IL CONSIGLIERE LEGHISTA DI COGOLETO CHE FECE IL SALUTO ROMANO IN AULA ORA AUGURA L’INFERNO A GINO STRADA (E NON CONOSCE NEANCHE LA GRAMMATICA)
ERA STATO SOSPESO DAL PARTITO, ORA HA SCRITTO: “UN’INSOPPORTABILE COMPAGNO CHE VOLEVA AFRICANIZZARE L’ITALIA, CHE BRUCI ALL’INFERNO”… PRIMA GLI ITALIANI? NO, PRIMA L’ITALIANO: NON CI VUOLE L’APOSTROFO, CAZZO… E RICORDATI CHE GLI AFRICANI GINO LI AIUTAVA A CASA LORO
Un errore di grammatica di base, un punto di vista populista e xenofobo e un augurio scabroso.
Si può sintetizzare così il commento che Francesco Biamonti, il consigliere comunale leghista di Cogoleto (Genova) che lo scorso 28 gennaio era passato alle cronache per aver fatto il saluto romano nel Giorno della Memoria durante una votazione, ha riservato alla notizia della morte di Gino Strada, fondatore di Emergency. “Un’insopportabile compagno che voleva africanizzare l’Italia, che bruci all’inferno”, ha scritto Biamonti (l’errore, ribadiamo, è suo e non nostro) sotto al post di Francesco Calderoli che rilanciava la notizia dell’Ansa sulla morte del medico attivista.
Lo stesso Calderoli, uno degli inossidabili del Carroccio, aveva espresso dolore per la scomparsa di quello che per lui era “un grande combattente”
Biamonti, che ha ormai espressamente deciso di voler stare dalla parte più becera e violenta della destra. Il suo commento è sparito, forse cancellato da lui, forse dal titolare della pagina, forse da Facebook dopo la valanga di segnalazioni.
Ma Biamonti – sospeso dalla Lega dopo i fatti di gennaio – continua a rappresentare i cittadini di Cogoleto in Consiglio insieme a Mauro Siri e Valeria Amadei, gli altri protagonisti del gesto osceno in assemblea.
Il leader ligure del partito, Edoardo Rixi, annunciando la sua sospensione aveva dichiarato: “Biamonti è un consigliere che milita in Lega da 30 anni. Qualora si acclarassero comportamenti non accettabili per il nostro movimento che nasce con radici diverse, valuteremo l’espulsione.
Col senno di poi Biamonti, che è stato anche candidato dalla Lega alle ultime elezioni regionali, non sembra aver imparato la lezione, e i “comportamenti non accettabili” cui faceva riferimento Rixi sembrano più la norma che l’eccezione, per lui.
(da agenzie)
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