STRASBURGO, E’ L’ORA DI BERLUSCONI, DOMANI L’UDIENZA
DECIDONO 17 GIUDICI, INDEFINITI I TEMPI DEL VERDETTO CHE POTREBBE ARRIVARE ANCHE TRA UN ANNO
Sarà una professoressa tedesca di Diritto pubblico, 54 anni, già membro della Pontificia accademia delle Scienze sociali nominata da Benedetto XVI (bavarese come lei), a presiedere l’udienza della Grande Camera della Corte europea dei diritti umani che domani discuterà il ricorso di Silvio Berlusconi contro la decadenza da senatore.
Angelika Nussberger, componente della Cedu dal 2011, sostituisce il giudice italiano Guido Raimondi, che avrebbe dovuto guidare il collegio ma ha deciso di astenersi; probabilmente per motivi di opportunità , poichè a suo tempo fu selezionato in una terna di candidati proposta dal governo Berlusconi.
Il suo posto, per il dibattimento di domani, sarà preso dalla professoressa Ida Caracciolo, ordinario di Diritto internazionale a Napoli.
Oltre alla presidente Nussberger e alla giudice Caracciolo, la Grande Camera conta altri 15 componenti, in rappresentanza di altrettanti Paesi europei, dalla Grecia alla Macedonia, passando per Svezia, Montenegro e altri ancora (tra le nazioni non rappresentate ci sono le vicine Spagna e Francia).
Sono loro che dovranno stabilire se l’estromissione del fondatore di Forza Italia dal Parlamento, sancita 4 anni fa dal Senato sulla base del decreto varato dal governo Monti in applicazione della cosiddetta legge Severino, abbia violato oppure no almeno tre principi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (irretroattività delle sanzioni punitive, proporzionalità , diritto a un giudice imparziale).
Quei 17 giudici hanno già letto e studiato le memorie e le contromemorie scritte, con gli argomenti dei ricorrenti che contestano la decisione del Senato e quelle del governo italiano che invece la difende, nonchè il parere della «Commissione di Venezia» a sostegno della legittimità della norma e della procedura italiana; il parere contrario dell’ex presidente della Cedu Jean Paul Costa, presentato dall’Associazione radicale Marco Pannella, è stato invece escluso dagli atti.
Alle 9.15 di domani comincerà l’esposizione orale.
Mezz’ora di tempo per ciascuna parte, che dovranno dividersi da un lato i tre avvocati di Berlusconi (Andrea Saccucci, Bruno Nascimbene e l’inglese Edward Fitzgerald) e dall’altro gli agenti del governo, i magistrati Maria Giuliana Civinini e Paola Accardo. Poi ogni giudice potrà chiedere chiarimenti ai rappresentanti dei due schieramenti, i quali – al termine di una breve interruzione – risponderanno avendo a disposizione, sia gli uni che gli altri, 10 minuti.
In previsione di eventuali domande sulla condanna di Berlusconi a 4 anni di carcere per frode fiscale (da cui è scaturita l’estromissione dal Parlamento) la formazione dei difensori dell’ex premier comprende anche Franco Coppi e Nicolò Ghedini, che hanno seguito i processi.
Dopo quest’ultimo passaggio, la presidente Nussberger dichiarerà chiusa la discussione e la Corte si ritirerà in camera di consiglio.
Che si svolgerà , a più riprese, per un tempo indeterminato. Tanto sono prefissati e rigorosamente contingentati i tempi dell’udienza, infatti, tanto sono indefiniti e aleatori quelli necessari per il verdetto.
Mediamente i giudici di Strasburgo impiegano 9 mesi, ma per le questioni più controverse e delicate possono impiegare più di un anno e oltre.
Si dice che Berlusconi auspichi la sentenza a breve (e per questo vorrebbe che la scadenza elettorale in Italia slittasse al termine ultimo di maggio), sul presupposto che il suo ricorso venga accolto; nessuno però è in grado di confermare questa previsione, e in ogni caso per farlo tornare eleggibile ci vorrebbe l’ulteriore pronuncia di un giudice italiano.
Ma considerata l’imprevedibilità dell’esito, anche una non-decisione prima del voto potrebbe tornargli utile; resterebbe incandidabile, ma ciò non gli impedirebbe di poter denunciare, nella campagna elettorale, una presunta violazione dei propri diritti.
Al contrario di una sentenza a lui sfavorevole.
(da “il Corriere della Sera”)
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