BERLUSCONI SCONFESSA I FALCHI: “BASTA URLAâ€, PASSA LA LINEA-SOFT DELL’AVV. COPPI
“O CAMBIATE REGISTRO OPPURE TENETEVI GHEDINI”: L’AUT AUT DEL FAMOSO LEGALE… CICCHITTO PLAUDE: “FORZA ITALIA DOVRA’ ESSERE UN PARTITO MODERATO, NON UN GRUPPUSCOLO CHE URLA, SBRAITA, INSULTA E MINACCIA AZIONI DA NO TAV”
Parole di miele per Enrico Letta, promesse di sostegno duraturo al governo, ma soprattutto un caldo, caldo invito ai falchi del suo partito a smettere di giocare ai rapaci con le penne degli altri: «Certe volte quelli che vorrebbero agire come miei sostenitori accaniti, quelli più schierati e magari anche affettuosi, prendono posizioni esterne ed estreme che poi vengono attribuite a me. E questo certe volte mi fa venire i brividi». Silvio Berlusconi dixit, intervistato ieri a tutta pagina dal suo Giornale.
Lo stesso quotidiano, per intenderci, che titolava il giorno prima «Banditi di Stato» rivolto agli ermellini della Corte di Cassazione.
A dar credito ai brusii di radio Pdl questa secca smentita della linea dura, questo tentativo estremo di conciliazione e di dialogo, sarebbe dovuto al netto intervento dell’avvocato Franco Coppi.
Raccontano che il principe del foro ne avrebbe avuto abbastanza delle sparate sempre più grosse, fino alla minaccia dell’Aventino parlamentare, delle manifestazioni intorno ai palazzi di giustizia.
Per chi sta provando a impostare da settimane una strategia difensiva «nel» processo questa canea rischiava di far saltare tutto.
Così Coppi avrebbe messo il Cavaliere di fronte a una scelta secca: o cambiate registro oppure tenetevi Ghedini e tanti saluti.
Sarebbe stato il timore di perdere il celebre penalista insomma la ragione dei «brividi» denunciati dal leader Pdl.
Ma insomma, quale che sia il motivo, la bacchettata ai falchi c’è stata.
Tanto che qualcuno di loro – le colombe sono strasicure nell’indicare Daniela Santanchè – ieri ha telefonato a Berlusconi in Russia per chiedergli almeno di mitigare la rampogna.
Ecco dunque arrivare puntuale nel pomeriggio una piccola marcia indietro, una precisazione dell’interessato: «Nel colloquio con Paolo Guzzanti sul Giornale rilevo un’inesattezza che potrebbe dar luogo a spiacevoli equivoci. Quandosi parla di danni provocati da “tutto ciò che è urlato”, è evidente che mi stavo riferendo a quanto proviene dall’esterno del nostro movimento e non certamente a voci interne al Pdl».
Il Cavaliere prova a definirlo un «equivoco» ma il senso di tutta l’intervista era invece moltochiaro.
Tanto che Fabrizio Cicchitto, principale avversario interno della Santanchè e dei falchi, di primo mattino, letto il Giornale, si godeva la vittoria: «In tutta l’intervista di Berlusconi e nello spirito che la anima c’è un richiamo di fondo a quello che dovrà essere nel futuro la natura di Forza Italia, un grande partito moderato e riformista, non un gruppuscolo estremista e autolesionista che urla, sbraita, insulta e minaccia cosiddette azioni esemplari prese a prestito dal repertorio dei No-Tav».
Da notare l’ultima frase, richiamo implicito all’occupazione delle autostrade che sarebbe stata suggerita, durante una riunione dell’ufficio di presidenza, dall’ala dei falchi. Maurizio Gasparri, un’altra colomba (è così, almeno sul piano interno) plaude alla nouvelle vague berlusconiana «più volte comunicataci nelle numerose riunioni di vertice, sempre improntata alla trasparenza, alla lealtà ed alla moderazione».
Sarà così per altri quindici giorni, fino alla sentenza della Cassazione.
Poi si vedrà se lo “Statista” si trasformerà in “Caimano”.
Francesco Bei
(da “La Repubblica”)
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