PER TROVARE I FONDI PER LA CULTURA, BASTEREBBE INDIRE ELEZIONI E REFERENDUM IN UN SOLO GIORNO
BASTA IPOCRISIE DEL GOVERNO: DIMEZZA I SOLDI PER CULTURA, ARTE, SPETTACOLI E TUTELA DEL PATRIMONIO ARTISTICO, POI SPUTTANA 400 MILIONI PERCHE’ SE LA FA SOTTO DI FRONTE ALLA PROSPETTIVA CHE I REFERENDUM POSSANO RAGGIUNGERE IL QUORUM…FINGONO DI PIANGERE MA PENSANO SOLO AI LORO INTERESSI
Euro dopo euro il governo Berlusconi sta svuotando il gia magro fondo destinato alle attività culturali.
Non si tratta più di un taglio imposto dalla crisi economica, per altro negata per anni, ma di un vero e proprio sabotaggio che porterà alla chiusura di enti lirici, di teatri, di musei, e persino di Cinecittà Luce, il grande e prestigioso archivio della memoria, una sorta di audioeca nazionale che raccoglie tanta parte della identità nazionale.
Ogni giorno vengono annunciati nuovi tagli e persino il ministro Bondi che, da mesi, non frequenta più il ministero, ha sentito il bisogno di esternare la sua rabbia e la sua impotenza.
Per altro si è dimenticato di indicare i nomi dei mandanti, forse per non dare un dispiacere all’amico del cuore.
Per quale ragione i soldi non si trovano?
Mancano sul serio o non si vogliono trovare?
La realtà è che questo governo vince anche grazie al conflitto di interessi, ma nello stesso tempo è costretto sempre ad immolarsi sull’altare del conflitto medesimo.
Per queste ragioni hanno respinto tutti gli emendameti che puntavano ad introdurre, anche in Italia, una modestissima tassa di scopo a carico dei grandi gruppi telefonici e televisivi da destinare proprio al fondo unco per lo spettacolo.
Non si è potuto e voluto fare perchè: ” non vi rendete conto che c’è di mezzo anche Mediaset”, come ha soavemente confessato un pio deputato berlusconiano, quasi meravigliato che si potesse solo pensare una simile oscenità , quasi una bestemmia nel tempio.
Così hanno preferito annunciare tagli e bastonate, del resto chi se ne frega, tanto lo sanno tutti che quelli della cultura e dello spettacolo mancano di rispetto al padrone quasi unico delle tv..
Per trovare i soldi basterebbe accorpare le elezioni aministrative ai referendum, come dice peraltro il buon senso.
Il governo, nel tentativo di oscurare i quesiti sull’acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento, ha invece deciso di sdoppiare gli appuntamenti con un aggravio dei costi pari ad oltre 400 milioni di euro.
Per evitare che i quesiti referendari possano raggiungere il quorum e rivelarsi una sconfitta per la maggioranza.
Quei soldi basterebbero a finanziare i fondi per lo spettacolo e per la cultura, anzi ne avanzerebbe anche un bel gruzzolo da investire nella scuola pubblica, quella che non piace al cavaliere.
Fingono di piangere miseria, ma sputtanano soldi solo nel loro interesse, Lega in prima fila.
Questa è la loro moralità , altro che cultura.
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