Gennaio 6th, 2021 Riccardo Fucile
BORIS JOHNSON: “SCENE VERGOGNOSE”… GERMANIA: “TRUMP CALPESTA LA DEMOCRAZIA”… FRANCIA: “IL VOTO DEL POPOLO VA RISPETTATO”
Incredulità e preoccupazione da Parigi a Berlino: è unanime la condanna internazionale agli scontri di Washington.
Boris Johnson: “Scene vergognose”
“Scene vergognose all’interno del Congresso degli Usa”. Lo scrive Boris Johnson condannando l’irruzione dei sostenitori di Donald Trump. “Gli Stati Uniti sono un simbolo di democrazia nel mondo ed è vitale ora che ci sia un passaggio di poteri ordinato e pacifico”
La reazione tedesca
Stessa reazione dalla Germania: “Trump e i suoi sostenitori dovrebbero finalmente accettare la scelta degli elettori americani e smetterla di calpestare la democrazia” scrive su Twitter il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas
La condanna francese
Immediata presa di posizione della Francia attraverso il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian: “La violenza contro le istituzioni americane è un grave attacco alla democrazia. a volontà e il voto del popolo americano devono essere rispettati”.
Olanda: “Trump, riconosci Biden presidente”
“Immagini orribili da Washington Dc. Caro Donald Trump riconosci oggi Joe Biden come prossimo presidente”. Lo ha scritto in un tweet il premier olandese, Mark Rutte.
Il tweet del premier italiano Giuseppe Conte arriva poco dopo le 22,30 “Seguo con grande preoccupazione quanto sta accadendo a Washington. La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche. Confido nella solidità e nella forza delle istituzioni degli Stati Uniti”.
Il leader di Cambiamo e Presidente della Liguria, Giovanni Toti fa autocritica: “Desolante spettacolo in America. In democrazia i risultati si accettano, anche se non si condividono. Avrei votato per Trump. Oggi mi tocca dire: sbagliando”.
Nel centrosinistra Nicola Zingaretti osserva che quelle di Washington sono “immagini drammatiche, che mai avremmo pensato di vedere. Tutti a difesa e vicini alla forza della democrazia americana, per difenderla da questi fatti gravi. Il riconoscimento del voto popolare e degli avversari politici va sempre rispettato. E’ la dimostrazione di dove portano gli estremismi: queste scene – aggiunge il segretario dem – sono figlie di chi ha voluto soffiare sul fuoco per mesi. Vicinanza alla democrazia americana”.
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2021 Riccardo Fucile
SE FOSSERO STATI MANIFESTANTI DI COLORE LA POLIZIA AVREBBE GIA’ SPARATO RAFFICHE DI MITRA … IL CAPOCLAN E IL FIGLIO ANNUNCIANO UN PARTITO PERSONALE DELL’EVERSORE
Migliaia di sostenitori di Donald Trump si sono radunati a Washington in una delle manifestazione più accese contro i risultati delle presidenziali del 3 novembre, convocata proprio nel giorno in cui il Congresso si prepara a ratificare formalmente la vittoria del presidente eletto Joe Biden.
“Non ci arrenderemo mai, non concederemo mai” la vittoria, ha detto davanti a loro Trump, ma la realtà è che le ultime ore sono fra le più nere del presidente.
Con la probabile vittoria democratica in entrambi i seggi del Senato per cui si è votato ieri in Georgia e il rifiuto del vicepresidente Mike Pence di forzare la mano al Congresso perchè non certifichi la vittoria di Biden, i suoi giorni alla Casa Bianca sono ormai contati. Il 20 gennaio Biden giurerà da presidente.
Evacuati edifici Capitol, scontri con la polizia al grido di “Fight for Trump”
Mentre è in corso la speciale sessione plenaria per la certificazione della vittoria di Joe Biden sono stati evacuati alcuni edifici del Congresso. I sostenitori di Trump hanno marciato verso il Campidoglio, anche sfondando le barricate della polizia, al grido di “Fight for Trump”. Secondo Fox News, vi sarebbe stato un allarme bomba. La polizia ha ordinato l’evacuazione degli edifici della Camera, del Madison Building e della Madison Library of Congress.
Deputati e senatori fedeli a Trump si oppongono alla ratifica dei voti
Senatori e deputati fedeli a Trump si sono opposti alla ratifica dei voti dei grandi elettori dell’Arizona, dopo che quelli dell’Alabama e dell’Alaska sono stati certificati. A presentare l’opposizione è stato il senatore repubblicano Roy Blunt. L’obiezione fa sì che la sessione congiunta del Congresso venga interrotta, con la Camera e il Senato che tornano nelle rispettive aule per una discussione che può durare fino a due ore. Nel corso del processo di ratifica sono attese diverse interruzioni analoghe, almeno per gli Stati di Georgia e Pennsylvania.
Pence volta le spalle a Trump
Ma per Trump il destino sembra ormai segnato, e l’ultimo colpo gli è arrivato dal suo numero due. “La presidenza appartiene agli americani. Non ritengo che i padri fondatori volessero investire il vicepresidente con l’autorità unilaterale di decidere quali voti devono essere contati e quali no”, ha fatto sapere Mike Pence in una nota. Il vicepresidente di fatto ha respinto così l’invito a capovolgere il risultato elettorale in Congresso.
Il “no” di McConnell: “Invertire il voto sarebbe una spirale mortale”
Lo stesso ha fatto Mitch McConnell, potente leader repubblicano del Senato. “Gli elettori, i tribunali e gli Stati hanno tutti parlato: se decidessimo contro di loro, mineremmo la nostra repubblica per sempre”, sarebbe “una spirale mortale”, ha detto al Congresso riunito in seduta congiunta, respingendo anch’egli la richiesta di Trump di non certificare la vittoria di Biden.
Trump: “Ci hanno rubato anche i ballottaggi in Georgia”
Nel comizio tenuto prima dell’inizio dei lavori del Congresso, Trump ha denunciato che anche i ballottaggi in Georgia per il Senato vinti dai dem sono stati “rubati”, “truccati”. “Questa volta è andata un po’ meglio perchè avevamo più occhi per controllare le elezioni ma sono riusciti a truccarle lo stesso”, ha detto. “E’ la fine del partito repubblicano, non la nostra” ha aggiunto sancendo lo strappo dal Grand Old Party.
L’appello di Donald Jr.
A certificare lo strappo fra il presidente e il suo partito il figlio primogenito di Trump, Donald Junior, parlando alla marcia di Washington. “Questa manifestazione dovrebbe mandare (al Gop)un messaggio: questo non è più i loro partito repubblicano. Questo è il partito repubblicano di Donald Trump. Questo è il partito repubblicano che metterà l’America al primo posto”.
Biden sceglie Garland per guidare la Giustizia
Intanto Biden ha scelto Merrick Garland come suo Procuratore Generale, figura equivalente al ministro della Giustizia. Lo riferiscono fonti ben informate all’Associated Press. Si tratta di una rivincita per l’ex presidente della Corte d’Appello del Distretto di Columbia, che era stato nominato alla Corte Suprema da Barack Obama nella primavera 2016 per sostituire il defunto Antonin Scalia, icona della giurisprudenza conservatrice. Il Senato a guida repubblicana si era rifiutato persino di concedere l’audizione a Garland e discuterne la nomina, ritenendo che il successore di Scalia avrebbe dovuto essere nominato dal presidente che sarebbe stato eletto alla fine dell’anno.
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2021 Riccardo Fucile
L’EX GOVERNATORE REPUBBLICANO DELLA CALIFORNIA: “TRUMP STA DISTRUGGENDO SECOLI DI PRINCIPI E VALORI AMERICANI”… “IL SEGRETARIO DI STATO REPUBBLICANO DELLA GEORGIA CHE HA RESPINTO LE SUE MINACCE E’ UN EROE”
Donald Trump è rimasto con pochi amici, la maggior parte fanno parte del fronte QAnon. Anche il suo partito repubblicano l’ha scaricato ripetutamente — pubblicamente o con azioni decise che indicavano il loro disimpegno -, così come il Washington Post, che gli aveva tirato la volata fino al voto delle Presidenziali Usa 2020 (e anche nei giorni successivi).
Una guerra senza prove, già smentita dai vari tribunali che hanno rigettato i suoi ricorsi per brogli che non sono mai avvenuti (lo dicono gli stessi giudici, i procuratori chiamati in causa e anche i referenti del suo partito). E questa pantomima continua ha fatto perdere la pazienza anche a uno dei volti più noti del fronte repubblicano: ed ecco Arnold Schwarzenegger contro Trump.
L’attore, ex governatore (eletto proprio con i Repubblicani) della California per due mandati (dal 2003 al 2011), ha scritto una lettera pubblicata sul noto quotidiano The Economist in cui si scaglia, senza mezzi termini, contro il Presidente uscente degli Stati Uniti. E utilizza parole forti. Lui di cinema se ne intende e sottolinea come l’atteggiamento di Trump abbia di gran lunga superato il confine tra la finzione e la realtà .
«Non c’è alcun dubbio su chi abbia vinto le elezioni. Proseguire con questa farsa è stupido, folle e nocivo — tuona Arnold Schwarzenegger contro Trump -. Le sue azioni puntano a distruggere la fiducia nelle elezioni, gettando finestra secoli di principi americani. Tutto ciò deve essere accolto con una condanna universale di tutti i leader politici, a prescindere dal loro partito». Questa la frase clou pronunciata dall’attore ed governatore repubblicano dalla California. Ma nella sua lettera al The Economist sottolinea anche altri aspetti.Schwarzenegger sottolinea come il comportamento tenuto da Trump — non ammettere la sconfitta nonostante le evidenze, anche processuali, e parlare di complotti e presunte frodi senza prove (e oltretutto smentite) — sia del tutto «anti americano». Insomma, il Presidente uscente è tutt’altro che un eroe. Questa etichetta, invece, la dedica a Brad Raffensperger, segretario di Stato Repubblicano in Georgia che si è opposto alle pressioni del quasi ex inquilino della Casa Bianca.
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2021 Riccardo Fucile
“QUI C’E’ LOCKDOWN, PERMESSI SOLO VIAGGI ESSENZIALI, LE REGOLE VALGONO ANCHE PER IL SIGNOR TRUMP”
Non è ancora chiaro cosa abbia intenzione di fare Donald Trump il 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca.
Di sicuro c’è che sta cercando di evitare in tutti i modi di partecipare alla cerimonia per il passaggio di consegne e l’ultima trovata, rivelano i media scozzesi, è stata quella di organizzare un viaggio, proprio il 19 del mese, nel suo golf club scozzese.
Ma a rovinargli i piani ci ha pensato la first minister del governo locale, Nicola Sturgeon: “Al momento non permettiamo a nessuno di venire dall’estero, salvo che per viaggi essenziali, una regola che si applica a chiunque. E venire a giocare a golf non è una ragione che io considererei essenziale”, ha detto nel corso di una conferenza stampa.
Dalla Casa Bianca non non sono ancora state rese note le intenzioni del presidente, ma secondo indiscrezioni di stampa l’aeroporto di Prestwick, vicino al club del presidente, è stato messo in allerta dell’arrivo di un Boeing 757 militare americano il 19 gennaio.
Si tratta di un velivolo talvolta usato da Trump per i suoi spostamenti. È più piccolo del Boeing 747-200B, l’Air Force One, e viene usato più spesso dal vicepresidente e dalla first lady.
A rafforzare le voci sulla presenza del presidente ci sarebbero anche alcuni avvistamenti di velivoli di sorveglianza militare statunitensi intorno a Turnberry per una settimana a novembre: “Di solito è il segno che Trump rimarrà da qualche parte per un lungo periodo”, ha dichiarato una fonte anonima.
Il tycoon, che ancora non ha accettato la sconfitta alle elezioni presidenziali del 3 novembre, ha annunciato che non parteciperà alla cerimonia ufficiale con il passaggio di consegne definitivo e, secondo alcune voci, il 20 gennaio potrebbe annunciare la sua candidatura alla presidenza per il 2024.
Ma a rovinargli i piani ci ha pensato Sturgeon, da sempre politicamente ostile al presidente uscente degli Usa. Sollecitata a rispondere su questa illazione durante una conferenza stampa, la premier scozzese ha specificato che l’ipotesi che Donald Trump possa spostarsi in Scozia una volta detto addio alla Casa Bianca è del tutto fuori questione, ricordando che la Scozia, come l’Inghilterra, è entrata di nuovo in lockdown a causa dell’ultima impennata dei contagi da Covid e che quindi può ammettere l’ingresso solo di viaggiatori in arrivo dall’estero per “ragioni essenziali”. “Non ho idea se Donald Trump abbia programmi di viaggio — ha tagliato corto la first minister -, ma al momento noi non permettiamo a nessuno di venire dall’estero salvo che per viaggi essenziali, una regola che si applica a chiunque”.
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2021 Riccardo Fucile
ERA SCOMPARSA DA TRE ANNI… UN BOSS AVEVA MESSO GLI OCCHI SUI SUOI TERRENI
Uccisa e data in pasto ai maiali o fatta a pezzi con un trattore per far sparire ogni traccia del suo corpo.
Secondo il pentito Antonio Cossidente, sarebbe stata questa la tragica fine di Maria Chindamo, imprenditrice di Laureana di Borrello, nel reggino. Ufficialmente è scomparsa da tre anni, ma investigatori e familiari da tempo ne sono certi. È una delle tante vittime di lupara bianca, “gli spariti”, ammazzati e sepolti in tombe senza nome, privando i familiari anche di spoglie su cui piangere.
A condannarla ad una fine senza storia — ha rivelato il pentito Cossidente — sarebbe stato Salvatore Ascone “U pinnularu”, narcotrafficante nell’orbita del clan Mancuso e vicino di casa di Chindamo, qualche anno fa arrestato per aver manomesso il sistema di videosorveglianza nella proprietà della donna proprio la sera prima della sua sparizione.
Per lui, inquirenti e investigatori avevano ipotizzato un ruolo — ma non da protagonista — in quella scomparsa, che più probabilmente ritenevano legata ad una vendetta della famiglia dell’ex compagno della donna, morto suicida dopo essere stato lasciato.
Adesso però emergono altre motivazioni che potrebbero aver armato la mano del killer. Sui terreni della vittima — ha rivelato Cossidente nel corso di un interrogatorio del 7 gennaio 2020 anticipato dalla testata “Il Vibonese” – Ascone aveva da tempo messo gli occhi. Ma l’imprenditrice non aveva mai avuto l’intenzione di cederglieli, alle sue pretese avrebbe sempre detto no. E quel rifiuto lo avrebbe pagato con la vita.
Tutti dettagli che il pentito ha appreso da Emanuele Mancuso, primo collaboratore di giustizia del potente casato mafioso di Limbadi, che con lui era entrato in confidenza in uno dei momenti più delicati del suo percorso.
Da mesi i familiari facevano pressione perchè facesse un passo indietro, “lo minacciavano sulla bambina — spiega Cossidente – dicendogli che doveva ritrattare altrimenti non gliela avrebbero più fatta vedere”. I tentacoli del clan, che in quei mesi tentava di mettersi al riparo dalle rivelazioni della sua prima “gola profonda”, si erano allungati fin dentro al carcere, dove anche alcuni detenuti avevano avvicinato Mancuso per convincerlo ad un passo indietro.
Incontri — racconta Cossidente — che lo lasciavano estremamente turbato. “Ricordo che io gli preparavo il caffè, fumava come un turco perchè lui non voleva collaborare più, perchè diceva: “Non mi fanno vedere la bambina, mi minacciano, mettono in mezzo la bambina che non c’entra niente, per me è la cosa più bella della mia vita”. E toccava a lui, pentito da oltre dieci anni, convincerlo a resistere a quelle pressioni, armi fra le più comuni usate dai clan per minare i percorsi di collaborazione di chi decide di saltare il fosso. Ed è nel corso di una di queste lunghe chiacchierate che Mancuso gli avrebbe rivelato nuovi particolari sulla morte dell’imprenditrice.
“Mi disse che per la scomparsa della donna, avvenuta qualche anno fa, c’era di mezzo questo Pinnolaro che voleva acquistare i terreni della donna, in quanto erano confinanti con le terre di sua proprietà ”. Per Ascone era un ostacolo e avrebbe ordito un vero e proprio piano per rimuoverlo, facendo per di più ricadere i sospetti su altri. “Emanuele — si legge nei verbali di interrogatorio di Cossidente – mi ha detto che in virtù di questo l’ha fatta scomparire lui, ben sapendo che se le fosse successo qualcosa, la responsabilità sarebbe certamente ricaduta sulla famiglia del marito della donna, poichè l’uomo dopo che si erano lasciati, si era suicidato”. L’obiettivo era uno: “entrare in possesso di quei terreni”. I metodi per distruggere ogni traccia, barbari. “Mi disse che la donna venne fatta macinare con un trattore o data in pasto ai maiali” riferisce il pentito.
Dichiarazioni che in parte coincidono con quelle di Mancuso, che con i magistrati a lungo ha parlato dell’ingordigia di Ascone. “Lui — ha raccontato – aveva interesse ad acquisire i terreni di proprietà dei vicini e, per timori circa possibili misure di prevenzione nei suoi confronti, era solito pagarli prima in contanti, per evitare la tracciabilità dei pagamenti, lasciarli formalmente intestati agli originari proprietari, per acquisirli successivamente attraverso l’usucapione”.
Se in quelle dichiarazioni ci fossero riferimenti alla tragica fine di Maria Chindamo, non è dato sapere. I verbali del pentito sono ancora coperti da larghi omissis. Ma quanto anticipato da Cossidente di certo apre nuove piste utili forse per fare luce sulla fine dell’imprenditrice e permettere ai familiari di trovare pace e perchè.
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2021 Riccardo Fucile
ALL’ITALIA ANDRANNO 10 MILIONI DI FIALE
L’Agenzia europea del farmaco ha dato l’ok al vaccino anti-Covid di Moderna. Lo comunica la stessa Ema. Si tratta del secondo vaccino che riceve il via libera da parte dell’agenzia. Lo scorso 21 dicembre aveva approvato quello di Pfizer-BioNtech. Ora manca solo l’autorizzazione della Commissione Ue” per la commercializzazione che “seguirà a breve”, ha detto la commissaria Ue alla Sanità , Stella Kyriakides.
Con il secondo via libera arrivato dall’Agenzia del Farmaco Ue a un vaccino anti-Covid, l’Unione Europea potrà contare nelle prossime settimane su altre 160 milioni di dosi, prodotte dalla casa farmaceutica statunitense e che non richiedono la rigida catena del freddo necessaria al farmaco Pfizer-BioNTech.
Di queste 160 milioni di dosi all’Italia ne andranno circa 10,7 milioni. E in particolare, secondo il cronoprogramma, circa 1,3 milioni nel primo trimestre, altri 4,7 milioni nel secondo trimestre, e altri 4,7 milioni nel terzo trimestre. Anche il farmaco Moderna necessita del richiamo che deve avvenire a 28 giorni di distanza dalla prima dose.
L’Ema “ha raccomandato di concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata del vaccino contro il Covid di Moderna”. Il comitato per i farmaci per uso umano (Chmp) dell’Ema ha valutato “accuratamente i dati sulla qualità , sicurezza ed efficacia del vaccino e ha raccomandato per consenso la concessione di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionale formale da parte della Commissione europea”. Ciò garantirà ai cittadini dell’Ue che il vaccino soddisfa gli standard dell’Ue e “mette in atto le salvaguardie, i controlli e gli obblighi per sostenere le campagne di vaccinazione a livello dell’Ue”.
La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si riunirà domani, 7 gennaio, per esaminare il dossier del vaccino anti-Convid di Moderna e per l’autorizzazione all’immissione in commercio e all’utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 6th, 2021 Riccardo Fucile
DAL 20 GENNAIO I PRIMI 1.500 MEDICI E INFERMIERI EXTRA
Per la somministrazione del vaccino Pfizer (modello Freeze) il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, invierà da subito 1.500 operatori tra medici e infermieri, a integrazione dei 3.800 già operativi nelle singole regioni.
La suddivisione sarà in base alla popolazione. Entro il 7 gennaio sarà comunicato l’elenco del personale individuato per regione alla Agenzie per il lavoro (sono 5 divise per aree territoriali, in base al numero di popolazione) e a partire dal 20 i primi candidati saranno disponibili. Lo ha garantito – a quanto si apprende – il Commissario Arcuri, durante il vertice Governo-Regioni.
Al momento è stato presentato un programma con 5,9 milioni di vaccinati entro fine marzo, 13,7 ad aprile, 21,5 milioni entro fine maggio e si può completare la vaccinazione volontaria entro agosto.
Lo ha detto – a quanto si apprende – il Commissario Arcuri, durante il vertice Governo-Regioni.
Dare maggiore personale a quelle regioni che fanno tante vaccinazioni e non a chi tiene le dosi in magazzino, per evitare che con la giacenza vengano sprecate. E’ questa la richiesta avanzata da alcuni governatori – a quanto si apprende – durante il vertice Governo-Regioni sui vaccini.
“Siamo secondi nella vaccinazione dietro solo alla Germania, abbiamo tutte le capacità per accelerare”. Lo ha affermato, a quanto si apprende, il ministro della Salute Roberto Speranza, durante la riunione con le Regioni. “Il piano – ha messo in rilievo Speranza – sarà incrementato man mano che Ema autorizzerà gli altri vaccini. Sforzi straordinari da parte di tutte le regioni per mettere a regime la macchina, che vuol dire 70 mila vaccini al giorno a livello nazionale finchè non si avranno gli alti vaccini autorizzati”.
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2021 Riccardo Fucile
UN GRANDE GESTO: RINUNCIA A 11.000 EURO RACCOLTI PER LUI E LI DESTINA IN BENEFICENZA… LE MADRI DEI GIOVANI ARRESTATI CHIEDONO SCUSA: MA DOVE ERANO QUANDO ALLE 3 DI NOTTE I FIGLI DI 15 ANNI ERANO A FARE I CRIMINALI IN GIRO PER NAPOLI? VERGOGNATEVI, INVECE DI CHIEDERE SCUSA
Il suo unico desiderio era tornare a fare il suo lavoro, macellaio in un supermercato. E dopo lo choc per la violenta rapina subita ad opera di sei giovanissimi, adesso il sogno di Gianni Lanciato sta per diventare realtà : un’importante catena di market, alla quale il rider aveva inviato il curriculum attraverso il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, ha risposto ieri sera e gli ha chiesto di presentarsi nei prossimi giorni per un colloquio. La svolta arriva sull’onda dell’indignazione suscitata dalla brutale aggressione subita dal cinquantenne, padre di due figli, preso di mira dal branco composto da quattro minorenni e due ventenni nella notte fra l’1 e il 2 gennaio, mentre stava completando le consegne a domicilio, attività alla quale Gianni si è dedicato per portare avanti onestamente la sua famiglia dopo cinque anni di disoccupazione.
Ieri Lanciato è stato ricevuto dal prefetto Marco Valentini che ha voluto esprimergli «la vicinanza delle istituzioni e la sua personale solidarietà – fa sapere una nota del Palazzo di Governo – evidenziando come il sostegno ricevuto dalla società civile contribuisca a rafforzare i valori della legalità e del sistema di sicurezza dei cittadini». Lanciato non ha trattenuto l’emozione per questo incontro: «Per me è un onore poter parlare con il prefetto», ha commentato.
Quando il video della rapina è diventato virale, facendo il giro del web, sui social è partita una mobilitazione per aiutare la vittima a riacquistare lo scooter che gli era stato rapinato con tanta violenza. Fra i promotori, l’imprenditore di Casalnuovo Vincenzo Perrella, titolare di un’agenzia di viaggi, l’organizzatore di eventi Vincenzo Galasso detto “Enzo Bambolina” e il manager di cantanti neomelodici, fra i quali anche Tony Colombo, Giorgio Mascitelli. Hanno partecipato tantissime persone, fra le quali anche il calciatore della Lazio Mohamed Fares, che ha donato 2500 euro con un gesto che il suo presidente, Claudio Lotito, ha definito «di grande generosità e sensibilità » anche «per la riservatezza e la discrezione con cui lo ha compiuto».
Alla fine sono stati raccolti circa undicimila euro. Ma dopo il ritrovamento del motorino, recuperato nelle ore che hanno portato poi all’arresto dei malviventi, Lanciato ha deciso di rinunciare alla somma che sarà destinata per metà agli ospedali pediatrici e per l’altra metà ad altre associazioni benefiche.
«Mai mi sarei immaginato tutta questa solidarietà », aveva detto Gianni intervistato da Repubblica. E parlando dei suoi aggressori aveva aggiunto: «Mi dispiace, mi dovete credere, per quei ragazzi, dovrebbero “faticare” onestamente, anche svolgendo i mestieri più umili».
Attraverso l’avvocato Carlo Ercolino, la madre di uno dei minorenni arrestati ha chiesto scusa a nome del figlio per quanto accaduto. E attraverso l’avvocato Luca Mottola la madre di un altro sedicenne indagato afferma: «Mio figlio lavora come salumiere dalla mattina alla sera. Ha capito bene la gravità del suo gesto ed è disperato».
Il consigliere regionale Borrelli però scuote il capo: «Le scuse così come il pentimento sono sempre bene accette ma devono essere sincere e questa dichiarazioni sono inaccettabili. Prima afferma che la famiglia vuole chiedere scusa alla vittima e poi vuol trovare giustificazioni ad un atto deprecabile commesso dal 16enne e dai suoi complici, siamo basiti. Come si fa – aggiunge – a sostenere che picchiare una persona di 50 anni che sta lavorando e privarlo dello scooter sia solo un atto di bullismo? E poi come è possibile che dei minorenni girino per la città a gruppi di 3 su singolo scooter, senza caschi, in piena notte, in zona rossa senza che i genitori si pongano il problema di dove siano e cosa facciano? Al di la delle giustificazioni – conclude Borrelli – questi ragazzi devono pagare il loro debito con la giustizia, noi chiediamo pene esemplari».
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2021 Riccardo Fucile
CON IL 99% DELLE SCHEDE SCRUTINATE WARNOCK IN VANTAGGIO CON IL 50,6%, OSSOF CON IL 50,2%… SE VINCESSERO, BIDEN AVREBBE LA MAGGIORANZA ANCHE AL SENATO
La Georgia fa sognare Joe Biden. Dopo la sua vittoria a novembre, quando Biden ha conquistato lo Stato del Sud tradizionalmente conservatore con un margine risicato (12.000 voti più di Donald Trump), il suo partito sembra a un passo dal ripetere l’exploit.
In palio in Georgia ci sono due seggi di senatori che possono cambiare tutti gli equilibri politici nazionali. Conquistandoli tutti e due i democratici strapperebbero alla destra il controllo del Senato, un trofeo cruciale per l’agibilità politica del nuovo esecutivo. I seggi si sono chiusi in Georgia alle 19 locali (l’una di notte in Italia), e sette ore dopo lo spoglio non è concluso. Potrebbe protrarsi anche oggi, e non è chiaro se saranno state conteggiate tutte le schede inviate per posta, incluse quelle dei militari di stanza all’estero che possono arrivare fino a venerdì.
Ma a notte fonda con il 99% delle schede contate le percentuali sono da brivido. Nel primo duello è il democraticoa prevalere: il reverendo Raphael Warnock, il pastore protestante afroamericano che dirige la stessa chiesa Ebenezer di Atlanta che fu di Martin Luther King. Warnock ha oltre 50 mila voti più della senatrice repubblicana uscente, Kelly Loeffler. La rete tv Msnbc lo proclama vincitore e lui stesso si considera eletto.
L’altro duello vede in vantaggio di circa 16 mila voti il democratico: l’enfant prodige Jon Ossoff, 33 anni, contro il repubblicano David Perdue, anche lui un senatore uscente.
Poichè rimangono da aprire schede di alcune zone urbane ad alta densità di elettori afroamericani prevalentemente democratici, nelle aree di Atlanta e Savannah, diversi analisti considerano possibile la “doppietta” Warnock-Ossof.
Potrebbe però scattare un ri-conteggio. La legge della Georgia lo prevede quando la differenza tra due candidati è inferiore allo 0,5%. Il verdetto finale in tal caso può slittare di qualche giorno.
L’eventuale doppietta Warnock-Ossoff sarebbe un miracolo visto che i repubblicani partivano favoriti.
Spianerebbe la strada a una maggioranza congressuale piena, dando a Biden l’appoggio del Senato oltre che della Camera. La differenza sarebbe sostanziale rispetto alla situazione attuale, che vede il Senato controllato dalla destra.
Un Senato in mano all’opposizione può bloccare molte leggi, in particolare tutte le manovre di bilancio, costringendo il presidente alla ricerca di continui compromessi. Il Senato inoltre ha una prerogativa in più rispetto alla Camera, il potere di ratifica delle nomine più importanti, che significa un condizionamento sulla composizione dell’esecutivo stesso, della Corte suprema, degli ambasciatori nelle principali sedi estere.
L’attesa del risultato finale è al cardiopalmo. Molti già s’interrogano su quale sia stato l’effetto sugli elettori della Georgia degli interventi “a gamba tesa” di Trump, che continua a contestare la legittimità dell’elezione di Biden.
Intanto un retroscena del New York Times descrive un pranzo di lavoro molto teso fra Trump e il suo vicepresidente Mike Pence. In vista della sessione del Congresso, che oggi qui a Washington si riunisce per ratificare i risultati del collegio elettorale, Pence sarà chiamato tra poche ore a presiedere un evento che suggella la sconfitta del suo capo. Ma lo stesso Pence avrebbe spiegato a Trump che la Costituzione non gli dà nessun potere di stravolgere il risultato. La sessione del Congresso si apre alle ore 13 locali, in una capitale federale dove continuano ad affluire manifestanti pro-Trump.
(da agenzie)
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