AI COLOSSI DELLA LOGISTICA BRT BARTOLINI E GEODIS SEQUESTRO DA 102 MILIONI
FRODE FISCALE CON FINTE COOPERATIVE PER LA MANODOPERA
Una nuova inchiesta nel settore della logistica. E stavolta le società coinvolte sono due colossi francesi delle consegne: La Brt (ex Bartolini) e la Geodis, azienda internazionale leader nel settore dei trasporti e della logistica. La Guardia di Finanza, su ordine del pm Paolo Storari, ha sequestrato alle due società 102 milioni di euro (44 a Brt e il resto a Geodis). Le accuse, che vedono indagate le due società per frode fiscale e indebita compensazione di crediti inesistenti (solo per Geodis), riguardano il sistema di gestione della manodopera.
Indagato l’imprenditore Antonio Suma, ritenuto elemento di coordinamento tra le due società, il soggetto che ha fornito manodopera attraverso consorzi di cooperative intermediarie. “La frode in esame – si legge nel decreto firmato dal pm Storari – si caratterizza, in particolare, per la ricorrenza e l’elevato ammontare degli omessi versamenti Iva a carico delle società serbatoio”. Tra le accuse c’è anche quella di aver simulato “contratti d’appalto invece di contratti di somministrazione di manodopera”. Condotte che hanno “comportato ingentissimi danni all’erario” a partire almeno dal 2016. In totale sono sette gli indagati a cui si aggiungono le due società che sono entrambe controllate dallo Stato francese.
Nello specifico, la procura ipotizza un’interposizione fittizia di manodopera. “Lo scenario ipotizzabile – si legge nei decreti di sequestro – è quello secondo il quale i rapporti tra i soggetti coinvolti nella catena commerciale risultano formalizzati da contratti di appalto e di subappalto. Tali contratti quantomeno a livello dei subappalti, risultano simulati, schermando una pura somministrazione di manodopera. Il vantaggio della frode ipotizzata consiste nell’Iva non versata a monte dalle società serbatoio”. A farne le spese anche i lavoratori: “costretti a passare da una cooperativa all’altra, pena la perdita del posto di lavoro” e senza tutele.
Quella di oggi è la nuova puntata di una lunga serie di inchieste che puntano al settore delle consegne. Dopo Dhl e Gls, e oltre alla vicenda Schenker, nel mirino della procura che da mesi indaga in questo settore ci sono finiti ora i colossi francesi. Gli investigatori puntano sul sistema che vede i grandi operatori avvalersi di consorzi e cooperative che gestiscono la manodopera del settore: società piccole che spesso dichiarano bancarotta, con un travaso di lavoratori a una nuova società creata ad hoc. Un meccanismo che ha come prima, diretta conseguenza l’evasione dei contributi e delle tasse. “Un fenomeno caratterizzato dalla presenza di soggetti giuridici costituiti nella forma di cooperative, di consorzi o di società di capitali, che presentano una ingente forza lavoro e che fungono da meri serbatoi di manodopera” si legge nel decreto d’urgenza firmato dal pm Storari.
Prima nelle inchieste ci finivano gli amministratori delle cooperative e dei consorzi. Ora la procura punta ai committenti, ovvero le grandi multinazionali che si avvalgono questi “servizi”.
(da agenzie)
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