BONDI: “RISCHIO GUERRA CIVILE”, IRA DI NAPOLITANO: “DICHIARAZIONI IRRESPONSABILI”
BRUTTA FIGURA PDL: LA MANIFESTAZIONE DI DOMANI SPOSTATA DA PIAZZA SANTI APOSTOLI (CAPIENTE 25.000 PERSONE) AI GIARDINETTI DI VIA DEL PLEBISCITO (RESIDENZA DI BERLUSCONI)… LA RUSSA E STORACE PRENDONO LE DISTANZE
Si esaspera la polemica politica a due giorni dal pronunciamento della Cassazione sulla sentenza Mediaset, con la conferma della condanna a quattro anni per Silvio Berlusconi per frode fiscale.
Dopo l’ultimatum di venerdì del Pdl – che ha avanzato l’ipotesi di una richiesta di grazia al Colle per Berlusconi e nuove elezioni se non ci sarà una riforma della giustizia -, Sandro Bondi, coordinatore del partito, sabato mattina in una nota lancia parole di fuoco: «O la politica è capace di trovare soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato, e nello stesso tempo rendere possibile l’agibilità politica del leader del maggior partito italiano», scrive l’ex ministro, «oppure l’Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti». Parole dure, che nel primo pomeriggio vengono criticate a mezzo agenzia di stampa da ambienti del Quirinale (mentre il presidente Napolitano era in viaggio dall’Alto Adige a Roma) che parlano di «dichiarazioni irresponsabili».
Non si fa attendere la controreplica dello stesso Bondi: «Non mi farò chiudere la bocca da nessuno, neppure da un comunicato del Quirinale. E non accetto di essere indicato come un irresponsabile».
«NIENTE AVVENTURISMI»
«La richiesta di grazia è un’irricevibile provocazione, quella di mettere sotto controllo politico la magistratura è altrettanto irricevibile e le parole di Bondi sono al limite dell’eversivo», replica il vice ministro dell’Economia Stefano Fassina a Sky Tg24.
«O il Pdl ritorna nell’alveo della normalità democratica, oppure i suoi ministri che hanno minacciato dimissioni siano conseguenti: si dimettano e il governo cade. Poi il Pdl dovrà spiegare agli italiani che, ancora una volta, antepone gli interessi del suo capo a quelli del Paese».
Ma sulla vicenda pesano anche le parole dell’ex segretario Pierluigi Bersani: «La destra si tolga dalla testa la pia illusione che davanti ad una grande questione democratica possano esserci divisioni o tentennamenti nel Pd».
«COLPO DI SOLE» –
Ironico il commento di Bruno Tabacci, leader del Centro democratico: «Qualcuno chiami un medico per Sandro Bondi che evoca la guerra civile: si tratta di un evidente caso di colpo di sole. Si rintracci lo stesso dottore che calmava Bossi quando parlava di 10 milioni di fucili pronti ad attaccare dalle Alpi».
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi replica via Fb: «O gli attacchi eversivi di Berlusconi cessano immediatamente o il Pd dovrà rompere con il Pdl. E non è detto che non ci sia altra soluzione che il ritorno alle urne».
LA RUSSA MODERATO
Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d’Italia cerca parole più moderate sulla questione grazia: «Rinnovo la mia solidarietà a Silvio Berlusconi. Agli amici di Forza Italia però mi permetto di suggerire sommessamente che quando si avanza l’ipotesi di chiedere la grazia è più producente farlo senza ‘aut aut’ e nei modi e con le forme appropriate. Altrimenti si ottiene al di là delle intenzioni un effetto opposto a quello che si desidera. Anche in termini di comunicazione».
E la butta sull’ironia, via twitter, il leader de La Destra, Francesco Storace: «Bondi annuncia la guerra civile. La domanda è: truppe o troupe?».
L’INVITO DI MONTEZEMOLO
«Se il governo cadrà a causa del PdL, Berlusconi chiuderà la sua carriera politica nel peggiore dei modi» è invece il commento dle presidente di Italia Futura, Luca Cordero di Montezemolo, perchè «è interesse prioritario dell’Italia che questo governo e questo Parlamento vadano avanti e completino il programma».
E ancora: «Berlusconi può uscire bene da questa vicenda se saprà mantenere i nervi saldi, continuare a sostenere il governo Letta lealmente e lavorare alla rifondazione di un’area liberale e moderna di centro destra, di cui l’Italia ha grande bisogno».
LA MANIFESTAZIONE
Intanto Silvio Berlusconi ha lasciato la residenza romana di palazzo Grazioli diretto ad Arcore insieme alla sua assistente e deputata Pdl Maria Rosaria Rossi, la figlia Marina, la fidanzata Francesca Pascale e Fedele Confalonieri.
Difficilmente quindi l’ex premier condannato a 4 anni di reclusione per frode fiscale domenica sarà alla manifestazione a Roma indetta dal partito a suo sostegno, che non si terrà più in piazza Santi Apostoli ma alle 18 in via del Plebiscito.
Ripiegare da una piazza di 25.000 persone ai giardinetti sotto Palazzo Grazioli non è certo un segno di grande mobilitazione del Pdl e il nervosismo dilaga
RIFLETTORI SU NAPOLITANO
È invece tornato a Roma il presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, come previsto da tempo, al termine di due settimane di vacanza con la moglie Clioè rientrato da Sesto Pusteria.
Intorno a lui nelle prossime 48 ore graviteranno i destini prossimi della politica italiana.
Da lui infatti è previsto che domenica pomeriggio, dopo la manifestazione del Pdl, salgano insieme Schifani e Brunetta: una delle ipotesi che circola negli ambienti vicini al Pdl è che i due chiederanno al presidente informazioni sulla possibilità della richiesta di grazia per Berlusconi.
In caso di parere contrario di Napolitano, i due avrebbero già il mandato del partito a presentare al Capo dello Stato le dimissioni di tutti i parlamentari Pdl aprendo così di fatto la crisi di governo.
E si scoprirà se è un bluff o no.
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