Marzo 24th, 2010 Riccardo Fucile
LE MISURE DEL GOVERNO SUGLI INCENTIVI HANNO DELUSO TUTTI: SINDACATI, CONFINDUSTRIA E CONSUMATORI….POCHI SOLDI E MECCANISMO FARRAGINOSO: E’ PREVALSA SOTTO ELEZIONI LA VECCHIA LOGICA DA PRIMA REPUBBLICA
Neanche è entrato in vigore (la data fissata è il 6 aprile) e il pacchetto del governo con gli incentivi per i settori in crisi è già al centro delle polemiche. Secondo Bonanni (Cisl) “i soldi sono pochi”, per Epifani (Cgil) “non si fa politica industriale con 300 milioni di euro”, storce il naso la Confindustria, deluse sono anche le associazioni dei consumatori.
A sorpresa il presidente della Camera, Gianfranco Fini, solleva non tanto una questione di entità della somma, ma di logica ispiratrice e di strategia del governo, cogliendo nel segno: “Invece di utilizzare la vecchia logica e concedere gli incentivi a chi compra un motorino o una lavastoviglie, perchè non pensiamo a un incentivo per le imprese che assumono i giovani usciti dall’Università ?”.
Non crediamo che il premier abbia apprezzato le parole di Fini, anche se ormai è evidente che qualsiasi cosa dica il co-fondatore del Pdl, risulti indigesto a chi se ne ritiene il monarca assoluto.
La verità è che la differenza tra i due, fermo restando che si può essere o meno d’accordo su quanto affermano di volta in volta, è che Fini almeno parla di politica, Berlusconi parla principalmente dei problemi suoi.
Sugli incentivi il fine è chiaro: erano settimane che il premier pressava Tremonti perchè scucisse qualche euro da potersi spendere in campagna elettorale.
E’ quanto si è verificato in queste settimane in molte Regioni, sia governate dalla sinistra che dalla destra: improvvisamente, a fine mandato, sono state deliberate milionate di stanziamenti clienterali per potersi assicurarsi i voti.
Nulla di nuovo sotto il sole, tipica mentalità italica, da nord a sud.
Ma il governo ha interesse a seguire questa prassi?
Nella fattispecie, il rischio è che un provvedimento inadeguato si trasformi in un boomerang, soprattutto se le risorse finiranno per esaurirsi in poche settimane. Qua si tratta di “incentivi ad esaurimento”: in teoria valgono dal 6 aprile al 31 dicembre 2010, con un meccanismo farraginoso di controllo, voluto da Tremonti sulla falsariga di quello sperimentato per le biciclette.
Chi vuole ottenere uno sconto su cucine componibili, motorini ed elettrodomestici dovrà sbrigarsi, andare da un commerciante per fare la prenotazione, sperando che l’incentivo risulti ancora disponibile.
Il commerciante dovrà a sua volta chiedere il via libera all’acquisto scontato presso un “Centro di prenotazione” del ministero, in collaborazione con le Poste. Il negoziante potrà poi recuperare la somma anticipata al Cliente andando a riscuotere l’equivalente agli sportelli della Posta. Continua »
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Marzo 23rd, 2010 Riccardo Fucile
AD ALBENGA UN ESPONENTE DELLA COMUNITA’ SICILIANA AI DOMICILIARI SCRIVE AGLI AMICI PER CONVINCERLI A VOTARE L’ASPIRANTE SINDACO LEGHISTA E UN CANDIDATO DEFINITO “UOMO DI PAROLA”…DA UN LATO GLI APPELLI ALLA LEGALITA’, DALL’ALTRO APPOGGI IMBARAZZANTI: I DUE CANDIDATI LIETI DELLA SORPRESA
In attesa dello “sfondamento” sotto la linea del Po, le truppe della padagna del magna magna sono almeno riusciti a “sfondare” il muro del carcere. Avviene in quel di Albenga, nel savonese, e ne dà notizia il “Secolo XIX”: la candidata leghista alle elezioni comunali di domenica e paladina della sicurezza, Rosalia Guarnieri, e uno dei suoi candidati, Silvio Cangelosi, entrambi siciliani, hanno incassato un sostegno “qualificato”, quello del noto esponente della comunità siciliana albenganese, Antonino Messina detto Nino, che ha voluto scrivere di suo pugno una lettera ad amici e conoscenti per perorare l’elezione dei due leghisti.
Definendo “carissima” Rosalia e “uomo di parola” il buon Silvio.
A buon intenditor, poche parole, insomma.
Peccato che il Messina non abbia potuto andare lui direttamente all’ufficio postale a imbucare le numerose lettere e non sia riuscito a fare anche qualche telefonata (“non posso rivolgermi a voi direttamente a voce”).
E’ impedito a uscire di casa: non da un attacco di gotta o non ha neanche un problema alle corde vocali.
Semplicemente perchè è agli arresti domiciliari per un tentativo di estorsione da 100.000 euro a danno di un imprenditore edile e quindi non può contattare nessuno.
Che la Rosalia, che ha fatto della sicurezza e della legalità il suo cavallo di battaglia all’esterno, ricevesse il sostegno di una persona accusata di un reato piuttosto grave, ha fatto storcere il naso a molti nella cittadina. Continua »
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Marzo 23rd, 2010 Riccardo Fucile
ANCHE BELPIETRO ORA AMMETTE ERRORI E I FINIANI NON NE POSSONO PIU’…I NUOVI SLOGAN SONO BATTERE IL CANCRO, 100 MILIONI DI ALBERI E LE PISTE CICLABILI ? ….SI DOVEVA DARE UNA CASA AI GIOVANI, DOPO UN ANNO NON SI E’ NEANCHE RIUSCITI A FAR AMPLIARE QUELLE DI CHI GIA’ L’HA….E LE TASSE SONO SEMPRE PIU’ ALTE
Per una volta iniziamo con una nota interna che riteniamo giusto rendere pubblica: il nostro/vostro sito sta aumentando sempre di più la sua visibilità e la propria fascia di lettori.
Attraverso la pubblicazione dei nostri articoli su vari forum, siamo arrivati a punte di oltre 5.000 visitatori giornalieri, segno che una “destra sociale” anticonformista e che non guarda in faccia nessuno suscita interesse e simpatia, a prescindere dalle appartenenze.
Segno evidente che esiste un elettorato che vuole essere informato e non si accontenta più delle verità ufficiali: i numeri reali (non come quelli di piazza San Giovanni) ci portano a essere ormai classificati tra i primissimi siti italiani di area, addirittura oltre alcuni tra i più celebrati.
Sentiamo quindi ancora una maggiore responsabilità , sapendo di rivolgerci a tanti amici “di destra” delusi da questa maggioranza.
Ricordiamo gli improperi e le accuse di lesa maestà che hanno accompagnato i nostri primi passi, rivolteci dai “guardiani della rivoluzione” del Pdl, coloro che non avendone mai fatta una, se non nei salotti buoni, ci accusavano di essere “prevenuti” verso il governo.
Ora leggiamo, sulle colonne di Libero, Maurizio Belpietro scrivere: “In questi mesi molte cose non sono andate per il verso giusto e la delusione è forte, ma se non si vuole dare il proprio consenso alla sinistra astenendosi, questo centrodestra rimane l’unica possibilità . Pazienza: anche se in quella casa c’è molto che non va, bisogna farsene una ragione”.
Quello che da mesi andiamo scrivendo, ora, bontà loro, diventa fonte di preoccupazione anche per gli uomini del premier.
Peccato che essa sia finalizzata solo alla scadenza elettorale: manca infatti totalmente di uno sforzo di analisi.
“Dateci il voto che poi qualcosa faremo”.
Già cosa?
Sulla base del giuramento dei governatori in Piazza San Giovanni e di quanto sostenuto sul palco, il centrodestra si impegna “a sconfiggere il cancro, a piantare 100 milioni di alberi, a costruire piste ciclabili, ad attuare il piano casa approvato da un anno e a dimezzare le liste di attesa nella Sanità “.
Contro una sinistra che “vi tasserebbe nuovamente con l’Ici, farebbe entrare milioni di immigrati e vi spierebbe mentre parlate al telefono”.
Questa sarebbe la profondità di analisi e le proposte per cambiare il Paese. Peccato che in due anni l’Italia sia riuscita a farsi conoscere in Europa per aver osteggiato ogni proposta che limitasse l’inquinamento e che tutelasse il verde, schierandosi sempre dalla parte degli inquinatori, magari attraverso richieste continue di deroghe e proroghe, e che quindi questa anima ecologista non sia mai emersa. Continua »
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Marzo 22nd, 2010 Riccardo Fucile
CI SONO VOLUTI DUE GIORNI PERCHE’ MARONI DIFENDESSE IL LAVORO DELLA POLIZIA CHE DOVREBBE RAPPRESENTARE: LUI CHE SAPEVA, PERCHE’ NON HA SMENTITO SUBITO CICCHITTO E GASPARRI?…. IL GIOCO DELLA LEGA: A ROMA PARTITO DI POTERE, A NORD FINTO PARTITO DI LOTTA… E ORA VERDINI, CICCHITTO E GASPARRI SI DIMETTANO
Avrà prima aspettato l’ordine da via Bellerio, poi quando i vertici della Lega hanno fatto i loro calcoli sull’utilità politica che gli sarebbe derivata dallo sputtanare i conti dei dirigenti del Pdl, alla vigilia delle regionali, ecco che Maroni improvvisamente ha riacquistato la memoria.
E ha confermato quello che tutti, lui per primo, sapevano dalle ore 20 di sabato.
Ovvero che i partecipanti alla manifestazione del centrodestra in piazza San Giovanni non erano un milione, come annunciato da Verdini, ma circa 120-140.000 come da accurati accertamenti degli uomini specializzati della Questura di Roma.
Ora Maroni cerca di passare per colui che afferma: “Al Viminale ci sono persone serie, i dati forniti sono sempre reali. Si sta alimentando uno scontro che non esiste, si è fatto un clamoroso autogol in materia di comunicazione”.
Ma chi l’ha alimentato e chi ha taciuto?
Chi ha autorizzato Verdini a sparare: “Siamo un milione”?
Chi aveva deciso dal giorno prima che si sarebbe in ogni caso dovuto sostenere questa tesi? Chi è salito sul palco, declamando il giuramento e rendendosi partecipe della messa in scena? Forse Cota non aveva visto nulla dall’alto?
Chi per due giorni ha accusato di falso e di essere un ubriacone il questore di Roma, creando una spaccatura con le forze dell’ordine?
Non sono forse Cicchitto e Gasparri i capogruppo del Pdl alla Camera e al Senato, quindi tra i massimi esponenti politici del Pdl?.
Quanti consensi questa ignobile sceneggiata farà perdere al Pdl tra le famiglie delle forze dell’ordine?
Magari a vantaggio della Lega che ora fa la bella figura di chi smentisce tardivamente i vertici del centrodestra?
O più probabilmente a favore dell’astensionismo di chi ha capito che non esiste la “Lega di lotta e di governo”, ma solo di cocca: a Roma complice partito di potere, al nord finto partito di lotta contro se stesso e i provvedimenti che approva a Roma. Continua »
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Marzo 22nd, 2010 Riccardo Fucile
IL SINDACATO DI DESTRA COISP : “UN GOVERNO FARSA CHE ATTACCA LA POLIZIA PER MASCHERARE IL PROPRIO FALLIMENTO E CHE SBEFFEGGIA, IN NOME DELL’IMPUNITA’, IL LAVORO DEGLI AGENTI”…”NON UNA PAROLA DA QUEL PALCO A FAVORE DELLE FORZE DELL’ORDINE, NON UN PROVVEDIMENTO”… “IL VERO COMA ETILICO E’ QUELLO IN CUI LEI PRESIDENTE TENTA DI MANDARE QUESTO PAESE”
Era prevedibile, lo avevamo scritto nel precedente articolo: non contenti di aver annunciato la presenza di una cifra inverosimile di simpatizzanti alla manifestazione di Piazza Sa Giovanni, i vertici del Pdl hanno pensato bene, attraverso due dei migliori intellettuali di cui dispongono, Cicchitto e Gasparri, di attaccare la Polizia di Stato e il Questore di Roma, rei di aver reso noti dati peraltro fin in eccesso, che parlano di 150.000 partecipanti.
Come zitelle isteriche i due, vedendosi contestare la “palla mediatica” del milione di militanti presenti, hanno cominciato a inveire contro la Questura “poco credibile” e il il suo massimo dirigente “in preda a crisi etilica”, salvo essere sputtanati da foto e raffronti inequivocabili.
Ma avevamo sottolineato il grave errore politico di coloro che dovrebbero guidare i gruppi parlamentari del Pdl: prendersela con una categoria, gli agenti di polizia e i carabinieri, notoriamente non certo di sinistra estrema, inimicandosi definitivamente una delle poche che ancora sopportavano le balle maroniane sulla maggiore percezione di sicurezza nelle città .
Ora il Pdl c’è brillatemente riuscito, se è vero come è vero che tutte le organizzazioni sindacali hanno avuto severe parole di critica verso il governo. Ma quello che è significativo è che parole più pesanti non vengano dal Siulp, vicino alla Cgil, ma da un sindacato indipendente di destra, il Coisp,il cui segretario generale, Franco Maccari non ha peli sulla lingua: “Un governo che sfila contro un altro potere dello Stato (gli slogan contro la magistratura) e che smentisce i propri organismi (i dati della Questura, composta da uomini della polizia che si chiama non a caso di Stato) è un paradosso kafkiano., il festival dell’assurdo”. Continua »
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Marzo 22nd, 2010 Riccardo Fucile
I DUE ESPONENTI DEL PDL INFEROCITI CONTRO IL QUESTORE DI ROMA, REO DI AVER VALUTATO IN 150.000 LE PRESENZE IN PIAZZA SAN GIOVANNI… GASPARRI GLI DA’ DELL’UBRIACO… DURA REPLICA DEI SINDACATI DI POLIZIA: “CHE SENSO DELLO STATO E CHE COERENZA: SEMMAI ERANO DI MENO, NON CERTO DI PIU’ “
Il numero dei partecipanti alla manifestazione del Pdl in piazza San Giovanni era già stato fissato il giorno prima: un milione di persone era stato deciso, e un milione doveva ufficialmente essere.
E infatti Verdini in tal senso si era subito espresso con i media, così le trombe dei Tg avevano tuonato in prima serata, tra fanfare e squilli di clarine.
Pazienza che il flop fosse invece già annunciato il giorno prima, quando era risultato evidente che solo 4 regioni avevano raggiunto il numero minimo di pullman indicati dal partito, mentre troppe regioni arrancavano.
L’operazione “truppe cammellate” non ha dato l’esito sperato, per una semplice ragione: il popolo di centrodestra è deluso dal governo e dal partito, si sta dissolvendo il clima di fiducia che ne aveva contrassegnato i primi mesi di vita, pochi continuano acriticamente a credere negli spot cui non seguono fatti concreti.
Insomma, occorreva che un milione di persone desse “la percezione” che la luna di miele continuasse.
In fondo bastava “istruire” i media amici e il messaggio sarebbe passato.
A noi invece preme che si dica la verità sempre, se i partecipanti sono stati meno di 150.000 occorre semmai fare autocritica e analizzare a fondo dove si è sbagliato: una forza politica ha il dovere di cambiare la rotta se il proprio elettorato diventa critico, non si deve continuare a fare finta di nulla, falsificando le carte.
Questo chiede il popolo di centrodestra a coloro cui ha dato l’onore, non solo l’onere, di rappresentarlo.
E le fotografie che pubblichiamo dimostrano che i dati della Questura sono reali: entrambe sono state scattate dalla stessa posizione.
La prima è relativa alla manifestazione del Pdl, la seconda alla festa del 1 maggio dell’anno scorso, accreditata di 500.000 presenze.
Già ad occhio si vede la differenza, in più si aggiunga che per la manifestazione del Pdl, tutta la parte destra della piazza è stata transennata, a differenza dei quella del 1 maggio.
Inoltre sono stati messi dei gazebo apposta per ridurre la piazza calpestabile.
Bastava dare i dati reali in tutta onestà , non vediamo il problema, sempre una buona manifestazione sarebbe stata.
Invece si deve sempre strafare e sparare fumogeni per i gonzi.
Già era sospetto il fatto che la Questura avesse solo in serata espresso la propria valutazione, segno evidente di pressioni e di contrattazioni in corso.
Alla fine ha detto quasi la verità : 150.000 presenti (in realtà erano meno).
Ma Cicchitto ha una crisi isterica, vede rompersi il giocattolo costruito e dice: “la cifra indicata dalla Questura è falsa, dando una cifra del genere la questura di Roma ha perso credibilità ” e quasi fa aleggiare una minaccia: “pur sapendo come siamo vicini alle forze dell’ordine, qualcosa (e non è la prima volta) nella questura di Roma non funziona”. Continua »
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Marzo 20th, 2010 Riccardo Fucile
IN PIAZZA MENO DI 150.000 PERSONE, LE TRUPPE CAMMELLATE SENZA MOTIVAZIONI NON RIEMPIONO I VUOTI POLITICI… UN PARTITO SERIO PENSEREBBE AL FUTURO E AL RINNOVAMENTO: QUA MENTRE IL TITANIC AFFONDA CONTINUANO A BALLARE.. INUTILE CERCARE NEMICI OVUNQUE, I PEGGIORI SONO I CORTIGIANI AI VERTICI
Lo sosteniamo da tempo, all’inizio da soli, ora la compagnia è divenuta un poco più numerosa: il centrodestra, al governo del Paese da quasi due anni, sta deludendo il proprio elettorato.
Se non fosse per il controllo che ha sulle Tv, dove vengono fatti passare per successi anche fatti di ordinaria amministrazione o celati errori clamorosi, il “redde rationem” sarebbe arrivato da tempo.
Non è servito il campanello di allarme delle scorse elezioni europee, dove il Pdl calò dal 37,2% al 35,2%. Di fronte alle critiche, il vasto mondo dei miracolati di corte, invece di fare autocritica, ha reagito con maggiore arroganza e presunzione.
Abituati ai consigli di amministrazione dove contestare le scelte del presidente della società può costare il licenziamento, i vertici del Pdl hanno preferito le laute prebende dei vassalli, rispetto al coraggio delle proprie idee, ammesso che qualcuno ne sia portatore.
Ieri è andato in scena, proprio alla vigilia delle regionali, il corteo-manifestazione che avrebbe dovuto costituire il colpo d’ala del Pdl, la reazione di piazza a tutte “le nefandezze” degli avversari (ormai tutto il mondo).
Già il giorno prima Berlusconi aveva dato l’ordine: “diremo che in piazza c’era un milione di persone”.
Ma la verità si sapeva già negli ambienti di destra: le cose andavano male.
Soltanto i coordinamenti di quattro regioni avevano raggiunto l’obiettivo di pulmann richiesti dal partito: Campania, Sicilia, Puglia e Toscana.
Solo se tutte le regioni avessero tagliato il traguardo prefissato, si sarebbe arrivati ai 3.000 pulmann annunciati, pari a circa 150.000 manifestanti.
Ma in quasi tutte, nonostante il viaggio gratuito, la precettazione incontrava enormi difficoltà , di fronte a gente demotivata e delusa.
Un esempio certo: dalla nostra Liguria sono partite solo 1.500 persone con 30 pulmann.
Un altro ancor più triste esempio: la squallida lettera che Verdini ha inviato ai dirigenti abruzzesi del Pdl, in cui si lamenta perchè sono ancora lontani dall’obiettivo fissato di 50 pulmann. “Gli abbiamo dato le case, che ora i terremotati vengano a Roma per ringraziarci”.
Non a caso erano stati adottati degli accorgimenti per “ridurre” lo spazio di Piazza San Giovanni, con transennamenti e gazebo, per evitare il pericolo di troppi spazi vuoti.
Alla fine la compiacente Questura ha, con molto ritardo, quantificato in 150.000 le presenze in piazza, smentendo il milione annunciato da Verdini.
In realtà erano anche meno: la piazza era stata ridotta e non era piena.
Dato che misura 39.100 mq, concedendo 4 persone ogni metro quadro (cosa ritenuta impossibile peraltro), se tutti fossero stipati da soffocamento, al massimo si arriverebbe a 150.000 presenze.
Chi ha superato in passato tale numero è perchè ha riempito tutte le strade collegate laterali, cosa che ieri assolutamente non è accaduto.
Ma non ci interessano in questo contesto le bugie sui numeri. E non facciamo neanche paragoni con il milione di persone radunate per protestare contro Prodi. Continua »
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Marzo 20th, 2010 Riccardo Fucile
SIAMO IL TERZO PAESE EUROPEO PIU’ CARO, DOPO FINLANDIA E DANIMARCA: 0,60 EURO CONTRO UNA MEDIA EUROPEA DI 0,48 EURO…PER UN PACCO DA 2 KG, SI PAGANO IN ITALIA 7 EURO CONTRO UNA MEDIA UE DI 4,65 EURO
Spedire una lettera, in tempi di e-mail e social network, può essere considerato quasi un lusso, specialmente in alcuni Paesi.
In Finlandia, in particolare, dove l’invio di una lettera in posta prioritaria, fino a 20 grammi di peso, costa 80 centesimi, ma anche in Italia, dove se ne spendono 60, 12 in più della media europea.
A stilare la classifica dei prezzi del servizio postale è l’Anacom, l’Autorità portoghese del settore che come ogni anno ha realizzato lo studio dal titolo “Comparazione dei prezzi degli operatori del servizio postale universale nell’Unione europea nel 2009”.
In termini assoluti e adottando il cambio corrente, il podio dei tre Paesi più cari è formato proprio da Finlandia, Danimarca (74 centesimi) e Italia (60) a pari merito con la Slovacchia.
L’Italia, con questo piazzamento, riesce a fare peggio del 2008, quando si collocò al quinto posto, sempre con 60 centesimi.
Nel frattempo però la Polonia ha drasticamente ridotto il prezzo del servizio, portandolo a 47 centesimi, in linea con la media europea (48 centesimi). Continua »
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Marzo 20th, 2010 Riccardo Fucile
PER OTTENERE LA CANDIDATURA DI ZAIA IN VENETO, LA LEGA SI ERA IMPEGNATA A LASCIARE IL MINISTERO AL PDL: DA “GENTE DI PAROLA” ORA SE LO VOGLIONO TENERE PER COTA O PER FOGLIATO… TRA GRANA, VINO, RADICCHIO, LATTE E BACCALA’, E’ UNA MARCHETTA CONTINUA PER LA LEGA….GIRANO MILIARDI NELLA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA
Altro che cambio della guardia indolore al Ministero dell’Agricoltura: neanche quando Zaia verrà eletto governatore del Veneto mollerà subito il posto.
E pensare che quando Silvio portò a termine la trattativa con Bossi nella solita sede istituzionale, ovvero la villa di Arcore, durante i lunedì letterari, era stato deciso “sulla parola” lo scambio: Zaia sarebbe diventato governatore del Veneto e Galan ministro dell’agricoltura al suo posto.
Ora che Zaia sta per essere eletto, la “gente di parola” leghista ha cambiato le carte in tavola: al posto di Zaia poserà le chiappe sulla poltrona di via XX Settembre o Cota, nel caso probabile che venga trombato in Piemonte, o piuttosto tale Sebastiano Fogliato, imprenditore agricolo piemontese in evidente conflitto di interessi, attualmente membro della Commissione agricoltura.
Per la prima volta nel nostro Paese, la successione a quella poltrona rischia di innescare una vera lotta di potere.
Il Pdl si troverà in difficoltà per l’ennesima volta: dopo aver regalato il Veneto alla Lega, rimangiandosi la parola nei confronti di Galan (“sarà candidato l’esponente di quel partito che prenderà più voti alle Europee”, vinse il Pdl), ora i cacasotto pidiellini rischiano di vedersi sfilare pure il ministero.
Zaia in due anni è riuscito a fare spudorate marchette a favore delle categorie più svariate, favorendo dai produttori di parmigiano ai coltivatori di radicchio trevigiano, dal mondo dell’ippica ai produttori di latte, olio,vino, fino al baccalà . Continua »
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