“COLPEVOLE DI DORMIRE IN STRADA”: 200 EURO DI MULTA A UN SENZATETTO DALLA GIUNTA LEGHISTA DI GENOVA
LA DENUNCIA INDIGNATA DELL’ASSOCIAZIONE RELIGIOSA SAN MARCELLINO… I LEGHISTI ODIANO I POVERI, PURE QUELLI ITALIANI
Duecento euro di multa a una persona senza dimora ritenuta “colpevole” di dormire in strada. Questa l’incredibile decisione di un agente della municipale del Comune di Genova che, in zelante applicazione del regolamento di polizia urbana ha ritenuto opportuno multare un senza tetto che, come può suggerire la sbrigativa definizione, non ha alternative a utilizzare come giaciglio per la notte un marciapiede.
Il fatto è avvenuto nella tarda serata di giovedì, ma solo venerdì sera la notizia è stata diffusa dalla ‘storica’ associazione San Marcellino, che fin dal Dopoguerra a Genova assiste le persone senza dimora che si trovano a vivere in strada, accompagnandole in percorsi di reinserimento sociale e proponendo momenti di riflessione e sensibilizzazione al disagio e alla marginalità aperti a tutta la città .
“L’ingiustizia sociale è una bestemmia” titolano gli operatori dell’organizzazione il cui presidente è il padre gesuita Nicola Gay nell’articolo pubblicato ieri sera sul sito ufficiale che dà notizia della multa al soggetto sorpreso a “bivaccare” sotto i portici di piazza Piccapietra.
Che una parte della giunta leghista di Genova non mostrasse particolare simpatia per i poveri era un sospetto più volte palesato dall’opposizione, dopo l’eliminazione del servizio di residenza anagrafica per le persone senza fissa dimora, la proposta di ‘schedare’ i mendicanti, l’ordinanza che prevede multe per chi rovista ‘disordinatamente’ nei cassonetti, la promessa di “calci in culo agli accattoni” pronunciata senza pudore dall’assessore alla sicurezza Stefano Garassino, tuttavia mai fino a oggi era stata davvero comminata un provvedimento come quello di ieri sera.
Chissà se il sindaco Marco Bucci, che qualche mese fa riuscì a intervenire tempestivamente per impedire che gli agenti della municipale seguitassero a notificare multe per divieto di sosta proprio sotto casa sua (c’erano i cartelli di divieto ma non erano ben visibili, disse spiegando il gesto molto apprezzato dai vicini di casa) riuscirà a fare quanto in suo potere per annullare l’ammenda, che il “trasgressore”, come recita la ricevuta della multa, ha chiarito di non avere la possibilità di pagare, qualora ce ne fosse stato bisogno.
(da agenzie)
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