A GENOVA TRA MUSSO E MONTELEONE ORA VOLANO GLI INSULTI: “SEI UN TRAFFICONE”. “E TU UN IMBROGLIONE”
SCONTRO DOPO LA SECESSIONE DELL’UDC DALLA LISTA CIVICA… MUSSO: “BASTA FURBETTI DI PARTITO INSIEME A ME”…MONTELEONE: “NON RISPONDO AI SALTIMBANCHI”
Più che gli stracci, in “zona Musso” da ieri volano insulti e rancori. Tra il leader ligure Udc Rosario Monteleone e il candidato sindaco sostenuto dal Terzo Polo nella corsa contro Marco Doria, Enrico Musso, da qualche giorno è guerra aperta.
E ieri è intervenuta l’artiglieria pesante.
“La vicenda dei furbetti di Monteleone mi ha insegnato una cosa – scrive il senatore in una lunga nota – di non candidare mai più nelle mie liste iscritti ai partiti”.
“Musso non faccia la verginella – risponde il presidente dell’assemblea regionale Rosario Monteleone – rifletta piuttosto sul suo lungo perigrinare nei partiti e non mi faccia la morale. La verità è che ha perso il lume della ragione e pure quello della vergogna”.
“Il caso Monteleone insegna che di questi vecchi politicanti e delle loro astuzie si deve fare a meno – rincara Musso.
E sul “vecchio politicante” Monteleone sembra non riuscire a trattenere il livore. “Quando lui era consigliere comunale – precisa – io avevo le braghe corte”.
Storia di un amore finito, forse neppure mai iniziato.
Coabitazione per convenienza, parrebbe piuttosto. Dalla durata breve, brevissima.
La prima verità è che Enrico Musso si è sentito tradito. Il casus belli si inserisce nella mossa a sorpresa di Alfonso Gioia e Paolo Repetto, esponenti Udc candidatisi alle amministrative nella lista Musso.
Dopo l’elezioni a Tursi, i due hanno fondato un gruppo autonomo del quale Musso è stato informato soltanto a decisione presa.
In risposta Enrico Musso che starebbe preparando una nuova lista civica per il Senato ripartendo ancora dal suo serbatoio di sostenitori Oltremare, chede scusa agli elettori “per aver ingenuamente ospitato nella lista civica persona che hanno finto di condividere il nostro programma e il nostro codice etico, ma avevano premeditato orientamenti politici e morali diversi”, e assicura che mai più si farà ingannare dai politici di professione.
“Hanno approfittato della buona fede dei miei elettori per abbandonare immediatamente e senza motivo le liste grazie alle quali sono stati eletti”, sostiene Musso riferendosi all’Udc – per creare nuovi gruppi, occupare nuove posizioni da capogruppo a spese dei contribuenti e svincolarsi”
“Questa vicenda – continua Musso – deve insegnare molto a tutti noi: basta con i traffichini e i trafficoni che per fare carriera obbediscono al loro capo partito venendo meno agli impegni assunti con gli elettori!”
Quindi la chiosa finale: “Finchè la politica non si libererà di certi personaggi, mi impegno a non presentare nelle future liste civiche di Oltremare persone iscritte a partiti politici, salvo previe diissioni dagli stessi. Io stesso mi dimetterò dal Partito liberale Italiano che pure non ha propri rappresentanti eletti e non gestisce posizioni di potere”.
Ora, chi pensa che Monteleone abbia risposto con stile e distacco sbaglia di grosso.
“Chi dice questo? – esordisce – il grande trasformista, saltimbanco, prestigiatore e politicamente parlando imbroglione Musso? La persona che ha presentato una lista civica dove erano presenti ben otto partiti che hanno fatto la campagna elettorale per lui sotto tutti i punti di vista? Il consulente per anni di tutte le giunte di centrosinistra? L’elettore alle primarie per Romano Prodi nel 2006, folgorato dai soldi di Berlusconi nel 2007? Il capolista di una lista bloccata nominato nel 2008 al Senato? Evidentemente ha perso il lune della ragione e sta dicendo un sacco di fesserie. Le fesserie, come è mia abitudine da tempo, preferisco non commentarle”
(da “Il Secolo XIX”)
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