Aprile 8th, 2014 Riccardo Fucile
ECCO LE REGOLE CHE DEVE SEGUIRE CHI E’ AFFIDATO AI SERVIZI SOCIALI
Il 10 aprile il Tribunale di Sorveglianza di Milano discuterà in Camera di consiglio la richiesta di affidamento di Silvio Berlusconi.
L’ex premier deve scontare la pena in via definitiva per frode fiscale a 4 anni di carcere, di cui 3 coperti da indulto.
Quindi, sostanzialmente, per i restanti dodici mesi che “per ulteriori sconti di legge si riducono a nove”, come ci spiega l’avvocato Caterina Malavenda.
I giudici decideranno se affidare Berlusconi ai servizi sociali o concedergli i domiciliari.
Quale tra le due potrebbe essere la decisione finale?
Si tratta di un soggetto di quasi 78 anni, che deve espiare una condanna, la prima, di entità piuttosto modesta, posto che, con i benefici previsti, dovrebbe ridursi a nove mesi di reclusione. Avendone fatto richiesta, direi che è estremamente probabile che gli venga concesso di scontarla in affidamento in prova ai servizi sociali.
I presupposti di legge per l’affidamento ci sono?
Sì. L’affidamento è possibile quando il condannato ha tenuto un comportamento che preluda alla sua rieducazione e non lasci temere per la commissione di altri reati, mentre mancano del tutto quelli ostativi, che riguardano soprattutto il tipo di reato commesso.
Quali limitazioni potrebbe essere costretto a rispettare?
Ci sono alcuni limiti inderogabili, quali il divieto di espatrio e quello di frequentare pregiudicati o tossicodipendenti, ma con queste eccezioni può incontrare chiunque quando vuole.
Dovrà rinunciare a qualche amico pregiudicato, tipo Cesare Previti.
Altre limitazioni?
Ha l’obbligo di tenere i rapporti con il servizio sociale, mentre le altre prescrizioni vengono stabilite, anche tenendo conto della reale situazione dell’affidato. Inoltre, queste ultime possono essere modificate in corso d’opera. Sono previste poi deroghe temporanee, su autorizzazione del magistrato di sorveglianza, anche in forma orale, su proposta dell’ Ufficio di esecuzione penale esterna (U.E.P.E.) che sovrintende al controllo. D’altra parte, essendo una forma di espiazione, sia pure attenuata della pena, qualche restrizione è inevitabile.
Come si svolge? E come si conclude l’affidamento?
Il servizio sociale controlla la condotta dell’affidato e ne riferisce periodicamente al magistrato di sorveglianza. Se non intervengano fattori che impongano la revoca del beneficio, ad esempio, la violazione delle prescrizioni o una nuova sentenza di condanna, passata in giudicato, l’esito positivo del periodo di prova estingue la pena detentiva e ogni altro effetto penale.
Una nuova sentenza di condanna definitiva quindi comporterebbe la revoca del beneficio? Di processi in corso Berlusconi ancora ne ha.
Ma è impensabile che arrivi una sentenza definitiva nei prossimi nove mesi.
Ma allora perchè tutte queste proteste e questi timori?
Bè, una persona abituata ad andare dove vuole, a fare ciò che crede, senza ovviamente dover chiedere il permesso a nessuno, tollera male qualunque limitazione, specie se, come in questo caso, ha l’esigenza di godere dell’agibilità politica che gli consenta di partecipare all’imminente campagna elettorale. È in questo senso che dicevo, il Tribunale di sorveglianza potrebbe tenerne conto, nell’indicare le prescrizioni cui dovrà attenersi nei prossimi mesi.
Quindi potrà svolgere liberamente la campagna elettorale? Partecipare a comizi? Registrare videomessaggi?
Dipende dalle prescrizioni che gli verranno imposte, ma se non avrà l’obbligo di rimanere nella regione di residenza — nell’ambito della quale, tuttavia, potrà muoversi liberamente — potrà fare campagna elettorale in tutta Italia, nel rispetto degli orari di uscita e di rientro, se previsti e potrà comunque registrare videomessaggi senza alcuna limitazione.
Davide Vecchi
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Aprile 8th, 2014 Riccardo Fucile
PER I MEDICI IL GINOCCHIO CONTINUA A DARE PROBLEMI… IN ATTESA DELLA DECISIONE SULLE PENE ALTERNATIVE, IL LEADER DI FORZA ITALIA CHIEDE UN NUOVO INCONTRO CON RENZI SULLE RIFORME
Va descritta la scena per sentire l’umore di un ex Cavaliere, in villa San Martino di Arcore, in versione
poltrone col solito girocollo scuro attillato, in aberrante ricerca di se stesso, di un partito, di un pulpito, a due giorni da un’udienza che lo spedirà ai servizi sociali.
Un paio di stampelle appoggiate qua e là , il barboncino Dudù che sgambetta fra i divani, la fidanzata Francesca Pascale che lo accudisce (il padrone, non il cagnolino) e quel dolore maledetto al ginocchio.
Le riunioni con gli avvocati, le mediazioni con Denis Verdini per un chiarimento con Renzi che Renzi non vuole (“Non mi risulta”, dice) e la cena d’inizio settimana col consigliere Giovanni Toti assieme a un manipolo d’imprenditori per stilare le candidature per le Europee.
Silvio Berlusconi convoca la segretaria, annulla gli eleganti babordi perchè pensa che sia meglio riposare per non stressare il menisco che va operato: pessima notizia che arriva di pomeriggio, seppur l’ex Cavaliere non sia rassegnato.
E in serata, imbeccato da Toti, riemerge per una nota ufficiale: “Forza Italia non si rimangia la parola. Sono sicuro che con il prossimo incontro con Renzi sarà possibile mettere a punto le procedure e i dettagli per la modifica del Senato che non facevano parte dell’accordo”.
Così l’ex Cavaliere vuole obbligare il giovane Matteo a un faccia a faccia. E poi sarà a disposizione dei dottori.
Il ginocchio di Berlusconi, raccontano con terminologia non propriamente tecnica, è infiammato perchè le ossa sfregano, le giunture non reggono e i medici dovrebbero intervenire ancora. Accadde già sette anni fa, a novembre durante le regionali in Molise (saltò un comizio), e fu asportato un frammento di menisco: pare che Berlusconi avesse abusato del fisico da settantenne per una partitella a calcetto.
Il ricovero già previsto al San Raffaele — un deputato dice che sarà in sala operatoria proprio giovedì, e giù con i sospetti dei più maliziosi — incrocia l’agenda con il Tribunale di Sorveglianza di Milano, che andrà a interrompere una campagna elettorale appena cominciata. E cominciata male.
Perchè il presidente non ha apprezzato le sfuriate di Renato Brunetta e, soprattutto, la deriva di un rapporto con il governo che sembrava solido e dunque necessario per ottenere l’attestato di padre costituente.
Renzi non vuole concedere a Berlusconi le telecamere per l’estremo sussulto mediatico prima di rientrare a espiare la condanna per i diritti Mediaset.
Oltre a discettare di tattiche, però, fa notare la minoranza democratica, andrebbe notato che l’agognato testo di legge per l’abolizione di palazzo Madama, licenziato con solenne encomio dal Consiglio dei ministri di otto giorni fa, non è pervenuto in Commissione al Senato.
Perchè l’articolato, la parte regolamentare, è arrivata in ritardo al Quirinale.
Strano, perchè le scadenze vengono puntualmente ricordate dal ministro Maria Elena Boschi: “Va approvato entro il 25 maggio”, cioè in tempo per le consultazioni europee.
Nonostante il menisco sia da sistemare (o da sfruttare per rinviare l’esordio da galeotto), l’ex Cavaliere pretende un colloquio con Renzi per parlare anche di nomine: nelle prossime settimane i Cda delle società a partecipazione pubblica saranno rinnovati e il padrone di Mediaset non vuole restare in disparte, a digiuno.
Il naturale appetito di potere di Berlusconi non viene mai a mancare, ma in queste ore è assediato dai legali che tentato di garantire “l’agibilità politica”.
Non è esclusa un’invasione televisiva per la prossima settimana. Con il conto a rovescia avviato, ieri sera, per un pasto che va definito frugale, l’ex Cavaliere ha ricevuto Giovanni Toti, che deve presidiare i programmi e i telegiornali in sua assenza.
Ormai Toti, senza il vezzo di scrivere poesie, è il Sandro Bondi di Arcore: non s’è affittato un monolocale, ma ha ottenuto in dote tre stanze all’interno di villa San Martino.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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Aprile 8th, 2014 Riccardo Fucile
60 MILIARDI L’ANNO , PARI ALLA META’ DELLA CORRUZIONE NELL’INTERA EUROPA
Di settimana in settimana, di legge in legge, è arrivato il momento di parlare di corruzione.
Anche in questo caso si può constatare, riscontri alla mano, che la legalità costituisce per ciascuno di noi un’effettiva e precisa “convenienza”: al di là del fatto pur importante che è cosa bella buona e giusta che le regole stabilite per tutti siano osservate da tutti e non soltanto da alcuni, oltretutto guardati con sufficienza arrogante dagli altri, i sedicenti “furbi”.
Che la corruzione sia, in Italia, una tassa immonda di devastante immensità lo sappiamo bene.
Perchè, se non siamo tanto bravi a contrastarla efficacemente, ci consoliamo stabilendone l’ammontare con conteggi ufficiali sfornati periodicamente (sempre in crescendo) dalla Corte dei Conti o da un qualche costoso “carrozzone” alle dipendenze della Presidenza del consiglio dei ministri.
Le stime dei profitti illeciti di solito sono approssimative per difetto. Ma i dati sulla corruzione italiana (sessanta miliardi di euro l’anno! Un vergognoso prelievo occulto che “ vampirizza” i cittadini, risucchiando di nascosto mille euro a testa, neonati compresi…) sono comunque spaventosi.
Resi ancor più pesanti — se mai fosse possibile — da un recente report UE che valuta il costo della corruzione in Italia pari alla metà del totale europeo.
E non consola per niente, anzi, notare che l’accentuazione del fenomeno in casa nostra può derivare anche dalle maggiori difficolta di prevenzione e contrasto che qui si registrano.
Si tratta, in ogni caso, di costi che hanno ricadute non solo sul piano immediato delle risorse che sfumano e si perdono.
Riflessi pesantissimi vi sono anche sul versante dello scialo di opportunità preziose, sia nel medio che nel lungo periodo;- con ulteriori non meno deleterie ripercussioni per la sfiducia che una corruzione pervasiva inesorabilmente scatena contro il sistema economico e contro le stesse istituzioni.
E alla fine della triste storia, nel gioco sfacciato della corruzione, oltre ai corruttori e ovviamente a coloro che si lasciano corrompere ( personaggi che usano il potere loro delegato per soddisfare propri interessi, rendendosi così responsabili di una velenosa “frattura” degli interessi generali), ci sono soprattutto quelli che ci rimettono: una grande famiglia, della quale facciamo parte tutti quanti noi;- noi che a causa della corruzione dobbiamo tirare avanti con fatica e qualcosa in meno (trasporti, scuole, ospedali, campi sportivi, centri per anziani, manutenzione strade….), qualcosa che se invece l’avessimo sarebbe decisamente superiore la qualità della nostra vita.
Dunque che la legalità paghi in termini di concrete prospettive di una vita migliore, con speranze di più felicità , non è la fissazione di un qualche magistrato con l’anello al naso delle regole.
È semplicemente vero. E dimostrato.
Gian Carlo Caselli
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Aprile 8th, 2014 Riccardo Fucile
IL RECORD DI UTENTI DAGLI STATI UNITI (CIRCA 10.000 IN UN ANNO) E DAL CANADA (3.700) …REGNO UNITO, SVIZZERA, GERMANIA E FRANCIA I PIU’ PRESENTI IN EUROPA
Non siamo tra coloro che amano parlare di se stessi, preferiamo siano gli altri, nel caso, ad accorgersi di
noi.
Liberi di seguirci e di criticarci, come noi siamo liberi di seguire quella linea editoriale autonoma e indipendente che ci ha permesso di entrare tra i primi blog italiani di area.
Sette anni di sacrifici, oltre 16.000 articoli, 1.700.000 visualizzazioni.
Spesso controcorrente, sovente eretici, frequentemente precursori: se è facile uniformarsi al presente, è più difficile anticipare i tempi di accadimenti ed evoluzioni politiche.
Qua vogliamo solo sottolineare che ogni giorno il 10% delle nostre entrate proviene dall’estero: circa 100 sono infatti gli amici che di media si sono collegati quotidianamente negli ultimi dodici mesi da Paesi lontani per seguire le vicende italiane.
Oltre 33.000 visualizzazioni da 251 Paesi differenti: tra queste spiccano oltre 100 università disseminate in tutto il mondo, in special modo in Europa e negli Stati Uniti.
E ancora dal Dipartimento di Stato americano, dall’Onu, dal Fondo monetario, dalla Ue, da giornali stranieri, tanto per citarne alcuni.
Senza dimenticare che in Italia siamo entrati in un anno in 4.159 comuni, coprendo il 50% dei piccoli paesi italiani.
Un piccolo miracolo tra tanto disinteresse da parte di chi avrebbe potuto darci una mano.
Un giorno forse qualcuno farà il bilancio tra quello che abbiamo dato al nostro mondo e il sostegno che abbiamo ricevuto.
Non ci interessa essere a credito, per noi è essenziale la coerenza, la credibilità e poter camminare a testa alta, come peraltro facciamo da una vita.
Chi non ha compreso il nostro lavoro e il nostro sacrificio (18 ore su 24 ogni giorno, festivi e Natale compresi) per delineare una possibile destra del futuro, non merita neanche commenti.
Troppo presi da candidature, giochi di poteri e salotti buoni per comprendere la potenzialità di un mezzo che abbiamo creato dal nulla e che ci permette di avere il picco di entrate tra utenti sotto i 40 anni.
Se qualcuno ancor oggi si chiede perchè la destra italiana è allo sfascio forse può trarre spunto anche da queste nostre modeste riflessioni.
Ecco qui di seguito le visualizzazioni, divise per singoli Paesi esteri, degli ultimi 12 mesi:
Stati Uniti d’America 9.888
Non definito 6.828
Canada 3.675
Unione Europea 1.712
Regno Unito 1.488
Svizzera 1.176
Germania 1.067
Francia 1.055
Satellite Provider 470
Spagna 446
Romania 383
Belgio 343
Irlanda 336
Brasile 188
Paesi Bassi 153
Austria 123
Federazione Russa 118
Australia 110
Argentina 108
Filippine 102
Polonia 86
Indonesia 78
Malta 73
Albania 72
Svezia 66
Grecia 65
Giappone 63
San Marino 60
Tunisia 59
Emirati Arabi Uniti 58
Repubblica Dominican 54
Messico 49
Lussemburgo 45
Portogallo 45
India 45
Ucraina 44
Repubblica Ceca 43
Ungheria 42
Serbia 42
Croatia/Hrvatsk 42
Bulgaria 41
Sud Africa 40
Turchia 38
Danimarca 38
Tailandia 37
Marocco 35
Anonymous Proxy 34
Cina 34
Venezuela 33
Uruguay 30
Panama 29
Algeria 27
Moldova 26
Taiwan 25
Colombia 22
Costa Rica 22
Nigeria 22
Città del Vaticano 21
Egitto 18
Monaco 18
Slovenia 18
Cile 15
Israele 15
Singapore 15
Perù 15
Repubblica di Korea 15
Vietnam 14
Norvegia 14
Finlandia 14
Slovacchia 13
Ecuador 12
Hong Kong 11
Cipro 10
Madagascar 10
Senegal 9
Kuwait 8
Lebanon 8
Estonia 8
Kenya 8
Libia 7
Nuova Zelanda 7
Afghanistan 7
Iran 7
Lituania 5
Kazakistan 5
Nepal 5
Qatar 5
Arabia Saudita 5
Malesia 5
Montenegro 4
Burundi 4
Isole Vergini 4
Sri Lanka 4
Bosnia e Herzegov 4
Lettonia 3
Iraq 3
Macedonia 3
Capo Verde 3
Bangladesh 3
Zambia 3
Bolivia 3
Tanzania 3
Azerbaijan 2
Bahrain 2
Porto Rico 2
Pakistan 2
Costa D’Avorio 2
Giordania 2
Trinidad e Tobago 2
Paraguay 2
Ghana 2
Bielorussia 2
Congo, Repubblic 2
El Salvador 2
Seychelles 2
Myanmar 2
Bahamas 2
Guatemala 1
Martinique 1
Mauritius 1
Sierra Leone 1
Burkina Faso 1
Guyana 1
Mozambico 1
Armenia 1
Tajikistan 1
Gambia 1
Guiana Francese 1
Territori Palestin 1
Georgia 1
Oman 1
Honduras 1
Regione Asia 1
Repubblica di Lao 1
Antigua e Barb 1
Saint Vincent 1
Cambogia 1
Kyrgyzstan 1
Isole Vergini 1
Namibia 1
Guadeloupe 1
Etiopia 1
Niger 1
Gibuti 1
Haiti 1
Isole Aland 1
Andorra 1
Jersey 1
più altri 152 Stati con 1 entrata che non citiamo per brevita’.
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