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CHI E’ IL TIZIO DELLA FOTO DELLE PROTESTE NO-VAX A MONTECITORIO

Luglio 28th, 2017 Riccardo Fucile

SI TRATTA DI SIMONE CARABELLA, PERSONAGGIO LEGATO ALL’ESTREMA DESTRA, NOTO PER TUFFARSI NEL TEVERE DA PONTE CAVOUR OGNI PRIMO GENNAIO

In molti si stanno chiedendo chi è l’uomo ritratto in questa foto pubblicata dall’agenzia di stampa ANSA durante le proteste no-vax a Montecitorio per l’approvazione del decreto vaccini obbligatori.
Si tratta di Simone Carabella, che in effetti sulla sua pagina Facebook ha anche pubblicato un video che lo ritrae durante la protesta:
Simone Carabella, personaggio legato all’estrema destra,   è noto per essere quello che ogni anno il primo gennaio si tuffa nel Tevere (con un costumino striminzito) dal Ponte Cavour.
È quindi sicuramente un esperto di bon ton e di abbigliamento da mare.
C’è quindi da fidarsi del suo giudizio quando qualche tempo fa raccontò l’episodio accaduto il giorno di ferragosto sul litorale laziale ove ha difeso gli italici costumi in fatto di balneazione.
Visti alcuni immigrati clandestini (chissà  come l’ha capito) intenti a fare il bagno con una sigaretta in bocca (cosa che NESSUN ITALIANO FA) e, ancora peggio, con addosso delle mutande invece che quelle mutande con scritto Speedo/Arena/etc (chiamate costumi da bagno).
Solo contro quattro stranieri (chissà  quali armi potevano nascondere nelle mutande) il nostro intima loro di cessare immediatamente il loro comportamento irrispettoso delle tradizioni italiche.
Al mare in Italia ci si va in costume, e siamo sicuri che il nostro Simone si avvicina “per dialogare” con tutte le signore in topless per far notare loro che il costume DELLA DONNA ITALICA non prevede il seno nudo, come certe popolazioni dell’Africa nera sono use fare.

(da “NextQuotidiano”)

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TRE DEPUTATI PD AGGREDITI DA MANIFESTANTI NO-VAX A MONTECITORIO: FUORI DI TESTA O C’E’ DELL’ALTRO?

Luglio 28th, 2017 Riccardo Fucile

MARIANO, VICO E CAPONE SI SONO RIFUGIATI IN AUTO, PRESA A CALCI E PUGNI, SALVATI DALLA DIGOS… E’ ORA DI CHIEDERSI CHI FOMENTA QUESTE AZIONI VIOLENTE (QUANDO MINNITI AVRA’ TEMPO DA DEDICARE AGLI ITALIANI )

Tre deputati del Pd sono stati aggrediti e insultati da alcuni dei manifestanti no-vax che stazionano davanti a Montecitorio da stamani per protestare contro il decreto sui vaccini obbligatori.
Si tratta di Elisa Mariano, Ludovico Vico e Salvatore Capone. I tre si sono rifugiati dentro un’auto (circondata e presa a calci e pugni) e poi sono stati messi in salvo dagli agenti della Digos.
I parlamentari, racconta Elisa Mariano, sono usciti da Montecitorio attorno alle 12,30 per raggiungere una vettura parcheggiata nello slargo antistante: “Alcuni manifestanti hanno chiesto ai miei due colleghi se fossero deputati e come avessero votato sul decreto vaccini. Vico e Capone hanno capito che erano male intenzionati e non hanno risposto.
A quel punto i manifestanti hanno cominciato ad insultare gridando ‘assassini’ e ci hanno aggredito. Noi ci siamo rifugiati nella macchina, che però è stata circondata e presa a calci e pugni. Questo è durato diversi lunghi minuti finchè finalmente è intervenuta la Digos, con degli agenti in borghese”.
“Erano veramente tanti, hanno circondato l’auto, l’hanno presa a pugni e calci – racconta Salvatore Capon – Eravamo spaventati, temevamo che potessero rompere i vetri. Anche perchè alcuni di loro erano davvero grossi, ma c’erano decine di persone, ripeto, di tutti i tipi. Davvero una brutta avventura”.
“Ci siamo spaventati – aggiunge Mariano – io moltissimo. E’ una follia, non si può arrivare a questi livelli, si è fomentato un clima pessimo. E pensare che i manifestanti avevano sulla maglietta la scritta ‘libertà  di scelta, rispetto delle opinioni’. E’ stata una cosa bruttissima – conclude Mariano – e poteva finire davvero male”.
Anche Nello Formisano, deputato Mdp, ha condiviso con i colleghi Pd la brutta avventura. Il parlamentare è stato circondato dai manifestanti e solo grazie agli agenti è riescito a raggiungere la macchina e lasciare la piazza.
Reazioni.
“Tre deputati del Pd sono stati assaliti da manifestanti No-Vaccini. Follia pura. Un abbraccio a Elisa, Ludovico e Salvatore. Noi non ci fermiamo”, ha detto Matteo Renzi su Twitter.
“Altro che libertà , questi sono metodi fascisti. Che dicono i colleghi M5s che oggi hanno votato contro?”, scrive su Twitter il presidente dei deputati Dem, Ettore Rosato.
E con una nota anche il M5s condanna l’accaduto: “L’aggressione nei confronti dei deputati del Pd fuori da Montecitorio non è giustificabile in alcun modo e a loro va la solidarietà  di un movimento che si è sempre, convintamente, dichiarato non violento. La contrarietà  a un provvedimento è un conto, la violenza un altro”.
“Inaccettabile aggressione a tre deputati davanti Montecitorio”, scrive su Twitter Laura Boldrini. “Le opinioni diverse non possono mai giustificare violenza”, aggiunge la presidente della Camera, aggiungendo l’hashtag #decretovaccini.

(da agenzie)

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ECCO CHI GUIDA LA NAVE RAZZISTA: IL NEONAZISTA ALEXANDER SCHLEYER, EX SERGENTE DELLA MARINA TEDESCA, CHE LAVORA COME PORTABORSE DI UN DEPUTATO AUSTRIACO XENOFONO

Luglio 28th, 2017 Riccardo Fucile

NESSUNA “ASSOLUZIONE” A CIPRO, IL GOVERNO DI ANKARA HA DATO ORDINE DI ESPELLERE ANCHE LA NAVE

Una maglietta, con la bocca di uno squalo spalancata. E una scritta: “Defend Lampedusa”. L’immagine è un simbolo che gira da almeno due anni nei social e nei siti di riferimento, il network a capo dell’operazione “Defend Europe” e della nave C Star, ora di nuovo in viaggio verso le acque libiche.
È riportata sul testo di un’interrogazione parlamentare presentata l’11 gennaio scorso dal deputato austriaco dei Verdi Harald Walser, su uno dei personaggi più tenebrosi e oscuri della rete di Generazione Identitaria.
Un tedesco di Bonn, residente da tempo a Vienna, ex sottoufficiale della marina in servizio su una nave particolarissima, la Alster, utilizzata dall’intelligence di Berlino in operazioni di comunicazione.
Si chiama Alexander Schleyer ed è uno dei componenti dell’equipaggio della C Star. È l’esperto di navigazione che rappresenta l’organizzazione sulla nave, ripartita ieri, dopo un sequestro e un’inchiesta delle autorità  cipriote terminata con l’espulsione dell’equipaggio.
L’ex sergente della marina tedesca Schleyer è la figura centrale dell’operazione anti-migranti.
Il suo nome appare negli atti dell’inchiesta avviata dalle autorità  di Cipro dopo il fermo della C Star, come ha potuto verificare Famiglia Cristiana attraverso fonti che chiedono l’anonimato.
Ma già  molto tempo prima della partenza dell’operazione “Defend Europe”, Alexander Schleyer stava creando molta preoccupazione in nord Europa. I verdi austriaci si sono allarmati quando hanno scoperto che era stato assunto come assistente parlamentare di Christian Hà¶bart, deputato del partito nazionalista e della destra populista FPà–.
Scavando nel suo curriculum sono emersi tanti collegamenti con gruppi neonazisti, con la propaganda negazionista e posizioni apertamente xenofobe.
Schleyer ha esperienza di navigazione. Quando ha lasciato la marina militare tedesca con il grado di sergente — secondo quanto riportano alcuni giornali tedeschi – è passato subito sui cargo mercantili.
Sulla nave dell’intelligence Alster si occupava di comunicazione, ruolo strategico in operazioni di guerra elettronica. Quella fortezza galleggiante per anni è stata utilizzata da Berlino per captare segnali radio in tutto il Mediterraneo, puntando le antenne soprattutto verso i paesi dell’Est Europa.
L’interrogazione parlamentare del deputato Walser riporta un lungo elenco di post e commenti di Schleyer sui social. Ma sono soprattutto le immagini a colpire.
C’è la foto di una pistola, quelle dei post xenofobi e le immagini degli squali con la bocca spalancata sui migranti che nuotano.
La retorica della missione “per monitorare le Ong” in questo caso cade, smascherando l’anima più profonda del sedicente movimento identitario.
Una delle due immagini è riprodotta su magliette vendute online da un sito con un nome cupamente evocativo, antisem.it, che mette come contatto una casella postale di Dortmund.
Sullo stesso sito sono venduti diversi materiali di propaganda, tra i quali adesivi con la scritta “Nazikiez”, ovvero quartiere o città  nazista. Un modo per dire “questa zona è nostra”. L’inchiesta del deputato verde austriaco Walser mostra tutti gli elementi classici del neonazismo europeo. Vicinanza con noti personaggi revisionisti inclusi, come l’ex vescovo inglese Richard Nelson Williamson, ex membro della Fraternità  sacerdotale San Pio X, oggi sospeso a divinis, noto per la sua posizione negazionista sulla Shoa.
Schleyer è oggi legato al mondo delle confraternite universitarie austriache,   gruppi spesso di ispirazione di estrema destra, rigorosamente tradizionalisti. È membro della “Akad. Corps Hansea zu Wien” (citato anche nel documento del parlamento tedesco), che organizza incontri con costumi tradizionali, scuole di scherma e riunioni politiche.
Nella loro pagina Facebook tra le altre foto spicca la scritta “Gott mit uns”, il motto delle SS naziste.
La C Star nel frattempo ha ripreso il viaggio.
Direttamente da Ankara è arrivato a Cipro l’ordine di espellere i membri dell’equipaggio sotto inchiesta e la stessa nave dopo l’arresto che non poteva protrarsi oltre le 24 ore.
Per la missione della destra xenofoba europea è stata la migliore uscita possibile, un assist che ha permesso la partenza e la ripresa della battaglia di comunicazione sui social.

(da “Famiglia Cristiana”)

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SERRAJ SMENTISCE GENTILONI: “MAI CHIESTO L’INVIO DI NAVI ITALIANE IN NOSTRE ACQUE”

Luglio 28th, 2017 Riccardo Fucile

MENTRE IL GOVERNO ITALIANO SI PREPARAVA A GIOCARE ALLA BATTAGLIA NAVALE, LA CLAMOROSA PRECISAZIONE: “LA SOVRANITA’ DELLA LIBIA E’ UNA LINEA ROSSA”

Nessuna richiesta di navi italiane in acque libiche: il premier del governo di Accordo nazionale libico, Fayez al Serraj, ha negato di aver chiesto all’Italia di inviare mezzi nel mare della Libia per lottare contro i trafficanti di esseri umani.
Serraj, in un comunicato diffuso dai media libici, ha bollato come infondate le notizie diffuse a riguardo, che a suo giudizio mirano solo a minare l’esito dell’incontro avuto a Parigi martedì scorso con il generale Khalifa Haftar.
Serraj è stato ricevuto mercoledì scorso dal presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, che ha riferito della richiesta arrivata da Tripoli nella conferenza stampa congiunta tenuta al termine del faccia a faccia con il collega libico.
“Il presidente Serraj mi ha indirizzato alcuni giorni fa una lettera nella quale si chiede al governo italiano un sostegno tecnico attraverso unità  navali nel comune contrasto al traffico di esseri umani. Un sostegno tecnico a un impegno comune da svolgersi in acque libiche con unità  navali inviate dall’Italia”, ha detto Gentiloni mercoledì scorso al fianco di Serraj.
La retromarcia del leader libico tinge di giallo la vicenda, dato che era stato proprio Serraj a inviare, il 23 luglio, a Palazzo Chigi la lettera di cui ha parlato il premier italiano, nella quale chiedeva un intervento delle forze armate italiane.
E proprio in virtù della richiesta di mezzi, per martedì prossimo è stato fissato un dibattito in Parlamento e per mercoledì l’avvio delle operazioni.
Ma, nella nota diffusa ieri, il premier libico fornisce una versione del tutto diversa: “Con gli italiani abbiano concordato di continuare nel sostegno alla Marina libica attraverso addestramento e fornitura di attrezzature militari che ci consentano di condurre operazioni di soccorso verso i migranti e di contrastare i trafficanti di esseri umani, oltre alla fornitura di attrezzature elettriche di controllo per i nostri confini meridionali”. Serraj ha quindi aggiunto che “la sovranità  della Libia è una linea rossa”.

(da agenzie)

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PARIGI TEME IL CAVALLO DI TROIA CINESE: STOP ALLA SCALATA DI FINCANTIERI

Luglio 28th, 2017 Riccardo Fucile

LA PARTNERSHIP CON LA CINESE CSSC VISTA COME UN PERICOLO: “SE I CINESI SI METTESSERO A FARE NAVE DA CROCIERA GRAZIE AGLI INSEGNAMENTI ITALIANI?”

No al cavallo di Troia cinese. Nessuno lo dice apertamente, ma è stato il convitato di pietra asiatico a far saltare la trattativa tra l’Italia e la Francia per l’acquisizione della maggioranza dei cantieri Stx da parte di Fincantieri.
Parigi, infatti, non ritiene sufficienti le garanzie italiane e teme che la partnership tra la controllata da Cdp e Cssc (China State Shipbuilding Corporation) possa accelerare il trasferimento di competenze tra la Francia e l’Asia.
Peggio, la sensazione — secondo Le Monde — è che Fincantieri sia caduta come in trappola: spinta dagli armatori americani di Carnival, tra i suoi principali clienti, ha avviato una collaborazione con i cinesi dai cui cantieri nel 2022 usciranno le prime copie delle navi realizzate da Fincantieri per Carnival.
Negli ultimi mesi la posizione italiana non è mai cambiata e i vertici del gruppo spiegano che il “trasferimento di competenze è sotto controllo e riguarda solamente il mercato locale delle crociere”, ma nonostante tutto i francesi non si fidano.
Ed Emmanuel Macron, già  paladino della sinistra liberal, non ha alcuna intenzione di correre rischi preferendo richiamarsi alla dottrina gollista che vuole una Francia forte e indipendente.
D’altra parte sono proprio gli altri costruttori europei a essere dubbiosi sulle capacità  italiane di resistere alle pressioni cinesi.
“Cosa potrebbero fare — si chiede Le Monde — se Pechino di punto in bianco decidesse proprio grazie a quello che ha imparato dagli italiani di proporre al mercato delle navi da crociera cinesi?”
Un quesito a cui oggi nessuno è in grado di dare una risposta concreta. E dal quale il governo italiano fugge veloce come il vento richiamando al rispetto del mercato unico europeo e al diritto di reciprocità .
Peggio, si cercano paragoni tra la scalata dei francesi di Vivendi in Telecom con l’operazione di Fincantieri dimenticando, però, importanti particolari: dal 2008 Sxt è partecipata dallo Stato francese che vanta un diritto di prelazione sul 66% in mano ai coreani e dal 2012 è in vigore il decreto Mountebourg (copiato pochi giorni fa dai tedeschi) che tutela i settori strategici industriali.
Ebbene, non solo l’Italia non ha alcuna politica industriale degna di nome da decenni (sebbene negli anni ogni ministro dell’Industria abbia promesso leggi — mai scritte — a tutela del made in Italy), ma si confonde un’azienda privata come Telecom e la sua rete con un’azienda a forte partecipazione statale (per volere di Nicolas Sarkozy, Parigi ha la minoranza di blocco nel capitale di Stx).
A questo si aggiunga che la Cina è davvero una minaccia per l’industria europea — d’altra parte è proprio per questo che l’Ue ha negato a Pechino il riconoscimento dello status di economia di mercato — per comprendere tutti i timori francesi.
D’altra parte basti guardare cosa è successo a tutti i settori che hanno avviato il trasferimento di tecnologia.
Ed è evidente che nel giro di qualche anno Pechino si affaccerà  sul mercato della cantieristica da crociera costruendo ottime navi, ma perchè — si chiedono a Parigi — devono essere proprio i francesi a facilitare il compito dei loro futuri avversari? Inoltre con un costo del lavoro molto più basso e la tecnologia europea, i cinesi avrebbero gioco facile a sbaragliare la concorrenza: un rischio troppo grande per Parigi che a Saint Nazaire ha il suo unico cantiere navale.
Insomma, Fincantieri rischia di rimanere schiacciata in una battaglia internazionale nella quale l’Italia fatica ad aver voce in capitolo.
“Riteniamo — dicono i ministri Pier Carlo Padoan e Carlo Calenda — grave e incomprensibile la decisione del Governo francese di non dare seguito ad accordi già  conclusi che garantivano la tutela dei livelli occupazionali in Francia e del know-how francese attraverso una governance equilibrata e in una prospettiva autenticamente europea”.
Tuttavia, nel solco tracciato da Macron che vuole una Francia sempre più leader in Europa la difesa degli interessi nazionali diventa un caposaldo della nuova politica economica: grazie anche ai paletti agli investimenti esteri messi negli anni da Sarkozy e Hollande.

(da “Business Insider”)

argomento: economia | Commenta »

TARIFFE DELL’ACQUA RADDOPPIATE IN OTTO ANNI

Luglio 28th, 2017 Riccardo Fucile

SERVIZI SCADENTI E TARIFFE ALLE STELLE… IL 60% DELLE STRUTTURE HA UN’ETA’ MEDIA SUPERIORE A 30 ANNI

Un’infografica di Repubblica su dati di Cittadinanzattiva oggi riepiloga cosa è successo alle tariffe dell’acqua tra 2007 e 2015%: ovvero, un incremento medio superiore al 50% e, nelle grandi città , anche superiore. Firenze, ad esempio, arriva a una variazione percentuale del 70% mentre quella di Reggio Calabria ammonta al 152%; anche Ancona e Torino hanno percentuali di tutto rispetto mentre a Roma la tariffa dell’acqua è cresciuta del 58%.
Nei dieci anni compresi fra il 2004 e il 2014, secondo una elaborazione della Confartigianato, il costo dell’acqua nell’area dell’euro è cresciuto mediamente del 34,9 per cento: un dato peraltro influenzato pesantemente proprio dall’enorme rincaro delle tariffe italiane.
In Italia, spiega l’articolo di Sergio Rizzo, il 60 per cento delle infrastrutture idriche ha un’età  media superiore a 30 anni, e un quarto oltrepassa addirittura il mezzo secolo.
Qualche mese fa il presidente dell’associazione di categoria Giovanni Valotti ha rivelato che ogni anno vengono rinnovati mediamente 3,8 metri di condotte per chilometro:
La deduzione logica è che servirebbero 250 anni per rifare le nostre reti disastrate. Tanto da far dire ai grillini, qualche giorno più tardi, che «le privatizzazioni nei servizi idrici hanno fallito perchè i gestori privati non investono e danno servizi cattivi e costosi. Perciò bisogna tornare alla gestione pubblica».
Sei anni dopo un referendum che ha sancito proprio quel principio: ma fallito anch’esso, se le cose stanno così.
E si ricomincia daccapo.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: denuncia | Commenta »

LA NAVE DEI RAZZISTI RIPARTE PER “INSUFFICIENZA DI PROVE”, RILASCIATO IL COMANDANTE

Luglio 28th, 2017 Riccardo Fucile

ESPULSI I MARINAI CINGALESI, EQUIPAGGIO RIDOTTO AI MINIMI TERMINI… A CATANIA SI PREPARA IL BLOCCO DEL PORTO, MA ORA LA NAVE E’ DIRETTA A KALECIK (CIPRO)

Sono stati rilasciati nel pomeriggio il comandante, il proprietario e gli altri sette membri europei dell’equipaggio della C Star, la nave noleggiata dall’associazione di destra Defend Europe per una missione anti-migranti nel Mediterraneo.
Erano stati arrestati ieri al loro arrivo a Cipro perchè accusati di traffico di esseri umani e di falso per la presenza a bordo di venti cingalesi dell’equipaggio che avrebbero pagato per essere portati clandestinamente in Europa pagando diverse migliaia di euro.
Sono stati rilasciati nel pomeriggio per “insufficienza di prove” e la C Star è ripartita in serata, a questo punto con l’equipaggio ridotto ai minimi termini.
Dei venti marinai cingalesi, secondo fonti della televisione turco-cipriota, quindici sarebbero stati espulsi e accompagnati in aeroporto mentre i cinque che hanno fatto domanda di asilo avrebbero ottenuto un visto di dieci giorni per la Repubblica turco-cipriota del nord.
La C Star ha ripreso il mare ufficialmente con direzione Catania, dove le associazioni antirazziste hanno già  fatto sapere che hanno intenzione di bloccare il porto se dovesse essere data l’autorizzazione all’attracco.
Ma in mattinata la nave sembra diretta a Kalecik, altro porto cipriota.
La farsa continua.

(da “La Repubblica”)

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BATOSTA PER TRUMP: IL SENATO AFFONDA ANCHE MINI REVOCA OBAMACARE

Luglio 28th, 2017 Riccardo Fucile

DECISIVO MC CAIN, REPUBBLICANI BATTUTI 51-49

Dopo una maratona di ore e ore, il Senato americano ha affondato anche l’ultima versione della riforma sanitaria repubblicana per abolire l’Obamacare.
Ed è una catastrofe per Donald Trump. 49-51, decisivo il senatore John McCain, qualche giorno fa per riaprire il dibattito della legge al Senato, oggi per condannare il presidente americano a una delle disfatte più grandi dalla sua elezione.
Due giorni fa Trump aveva lodato il veterano dell’Arizona (“Sei un eroe”). Adesso, pochi minuti dopo la batosta, è lapidario: “Tre repubblicani e 48 democratici hanno deluso l’America!”, ma poi rilancia, ancora una volta: “Facciamo fallire l’Obamacare e poi trattiamo”.
La versione della riforma bruciata nella notte americana era molto meno drastica rispetto alle precedenti, non a caso si chiamava ‘skinny’, stretta, attillata: meno vincoli per lavoratori e aziende, più flessibilità  per i singoli Stati, e anche 16 milioni di americani cui sarebbe stata privata la copertura sanitaria e un aumento del 20% del costo delle assicurazioni, secondo la commissione bilancio.
Ma anche questa versione annacquata non è servita a niente. E i repubblicani sono rimasti con un pugno di mosche in mano.
Perchè è stato un azzardo.
Sin dall’inizio, quando Trump e il capogruppo dei repubblicani McConnell hanno fatto riaprire il dibattito al Senato con un voto al fotofinish grazie a McCain e alla stampella esterna del vicepresidente Pence.
Ma il rischio di fallimento era altissimo, perchè, nel caos totale, è stato affidato tutto all’improvvisazione, i repubblicani non erano d’accordo su nulla. Mercoledì i dissidenti del partito di Trump hanno bocciato, insieme a tutti i democratici, la prima versione brutale che avrebbe abolito la riforma di Obama senza un rimpiazzo.
Giovedì quella intermedia, per alcuni ancora troppo drastica. Adesso anche quella skinny, nonostante i tweet continui Trump che esortavano i suoi all’unità .
Era l’ultimo disperato tentativo del presidente e McConnell. Dopo l’ultima sconfitta lo smacco è tremendo e aprirà  la resa dei conti nel partito, con probabili conseguenze anche sul futuro dell’amministrazione.
Adesso cosa succederà ? McCain, prima di dare l’estrema unzione alla riforma, si è messo a parlare coi senatori democratici. Ci potrebbero essere convergenze trasversali nella prossima commissione bilaterale.
Altro scenario complicato e pieno di incertezze. L’unica certezza ora è che è stata una giornata terribile per Trump: la riforma sanitaria si è sgretolata, il Congresso lo ha praticamente commissariato sulle sanzioni alla Russia, l’inchiesta Russiagate sempre più minacciosa.
Anche se non lo ammetterà  mai, Trump è per la prima volta in grossa difficoltà .

(da “La Repubblica”)

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