Gennaio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
I PM DI GENOVA HANNO ASCOLTATO LA TELEFONATA DI DUE MANAGER BANCARI… DIECI MILIONI INVESTITI NEL GRANDUCATO
Un’intercettazione che mette nei guai la Lega, che risale al 18 settembre del 2018 è stata trasmessa ai magistrati di Genova e potrebbe aver rivelato particolari importanti nella vicenda della sparizione dei 49 milioni dalle casse del Carroccio.
“È uscito fuori di tutto e di più. Il problema sono questi dieci milioni”.
“Lui mi diceva che li c’è un manager che è un leghista, uno della Lega, all’interno di… come si chiama, la società …”.
A parlare sono due manager bancari e l’intercettazione del dialogo di un incontro che avviene nell’estate del 2018, quando i magistrati di Genova sono alla caccia dei 49 milioni della Lega, prova, secondo chi indaga, che una parte del tesoro scomparso dalle casse del partito, 10 milioni, sarebbe partito da una banca altoatesina, la Sparkasse, per essere investito nel Granducato e poi ritornare parzialmente in Italia.
Il dialogo venne captato da una registrazione ambientale dei carabinieri del Ros di Bolzano.
I militari in quel momento stanno indagando sulle presunte malversazioni nella gestione della cassa di risparmio altoatesina.
Molti accenni di quella conversazione interessano però la Procura di Genova, che a sua volta, con il coordinamento del procuratore aggiunto Francesco Pinto, sta cercando le prove del collegamento tra i 10 milioni di euro e la Lega. Per questo l’audio viene trasmesso ai magistrati liguri.
Ad accendere i fari sull’affare lussemburghese sono varie coincidenze. La prima è che il Carroccio, nel gennaio del 2013, aveva aperto un conto corrente alla Sparkasse depositando in tutto una decina di milioni di euro tra liquidità e titoli finanziari: quel deposito viene svuotato nel giro di sei mesi, fino ad essere chiuso.
Tre anni più tardi, nel 2016, su un conto deposito detenuto da Sparkasse in Lussemburgo, presso la banca privata Edmond de Rotschild Asset Management, viene accreditato un investimento di un ammontare molto simile: 10 milioni di euro. Soldi che Sparkasse ha sempre rivendicato come propri e non riconducibili alla Lega.
Un ulteriore elemento considerato sospetto dai pm è la richiesta di rientro in Italia di 3 milioni di euro dell’investimento iniziale, che avviene a gennaio del 2018, in prossimità di due eventi ritenuti significativi dagli investigatori.
Primo: il sequestro dei conti leghisti, che ammonta proprio a 3 milioni di euro e avviene nel settembre del 2017. Secondo: le elezioni politiche del marzo 2018.
Insomma, il sospetto degli investigatori è che la Lega, per ripianare i 3 milioni venuti a mancare a causa del sequestro giudiziario, abbia riportato in Italia un ammontare equivalente parcheggiato segretamente in Lussemburgo un paio di anni prima.
(da agenzie)
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Gennaio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
“CENE E RITROVI VANNO DIMENTICATI FINO ALL’ARRIVO DEL VACCINO”
Pregliasco si augura solo che “non sia un’ondona. L’anno nuovo non promette bene. I numeri di
questi giorni non consentono di stare tranquilli e prefigurano una terza ondata”.
E osserva: “Gli ultimi dati dimostrano la stanchezza del lockdown, ma ora la curva rallenta troppo lentamente per cui è urgente intervenire con nuove misure”. E inoltre “la diffusione della variante inglese rende indispensabile velocizzare la campagna di vaccinazione”.
Pertanto la situazione odierna consiglia “senza dubbio bisogna continuare in questo modo”
Ovvero, zona rossa prolungata anche dopo il 6 gennaio.
Perchè, rileva il professore, “il colore rosso è stato necessario perchè a dicembre la popolazione non era abbastanza attenta. Durante le feste è stato concesso qualche strappo, ma pranzi, cene e ritrovi vanno dimenticati fino al vaccino”.
“La vaccinazione non darà risultati a breve per cui per diversi mesi, circa fino a fine 2021”, prevede Pregliasco. Che circa la riapertura delle scuole dichiara: “Con l’attuale circolazione del virus le scuole sono pericolose sia per quello che vi succede dentro sia per il traffico che innescano, ma ha senso il tentativo di riaprirle parzialmente per valutare nel tempo gli effetti ed eventualmente ricalibrarsi”
(da agenzie)
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Gennaio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
DUBBI RIENTRATI DOPO LA DIFFUSIONE DEI DATI SUI VACCINI
Vaccinazione in diretta streaming per il professor Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova.
Introdotto dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova, Daniele Donato, Crisanti si è dapprima schernito, “avrei preferito una cerimonia più sobria”, per poi spiegare che il vaccino Pfizer e quello Moderna sono sicuri, “perchè contengono informazioni che attivano il nostro sistema immunitario in caso venga a contatto con il coronavirus”.
“Come saranno sicuri i successivi – ha proseguito – che hanno bisogno di più tempo per essere rilasciati e distribuiti perchè di tipologia diversa”.
Il microbiologo aveva espresso alcuni dubbi nelle scorse settimane, “poi rientrati, in quanto sono state diffuse le informazioni sulla ricerca sia alla comunità scientifica che al pubblico”.
Secondo Crisanti, anche il rischio di reazioni allergiche è significativamente abbattuto: “Io sono allergico e mi vaccino”, ha detto senza esitazione. Al momento dell’inoculazione, però, il professore ha tradito un po’ di nervosismo, tanto che la dottoressa incaricata gli ha chiesto di “rilassarsi”.
(da agenzie)
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Gennaio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
IL CORPO PRESENTAVA FERITE ALLA TESTA…E’ STATO NEL CARROCCIO FINO AL 2004, ULTIMAMENTE AVEVA DICHIARATO IL SUO VOTO PER IL M5S
Tragedia a Brembo, frazione di Dalmine in provincia di Bergamo. Il corpo senza vita di un uomo,
Franco Colleoni, è stato trovato nella mattinata di oggi, sabato 2 gennaio, nei pressi di via Sertorio. Stando alle poche informazioni disponibili finora, il cadavere presentava delle evidenti ferite alla testa, motivo per cui l’ipotesi più plausibile è che possa essersi trattato di un omicidio.
La vittima in passato era stato il segretario provinciale della Lega di Bergamo nonchè assessore provinciale tra il 1995 e il 1999. Il suo cadavere è stato trovato nel cortile della sua abitazione, dove si trova anche il ristorante di sua proprietà , Il Carroccio.
È lì che l’omicida o gli omicidi lo avrebbero colpito alla testa, uccidendolo per motivi che chiaramente dovranno essere ricostruiti nel dettaglio da coloro che indagano sull’accaduto.
Al momento sono davvero pochi sono i dettagli che si conoscono sulla vicenda, che ha sconvolto la piccola frazione del popoloso comune in provincia di Bergamo.
Sul luogo dell’accaduto sono arrivate due ambulanze del 118, il cui intervento si è però rivelato inutile, oltre alle forze dell’ordine. Carabinieri e polizia locale hanno isolato la zona in cui è stato ritrovato il corpo. I militari dell’Arma della compagnia di Treviglio stanno eseguendo tutti gli accertamenti e i rilievi del caso per cercare di risolvere un caso al momento avvolto dal più totale riserbo. Per ulteriori informazioni e avere qualche idea più precisa sulle cause della morte dell’uomo bisognerà attendere le prossime ore.
Colleoni aveva 68 anni e in passato aveva ricoperto incarichi politici importanti. Tra il 1999 e il 2004 era stato infatti segretario provinciale della Lega a Bergamo e in precedenza, tra il 1995 e il 1999, era stato anche assessore provinciale nella giunta guidata dall’ex presidente Giovanni Cappelluzzo. Aveva aderito alla Lega fin da subito, anche se negli ultimi anni aveva dichiarato il suo voto per il Movimento 5 stelle.
(da agenzie)
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Gennaio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
I VERI VINCITORI ORA POSSONO ESSERE I MOVIMENTI INDIPENDENTISTI DEL REGNO UNITO
Era il 2014 e la vittoria di David Cameron nelle elezioni politiche in Uk era minacciata da due crisi all’orizzonte: il referendum sull’indipendenza della Scozia dal Regno Unito e il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea.
Alla fine con un margine del cinque percento nel 2014 la Scozia aveva deciso di continuare a far parte del Regno Unito, mentre due anni più tardi, contro le aspettative di Cameron e per appena due punti percentuali, i cittadini britannici votavano in un referendum macchiato dalla disinformazione a favore della Brexit.
Oggi, con la Brexit diventata realtà da un giorno, il Regno Unito si trova nuovamente a guardare in faccia l’ipotesi del proprio disfacimento. A partire dalla Scozia.
Dopo aver perso il referendum del 2014 il premier scozzese e leader del partito nazionale scozzese, Alex Salmond (arrestato per molestie e violenze sessuali di vario genere nel 2019 e poi assolto da tutte le accuse nel 2020), aveva giurato di volerci riprovare.
La sua erede politica e attuale first minister, Nicola Sturgeon, la vede esattamente allo stesso modo ed è pronta a sfruttare l’assist fornito dalla Brexit, visto che anche se la maggioranza degli scozzesi sei anni fa non voleva separasi dall’Inghilterra, dal Galles e l’Irlanda del Nord, il 62% aveva votato a favore della permanenza nell’Unione europea.
Al grido di «siamo europeisti» Sturgeon vuole sciogliere l’unione nata nel 1707 e potrebbe anche riuscirci. Sia perchè in Scozia gli indipendentisti sono avanti di circa 16 punti percentuali e sembrano destinati a stravincere le elezioni locali del prossimo maggio — in altre parole, avrebbero sempre più consenso per portare avanti il loro programma — sia perchè diversi sondaggi di fine anno hanno mostrato che in Scozia è cresciuto l’appetito per l’indipendenza: escludendo gli indecisi, circa il 58% del Paese sarebbe favorevole a sciogliere l’unione.
Anche se per farlo tramite un referendum costituzionale, servirebbe l’assenso del premier britannico — che difficilmente la Scozia otterrà — e, per quanto riguarda il ritorno nell’UE, non ci dovrebbero essere veti da parte di altri Paesi europei.
Anche questo non è un esito scontato, visto la contrarietà della Spagna all’indipendentismo interno.
L’incognita Galles
Gli effetti di un’eventuale vittoria degli indipendentisti in Scozia si farebbe certamente sentire anche in Galles, nonostante la patria del poeta Dylan Thomas (e del cantante Tom Jones), abbia votato a favore della Brexit nel 2016. A differenza dei parlamenti scozzesi e nord irlandesi, quello gallese ha votato a favore dell’accordo sulla Brexit, nonostante il premier laburista Mark Drakeford, lo avesse definito «debole e deludente». Ma, come Sturgeon, anche Drakeford offre un modello di leadership carismatica che si presta alle grandi avventure.
Il premier gallese esce dal 2020 rafforzato grazie ad un’esposizione mediatica maggiore rispetto al solito e grazie alla gestione indipendente della pandemia (visto che la sanità è competenza delle varie nazioni costitutive e non solamente di Boris Johnson). Inoltre, anche il Galles ha un proprio partito nazionalista/indipendentista — Plaid Cymru — che negli scorsi mesi aveva proposto un primo referendum “esplorativo” sull’uscita dall’Unione
Sempre più europee: dall’Irlanda a Gibilterra
Referendum a parte, tra le conseguenze della Brexit c’è anche quella di aver allontanato da Londra — nei fatti — l’Irlanda del Nord e Gibilterra. Per quanto riguarda il territorio d’oltremare britannico, la Spagna e il Regno Unito hanno raggiunto un accordo in extremis che prevede che “la Rocca” — dove il 90% dei cittadini aveva votato contro la Brexit nel 2016 e circa 15 mila persone ogni giorno attraversano il confine per lavoro — rimanga nello spazio Schengen e continui a godere della libertà di circolazione con il resto dell’Unione europea. Cade così, per quanto riguarda Gibilterra, uno dei pilastri dell’accordo sulla Brexit raggiunto dal governo di Johnson.
Sempre per evitare la creazione di una “frontiera dura” come conseguenza della Brexit, soprattutto in una zona potenzialmente esplosiva come è il confine tra le due Irlande, l’Irlanda del Nord è rimasta nel mercato unico europeo. Il confine reale non sarà tra Belfast e la Repubblica di Dublino, ma nel mare che separa l’Irlanda del Nord dall’Inghilterra, dalla Scozia e dal Galles. Una barriera invisibile fatta di controlli e regolamenti che però avvicina nei fatti l’Irlanda del Nord all’Unione europea e che facilita ulteriormente la missione di Sinn Fein, il partito nazionalista repubblicano che da un secolo spinge per la riunificazione dell’isola e che con la Brexit vorrebbe ottenerla grazie a un nuovo referendum.
(da agenzie)
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Gennaio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
DOPPIO AZZARDO SUI VACCINI, PENSA DI MISCHIARLI, NONOSTANTE IL PARERE CONTRARIO DEGLI SCIENZIATI
Stretto nella morsa del virus, il Regno Unito corre ai riparti chiudendo sempre più scuole e provando
a tracciare una propria via alla vaccinazione, tra i dubbi degli esperti: non solo allungare i tempi per la seconda dose fino a 12 settimane, in modo da dare possibilità a più persone di ricevere la prima, ma anche pensare di mischiare due vaccini, ossia di utilizzare quello di Oxford per la prima dose e quello di Pfizer-BioNTech per la seconda, o viceversa, in un singolo paziente.
La variante inglese, con la sua “estrema contagiosità ”, è la grande indiziata di una curva che ogni giorno fa più paura: le nuove infezioni viaggiano al ritmo di 55mila al giorno, e giovedì sono stati riportati 964 decessi.
Sul primo fronte, il governo britannico ha deciso che tutte le scuole elementari di Londra resteranno chiuse fino al 18 gennaio a causa dei numeri preoccupanti sulla diffusione del Covid-19 nella capitale.
Ma il provvedimento del ministro all’Istruzione, Gavin Williamson, che i detrattori considerano una “imbarazzante conversione a U” rispetto alla decisione precedente di tenere chiuse fino al 18 solo le scuole delle aree più a rischio, non è sufficiente, secondo il principale sindacato degli insegnanti britannici. La National Education Union (Neu), riunito d’urgenza stamani, chiede infatti la chiusura di tutte le scuole d’Inghilterra.
Mary Bousted, segretaria del Neu, ha dichiarato – ripresa dai media, fra cui il Guardian – che il governo deve chiudere tutte le scuole in Inghilterra, sul modello di quanto fatto in Scozia, Galles e Irlanda del Nord, prima che l’infezione vada “fuori controllo”.
“Se si consente che le condizioni peggiorino – ha detto Bousted – alla fine si dovrà chiudere più a lungo”. Approvazione per il provvedimento del governo arriva dal sindaco di Londra, Sadiq Khan, secondo cui il governo ha “finalmente fatto una cosa sensata e compiuto una conversione a U” sulla decisione precedente, allargando la chiusura a tutta la capitale.
A spingere l’esecutivo a misure più drastiche sulle scuole è una ricerca dell’Imperial College di Londra, secondo cui la variante altamente contagiosa ha continuato a diffondersi rapidamente anche durante il lockdown di novembre in Inghilterra. I ricercatori — riporta il Financial Times — hanno mostrato che la nuova variante è più diffusa tra gli under 20 e si sta diffondendo rapidamente ai gruppi più anziani, sottolineando come sia improbabile che l’indice RT possa scendere al di sotto dell’unità a meno che il governo non chiuda tutte le scuole.
Lo studio dell’Imperial College arriva mentre il Servizio sanitario nazionale (NHS) si prepara a un potenziale picco di casi dopo le festività natalizie aggravato dall’elevata contagiosità della nuova variante di Covid-19. Secondo l’Imperial College, la nuova variante è “estremamente” più contagiosa della versione precedente del virus e determina un aumento dell’indice di trasmissione Rt compreso tra 0,4 e 0,7. Attualmente il tasso di contagiosità nel Regno Unito è stimato tra 1,1 e 1,3. Affinchè i casi inizino a diminuire deve essere inferiore a 1.0. “C’è un’enorme differenza nella facilità con cui si diffonde la variante del virus”, ha spiegato il professor Axel Gandy, uno degli scienziati autori dello studio, rilevando che “questa è la mutazione più grave del virus dall’inizio dell’epidemia”. Inoltre, la nuova variante risulta essere più contagiosa in tutte le fasce di età , compresi gli under 20, che finora erano stati relativamente risparmiati dalla pandemia.
Sul fronte del vaccini, intanto, fa discutere la decisione di Londra di rinviare la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer in modo da allargare la platea dei riceventi della prima. Il virologo americano Anthony Fauci ha palesato il proprio disaccordo: “Sappiamo dalla sperimentazione clinica che il momento ottimale per [la somministrazione] è il giorno uno e poi aspettare 28 giorni per il vaccino Moderna e 21 per quello Pfizer”, ha dichiarato Fauci, sottolineando che nonostante si possa “discutere” sul rinvio, lui non è d’accordo.
Gli Stati Uniti, ha affermato l’esperto confermato come consigliere medico anche dal presidente eletto Joe Biden, non seguiranno l’esempio britannico e manterranno la somministrazione della seconda dose tre settimane dopo la prima.
Nonostante le critiche, i dirigenti medici britannici hanno difeso la loro decisione di allungare i tempi fino a 12 settimane per ricevere la seconda dose del vaccino, in modo da dare possibilità a più persone di ricevere la prima. Una mossa che diversi esperti considerano una scorciatoia rischiosa, ma che Londra — con circa 2 milioni e 500mila casi totali e oltre 73.500 morti — è disposta a intraprendere.
(da agenzie)
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Gennaio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
LEI LI INSULTA MENTRE SCENDONO… LA POLIZIA INTERVIENE E LA FA SBARCARE
Una donna che indossava un cappellino di Trump si è rifiutata di indossare la mascherina a bordo dell’aereo su cui si era appena imbarcata.
Quando il pilota ha chiesto a tutti di scendere per permettere l’intervento delle forze dell’ordine lei ha anche urlato insulti razzisti agli altri passeggeri.
Nel video ripreso a dicembre e condiviso su TikTok da Alex Barkley, la donna era su un volo della Frontier Airlines diretto da Seattle a Denver.
Nel video si sente il pilota che parla all’interfono, spiegando la situazione e chiedendo di sbarcare dal velivolo.
Quando finalmente arriva la polizia e porta via la donne, scatta l’applauso degli altri passeggeri.
(da agenzie)
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Gennaio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
PER SUPERARE L’IMMOTIVATO VETO OCCORREVA LA MAGGIORANZA DEI DUE TERZI, ANCHE I REPUBBLICANI GLI VOTANO CONTRO
Non era mai accaduto da quando è presidente. Per la prima volta dal 2016 il Congresso americano ha
annullato il veto di Donald Trump al disegno di legge annuale che prevede stanziamenti per 740 miliardi di dollari per la Difesa.
Per rovesciare il veto servivano i due terzi dei voti e la Camera alta è andata oltre con più di 80 dei 100 senatori che si sono espressi a favore dell’annullamento.
Il National Defense Authorization Act (Ndaa) da 740,5 miliardi di dollari è stato approvato a dicembre con 335 voti a favore e 78 contrari alla Camera a maggioranza democratica e con 84 voti a favore e 13 contrari al Senato a maggioranza repubblicana.
Il presidente aveva messo il veto e lunedì la Camera aveva già votato per annullarlo. L’Ndaa decide tutto: da quante navi vengono acquistate alla paga dei soldati a come affrontare le minacce geopolitiche. Trump si è rifiutato di firmarlo perchè il testo non includeva l’abrogazione dell’immunità per i social media e l’abolizione della norma che permette di cambiare i nomi delle basi militari intestate a personaggi confederati.
“Abbiamo approvato questa legislazione per 59 anni consecutivi. E in un modo o nell’altro completeremo la 60esima Ndaa annuale e la trasformeremo in legge prima che questo Congresso si concluda domenica”, ha detto il leader repubblicano del Senato Mitch McConnell.
Trump, che è tornato a Washington ieri dal suo resort in Florida, ha aumentato la pressione sui colleghi repubblicani criticando la leadership del partito per non aver spinto le sue offerte sulle due misure e per non averlo sostenuto abbastanza nella sua lotta contro il voto di novembre.
Mentre venivano conteggiati i voti che lo davano perdente, il presidente ha iniziato a twittare sulla “più grande manifestazione in programma a Washington il prossimo mercoledì”, il giorno in cui il nuovo Congresso conterà ufficialmente il voto del Collegio elettorale che certificherà la vittoria di Joe Biden.
(da agenzie)
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Gennaio 2nd, 2021 Riccardo Fucile
LA PRIMA NATA A GENOVA “NON E’ ITALIANA, NE’ LIGURE”, MA QUANDO SI TRATTA DI SPECULARE SUI BAMBINI VANNO BENE TUTTI: VOMITEVOLE
Di bambine la Lega se ne intende: come non ricordare che Salvini quasi ogni settimana pubblica le foto della figlia Mirta?
Anche di “Greta” la Lega se ne intende: vi ricordate la bambina portata sul palco di Pontida che fu spacciata per la minore di Bibbiano portata via ai genitori? Si chiamava proprio Greta.
Quello che il Carroccio è meno abituato a gestire è però la sua incoerenza.
Prendiamo ad esempio come i leghisti hanno commentato la foto che Giovanni Toti ha pubblicato per festeggiare la nascita della piccola Greta, la prima bimba nata a Genova nel 2021.
Secondo Stefano Mai, capogruppo in consiglio regionale in Liguria, la bambina non è italiana, e non è ligure, perchè nera.
Peccato che quando Salvini girava l’Italia qualche mese fa per la campagna elettorale non disdegnasse affatto circondarsi di bimbi di ogni tipo. Anche scrivendo “Viva le famiglie italiane, di tutti i colori ma tutte tricolori”.
Partiamo dall’inizio. Il presidente della Liguria Toti festeggia i primi nati in Liguria con un bel tweet in cui c’è la foto della piccola Greta:
Subito la parola “liguri” diviene il pretesto per una miriade di commenti e insulti razzisti, che Toti ha poi annunciato di voler rimuovere.
La Lega, tramite Mai, diffonde una nota in cui prende una posizione, contraria, rispetto al presidente: “Non si puo’ definire italiano, ne’ ligure, chi nasce sul nostro territorio da genitori stranieri”
Toti difende il post, Greta e il senso della reltà contrattacando: “Stupisce, lascia amareggiati e per la verità anche un po’ perplessi che qualcuno, in un anno come questo, riesca a fare polemica anche su un post di benvenuto al mondo per una bimba nata in una notte così carica di dolore e di speranza. Nel Paese con il tasso di natalità più basso del mondo, una nuova creatura è un fatto positivo, quale che sia la sua nazionalità e il colore della sua pelle. Greta, si chiama così, è nata in un ospedale ligure, con medici e infermieri liguri. Sua madre ha in tasca una tessera sanitaria del nostro Paese. Non ho chiesto alla Direzione del San Martino se fosse immigrata, naturalizzata, cittadina italiana o di un altro Paese. Francamente non me ne frega nulla in questo caso. Greta è nata qui, andrà qui in Liguria all’asilo e a scuola. I suoi genitori e anche lei, quando crescerà , da lavoratrice avrà gli stessi diritti e gli stessi doveri degli altri lavoratori. E gli stessi diritti e doveri sociali. Nulla c’entra tutto ciò con i diritti politici concessi dalla cittadinanza, provenga essa dallo Ius soli o da altri strumenti di diritto. Di questo si occuperà il Parlamento nazionale, non certo la nostra Regione. Ed è un dibattito assai più complesso di quello che ruota attorno a un post. Se mai il Parlamento deciderà di affrontare questo tema (direi che oggi francamente abbiamo altre priorità ), spero che tutti i partiti lo facciano consapevoli della delicatezza dell’argomento e dei sofisticati risvolti civili, sociali, legali ed economici che porta con sè. E senza l’approssimazione e i sottotesti sgradevoli che ho letto e ascoltato oggi nell’assurdo dibattito su un neonato!” Diventa virale uno screenshot di Toti che afferma: “Chi nasce in Liguria è ligure!”
Sembra passata un’eternità da quando Salvini girava l’Italia per la campagna elettorale per le regionali. Allora di selfie con bambini di ogni colore il “Capitano” ne aveva fatti proprio tanti. Praticamente era un’abitudine.
Addirittura in Puglia Salvini con in braccio una meravigliosa bimba con le treccine affermava: “Viva le famiglie italiane, di tutti i colori ma tutte tricolori”
Insomma quando Salvini è in campagna elettorale si strizza l’occhio anche a un elettorato più moderato, quando invece le urne sono chiuse la Lega strilla, a sproposito, sullo Ius Soli. Tanto chi si ricorda più?
(da “NextQuotidiano”)
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