Gennaio 30th, 2021 Riccardo Fucile
NELLA FIDUCIA AI LEADER CONTE IN TESTA E RENZI ULTIMO
Un sondaggio interessante che si presta a letture molto variegate: un’eventuale Lista Conte al 16.5 per cento e al 38 per cento la preferenza degli italiani per un governo sempre guidato dal premier uscente.
Lo rileva un’indagine del Sole 24 ore, in cui il 61 per cento degli intervistati è contrario al voto anticipato.
Dall’indagine emerge che il 39% degli italiani vorrebbe andare al voto anticipato (percentuale che sale al 79% tra gli elettori di Fratelli d’Italia e all’81% di quelli della Lega), mentre il 61% è più favorevole alla creazione di un nuovo Governo (meglio se guidato da Conte 38%).
In caso di elezioni anticipate quasi i tre quarti degli italiani (73%) preferirebbe una legge elettorale con lo stesso sistema di quella per l’elezione dei sindaci.
Se si andasse al voto, la coalizione di centrodestra supererebbe il 50%, mentre in presenza di una Lista Conte (stimata al 16,5%) il polo di governo e quello di centrodestra, sarebbero appaiati (47,7% e 46,9%)
Scetticismo sulla gestione di emergenza sanitaria, economica e recovery plan, la cui gestione è giudicata positivamente rispettivamente dal 42%, 30% e 35%.
Nella fiducia nei leader Conte resta primo (44%), mentre Renzi chiude la classifica (11%).
(da Globalist)
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Gennaio 30th, 2021 Riccardo Fucile
SOSTITUIRE BONAFEDE E AZZOLINA, FAR ENTRARE LA BOSCHI TA I MINISTRI, METTERE LE MANI SULLO SVILUPPO ECONOMICO E INFRASTUTTURE (STRANO, EH?)
Matteo Renzi dopo la notizia del mandato esplorativo a Fico ha commentato: “La decisione del Presidente è una scelta saggia che Italia Viva onorerà lavorando sui contenuti: vaccini, scuola, lavoro, Recovery sono priorità su cui si gioca il futuro. Diciamo no alla caccia al parlamentare, diciamo sì a idee e contenuti. No al populismo, sì alla politica”.
Ma cosa vuole davvero il leader di IV? Per tornare a sedere in CdM con Conte presidente del Consiglio il toscano si vocifera che avrebbe in mente diverse condizioni. A partire dalla sostituzione di Bonafede.
Spiega il Fatto:
Primo. “Mi devono dire che Italia Viva è un partner e smettere di cercare Responsabili”, spiega agli amici. Secondo. “Conte non può avere tutto: se resta lui, deve saltare Alfonso Bonafede. E non solo”.
E si spinge a ipotizzare per il posto di Guardasigilli il procuratore di Milano, Francesco Greco. Per inciso, quello che sta facendo le indagini sulla Lega di Salvini. Un nome forse più ipotetico che effettivamente possibile, ma che dimostra anche la volontà di trattare con certi ambienti. Non si sa mai…
Terzo. “Non mi è piaciuto Roberto Gualtieri”. Per l’Economia getta nella mischia il nome di Roberto Cingolani, ora nel board di Leonardo, nominato da Profumo (scelto dallo stesso Renzi)… Praticamente la Confindustria.
Ma non solo. Il senatore di Rignano vorrebbe anche che Maria Elena Boschi entrasse nella squadra di governo, magari alle infrastrutture per poter aver voce in capitolo sul Recovery Plan.
Ma potrebbe anche ricoprire il ruolo di sottosegretario a Palazzo Chigi come nel governo Gentiloni.
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 30th, 2021 Riccardo Fucile
“I NO VAX SONO TROGLODITI, IL VACCINO DOVREBBE ESSERE OBBLIGATORIO, CHI SI RIFIUTA DI FARLO E’ UN DELINQUENTE”
“Con Salvini e Meloni al governo avremmo le pezze al culo”. Oliviero Toscani non usa giri di parole per esprimere il suo pensiero sull’eventualità che questa crisi di governo si risolva con la nascita di un nuovo esecutivo di centrodestra guidato dai leader di Lega e Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Intervistato ai microfoni de La Zanzara su Radio 24, il fotografo ha commentato le principali notizie di attualità , dal caos politico, appunto, fino alla pandemia di Covid e alla campagna vaccinale.
“Se al governo ci fossero Salvini e la Meloni mamma mia, avremmo le pezze al culo…”, ha detto Toscani. E alla domanda: “Ci sarebbero più morti per Covid?”, ha risposto: “Sicuro. Sarebbe un disastro, sono due che non sanno fare niente. Sparlano e basta. Avrebbero fatto gli errori di Trump e Boris Johnson”.
E ancora: “Chi vota per la Meloni e Fratelli d’Italia come li definisci?” “Poco istruiti, un po’ ignoranti, sì, sì…”.
Il fotografo ha sparato a zero anche su chi nega l’efficacia dei vaccini: “I no vax sono trogloditi e uomini delle caverne. Il vaccino contro il Covid è la cosa più civile del mondo. Deve essere obbligatorio come quando alle elementari era obbligatorio quello contro il vaiolo. Chi non vuole farlo è un cretino e un incosciente, bisogna farlo per educazione verso se stesso e gli altri”, ha spiegato. “La gente deve fare il vaccino — ha aggiunto — come deve pagare le tasse. Se non lo fai sei un delinquente. Chi non lo vuole fare è un delinquente”.
“Viviamo in una società — ha proseguito — e non sei libero di fare quello che vuoi. Ci sono dei paletti”. E quando il conduttore, Giuseppe Cruciani, gli ha detto di non volersi vaccinare, Toscani ha risposto ironico: “Verremo lì, ti leghiamo e ti portiamo a fare il vaccino. Io non farei entrare un non vaccinato — ha concluso — in alcun posto pubblico, nemmeno in un negozio. Non sei libero di non fare il vaccino, come quando vai per strada non sei libero di viaggiare sulla sinistra. Non vaccinarsi è un omicidio”.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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Gennaio 30th, 2021 Riccardo Fucile
SONO OTTO-DIECI I SENATORI GRILLINI CHE NON VOGLIONO L’ACCORDO CON RENZI E PREFERISCONO TORNARE ALLE URNE
Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole laggiù: Alessandro Di Battista non ha preso bene la decisione del Movimento 5 Stelle che, per bocca di Vito Crimi, davanti a Mattarella non ha posto veti sul ritorno di Italia Viva in maggioranza, se si dovesse formare un nuovo governo guidato da Giuseppe Conte.
L’ex parlamentare del M5S ha tuonato su Facebook: “Prendo atto che oggi la linea è cambiata. Io non ho cambiato opinione. Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un “accoltellatore” professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate. Ed ogni coltellata sarà un veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di indirizzare i fondi del recovery verso le lobbies che da sempre rappresenta. L’ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie”.
C’è un rischio reale di scissione? E quanti sono i parlamentari grillini che seguirebbero Di Battista?
Capurso e Lombardo su La Stampa fanno qualche conto:
Monta, ora dopo ora, la rivolta interna dei duri e puri, deputati e senatori, che non vogliono tornare a sedersi al tavolo con Italia viva. Quanti è difficile dirlo, in un partito frantumato dove i radar indicano il “tilt” da mesi. Sono «una decina in tutto», prova a rassicurare qualcuno. «Potrebbero essere una trentina, di cui almeno 3-4 senatori», spiega invece, con qualche preoccupazione in più, chi tiene in mano il pallottoliere di palazzo Madama
Mentre Trocino sul Corriere tira fuori i nomi:
Da Pino Cabras ad Alvise Maniero, alcuni deputati manifestano un dissenso per le posizioni assunte. Ma la vera incognita rimane il Senato, decisivo per le sorti di una eventuale maggioranza giallorossa. «Valuterò quando verrà formulata l’ipotesi di un nuovo governo», dice Mattia Crucioli. Nicola Morra evoca le dimissioni. Barbara Lezzi parla di sondare la base attraverso la piattaforma Rousseau: «È un repentino cambio di linea al quale, per essere legittimato, deve seguire un voto degli iscritti. I due governi formati dal 2018 hanno visto centrale il voto dei nostri iscritti. Anche in questo caso è necessario»
Altri senatori escono allo scoperto: «Se dobbiamo scegliere se far torto o patirlo, torniamo alle urne», scrive Bianca Laura Granato in un post su Facebook. In totale si parla di 8-10 senatori contrari alrientro in maggioranza dei renziani
(da agenzie)
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Gennaio 30th, 2021 Riccardo Fucile
IN NESSUN PAESE EUROPEO UNA DESTRA MODERATA VA A BRACCETTO CON CHI DOVREBBE ESSERE IL SUO PRINCIPALE AVVERSARIO
Il centrodestra è una grande presa in giro. Eh sì, è proprio così. Una presa in giro prima di tutto nei confronti di quei tantissimi italiani di destra che continuano pervicacemente a fidarsi di una classe dirigente sempre più arroccata su se stessa.
Ma una presa in giro, vale la pena di sottolinearlo, anche nei confronti di se stesso o, meglio, nei confronti dei tanti dirigenti e militanti sempre più a disagio per una commedia diventata farsa.
La delegazione del centrodestra che si è presentata venerdì nello studio di Mattarella sembrava un esercito d’invasione: 13 componenti (13!) capaci solo di far intervenire la polizia per assembramento abusivo. Mancava solo il vichingo di trumpiana memoria. E strano non abbiano invitato Iannone di Casapound…
Un’immagine di unione che in realtà svela ormai tutto il ridicolo di una coalizione diventata feticcio, di un’alleanza che si tiene insieme senza un come, senza un cosa, e soprattutto senza un perchè che non sia quello di difendere la precaria sicurezza di garantire qualche strapuntino in più.
Poca cosa. Davvero poca cosa. Davvero nulla. Un nulla che serve solo ai cultori del niente sovranista, del vuoto populista, dello zero estremista.
Che serve solo a chi si è posto (consciamente o inconsciamente) come unico destino politico quello di stare sempre e comunque all’opposizione, sempre e comunque sulle barricate dell’urlo a tutti i costi.
Gli unici a guadagnarci sono quel Matteo Salvini e quella Giorgia Meloni che sfruttano i moderati del centrodestra come utili idioti nel tentativo di sdoganare in Italia ciò che nel resto d’Europa è posto garbatamente ma inesorabilmente ai margine del sistema politico, al di fuori delle alleanze di governo.
E nessuno venga a dire che è questione di numeri. Perchè quei numeri sono in realtà garantiti proprio dal masochismo dei moderati che danno agli estremisti un’agibilità politica che non dovrebbero avere in un grande paese europeo. Anzi, che non hanno in nessun paese europeo tranne che in Italia.
Provate a immaginare la destra repubblicana francese andare a braccetto con i lepenisti. E la Cdu tedesca a braccetto con l’estrema destra alleata di Salvini.
Solo in Italia succede ciò che in Europa è considerato impossibile. Chiedere alla Merkel per conferma.
Solo in Italia i moderati si accalcano imbarazzanti e senza imbarazzo per una foto opportunity con chi dovrebbe essere il loro primo avversario.
E più si accalcano e più perdono ruolo e identità . E più perdono ruolo e identità e più gli estremisti conquistano una centralità politica che non si meritano e che (soprattutto) non dovrebbero avere per una questione di civiltà .
E di buona politica.
Filippo Rossi
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Gennaio 30th, 2021 Riccardo Fucile
AL CENTRODESTRA CONVIENE IL CONTE-TER, SE SI VA AL GOVERNO ISTITUZIONALE SI SPACCA
Mentre inizia oggi il mandato esplorativo di Roberto Fico, tutte le forze sono però consapevoli che la partita è lungi dall’essere chiusa. Lo sa soprattutto il centrodestra, che da stamattina è tornata a cladeggiare per un governo di unità nazionale, Forza Italia con più convinzione di tutti.
L’unica che continua a battere sempre sullo stesso tasto è Giorgia Meloni: la leader di Fratelli d’Italia si sta vedendo sfumare sotto gli occhi la possibilità di tornare a elezioni perchè sa che in questo momento è il suo l’unico partito che ne trarrebbe vantaggio.
Non può discostarsi troppo dalla linea comune e infatti afferma: “Se arriverà da Mattarella la proposta di un governo di unità nazionale la valuteremo con serenità . Ma continuiamo a pensare che non sia quello che serve all’Italia”. E ribadisce: “Non sarò mai in un governo con il Pd e il M5S”.
L’apertura al Governo di unità nazionale, ci tiene a specificare Meloni, rappresenta solo “il doveroso rispetto che si deve al capo dello Stato se dovesse decidere di non sciogliere le Camere. Sarebbe giusto valutare, certo, ma da me non c’è alcun cambio di linea”.
Ma Meloni non si nasconde le difficoltà che potrebbe incontrare questa linea unitaria di fronte a un eventuale cambio di scenario: “Ho letto e sentito anche io sfumature diverse, ma confido e spero che il centrodestra resti compatto. Le valutazioni – aggiunge – le faremo con serenità quando arriverà il momento di farle, ma nessuno credo vorrà avventurarsi in percorsi che non fanno bene all’Italia. È già accaduto che alcune forze prendessero strade diverse, poi abbiamo faticosamente ricucito. Certo, la speranza è che non accada, perchè poi è difficile ritrovare la compattezza perduta”.
(da agenzie)
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Gennaio 30th, 2021 Riccardo Fucile
IL RISCHIO DI AMMALARSI DOPO IL VACCINO ASTRAZENECA E’ SETTE VOLTE SUPERIORE A PFIZER E MODERNA
Accanto ai due vaccini in uso, Pfizer e Moderna, Astrazeneca è stato approvato dall’Ema per l’Europa; altri due vaccini – Johnson & Johnson e Novavax – hanno avuto risultati molto positivi e saranno ragionevolmente approvati in un prossimo futuro.
Tuttavia, ci sono grandi differenze tra questi vaccini.
Pfizer e Moderna sono praticamente equivalenti: nei vaccinati nei primi mesi il rischio di ammalarsi cade a circa il 5% rispetto al rischio dei non vaccinati.
Invece, con Astrazeneca questo rischio scende solo a circa il 35%.
In conclusione, il rischio di ammalarsi dopo il vaccino Astrazeneca è circa sette volte maggiore che dopo il vaccino Pfizer o Moderna.
Inoltre non abbiamo informazioni sperimentali sull’efficacia del vaccino Astrazeneca sulle persone con più di 65 anni: nella sperimentazione clinica un po’ meno di 400 persone hanno ricevuto il vaccino e lo stesso numero di persone ha ricevuto il placebo.
Una persona si è ammalata nel gruppo del vaccino e una si è ammalata nel gruppo del placebo
Nello studio fatto gruppo di vaccinati invece con meno di 65 è quasi 20 volte più ampio e abbiamo informazioni sicure solo su questa fascia di età . Per sapere veramente quanto è efficace Astrazeneca nella popolazione anziana dobbiamo aspettare i dati sull’effetto delle vaccinazioni nel Regno Unito.
L’Ema ha concluso che presumibilmente il vaccino Astrazeneca dovrebbe essere efficace per le persone con più di 65 anni, mentre l’agenzia regolatoria tedesca ha concesso per il momento l’autorizzazione solo per persone con meno di 65 anni vista la sostanziale assenza di dati per le persone con più di 65 anni.
Chissà cosa deciderà l’Aifa? Aspetterà i dati inglesi per prendere una decisione per questa fascia di età ?
Certamente in presenza di vaccini con caratteristiche molto diverse non sarà facile decidere come fare un piano vaccinale dettagliato, tenendo anche conto che non ci sono studi scientifici che affrontano questo problema e che la protezione indotta dai vaccini a distanza di molti mesi non è chiara.
Nel migliore dei mondi possibili bisognerebbe esaminare urgentemente le cartelle cliniche di 25 milioni di Italiani con più di 60 anni o con una malattia cronica e decidere quale vaccino usare con un criterio possibilmente razionale. Inoltre, ci sono altri criteri che dovrebbero essere considerati: per esempio le coabitazioni con persone più giovani oppure le attività lavorative.
È evidente che una soluzione perfettamente razionale non è praticabile: la sola raccolta delle informazioni necessarie è un compito impossibile. Una decisione basata solo su criteri di età avrebbe molti elementi di arbitrarietà e sarebbe considerata da molti una vessazione (per non parlare del possibile ginepraio di ricorsi al TAR).
Una possibile soluzione è la creazione di due o più canali di prenotazione a seconda del vaccino.
Ci sarebbero due file, due sportelli con tempi di attesa diversi. Il cittadino, dopo essersi consultato con i medici curanti, potrebbe scegliere per esempio di vaccinarsi con Astrazeneca il giorno dopo o con Pfizer e Moderna tra tre mesi.
Col passare dei mesi, quando saranno chiare sia la capacità di protezione del vaccino a lungo termine che quella di interrompere il contagio, sarà forse possibile fare delle scelte razionali per tutti.
Almeno in un primo momento, bisogna dare ai cittadini la libertà di scegliersi il vaccino che si adatta meglio alle loro esigenze e alle loro condizioni di salute: ovviamente i tempi di attesa sarebbero diversi a seconda della scelta fatta.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 30th, 2021 Riccardo Fucile
LA PREFETTURA LE HA FINALMENTE DICHIARATE ILLEGITTIME
Le multe ai senza fissa dimora ai lockdown sono illegittime e, per questa ragione, vanno annullate. È la decisione della Prefettura di Bologna, che ha accolto la richiesta di Antonio Mumolo, Presidente dell’associazione Avvocato di strada contro una sanzione comminata lo scorso marzo a un clochard trovato in strada durarante il primo lockdown.
“Molte persone — spiega Mumolo — in genere minimizzano queste cose. Una multa ad un senzatetto? che problema c’è, tanto non la pagherà mai! Invece non è assolutamente così. Le multe rimangono, si accumulano e, se non le si può pagare perchè si è nullatenenti, gli importi negli anni si moltiplicano fino a raggiungere cifre considerevoli”.
Si tratta di una vittoria importante che ribadisce un principio sacrosanto di giustizia, buonsenso e umanità , ma non è l’unica: negli ultimi mesi sono state annullate già quattro multe risalenti al primo lockdown del tutto prive di legittimità alla luce delle condizioni di costrizione e indigenza dei presunti trasgressori.
“Ma chissà quante sono le persone senza dimora multate in quel periodo che non si sono rivolte a noi e che continueranno ad essere gravate da quel debito. Noi — prosegue Mumolo — continueremo nel nostro lavoro e ci auguriamo che nella malaugurata ipotesi di un nuovo lockdown gli ultimi non vengano dimenticati ancora una volta.”
Una vicenda analoga aveva riguardato un senza fissa dimora di Como, multato per le stesse ragioni dai vigili di un Comune la cui amministrazione sovranista era già stata protagonista di gravi episodi di intolleranza nei confronti degli indigenti, come quando l’assessora leghista aveva gettato via le coperte di un senzatetto in pieno inverno.
In quell’occasione era stato un privato cittadino, che ha voluto rimanere anonimo, a rimediare all’ingiustizia offrendosi di pagare la sanzione al posto del malcapitato clochard. Se, invece di pagare, avesse contestato la multa, oggi sappiamo che con ogni probabilità avrebbe vinto il ricorso.
(da agenzie)
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Gennaio 30th, 2021 Riccardo Fucile
ITALIA VIVA NON FA NOMI SUL PREMIER… “PREFERIAMO UN GOVERNO POLITICO”
Quello con Matteo Renzi era l’incontro più atteso della giornata di consultazioni di Roberto Fico. Giunge all’indomani della riapertura del dialogo da parte del Movimento 5 stelle e delle altre forze che hanno sostenuto il Conte2.
Al termine del lungo confronto, che si protrae per oltre un’ora, è il leader di Italia Viva a prendere la parola alla Camera: ”Ringrazio il presidente della Repubblica perchè assegnando il mandato esplorativo al presidente Roberto Fico permette quello che Italia Viva chiede da tempo, un confronto sui contenuti” afferma Renzi, parlando del Recovery Plan e del piano vaccini. “Abbiamo proposto di verificare la possibilità di accordo sui temi, ce ne sono molti che sono divisivi, lo sappiamo, ma sono tutti nell’interesse dei cittadini”.
Secondo Renzi “non servono riunioni notturne fino all’alba, serve un metodo condiviso e un documento scritto, è il punto fondamentale. Siamo pronti a fare la nostra parte su un documento scritto che tolga a tutti gli alibi”.
L’ex premier chiarisce che Italia Viva “preferisce la forma di un Governo politico a quella di un Governo istituzionale, su cui abbiamo dato la disponibilità . Siamo a disposizione in questi giorni per arrivare a un punto di caduta”. Nessuna indicazioni sul nome del premier, “non abbiamo discusso di nomi, sono importanti ma arrivano alla fine”.
Mes, reddito di cittadinanza, banchi a rotelle, questi alcuni dei punti divisivi. “Nessuno può pretendere di imporre le proprie idee, siamo pronti a discutere su tutto – ha detto Renzi ma abbiamo bisogno di un tavolo e di una comune energia per risolvere i problemi”. Il Mes vuol dire 36 miliardi che servono alla sanità , siamo convinti che servano”.
Frecciata a Nicola Zingaretti, che aveva chiesto lealtà . “Per noi lealtà è dire nelle riunioni in privato le stesse cose che si dicono in pubblico” sottolinea Renzi.
(da “Huffingtonpost”)
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