LA VARIANTE INDIANA E’ ARRIVATA IN VENETO: DUE CASI ACCERTATI E DUE SOSPETTI
COME STANNO I CONTAGIATI
“In Veneto abbiamo registrato i primi due casi di variante indiana all’Ulss Pedemontana di Bassano, si tratta di padre e figlia, rientrati probabilmente dall’India, per cui è stata confermata la variante indiana” ha spiegato Zaia oggi nel corso del punto stampa.
Da parte sua l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin ha spiegato che “sono in isolamento fiduciario a casa, con sintomi ma non gravi”.
Mentre il presidente del Veneto ha anche annunciato che “abbiamo anche due casi in valutazione per una eventuale conferma che si tratti di variante indiana”.
Zaia ha anche spiegato che “Ad oggi un terzo dei Veneti è già vaccinato. Sulle vaccinazioni stiamo galoppando ed abbiamo fatto un bel lavoro, lo ha riconosciuto anche lo stesso commissario Figliuolo”.
A parlare della variante indiana all’Adnkronos Salute è Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. “Il virus ancora non si è stabilizzato e si modifica – sottolinea Andreoni – e può evidentemente far partire nuove varianti. Dobbiamo tracciare e monitorare per individuarlo in anticipo”.
La comunità indiana in Italia è molto numerosa, cosa occorre fare per evitare che possano diffondersi focolai locali o d’importazione? “Se queste persone sono state in India recentemente o hanno avuto contatti stretti con persone tornate nelle ultime 2-3 settimane – avverte l’infettivologo – nel caso di sintomi occorre che si sottopongano a un tampone, si segnalino alle Asl o al medico di famiglia”.
Sul blocco dei voli dall’India deciso dal ministro della Salute, Roberto Speranza, “ha fatto bene: in questa situazione è una misura necessaria”, osserva Andreoni.
(da agenzie)
Leave a Reply