I 300 MILIONI SONO SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG
NEL CABLO USA NON C’È SCRITTO SOLO IL PASSATO, MA LA MINACCIA FUTURA A BREVE: LA RUSSIA HA PIANIFICATO DI TRASFERIRE “ALMENO ALTRE CENTINAIA DI MILIONI DI DOLLARI”
Secondo un cablo del Dipartimento di Stato firmato da Anthony Blinken, che cita documenti di intelligence americana appena declassificati per volontà precisa di Joe Biden – e il cui contenuto è stato riferito, per ora solo nelle grandi linee, a un gruppo di giornalisti internazionali da parte di un alto ufficiale dell’amministrazione Usa in carica – dal 2014 in avanti la Russia ha trasferito più di 300 milioni di dollari a partiti politici, funzionari e politici stranieri in più di due dozzine di Paesi nel mondo.
Non sono stati per ora resi noti i Paesi e i politici stranieri coinvolti da questa gigantesca operazione d’influenza. Gigantesca perché, stando a fonti occidentali consultate da La Stampa, i 300 milioni sono solo quelli di cui si ha la certezza documentale, ossia qualche tipo di riscontro tangibile già individuato. «Ma pensiamo sia solo la punta dell’iceberg», dicono gli americani. L’operazione coperta russa avrebbe riguardato, secondo quanto risulta a La Stampa, di sicuro le recenti elezioni in Bosnia, Montenegro e Albania.
Ma anche think tank e società di comodo che hanno fatto da front per i russi in Europa. E imprese statali in America centrale, Asia, Medio Oriente e Nord Africa. Una minaccia ibrida per lo più esercitata attraverso propagandisti infiltrati nelle tv e nei think tank dei Paesi europei, e corruzione ambientale.
La grande domanda adesso è: qualcuno in Italia ha preso questi soldi? «Gli Stati Uniti forniranno ai Paesi coinvolti le informazioni classificate riguardo quei politici che risultano essere stati finanziati», spiegano fonti americane. Se ci fossero informazioni riguardanti l’Italia, i primi avvisati sarebbero il Dipartimento per le informazioni e la sicurezza, e ovviamente il premier in persona.
Negli ultimi anni molte sono state le polemiche per rapporti o trattative pericolose – politiche e non solo – di mondi politici italiani con i russi. Infinite le riviste e i siti, soprattutto populiste e sovraniste, che hanno svolto propaganda pro Cremlino. Un consigliere di Salvini trattò all’hotel Metropol una rivendita di gas con elargizione di presunti finanziamenti alla Lega (69 milioni) da parte del giro dell’oligarca Konstantin Malofeev, vicenda sulla quale è ancora aperta una difficile indagine della Procura di Milano (la Lega nega che la cosa sia mai andata in porto) con ipotesi di corruzione internazionale.
La Lega firmò un accordo politico con l’emissario di Putin, Sergey Zeleznyak, che comprendeva anche «scambi di informazioni».
Lo stesso accordo politico, negli stessi due mesi, fu trattato dal M5S con Alessandro Di Battista, i 5 Stelle solo alla fine non lo firmarono, dopo che il caso era stato rivelato da La Stampa. Per due volte dopo il 2014 delegazioni parlamentari 5 Stelle andarono in Crimea a sostenere la posizione annessionista filorussa, contro l’Ucraina. Grillo era ospite privilegiato a RT, oggi bannata in Europa.
Il leader M5S Giuseppe Conte fu al centro di forti polemiche nel marzo 2020, per aver concesso una sfilata di mezzi militari e intelligence e generali russi in Italia, che i russi presentavano come «missione di aiuti».
Mentre a luglio è esploso il caso dei contatti tra un emissario di Salvini e uomini dell’ambasciata russa che gli domandarono – due mesi prima della caduta di Draghi – se i leghisti erano «orientati a ritirare i ministri dal governo». Naturalmente nulla vieta che tutte queste posizioni pro Cremlino siano state prese in Italia gratis e senza contropartite. E per ora non sappiamo se di questi 300 milioni qualcosa, e quanto e a chi, sia arrivato in Italia.
Ma l’ufficiale americano avvisa: «Stiamo avvertendo questi partiti e candidati stranieri che se accettano denaro russo in segreto, possiamo smascherarli e lo faremo. Putin ha speso larghe somme nel tentativo di manipolare le democrazie dall’interno». Nel cablo non c’è scritto solo il passato, ma la minaccia futura a breve: la Russia ha pianificato di trasferire «almeno altre centinaia di milioni di dollari» per finanziare partiti e funzionari simpatizzanti in tutto il mondo.
(da La Stampa)
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