Settembre 19th, 2022 Riccardo Fucile
SUL PALCO GLI STUDENTI CON LA DIVISA UFFICIALE DELL’ISTITUTO
È salita sul palco delle Ciminiere di Catania per “celebrare” la presenza elettorale di Matteo Salvini nella città etnea. Ha parlato anche lei, in quanto candidata della Lega in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.
Lei è Brigida Morsellino che, attualmente, ricopre il ruolo di dirigente scolastica dell’Istituto statale nautico Duca Degli Abruzzi di Catania.
In platea, per seguire l’orazione della preside, c’erano anche i suoi studenti che si sono presentati lì indossando la divisa ufficiale della loro scuola. E, alla fine dell’evento, alcuni di loro sono anche saliti sul palco per scattarsi una foto ricordo con il segretario del Carroccio e la presidente candidata.
Ovviamente tutto ciò ha provocato polemiche, ma Brigida Morsellino – che, tra l’altro, ha anche condiviso questa foto ricordo sui suoi canali social – si è difesa e ha parlato di scelta “libera” da parte degli studenti e spiegando che alcuni studenti hanno deciso di non partecipare non condividendo le sue idee politiche.
“La presenza dei ragazzi è stata una scelta libera perché vogliono sostenere la loro preside, c’è però anche chi mi ha detto di non condividere la mia scelta politica e non è venuto”
Insomma, a sostenerla e a partecipare a quello scatto finale c’erano solo gli studenti e le studentesse dell’Istituto statale nautico Duca Degli Abruzzi di Catania che hanno apprezzato la sua decisione di scendere in campo – politicamente parlando – con la Lega di Matteo Salvini.
Su quanto fosse opportuna questa sceneggiata da chi avrebbe il dovere di dirigere un istituto scolastico nessuna parola.
Per non parlare del condizionamento psicologico subito dagli studenti.
(da agenzie)
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Settembre 19th, 2022 Riccardo Fucile
MA PRIMA DELLE LEZIONI CI SARA’ ANCHE L’ALZABANDIERA’ ?
È di nuovo bufera politica nelle Marche per le parole del direttore dell’ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti, accusato di aver utilizzato nel consueto messaggio agli studenti per l’apertura dell’anno scolastico toni “militareschi”, “nostalgici” e “degni del ventennio”. Filisetti nella lettera inviata agli studenti, come già accaduto in passato, ha utilizzato parole che hanno sollevato polemiche.
Il direttore ricorda agli studenti “l’importanza di fondare il vostro impegno sull’adempimento del dovere con fede, onore e disciplina”, facendo ciò che deve essere fatto e “agire semplicemente perché è giusto senza che sia decisiva la prospettiva del buon esito o dell’insuccesso”.
E ancora, rivolgendosi agli studenti marchigiani, dice loro che “potranno capitare momenti in cui tutto attorno sembra rovinare, tutto sembra buio” ma li esorta a non mollare perché “in quei momenti c’è su tutto un dovere da esercitare: quello di non arrendersi, non spegnere la luce di cui ciascuno è portatore, se non altro perché nel tempo a venire i vostri bisnipoti sappiano almeno che ci fu chi non alzò le braccia ma continuò a battersi”.
Immediate le reazioni del centrosinistra locale e nazionale. Per Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, Filisetti “è riuscito ad usare parole e toni assolutamente non adeguati alla scuole del nostro tempo e più consone ad una caserma del ventennio” imputando al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, la responsabilità “di non aver mai rimosso il direttore scolastico delle Marche, ex dirigente leghista, che da tempo doveva essere allontanato da quella sede”.
Mentre la candidata marchigiana Irene Manzi (Pd) sostiene che “le parole di Filisetti continuano, ancora una volta, a lasciarci basiti”, sottolineando infine come “la scuola della nostra regione meriterebbe affermazioni ben diverse”.
Giordano Masini (+Europa), candidato nel collegio plurinominale alla camera di Pesaro e Urbino, “le esortazioni al sacrificio, all’adempimento del dovere con fede, all’onore e alla disciplina non sono soltanto frasi grottesche e fuori dal tempo, ma anche sbagliate nel merito e non contengono nessun messaggio positivo dal punto di vista educativo”.
(da agenzie)
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Settembre 19th, 2022 Riccardo Fucile
LA REGIONE CHE HA RICEVUTO PIU’ AIUTI NEL 2021 È STATA LA LOMBARDIA, SEGUITA DA LAZIO, VENETO, CAMPANIA, EMILIA ROMAGNA E TOSCANA
Due anni di pandemia: quasi 25 miliardi di ristori a fondo perduto. Due anni terribili per l’economia. Chiusure prolungate di bar e ristoranti, alberghi e sale scommesse, piscine e palestre. Coprifuoco notturno a partire dalle 18 per oltre sette mesi a cavallo tra il 2020 e il 2021 che hanno buttato giù il fatturato di migliaia di partite Iva.
Misure di distanziamento, non più di quattro a pranzo allo stesso tavolo, assembramenti vietati, mascherina di ordinanza.
Eppure lo Stato sociale ha tenuto, aumentando il debito pubblico che ha superato il 150% in rapporto al Pil.
Migliaia di esercenti, piccole e medie imprese, attività turistiche attinto ai diversi fondi messi in campo dal governo
I dati appena pubblicati dall’Agenzia delle Entrate restituiscono una diapositiva fedele di cosa abbiamo vissuto. Oltre 2,45 milioni di beneficiari dei vari aiuti erogati dall’Agenzia, guidata da Ernesto Maria Ruffini, nel 2020, circa 2,25 milioni nel 2021. Oltre 9,38 miliardi dispensati nel primo anno di pandemia, 15,34 miliardi nel secondo. Totale: 24,7 miliardi.
Quasi la metà delle risorse messe in campo dall’esecutivo nei primi due decreti Aiuti contro il caro energia. Poco meno del doppio dell’intervento appena varato, l’Aiuti ter, che movimenta circa 14 miliardi.
Tredici i provvedimenti, nei due anni in questione, che hanno dato mandato all’Agenzia delle Entrate di effettuare i pagamenti sui conti correnti dei destinatari a seguito di triangolazione con la Banca d’Italia. Ristori nella gran parte dei casi arrivati in una decina di giorni dalle richieste. Dal primo decreto Rilancio, aprile 2020, ai due Ristori 1 e bis fino ai due Sostegni 1 e bis del 2021, per citare i più rappresentativi.
Procedure in tempi record grazie alla piattaforma informatica dell’Agenzia, gestita in collaborazione con Sogei, la società hi-tech del ministero del Tesoro, che aveva già a disposizione sui suoi cervelloni miliardi di dati degli italiani derivanti dall’anagrafe tributaria, tra dichiarazione dei redditi e fatturazione elettronica.
La regione destinataria della maggiore quota di contributi nel 2021 è stata la Lombardia (3.171.267.365), a seguire Lazio (1.617.317.622), Veneto (1.483.497.511), Campania (1.259.045.717), Emilia Romagna (1.258.814.413) e Toscana (1.245.521.274). Non a caso le più rilevanti in termini di popolazione e di presenza di attività economico-ricettive.
Interessante annotare che il numero dei beneficiari nel 2020 è stato superiore a quello dell’anno dopo ma l’ammontare delle risorse è invertito, con un aggravio sui conti pubblici di circa 6 miliardi nel secondo anno di Covid.
(da Corriere della Sera)
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