ESPLOSIONE DI ROCCA DI PAPA: GLI OPERAI CHE HANNO CAUSATO LA TRAGEDIA SONO FUGGITI INVECE CHE DARE L’ALLARME
IL RAGAZZINO EROE CHE SI E’ PRECIPITATO A SCUOLA E HA FATTO USCIRE IN TEMPO VENTI BIMBI
Ci sono due storie interessanti nell’esplosione nel palazzo del comune di Rocca di Papa che ieri ha causato una ventina di feriti, danni a negozi e palazzi e ustioni sul 34% del corpo del sindaco Emanuele Crestini.
La prima è quella degli operai che hanno causato il danno e la seconda è quella del ragazzino di 13 anni che ha aiutato gli altri a fuggire.
Il Messaggero racconta oggi che potrebbero finire già oggi sul registro degli indagati i tre operai che ieri mattina avevano iniziato i carotaggi sulla pavimentazione di corso Costituente a Rocca di Papa.
Almeno due persone, sentite poi dai carabinieri, che abitano nei palazzi di fronte al Comune, li avrebbero visti bucare la conduttura e scappare via.
Non a caso i tre, tutti italiani e impiegati in una ditta molisana a cui aveva fatto ricorso la “TecnoGeo” per eseguire i carotaggi del terreno, sono stati rintracciati dopo diverse ore dalla deflagrazione dai militari della compagnia di Frascati a 150 chilometri dal piccolo comune dei Castelli: avevano quasi raggiunto Isernia.
Che si fossero dati alla fuga dopo aver compreso il danno recato alla conduttura del gas? È questa una delle principali domande che si è posto il procuratore capo di Velletri, Francesco Prete.
Ieri sera sono stati ascoltati per ore dal pm Giuseppe Travaglini — insieme al responsabile della “TecnoGeo” con sede a Monte San Giovanni Campano in provincia di Frosinone — nella caserma del nucleo operativo dell’Armadi Grottaferrata.
Gli investigatori hanno messo sotto sequestro le loro apparecchiature.
Dalle prime ricostruzioni compiute dagli inquirenti sulla dinamica della deflagrazione, i tre operai avevano da poco bucato il terreno con una trivella, intaccando la conduttura di metano. Secondo la ricostruzione del quotidiano hanno ricoperto il foro con uno straccio e sono scappati senza dare l’allarme.
E poi c’è la storia di Cristian, 13 anni, volontario della Protezione Civile:
Alle 11 di ieri, chiamato per una sorta di esercitazione, si è ritrovato improvvisamente ad agire: «Dal tubo nello scavo davanti al municipio usciva un getto di gas. Ho fatto una corsa fino alla scuola, la porta era chiusa, l’ho forzata con una pedata e ho cominciato a gridare: “Tutti fuori, tutti fuori”. C’era una maestra con una ventina di bambini. Si sono alzati ma poi è venuto giù tutto. Tanti bimbi erano già in corridoio, tre sono stati travolti dal tetto».
È stato merito di Cristian o forse un miracolo se l’esplosione che ha letteralmente sventrato il municipio di Rocca di Papa facendo crollare anche la parete dell’asilo confinante (unico aperto dopo la fine delle scuole), non ha ucciso nessuno.
Sedici feriti, tra cui tre bimbi, la più grave (ma non in pericolo di vita) una piccola di cinque anni che dovrà essere operata alla testa all’ospedale Bambino Gesù dove è stata trasportata in elisoccorso.
Grave, con ustioni di primo e secondo grado al viso e sul 35 per cento del corpo anche il sindaco Emanuele Crestini.
(da “NextQuotidiano”)
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