AUTORIZZARE I VOUCHER PER L’EMERGENZA AGRICOLTURA FAVORISCE SOLO LO SFRUTTAMENTO DEI PRECARI
E TI PAREVA CHE I SOVRANISTI NON STESSERO DALLA PARTE DI CHI VUOLE SPECULARE SULL’EMERGENZA
Emergenza? O qualcuno vuole usare il pretesto dell’emergenza per far rientrare dalla finestra quello che era stato cacciato dalla porta?
La bocciatura dell’emendamento al decreto Cura Italia sull’estensione e semplificazione dei voucher in agricoltura non ha indotto le opposizioni parlamentari e le aziende del settore, in prevalenza quelle del Veneto, ad alzare bandiera bianca.
Anzi, il centrodestra è tornato alla carica a sostegno della richiesta del mondo agricolo per il ripristino di voucher semplificati allo scopo di reclutare nelle campagne pensionati, disoccupati, studenti e cassintegrati e far fronte così alla mancanza di manodopera soprattutto dell’Est europeo rientrata in patria a causa dell’emergenza coronavirus.
Le imprese agricole ritengono che allo stato non sia possibile garantire il lavoro nei campi, mettendo in pericolo la raccolta dei prodotti stagionali con il risultato di lasciare sguarniti i banchi dei supermercati.
I sindacati sono però di altro avviso.
“In questi giorni – si legge nella lettera firmata da Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo – le organizzazioni datoriali agricole stanno avanzando con forza la richiesta di estendere e liberalizzare l’uso dei voucher in agricoltura, approfittando del clima di emergenza in cui versa il nostro Paese, sostenuti da diverse forze politiche in Parlamento, non solo di opposizione”.
Secondo i sindacati, l’argomentazione portata a sostegno di questa richiesta “sta nell’auspicio di poter, in questo modo, attirare lavoratori anche italiani nelle imminenti campagne di raccolta affinchè possano sostituire la contingente mancanza di lavoratori dell’Est Europa”
Le misure di contenimento della pandemia starebbero, lamenta la filiera agricola, stanno provocando la rinuncia di decine di migliaia di lavoratori stranieri che in Italia trovano regolarmente occupazione stagionale in agricoltura, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al comparto.
Cgil, Cisl e Uil hanno però chiesto a Conte di “intervenire al fine di evitare che il Governo, nel momento della conversione in legge del decreto Cura Italia o nella predisposizione del prossimo, modifichi in peggio la normativa. Scelte diverse ci porterebbero alla precarizzazione del lavoro”
Le imprese agricole “dispongono già di strumenti contrattuali per l’assunzione di braccianti agricoli che garantiscono la massima flessibilità , pertanto, non vi è nessuna necessità di reintrodurre, in agricoltura, uno strumento del tutto improprio come il cosiddetto voucher È importante ricordare alle associazioni datoriali agricole che le produzioni di qualità non possono prescindere da un lavoro di qualità , ben tutelato e ben retribuito”.
“La sburocratizzazione per le imprese agricole non può concretizzarsi nella privazione di tutele per i braccianti, che ancora più in questo momento hanno bisogno di veder rispettate le norme su salute e sicurezza, nei luoghi di lavoro, stabilite anche con il Protocollo del 14 marzo u.s., e di avere contratti più stabili e duraturi”.
(da agenzie)
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