PNRR, STANNO GIÀ SALTANDO GLI OBIETTIVI PER INCASSARE LA QUARTA RATA DEL RECOVERY. FITTO IN PARLAMENTO È COSTRETTO AD AMMETTERE CHE IL PIANO PER CRAERE 260MILA POSTI NEGLI ASILI NIDO È IRREALIZZABILE
IL TUTTO MENTRE LE AGENZIE DI RATING METTONO NEL MIRINO L’ITALIA PER LE CONSEGUENZE DEL FLOP RECOVERY
L’offerta italiana di asili nido pubblici è una delle più basse dell’Unione europea. Per questo avremmo dovuto realizzare più di 260 mila nuovi posti entro il 2025, ma l’obiettivo è «irrealizzabile». Sarà questo uno dei passaggi più difficili dell’informativa con cui oggi il ministro degli Affari comunitari, Raffaele Fitto, farà il punto in Parlamento sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
In attesa dello sblocco della rata del secondo semestre 2022, il governo sta lavorando ai 27 obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno. Ebbene, fra questi ce ne sono almeno tre che l’Italia non riuscirà a completare: uno è il già citato obiettivo intermedio sugli asili, un secondo riguarda la costruzione di impianti per il rifornimento delle auto ad idrogeno.
Dopo settimane di silenzio, Fitto ha inaugurato la stagione della trasparenza che contempla l’ammettere errori e ritardi. In buona sostanza, oggi il ministro ufficializzerà in via preventiva la difficoltà a raggiungere gli obiettivi di giugno. Un’ammissione particolarmente delicata, visto che il governo stesso, dopo aver promesso la completa revisione del piano entro il 30 aprile, ora ha preso tempo fino alla scadenza legale del 31 agosto.
Una fonte tecnica, sotto la garanzia dell’anonimato, spiega bene l’accaduto: «Avevamo l’opportunità di rivedere alcuni di questi obiettivi, ma avendo preso tempo sull’intero Piano ora tocca rispettare le scadenze intermedie». Questa frase sintetizza la difficoltà del governo Meloni a gestire tutti i problemi, solo in parte attribuibili alla nuova maggioranza: l’eccesso di ambizione, i ritardi della burocrazia, i rallentamenti dovuti alla riforma della governance, in ultima analisi l’approccio troppo politico di Fitto.
Ora che il decreto di riforma dei poteri del Piano è approvato, Fitto cerca di far ripartire la macchina burocratica. Chiara Goretti, fin qui la responsabile della struttura di missione a Palazzo Chigi, dovrebbe restare ai vertici della struttura. Il problema asili, ben presente ai tecnici fin da Mario Draghi, è fra le più discusse a Palazzo Chigi sin da allora: i tempi dei Comuni sono troppo lunghi.
La scorsa settimana, durante una lunga riunione a Chigi, Fitto ha discusso del problema con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Quando il problema non sono i meri ritardi burocratici, c’è da fare i conti con decine di richieste di modifica dei progetti. Per accelerare i tempi il ministro degli Affari europei e Valditara hanno chiesto aiuto alle strutture provinciali del Tesoro.
(da agenzie)
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