora in vita alla data della sua entrata in vigore, ove tale applicazione si traduca nel disconoscimento di effetti già  verificatisi».
Quelli che avrebbero dovuto essere messi alla porta il 31 dicembre ora hanno una sentenza a favore. E non è l’unica.
A dare la spallata più forte era stata nei mesi scorsi la Corte di Cassazione quando, pronunciandosi su diversi ricorsi di migranti che si erano visti rigettare la protezione umanitaria in base alle nuove norme pur avendo presentato la domanda prima dell’entrata in vigore del decreto sicurezza, ha stabilito la sua irretroattività .
Ma ci sono altri due importanti pezzi delle norme salviniane rimessi in discussione dai giudici: il diritto all’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo (ormai sancito da diverse sentenze di tribunali di tutta Italia) e la non applicabilità  del divieto di ingresso in acque territoriali italiane alle navi che soccorrono naufraghi e alle navi militari.
Come ha appena ricordato il tribunale dei ministri di Catania che ha chiesto al Senato di potere processare Salvini per sequestro di persona per il caso della nave Gregoretti.

(da “NextQuotidiano”)

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