FAIDA SOVRANISTA, LE PEN CONTRO LE PEN: MARION NON SOSTERRA’ MARINE
E LEI LA PRENDE MALE: “E’ BRUTALE E VIOLENTA“… PROBABILE APPOGGIO A ZEMMOUR
Solo qualche giorno fa Marine Le Pen ci credeva ancora: «Mia nipote Marion Maréchal ha detto che tra me e Zemmour sosterrà chi è meglio piazzato, e quella meglio piazzata sono io, non ci sono dubbi».
Ora invece arriva la delusione: la 32enne ex deputata del Vaucluse (dipartimento del Sud della Francia), molto amata negli ambienti dell’estrema destra, esita ancora a unirsi alla campagna di Eric Zemmour ma certo non sosterrà la zia.
«Se appoggerò Eric non sarà giusto per farmi vedere e dire “sono qua”. Vorrà dire tornare in politica e dunque lasciare l’Issep (la scuola di formazione politica che ha fondato a Lione). È una vera scelta di vita, una decisione importante», ha detto durante un colloquio con il Parisien.
Quanto a Marine Le Pen, «avevo detto che auspicavo un’unione della destra patriottica dietro il candidato meglio piazzato. Ma vediamo bene che non si sta certo prendendo la strada dell’unione, e non so chi sia il meglio piazzato, la campagna è ancora lunga. Eric Zemmour ha un margine di progresso presso le classi popolari e gli astensionisti più grande di quello di Marine Le Pen tra le fasce superiori della popolazione. È difficile togliersi di dosso una certa immagine in politica».
Le parole sia pure caute di Marion Maréchal sono state interpretate come una inequivocabile scelta di campo, innanzitutto da Marine Le Pen che ha reagito mentre era invitata a una trasmissione su Cnews, la rete tv vicina a Zemmour e alla galassia nazionalista: «Penso che se vi dicessi che questa cosa non mi ferisce, nessuno ci crederebbe. Con Marion ho una storia particolare, perché l’ho cresciuta con mia sorella nei suoi primi anni di vita. Quindi è chiaramente qualcosa di brutale, di violento, di difficile per me»
Marion Maréchal è figlia di Yann Le Pen (figlia di Jean-Marie e sorella di Marine), che dopo la conclusione di un primo matrimonio ha incontrato il giornalista e diplomatico Roger Auque. Dalla loro breve relazione nel 1989 è nata Marion.
È stata Marine, mia sorella, a starmi accanto quando ho partorito Marion – ha raccontato una volta Yann Le Pen -, e poi mi ha aiutata ad allevarla».
Due anni dopo Yann Le Pen si è risposta con Samuel Maréchal, esponente del Front National, che ha riconosciuto come figlia propria Marion. Durante l’adolescenza Marion Maréchal ha poi voluto conoscere il suo padre biologico, Roger Auque.
Dopo gli esordi in politica accanto alla zia, Marion Maréchal-Le Pen (all’inizio della carriera quello era il suo cognome) ha cominciato a prendere una strada autonoma, soprattutto dopo lo strappo tra Marine e il padre Jean-Marie. Quando Marine Le Pen ha preso in mano il partito cercando di normalizzarlo, e ha rotto i rapporti politici e personali con il padre e fondatore, Marion è sembrata rimanere più vicina al nonno.
Marion Maréchal-Le Pen è stata a lungo identificata con l’anima più tradizionalista del Front National (poi Rassemblement national), quella più forte nel Sud, legata ai valori cattolici e conservatori, mentre Marine sembrava rivolgersi soprattutto alle classi popolari del Nord orfane della sinistra.
Nel 2018 Marion ha lasciato momentaneamente la politica e ha cambiato il cognome abbandonando la parte più impegnativa Le Pen e firmandosi ormai Marion Maréchal. Dopo la creazione dell’ISSEP (Institut de sciences sociales, économiques et politique), ora la tentazione di ritornare in politica, magari con Zemmour, certo non più all’ombra di zia Marine.
Per Marine Le Pen è un colpo piuttosto duro, non soltanto da un punto di vista personale. La campagna di Zemmour in questi giorni è sembrata in stallo, i sondaggi lo danno solo al quarto posto nettamente dietro a Emmanuel Macron e a Valérie Pécresse e Marine Le Pen, affiancate in seconda posizione (si vota per l’Eliseo il 10 e 24 aprile).
L’arrivo di Gilbert Collard, eurodeputato che ha deciso di abbandonare Marine Le Pen, e quello sempre più probabile di Marion Maréchal potrebbero dare un nuovo slancio a Zemmour, mentre Marine Le Pen teme che Marion potrebbe portare con sé molti esponenti del Rassemblement national, indebolendo il partito.
(da Il Corriere della Sera)
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