Destra di Popolo.net

LA FRASE DI GIAMBRUNO FINISCE SUI MEDIA DI TUTTO IL MONDO

Agosto 31st, 2023 Riccardo Fucile

LE CRITICHE CONTRO IL CONVIVENTE DELLA MELONI APPRODANO SULLA STAMPA INTERNAZIONALE

Le critiche contro Andrea Giambruno approdano non solo sulla stampa italiana, ma anche su quella estera.
«”Evitate di ubriacarvi”: scoppia la polemica per i commenti sullo stupro del partner della prima ministra italiana», titola oggi in bella vista il Guardian, riportando il vespaio di polemiche suscitato dalle parole del conduttore di Rete 4 in televisione. «Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti, ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi», aveva detto lunedì Giambruno durante la sua trasmissione Diario del giorno, nel commentare con alcuni ospiti i casi degli stupri di gruppo che hanno scosso l’opinione pubblica nelle ultime settimane, da Palermo a Caivano.
I titoli all’estero
Un caso ripreso anche dall’agenzia di stampa Reuters, così come, ancora nel Regno Unito, dal Telegraph che riassume: «Il compagno di Giorgia Meloni sotto accusa per aver detto che le donne che escono e si ubriacano sono vulnerabili allo stupro».
E anche la stampa spagnola – mai attenta ai delicati confini del consenso come in questi giorni del caso Rubiales – dà rilievo alla notizia, con El Paìs che punta il dito direttamente sulla premier: «Se non ti ubriachi eviti il ​​lupo”: il commento del compagno di Meloni sugli stupri apre un conflitto politico per la premier».
Il riferimento è alle dure critiche dell’opposizione che hanno chiesto alla stessa illustre partner di prendere le distanze dalle parole di Giambruno.
«Il compagno (che sbaglia)»
Come è noto, in Italia la notizia ha fatto il giro del web ed è finita su ogni giornale sia online che cartaceo. A graffiare, tra gli altri, anche il quotidiano diretto da pochi mesi da Matteo Renzi, da più parti accusato negli ultimi mesi di flirtare con la maggioranza di governo.
Decisamente in altra direzione il titolo del suo Riformista di oggi, che pizzica direttamente la premier, rievocando il vecchio motto comunista verso i brigatisti: «Il compagno (che sbaglia)», è il titolo che campeggia su una grande foto di Giambruno.
Come a dire che giocare col fuoco della violenza, in questo caso sessuale, è e resta esercizio fin troppo delicato quando si è vicini al potere politico…
(da agenzie)

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CHIARA FERRAGNI CONTRO GIAMBRUNO: “NON ABBIAMO PROBLEMI CON LUPI, MA CON GLI UOMINI COME VOI”

Agosto 31st, 2023 Riccardo Fucile

ANCHE ORNELLA VANONI RILANCIA: “IL LUPO NON E’ NEL BICCHIERE, E’ FUORI”

Contro le esternazioni di Andrea Giambruno, compagno della premier Giorgia Meloni, arriva anche il commento indignato di Chiara Ferragni: “Ci tengo a ricordare ad Andrea Giambruno e ad altri colleghi giornalisti che non abbiamo problemi con i lupi; e neppure con i giganti buoni, mostri, cani e bestie varie. Il nostro problema sono gli uomini, come loro”, ha scritto l’influencer all’interno di una storia pubblicata sul suo profilo Instagram. E ancora: “Stranamente è sempre la donna ad essere colpevolizzata: “Victim blamig allo stato puro”.
Parole inaccettabili, quelle pronunciate di Giambruno, anche per Ornella Vanoni: “Il lupo non è nel bicchiere, è fuori dal bicchiere”, dice la cantante in un breve video postato sui social.
Il riferimento, anche qua, è alle frasi del partner della premier che, intervenendo durante la sua trasmissione ‘Diario del Giorno’ in onda su Rete4, aveva commentato così gli stupri di Palermo e di Napoli: “Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”. Parole tese a colpevolizzare la vittima e che per questo hanno suscitato una valanga di polemiche.
(da agenzie)

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L’INCIDENTE FERROVIARIO DI BRANDIZZO: GIALLO SULLA FRENATA DEL TRENO, IPOTESI DI BLACKOUT NELLE COMUNICAZIONI

Agosto 31st, 2023 Riccardo Fucile

PERCHE’ IL MACCHINISTA DEL REGIONALE NON SAPEVA DEL CANTIERE?

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della stazione di Brandizzo potrebbero fornire dettagli cruciali per ricostruire le dinamica dell’incidente, in cui sono morti i cinque operai travolti dal treno regionale passato ad alta velocità, apparentemente senza accennare a una frenata, se non dopo aver passato la stazione, fermandosi a circa un chilometro.
La pm Giulia Nicodemi che coordina le indagini per la procura di Ivrea ha disposto l’acquisizione dei primi filmati, a cui si aggiungeranno le informazioni raccolte dai rilievi di carabinieri e agenti della Polfer. L’indagine dovrà provare a dare una risposta su un incidente che appare inspiegabile per la sua gravità.
Il treno regionale diretto a Torino viaggiava con 11 vagoni vuoti, che dovevano essere spostati. Era un movimento logistico e non commerciale, che comunque doveva essere segnalato. Il convoglio è invece passato a circa 160 chilometri orari intorno alle 23.50 attraversando la stazione di Brandizzo sul binario 1, dove si trovava la squadra di operai impegnata nella sostituzione di alcune rotaie. Indicazioni preziose dovrebbero arrivare anche dall’esame delle comunicazioni, che siano documenti e fonogrammi che, ricorda il Corriere della Sera, forniscono ai macchinisti alla guida del treno informazioni sullo stato dei binari, sull’orientamento dei cambi e sulla presenza o meno di lavori di manutenzione. Il sospetto degli inquirenti è che ci sia stato quindi un sorprendente difetto di comunicazione: la presenza del cantiere non sarebbe stata nota al macchinista del treno regionale, finito in ospedale sotto shock. Potrebbe essere lui stesso a chiarire cosa sia avvenuto in quei pochi attimi, se gli inquirenti riusciranno a sentirlo già in mattinata.
(da Open)

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MORTI 5 OPERAI TRAVOLTI DA UN TRENO A 160KM/H: LA STRAGE AL CANTIERE SULLA MILANO-TORINO

Agosto 31st, 2023 Riccardo Fucile

SOTTO CHOC IL MACCHINISTA CHE GUIDAVA IL TRENO REGIONALE CON 11 VAGONI VUOTI

Cinque operai sono morti travolti da un treno regionale sulla linea ferroviaria Milano-Torino tra Chivasso e Brandizzo mentre erano impegnati in lavori di manutenzione.
Altri due sono stati portati in ospedale sotto shock, così come il macchinista, ma non sarebbero feriti.
Il convoglio che ha investito gli operai di una ditta appaltatrice viaggiava a 160 km/h in direzione Torino, viaggiava senza passeggeri e stava trasportando 11 vagoni vuoti da una stazione all’altra.
Gli operai stavano lavorando alla sostituzione di una decina di metri di binari, sono stati trascinati per centinaia di metri e sono morti sul colpo. Il treno si è fermato a circa un chilometro dal punto dell’incidente, su cui indaga la procura di Ivrea. Al momento non sono state fornite le generalità delle vittime.
Come ha spiegato Rfi, gli operai lavoravano per una ditta appaltatrice esterna, la Sigifer di Borgo Vercelli. Subito dopo l’incidente sono intervenute sul posto le ambulanze per i primi soccorsi, i carabinieri e gli agenti della Polfer che hanno svolto i primi rilievi e il pubblico ministero di Ivrea, Giulia NIcodemi. La linea ferroviaria è ancora bloccata, in attesa che la procura di Ivrea conceda l’autorizzazione ai tecnici di Rfi per rimuovere il convoglio, ancora fermo sul binario 1 della stazione di Brandizzo.
I testimoni
«Eravamo al bar che sta proprio di fronte alla stazione – ha raccontato una testimone citata dal Corriere della Sera – quando abbiamo sentito un forte rumore, come di un incidente, ma con qualcosa che trascinare dietro qualcos’altro». Quando il suo fidanzato è corso verso il luogo dell’incidente per provare a prestare soccorso, si sarebbe trovato davanti a una scena terribile: «Ora è sotto shock», spiega la ragazza. «Un collega del 118 mi ha detto di aver visto una scena da brividi – ha detto il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, medico – con frammenti umani nell’arco di 300 metri. È una tragedia enorme. Uno dei due sopravvissuti dovrebbe essere il caposquadra – ha aggiunto il sindaco – Non è da escludere che possa essersi trattato di un errore di comunicazione, in ogni caso servirà attendere l’esito delle indagini. Al momento non si conosce l’identità delle vittime, ma non si tratta di nostri concittadini»
(da agenzie)

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IL VANTAGGIO DI AVERE I CONTI IN ORDINE IL GOVERNO TEDESCO VARA UN PIANO DI SGRAVI FISCALI DA OLTRE 7 MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE

Agosto 30th, 2023 Riccardo Fucile

MENTRE IL GOVERNO ITALIANO TAGLIA CON LA SCURE IL REDDITO DI CITTADINANZA, A BERLINO LO AUMENTANO, E ALZANO ANCHE IL SALARIO MINIMO A 12 EURO… QUALCHE EFFETTO C’È GIÀ STATO: I SALARI, NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 2023, SONO CRESCIUTI DEL 6,6%. IN ITALIA SONO FERMI DA ANNI

Berlino cerca la cura per riavviare il motore ingolfato della sua economia. La sua ricetta si fonda su due pilastri: sostenere la domanda attraverso un adeguamento sostanzioso dei salari colpiti dall’inflazione e alleggerire il peso fiscale per le imprese attraverso un piano in 10 punti, [che ieri al castello di Meseberg ha avuto luce verde, dopo la pace siglata tra verdi e liberali.
La legge presentata ieri “Sulle opportunità di crescita”, sponsorizzata dal titolare delle Finanze, Christian Lindner, prevede nel suo insieme uno sgravio di oltre 7 miliardi entro il 2028 per le imprese. E uno dei punti importanti del piano include un ampliamento delle deduzioni fiscali per le perdite dal 60 all’80% in quattro anni delle società.
È l’ultimo tassello di un disegno che include la sburocratizzazione e la velocizzazione delle procedure autorizzative, una legge per facilitare l’ingresso di forza lavoro qualificata dai paesi terzi e il sostegno alla domanda. Quest’ultima sta già dando risposte degne di nota, riportavano ieri i dati dell’ufficio federale di statistica. I salari nominali in Germania sono aumentati del 6,6% nel secondo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta del rialzo nominale più alto dal 2008.
Una crescita che confrontata con l’aumento dei prezzi al consumo, pari al 6,5%, mette in luce un rialzo dello 0,1% del valore reale dei salari. Un esito che nasce dalla somma di fattori diversi: è il risultato della contrattazione collettiva nel pubblico e nel privato della scorsa primavera e del rialzo del salario minimo per legge a 12 euro e della soglia minima dei mini-job da 450 euro al mese a 520 euro dall’ottobre 2022.
Da ultimo ieri è stato varato un aumento al reddito di cittadinanza, che prevede un rialzo di circa sessanta euro da gennaio per oltre 5 milioni di percettori. Dal 2024 i single prenderanno 563 euro invece dei 502 euro attuali.
L’aumento dei salari più alto degli ultimi trentanni quindi potrebbe essere un nuovo volano per l’economia tedesca. I dati macroeconomici confermano cautela: l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese è sceso in agosto per la quarta volta consecutiva, passando da 87,4 a 85,7 punti in agosto, il più basso dall’anno della pandemia 2020. Il settore manifatturiero è diminuito del 3,1% rispetto al giugno 2022.
Gli ordinativi per l’industria aereo-spaziale crescono ma il «il trend degli ordini è ancora in calo» dice il capo-economista di Commerzbank Jörg Krämer. Infine l’export, perenne àncora di salvezza dell’economia tedesca, rischia di avere una flessione seria. A preoccupare non è solo la frenata dell’economia cinese ma l’inversione di tendenza per cui la Cina stia iniziando a sostituire i prodotti che prima importava dalla Germania con propri prodotti fatti in casa
(da La Stampa)

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GIORGIA MELONI CONTINUA A GIOCARE AL RIALZO SUL NEGOZIATO PER IL NUOVO PATTO DI STABILITÀ: NON HA CAPITO CHE RINVIARE L’INTESA SULLE REGOLE DI BILANCIO È UNA FREGATURA

Agosto 30th, 2023 Riccardo Fucile

IN MANCANZA DEL NUOVO PATTO, I CANONI DI RIFERIMENTO SAREBBERO QUELLI INSERITI NELLE RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE ALL’ITALIA, CON TANTO DI PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DISAVANZO ECCESSIVO

I margini del dubbio e quelli della spesa. “Per quanto riguarda l’ammontare della manovra, dipenderà anche da fattori europei, visto che a metà mese discuteremo, forse trovando un accordo o forse no, sulle regole di bilancio europee”.
Questo, due giorni fa, ha dichiarato Giancarlo Giorgetti. Per il quale, peraltro, “l’ipotesi che non si arrivi a un accordo è la più probabile”. Ora, a prescindere dall’esito del negoziato […], c’è da chiedersi se davvero il mancato varo del nuovo Patto di stabilità […] possa modificare in maniera significativa il saldo di bilancio in vista della Finanziaria.
Se, insomma, per il governo italiano il rinvio dell’intesa possa consentire maggiore spazio di spesa. Una prima risposta sta proprio nelle linee guida pubblicate da Bruxelles in primavera […]. Ebbene, il vincolo del 3 per cento di deficit in rapporto al pil sarebbe quello da tenere comunque in riferimento per gli stati membri, che dovrebbero indicare anche “come intendono garantire una plausibile e costante riduzione del debito”.
L’Italia d’altronde non potrà sperare in una proroga della sospensione della clausola di salvaguardia generale . La clausola, ci dice un portavoce della Commissione, “sarà disattivata alla fine del 2023”. E questo a prescindere dal raggiungimento o meno di un accordo sul nuovo Patto di stabilità.
Un accordo che la Commissione “chiede al Parlamento e al Consiglio europeo di definire il più presto possibile”. E però, nell’ipotesi che l’intesa non venga raggiunta, quali sarebbero i parametri con cui la legge di Bilancio italiana verrebbe giudicata da Bruxelles?
Anche su questo, la risposta è chiara: in mancanza del nuovo Patto, i canoni di riferimento sarebbero anzitutto quelli inseriti nelle raccomandazioni specifiche fatte all’Italia, e inclusi poi in un documento ufficiale – il “ Pacchetto Primavera” del semestre europeo – pubblicato nel maggio scorso in cui le segnalazioni critiche sugli “squilibri macroeconomici eccessivi” e sulle “vulnerabilità connesse all’elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività”, in riferimento al nostro paese, abbondano.
Nell’analisi della “situazione del bilancio dell’Italia”, la relazione concludeva che “i criteri del disavanzo e del debito non sono soddisfatti” . E qui si arriva al passaggio più significativo […]. Quello in cui, proprio nella previsione di un’eventuale mancata intesa, si prefiguravano conseguenze non piacevoli.
“La Commissione ha dichiarato che proporrà al Consiglio di inizio, nella primavera del 2024, procedura per i disavanzi eccessivi basata sul deficit in base ai dati di consuntivo per il 2023. L’Italia dovrebbe tenerne conto nell’esecuzione del bilancio 2023 e nella preparazione del documento programmatico di bilancio 2024”. [Quel che appare evidente è che, nella stesura delle legge di Bilancio, l’Italia non avrà alcun vantaggio da un rinvio dell’intesa, anzi.
(da agenzie)

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PER I GENITORI DEI FIGHETTI DELLA FIUGGI BENE CHE HANNO UCCISO UNA CAPRETTA A CALCI E’ STATA SOLO UNA “BRAVATA DI FINE ESTATE”: QUESTA E’ LA FOGNA IN CUI VIVIAMO

Agosto 30th, 2023 Riccardo Fucile

MA IL CRITERIO DELLA “BRAVATA DI FINE ESTATE” VARRA’ ANCHE SE FOSSERO LORO E I LORO FIGLI LE VITTIME? BASTA SAPERLO… LA MAGISTRATURA APRE UN FASCICOLO, LE ASSOCIAZIONI: “VOGLIAMO IL MASSIMO DELLA PENA”

Prende la rincorsa e scaglia una serie di calci contro una capretta, colpendola alla testa così forte da sollevarla da terra. Dopodiché, in due, raccolgono quello che resta dell’animale, lo caricano su una carriola e lo gettano da un parapetto. Tutto mentre gli altri urlano divertiti, incitano a infierire sulla piccola capra bianca e marrone, a non fermarsi. Le immagini fanno impressione.
Appartengono a due video postati sui social e diventati subito virali, sui quali adesso stanno indagando i carabinieri.
Il fatto risale a domenica sera, quando nell’agriturismo Sant’Isidoro, alla periferia di Anagni, si festeggia il diciottesimo compleanno di una ragazza, figlia di un esponente delle forze dell’ordine locali.
Tra gli invitati c’è anche il figlio dell’assessora alle Politiche educative, servizi per l’infanzia, sport e giovani del Comune di Fiuggi, Laura Latini. La quale, contattata, precisa che il figlio «non era presente mentre i video venivano girati e non sarà denunciato».
Durante la festa ci si diverte, si ride e si scherza tra ragazzi e adulti, tutti di famiglie molto conosciute in paese, finché la situazione degenera.
I genitori di alcuni dei presenti danno la colpa all’alcol, per altri si tratta di una «bravata di fine estate» compiuta da ragazzi «su di giri». Qualcuno sostiene che la capra fosse già morta prima dei calci, cosa però smentita dagli investigatori.
I carabinieri procedono per il reato di maltrattamenti agli animali. L’informativa dei militari alla procura del tribunale dei minori di Roma ha consentito l’iscrizione nel registro degli indagati, per il reato di «uccisione di animali», del giovane che ha colpito la capra e dell’altro che ha diffuso il video. Gli altri, una ventina, rischiano di essere indagati per aver incitato i due a non fermarsi.
Il pm, dopo la visione dei filmati e l’ascolto degli audio, nei prossimi giorni inizierà ad ascoltare tutti i presenti alla festa.
Il reato di «uccisione di animali» è disciplinato dall’articolo 544 bis del codice penale e prevede una reclusione da quattro mesi a due anni per chi causa «per crudeltà e senza necessità» la morte di un animale.
Rabbia e indignazione fanno il giro del web, come i video. Sulla vicenda intervengono Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) e Lav: chiedono la «massima pena» e si dicono pronte a dichiararsi parte civile nel processo.
Anche la presidente dell’Associazione italiana Difesa animali e ambiente, Michela Vittoria Brambilla, presenterà una denuncia contro i due giovani di Fiuggi: «Questa è un’azione criminale di una violenza inaudita che deve essere punita severamente e che non deve passare sotto silenzio — dice Brambilla —. Per questo abbiamo deciso di denunciare sia l’autore dell’uccisione della capretta sia il suo amico che ha ripreso tutto quanto. Devono pagare caro!» .
(da Il Corriere della Sera)

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UNA CITTÀ LONTANA DA CASA E UN LAVORO PER RIPARTIRE LA 19ENNE VITTIMA DELLO STUPRO DI PALERMO IN COMUNITÀ

Agosto 30th, 2023 Riccardo Fucile

GLI INVESTIGATORI NON L’HANNO MAI LASCIATA SOLA, SEGUITA DA UNA PSICOLOGA DELL’ARMA DEI CARABINIERI… IL TEATRO DELL’ASSURDO: LEI COSTRETTA A LASCIARE PALERMO PER LE MINACCE, I CARNEFICI CHE RECLAMANO DI POTER TORNARE IN LIBERTA’

Dalla notte della violenza gli investigatori non l’hanno mai lasciata sola.
Vincendo le sue paure, l’hanno convinta a fare i nomi dei sette che avevano abusato di lei. Una psicologa dell’Arma la segue da un mese. E ieri, i carabinieri, su disposizione della Procura di Palermo, l’hanno portata via.
Dopo giorni passati a cercare di persuaderla che una struttura protetta lontano dal quartiere in cui vive e in cui abitano le famiglie di tre dei ventenni che l’hanno violentata fosse la migliore chance per lasciarsi alle spalle tanto dolore, sono riusciti a convincerla. Così Francesca ha fatto i bagagli e ha lasciato la casa, nel quartiere popolare dell’Arenella, in cui, dopo la morte della madre, viveva con la zia.
I carabinieri, che la tutelavano dopo le minacce subite da parte dei familiari dei ragazzi che ha denunciato, l’hanno scortata in serata in una comunità protetta fuori dalla Sicilia dove potrà voltare pagina e lavorare.
(da agenzie)

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NELLE SEI SETTIMANE SUCCESSIVE ALL’ACCORDO FIRMATO DA MELONI CON LA TUNISIA SAPETE CHE E’ SUCCESSO? GLI SBARCHI SONO AUMENTATI DEL 69%

Agosto 30th, 2023 Riccardo Fucile

STRATEGIE FALLIMENTARI, GUERRA IDEOLOGICA ALLE ONG, SBARCHI AUMENTATI DEL 103% RISPETTO AL 2022, DOPO LA LIBIA SIAMO RIUSCITI A FARCI PRENDERE PER IL CULO ANCHE DALLA TUNISIA

In un’intervista a Piazza Pulita dello scorso gennaio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, giustificandosi per la prassi ormai consolidata di assegnare porti lontani dai luoghi di salvataggio alle Ong, diceva: “Spero non ci sia piu l’esigenza di assegnare porti lontani ma vogliamo fare in modo che si decongestioni il più possibile l’approdo nei porti di Calabria e Sicilia”.
Ma l’obiettivo non è stato centrato, come ha messo in evidenza Openpolis: tra il primo gennaio e il 20 agosto di quest’anno infatti l’84,47% degli sbarchi è avvenuto proprio in Sicilia. Il dato più alto dal 2016.
Sul sito del Viminale, a differenza di quanto avveniva fino al 2018, nel cruscotto statistico giornaliero relativo ai dati dell’immigrazione, non vengono più resi noti i dati sui porti di sbarco dei migranti.
La percentuale dell’84,47% è stata dunque ricavata da Openpolis elaborando i dati Unhcr, che sul suo portale ha pubblicato alcune informazioni aggregate a livello regionale.
Assegnare alle navi porti lontani non è servito a nulla
Il governo all’inizio dell’anno – anche se proprio nei mesi invernali le partenze calano rispetto all’estate, per via del maltempo – ha cercato di rendere difficile il lavoro delle Ong, costrette a percorrere centinaia di miglia nautiche in più, allo scopo appunto di alleggerire i porti siciliani e calabresi: il risultato è stato che la maggior parte delle persone soccorse da navi umanitarie, per la precisione l’83,87%, nel gennaio 2023 sono state fatte sbarcare in porti del Centro o del Nord Italia.
Un dato che poi è sceso drasticamente nei mesi successivi, arrivando al 14,6% ad aprile e al 27,9% ad agosto.
Sembrerebbe insensato cercare di assegnare porti sbarco al Centro e a Nord nel periodo dell’anno in cui questi sono notoriamente di meno, cioè quando fa meno caldo.
I casi di assegnazione di porto lontani alle navi da soccorso sono sempre più diminuiti, anche se non si sono interrotti del tutto: se infatti a gennaio è stato chiesto alle imbarcazioni di soccorso di percorrere in media 592 miglia nautiche per raggiungere il porto di sbarco, questo dato è sceso ad agosto a 253.
Ma anche se il fenomeno si è ridotto, in alcuni casi anche nell’ultimo mese le ong hanno dovuto aggiungere ore di navigazione, con i naufraghi a bordo, per assecondare le indicazioni delle autorità: ad agosto alle imbarcazioni sono stati assegnati porti come Ancona (730 miglia nautiche da Lampedusa), Ortona (660) o La Spezia (540).
E un cambiamento di rotta sembra esserci stato anche nell’applicazione da parte del governo di un’altra norma, che fa parte del nuovo codice di condotta varato per ‘regolare’ il lavoro delle navi da soccorso: stiamo parlando del fatto, evidenzia ancora Openpolis, che nelle scorse settimane la Guardia costiera ha chiesto ad alcune navi Ong di effettuare salvataggi multipli, cosa che invece dovrebbe essere vietata proprio dal decreto legge 1/2023.
Ma come mai è accaduto? Il governo ha forse riconsiderato le sue stesse politiche sull’immigrazione, perché si è reso conto che non hanno avuto i risultati sperati?
Quante persone sono arrivate nel 2023 in Italia
I numeri non mentono, al punto che nella conferenza stampa organizzata al termine del primo Consiglio dei ministri del governo Meloni dopo la pausa estiva, sono state snocciolate le percentuali sugli sbarchi, che confermano un quadro ormai molto lontano dalle promesse e dalle aspettative della maggioranza: i dati sull’arrivo di migranti in Italia nei primi otto mesi di quest’anno (fino al 28 agosto) fotografano un aumento del 103% rispetto all’anno passato.
Gli ultimi dati del ministero parlano chiaro: nel 2021, dal 1 gennaio 2023 al 29 agosto 2023, erano arrivati in Italia 38.715 migranti; nello stesso periodo del 2022 ne erano arrivati 56.458; nel 2023 siamo già a 113.791 migranti.
Anche il dato sui minori non accompagnati giunti nelle nostre coste è abbastanza impressionante: in tutto il 2021 i minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia erano 10.053; l’anno dopo se ne sono registrati 14.044; quest’anno siamo a 10.727, e siamo ancora ad agosto.
Gli sbarchi sono da record: nella sola giornata del 26 agosto sono arrivati in tutto 3.042 migranti. Difficile ignorare cifre simili, e a nulla serve ricordare strabilianti accordi siglati con i Paesi africani per bloccare le partenze, come quello firmato con la Tunisia, perché il problema rimane.
L’accordo con la Tunisia in realtà non ha funzionato
Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi, ha messo in luce il fallimento del memorandum, ricordando come nelle sei settimane precedenti la firma del nuovo patto tra Ue e Tunisia, gli sbarchi dal Paese Nord africano in Italia erano sttai 17.596.
Nelle sei settimane successive alla firma dell’accordo, gli sbarchi dalla Tunisia in Italia sono stati 29.676 (+69%).
(da Fanpage)

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