TAV? SCUSATE TANTO, CI ERAVAMO SBAGLIATI
QUANDO DICEVAMO CHE ERA UN’OPERA INUTILE, COSTOSA E FUORI DAL TEMPO… ORA SE NE SONO ACCORTI ANCHE I SOLONI DELLA POLITICA
Scusate, ci eravamo sbagliati. La Tav Torino-Lione non è più l’anello strategico mancante all’Europa, non trasporterà più i quindici milioni di tonnellate di merci su ferro previsti per il 2035.
Le previsioni erano un tantino gonfiate vero, ma immaginate “in assoluta buona fede”. C’è stata la crisi economica — e chi mai la poteva prevedere? — e insomma, dovremmo ripensare, rivalutare, ridefinire il progetto.
Leggere il documento dell’Osservatorio della Presidenza del Consiglio sulla montagna di balle che ha permesso lo spreco della montagna di soldi destinati a bucare le montagne piemontesi è assai istruttivo.
Definisce in modo inconfutabile l’estremismo dei cosiddetti moderati e la ragionevolezza, il buon senso di chi si opponeva, con le armi della verità , a un’opera inutile, costosa e, come si vede, del tutto fuori tempo e fuori luogo.
“Ce lo chiede l’Europa”. Ricordate il leit motiv col quale vari ministri facinorosi, di centrodestra e di centrosinistra, hanno confermato oltre ogni ragionevole dubbio la necessità di fare e basta, in nome della modernità .
E adesso? Adesso si va avanti, nella certezza che l’opera è sì inutile e costosa ma va portata a termine.
Faremo dopo — tra qualche anno — il conto dello spreco.
Di quel che si è tolto dalle tasche di coloro che forse avrebbero avuto diritto a qualche soldo e di ciò che si è messo nelle tasche di coloro che non lo meritavano.
Del resto è questo l’abc del buongoverno
(da “il Fatto Quotidiano”)
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