Maggio 16th, 2021 Riccardo Fucile
“NON SOLO E’ UNA SPESA PER IL CITTADINO, MA UN AGGRAVIO BUROCRATICO PER I MEDICI E NON RISOLVE I PROBLEMI”
Aspre critiche per il Green pass, che a detta di molti poteva essere uno strumento
utile per riprendere a muoversi e viaggiare, ma che secondo l’Ordine dei Medici di Milano ha molti difetti e potrebbe essere sostituito da un semplice certificato vaccinale.
“Da giorni il centralino dell’Ordine dei medici è bombardato dalle telefonate dei medici di famiglia che non sanno cosa rispondere ai loro pazienti, che si informano o richiedono il cosiddetto green pass. Voglio rassicurare tutti i nostri pazienti, che al momento non c’è alcuna comunicazione ufficiale per questo ‘pass'”.
Lo ha chiarito Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Milano, all’Hub della Fabbrica del Vapore dove si trovava, con altri 12 consiglieri volontari, per vaccinare i cittadini.
“Tra l’altro questo ‘certificato’ non solo è una spesa per il cittadino (non fa parte dei certificati convenzionati), non solo è un ulteriore aggravio burocratico per i medici di medicina generale – prosegue – ma non risolve i problemi dei cittadini”.
Il ‘green pass’, rimarca Rossi, “è inutile perché il medico di famiglia dovrebbe dichiarare, ad esempio, l’avvenuta vaccinazione quando il paziente possiede già quella rilasciata al momento della vaccinazione. Non serve un certificato nemmeno nel caso di un tampone negativo nelle ultime 48, perché c’è già quello del tampone. In sostanza, il medico dovrebbe certificare ciò che è già certificato da un laboratorio di analisi. E, mi domando, che utilità può esserci nel fatto che lo si riporti in un certificato redatto da un medico di medicina generale, che non fa altro che prenderne atto”, conclude Rossi confermando che “ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna indicazione che ci dica cosa fare. E’ tutto molto confuso, ma rassicuriamo i cittadini: le ricevute di vaccini e tamponi sono sufficienti”.
(da agenzie)
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Maggio 16th, 2021 Riccardo Fucile
LA MISURA E’ COLMA: SOLO OGGI 33 VITTIME CIVILI NEI BOMBARDAMENTI, 13 SONO BAMBINI
Vertice straordinario in Ue previsto per martedì 18 maggio. Josep Borrell, alto rappresentante per la politica estera, ha convocato un incontro tra ministri degli Esteri dell’Unione europea «in considerazione dell’escalation in corso tra Israele e Palestina e del numero inaccettabile di vittime civili».
«Ci coordineremo – ha scritto su Twitter – e discuteremo di come l’Ue può contribuire al meglio per porre fine all’attuale violenza».
Non si fermano gli attacchi aerei di Israele sulla Striscia di Gaza. Dopo aver colpito un leader di Hamas, i bombardamenti delle ultime ore da parte dell’esercito israeliano, entrati ormai nel loro settimo giorno consecutivo, hanno ucciso 33 persone, di cui 13 bambini. Sono invece un’altra dozzina le persone rimaste ferite. Due edifici residenziali sono stati distrutti.
Nel frattempo, il Gabinetto di sicurezza del governo israeliano starebbe valutando una possibile tregua, mentre pressioni per un cessate il fuoco aumentano da ogni parte. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, che cita fonti diplomatiche a Gerusalemme, il sostegno internazionale nei confronti di Israele si «sta avvicinando alla fine» e questo potrà forzare lo stato ebraico a muovere verso un cessate il fuoco.
Nelle prime ore di oggi, domenica 16 maggio, almeno 4 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi di Israele. A sette giorni dall’inizio dell’escalation, sono stati distrutti a Gaza altri due edifici e ferite decine di persone.
Nella notte la popolazione di Tel Aviv si è nascosta nei rifugi e l’esercito israeliano ha lanciato il suo sistema di difesa aerea “Iron Dome” contro una raffica di razzi lanciati da Gaza. Dopo l’uccisione di due cittadini israeliani, il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato che l’offensiva su Gaza durerà «per tutto il tempo necessario». Ieri sera, Hamas aveva annunciato via Telegram un nuovo attacco con dei razzi, in risposta ai missili israeliani che avevano colpito un campo profughi palestinese uccidendo almeno 10 persone, di cui 8 bambini, e abbattendo un altro edificio che ospitava, tra le altre cose, le redazioni della Associated Press e di Al Jazeera.
In tutto, secondo fonti mediche locali, almeno 181 palestinesi, tra cui 52 bambini, sono stati uccisi nella Striscia di Gaza nella settimana appena trascorsa. Altri 1.200 sono rimasti feriti. Nella West Bank, invece, l’esercito israeliano ha ucciso almeno 13 persone. Il bilancio delle vittime in Israele è di 10 persone, di cui 2 bambini.
(da agenzie)
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Maggio 16th, 2021 Riccardo Fucile
INDIPENDENT: “BOMBARDARE I GIORNALISTI NON E’ DEMOCRATICO”
A margine delle chiamate di ieri, 15 maggio, tra il presidente statunitense Joe Biden
e i leader di Israele e Autorità Nazionale Palestinese, la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez è intervenuta sulla escalation con un tweet.
«Gli stati di apartheid – ha detto riferendosi a Israele- non sono democrazie». La posizione ha scatenato numerosi commenti a favore e contro la deputata, che già in passato aveva espresso preoccupazione per le condizioni di vita delle popolazioni di Striscia di Gaza e West Bank e che ora torna a parlare a fronte delle oltre 170 vittime registrate in 7 giorni di scontri.
«Ci piacerebbe che ti unissi al nostro appello per boicottare e sanzionare Israele», ha commentato il profilo ufficiale del Bds Movement, il movimento che invita i Paesi a «boicottare, disinvestire e sanzionare» Israele.
A sostegno della deputata sono arrivati anche giornalisti come Adam Smith del britannico Independent: «Bombardare i reporter non è democratico», ha scritto, riferendosi alla distruzione di diversi edifici a Gaza che ospitavano redazioni giornalistiche. Ieri l’aviazione israeliana ha distrutto la sete della Associated Press e di Al Jazeera.
La presa di posizione radicale ha però suscitato reazioni avverse tra chi invece sostiene la legittimità delle azioni di Israele. La giornalista del The Jerusalem Post, Emily Schrader, ha postato un video del 2018 nel quale si vede una giornalista domandare a Ocasio-Cortez cosa intenda per «occupazione della Palestina», e dove lei risponde «non sono un’esperta di geopolitica». La clip di pochi secondi è stata però montata ad arte: nell’intervista completa, la deputata – pur dicendo effettivamente quella frase – dedica molto più tempo alla risposta e all’analisi della questione
Un “fake” che non è sfuggito agli altri utenti. Il ricercatore Omar Baddar, ex vice direttore dell’Arab American Institute, ha scritto: «Non ha bisogno di essere un’esperta per sapere che Israele è uno stato che fomenta l’apartheid, allo stesso modo in cui non c’è bisogno di essere un avvocato per sapere che uccidere sia illegale o un dottore per sapere che il cancro è una brutta cosa. E di certo -ha aggiunto – non serve essere un meccanico per capire che questa macchina non è più utilizzabile»
(da Open)
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Maggio 16th, 2021 Riccardo Fucile
LA CANDIDATA DEI VERDI TEDESCHI DELEGHERA’ AL MARITO LA CURA DELLE DUE FIGLIE
Se diventerà la nuova cancelliera tedesca, la candidata dei Verdi Annalena Baerbock delegherà completamente al marito la cura delle due figlie.
“La responsabilità da cancelliera significa essere disponibile giorno e notte. Potrò farlo perché mio marito può prendere un permesso parentale completo”, ha detto Baerbock, 40 anni, al domenicale “Bild am Sonntag”.
La leader dei Verdi e il marito Daniel Holefleisch hanno due figlie di cinque e nove anni. Holefleisch, manager alle Poste, ha già da tempo assunto molti compiti domestici a causa della carriera politica della moglie. “Mio marito si è già assunto tutta la responsabilità della casa. Negli ultimi anni ha ridotto le ore di lavoro perché io esco la mattina e torno la notte”, ha spiegato Baerbock.
Holefleisch ha già previsto un congedo ad agosto per badare alle figlie nella fase finale della campagna elettorale per le elezioni settembre. Dovrà occuparsi anche dell’avvio alle elementari della figlia più piccola.
Baerbock ha raccontato che il marito ha avuto potere di veto sulla sua candidatura alla cancelleria, dato che questo cambierà completamente la vita di tutta la famiglia. E se Baerbock diventerà capo del governo o ministro, Holefleisch dovrà certamente cambiare lavoro.
“Se accetterò un posto al governo, è abbastanza chiaro che mio marito non potrà proseguire il suo lavoro”, ha detto la leader dei Verdi.
(da agenzie)
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