IL COMPLESSO DI CALIMERO
I SOVRANISTI SONO ALLERGICI A SANREMO: QUANDO QUALCUNO CONDANNA IL RAZZISMO E’ PIU’ FORTE DI LORO, SCLERANO
Perché la maggioranza di governo si è messa all’opposizione di Sanremo? Perché sussulta ogni volta che sul palco qualcuno elogia la Costituzione o condanna il razzismo, cioè dice cose sacrosante e anche piuttosto ovvie che di sicuro non infastidiscono gli elettori di centrodestra, a meno di non voler supporre che i dieci milioni che guardano il Festival siano tutti orfani del Pd?
Eppure Salvini parla di Sanremo come se si trattasse di una succursale della Festa dell’Unità, La Russa sostiene di non averlo ancora visto e il ministro della Cultura Sangiuliano, quasi volesse compensarne l’eccessivo sbilanciamento a sinistra, invoca per stasera un ricordo delle foibe.
Ora, lasciamo perdere Fedez, che lo ha esplicitato in modo brutale, stracciando la foto del viceministro travestito da Hitler (anche il viceministro, però…). E ammettiamo che gli «ideologi» del Festival abbiano davvero costruito la scaletta col preciso scopo di dimostrare che i diritti civili sono valori a cui la destra è refrattaria.
Ma se era una trappola, perché cascarci dentro così?
I vecchi democristiani non lo avrebbero mai fatto: erano più furbi o, forse, più sicuri di sé. Questi invece hanno la sindrome di Calimero e nutrono il loro vittimismo con un costante complesso di inferiorità, peraltro smentito dai successi elettorali.
Sono al potere, ma per un riflesso condizionato di comodo continuano a comportarsi come se fossero all’opposizione, oltretutto in un Paese governato non da Togliatti, ma da Amadeus.
(da il Corriere della Sera)
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