I SOLDI PER LA SANITA’, ULTIMA BALLA DEL GOVERNO: IERI ERANO 4 MILIARDI, OGGI GIORGETTI PARLA DI 2,3 MILIARDI, ALLA FINE IN REALTA’ SONO SOLO 880 MILIONI E SCOPPIA L’IRA DEI MEDICI
“BASTA ESSERE PRESI IN GIRO”
È arrivato alla commissione europea il Documento programmatico di bilancio (Dbp) dell’Italia. Il piano strutturale di bilancio a medio termine (Psb) italiano non risulta invece ancora tra i documenti ricevuti e pubblicati. .
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, spiega le misure della manovra in una conferenza stampa. Secondo quanto riportato dal Mef, per il prossimo triennio il governo “garantirà l’impegno a mantenere la spesa netta sul sentiero di crescita programmato”.
Ma è scontro sulla sanità. Secondo i sindacati dei medici il governo mette sul piatto dei medici solo 900 milioni per il 2025. Gimbe attacca: “La Salute è ormai un ministero senza portafoglio”. La segretaria pd Elly Schlein: “Solo propaganda”. Il sindacato Anaao-Assomed rilancia: “Siamo pronti a forti azioni di protesta”.
Nella conferenza stampa il ministro Giorgetti è stato costretto a dire la cruda verità: nella prossima legge di bilancio per il 2025 ci sono appena 900 milioni di euro aggiuntivi per la sanità. Altro che 3 miliardi e mezzo, come hanno cercato di far scrivere sui giornali. Si fanno piani e promesse molto ambiziosi – trentamila assunzioni, rinnovo dei contratti e detassazione delle indennità di specificità, revisione delle tariffe delle prestazioni, adeguamento della spesa farmaceutica, solo per citare le voci principali – e poi non si trovano le risorse necessarie per realizzare tutto questo.
“Con questa cifra irrisoria nel 2025 non vi sarà alcun potenziamento della sanità pubblica – afferma il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta – con ulteriore aumento della spesa privata e della rinuncia alle cure da parte di milioni di persone”. “È fondamentale che, nel corso dei lavori parlamentari sulla manovra – sottolinea ancora – almeno parte dei 3 miliardi previsti per il 2026 vengano resi disponibili già sul prossimo anno. Un rilancio significativo e costante del finanziamento pubblico non è solo essenziale, ma estremamente urgente per evitare che l’accesso alle cure diventi un privilegio riservato a chi può permetterselo, invece – conclude – di essere un diritto garantito per tutti”. “L’incremento di soli 900 milioni di euro per il 2025 – rileva – è del tutto insufficiente per affrontare le urgenti necessità di un Sistema sanitario nazionale in codice rosso, oltre che per sostenere le riforme avviate, in particolare quella sulle liste di attesa”.
Il sindacato dei medici Cimo-Fesmed attaccano: “le dichiarazioni del ministro Giorgetti che confermano il mantenimento della percentuale della spesa sanitaria rispetto al Pil, fanno ritenere che solo 900 milioni sarebbero disponibili per la sanità nel 2025, oltre al miliardo previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno, rimandando dunque al 2026 la disponibilità di quasi 3 miliardi”
“Se dovesse essere confermato che per il 2025 sarebbero destinati alla Sanità solo 880 milioni e i restanti 3 miliardi a valere sul 2026, saremmo di fronte a una scandalosa mistificazione che vanifica tutti i proclami che sono stati fatti fino a oggi”. Lo afferma Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao Assomed. “Siamo pronti – ha aggiunto – a forti azioni di protesta”.
(da agenzie)
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