LA SVOLTA DI SILVIO: “IN AUTUNNO IL CONGRESSO PER IL PARTITO REPUBBLICANO”
TESTIMONIAL D’ECCEZIONE BUSH JUNIOR… CONTATTI CON LEGA E FRATELLI D’ITALIA
«E poi vedrete che in autunno porto qui Bush, il mio amico George Bush, e lo lanciamo alla grande il cantiere dei repubblicani ».
Silvio Berlusconi ha deciso di trasformare così il progetto di partito all’americana, il contenitore dei moderati da contrapporre ai Dem di Renzi.
L’unica vera novità spendibile, del resto, resa per di più obbligata dall’Italicum appena approvato. E infatti il progetto del leader forzista è di convocare subito dopo l’estate una convention fondativa del nuovo soggetto politico.
Listone unico del centrodestra per tentare la resurrezione politica, tenere tutti dentro per sopravvivere: dalla Lega di Salvini all’Ncd di Alfano passando per i Fratelli d’Italia della Meloni.
Più o meno un miraggio, in questo momento. Anche perchè il rampantissimo capo del Carroccio non fa che ripetere che «da giugno cambia tutto» nel centrodestra.
Il sorpasso su Forza Italia ormai è conclamato da tutti i sondaggi e quel gruppone unico, semmai si farà , dovrà sottostare alle sue condizioni e semmai essere da lui guidato.
Berlusconi non si farà scalzare, come confidava ieri a Ballarò l’amico di una vita Ennio Doris, fondatore di Mediolanum: «Un’uscita di scena? Lo escluderei, è uno che non molla proprio mai».
Piuttosto, «immagina per sè un ruolo in futuro più in regia, anzichè da diretto protagonista». Pronto a dare lui le carte, come sempre.
Sulla storia del partito “Repubblicano” raccontano abbia ritrovato un minimo di verve, dopo settimane di trattative (ancora in corso) sulle aziende. Lancette giù puntate sul day after del voto del 31 di maggio che non promette nulla di buono per Forza Italia.
La convention del partito in “ Usa style” è pensata per ottobre-novembre e lì il leader sogna di trascinare quel George W. col quale dice di essere rimasto sempre in contatto.
Per il momento, il detestato Nicolas Sarkozy l’ha bruciato sul tempo, annunciando il cambio di nome del suo Ump proprio in “Repubblicani”.
Al leader forzista non importa. Ripete ai suoi che ha già tutto in mente: «Partito leggero, nessun organismo dirigente, un comitato elettorale che entrerà nel vivo giusto per il voto».
Altro che ufficio di presidenza e direzione. E poi volti nuovi da mandare in tv e in giro già da giugno, magari selezionati tra i giovani che la spunteranno alle prossime regionali.
«La lista unica di centrodestra con cui puntare alla maggioranza assoluta in Parlamento è stata del resto il mio obiettivo da sempre», confida l’ex premier ai fedelissimi a legge elettorale approvata.
Peccato che tutti gli ricordino della indisponibilità della Lega e senza Salvini non si andrà da nessuna parte. Berlusconi è tranchant: «Alle regionali avranno vita facile perchè io non sono in campo, ma alle politiche torneremo noi il partito guida della coalizione». In ogni caso, è convinto che occorra fare in fretta, perchè «vedrete che Renzi sacrificherà anche la riforma del Senato, ci porterà al voto prima di un anno, non aspetterà che scatti l’aumento dell’Iva nel maggio 2016».
Ma un nuovo partito, per quanto leggero, ha bisogno di risorse.
«L’unica via in tempi di magra è dare vita a una decina di fondazioni che lavorino sul territorio per produrre idee e drenare finanziamenti », è il progetto che gli ha sottoposto Michaela Biancofiore.
Ora si tratta di coinvolgere tutti, nel progetto. «Si potrebbe partire con una federazione, la lista solo in uno step successivo. E il modello non può che essere la Liguria — spiega il candidato governatore Giovanni Toti — qui abbiamo messo tutti d’accordo, Salvini in prima linea, si può fare. Non a caso il presidente Berlusconi lancia da Genova la sua campagna sabato e forse qui la chiude».
Comizio al chiuso per lo sbandierato «allarme sicurezza» e pranzo con gli imprenditori, poi il 13 e 14 due giorni nella polveriera pugliese del ribelle Fitto, prima di puntare sulla Campania.
Rieccolo, insomma, il leader, ritorno in versione campaigner dopo due anni di black-out post condanna. Prologo domani sera in sede a Roma per un tuffo tra i giovani di Azzurra libertà .
«Ha disertato perfino l’ufficio di presidenza e va dai cento ragazzi dei fratelli Zappacosta, è la conferma che di noi non gli frega più nulla», mugugnavano alcuni deputati ieri in Transatlantico.
Tutto questo mentre Denis Verdini affila le armi coi suoi dieci deputati e la pattuglia di senatori in vista del ritorno della riforma costituzionale al Senato.
E Raffaele Fitto è in piena campagna reclutamento a Montecitorio in vista del lancio del suo progetto “Oltre”.
Inteso oltre Forza Italia, lontano da Arcore.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica“)
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