IL SINDACO DI VENEZIA BRUGNARO LANCIA “CORAGGIO ITALIA”, UN NUOVO PARTITO CENTRISTA DI CUI NON SI SENTIVA LA MANCANZA
TRANSFUGHI DI FORZA ITALIA POTREBBERO UNIRSI AL PARTITINO DI TOTI PER GARANTIRSI LA CANDIDATURA ALLE PROSSIME POLITICHE
Il nome c’è già ed è stato depositato il 15 aprile scorso: ‘Coraggio Italia’.
Anche il simbolo, dal punto di vista grafico, sarebbe pronto (qualche bozzetto circola già). Da più parti danno per imminente il lancio ufficiale del progetto politico di Luigi Brugnaro.
Il sindaco di Venezia potrebbe accelerare i tempi e, secondo le ultime indiscrezioni raccolte dall’Adnkronos, sarebbe pronto a scendere in campo nei prossimi giorni per dar vita a un nuovo contenitore moderato, con tanto di manifesto dei valori per provare ad aggregare un’area centrista oggi non rappresentata, primo passo verso un nuovo partito.
Il patron di ‘Umana’ potrebbe contare su un drappello di parlamentari alla Camera disposti a seguirlo nella nuova avventura. Soprattutto tra le fila di Forza Italia, dove sono tanti i moderati insofferenti, preoccupati dall’assenza di Silvio Berlusconi e da un futuro sempre più incerto.
I boatos parlano di almeno una quindicina di deputati ‘attenzionati’ da Brugnaro (big e peones) che, se dovessero cedere alle sirene del sindaco-imprenditore, si sommerebbero agli esponenti di ‘Cambiamo’, ora nel Misto: i ‘totiani’ sono dieci, ma potrebbero ridursi a 8 con l’addio dei giovani bergamaschi Alessandro Sorte e Stefano Benigni, dati in uscita verso Fdi.
In tutto, dunque, potrebbero essere quasi una trentina i deputati coinvolti per costituire un gruppo autonomo. Come sempre capita in questi casi, la maggior parte uscirebbe allo scoperto solo all’ultimo momento.
La sensazione è che stavolta, rispetto alle voci di qualche mese fa, Brugnaro sia molto avanti. Tant’è che i vertici di Fi, annusato il pericolo di ‘fuga’, avrebbero iniziato a fare telefonate per blindare i gruppi.
Intanto, pronta a lasciare il Cav per approdare a ‘Coraggio Italia’ sarebbe una berlusconiana doc come Michaela Biancofiore. Tra gli azzurri contattati da Brugnaro ci sarebbero Marco Marin e Stefano Mugnai, già coordinatori regionali del Veneto e della Toscana: in questi giorni il pressing su di loro sarebbe forte, ma, ad oggi, nessuno dei due parlamentari avrebbe dato risposta affermativa.
Anche Cosimo Sibilia, storico esponente forzista in Campania e attuale presidente della Lega nazionale dilettanti, avrebbe avuto contatti con il primo cittadino della Serenissima.
Le trattative di Brugnaro con Giovanni Toti sarebbero molto avanzate (hanno pranzato a Roma il 12 maggio scorso e si rivedranno a breve). Il punto di riferimento resta sempre il perimetro di centrodestra.
L’obiettivo è raccogliere soprattutto pezzi di Fi e persino della Lega, ma pure chi a sinistra e tra i Cinque stelle sente la mancanza del centro, per poi presentarsi alle politiche del 2023.
Magari provando a contarsi già alle amministrative di ottobre con una lista ad hoc. Non si sa se il suo sarà solo un ruolo di padre nobile o king maker. Ma, riferiscono, ”quel che conta è partire, ora è prematuro parlare di chi fa che cosa…”.
Forte della sua rete di conoscenze, a tutti i livelli, soprattutto nel mondo delle imprese, il patron di ‘Umana’ (holding che raggruppa una ventina di società, dall’edilizia allo sport) considera Matteo Salvini e Giorgia Meloni interlocutori importanti e sarebbe legato ancora da un rapporto personale con Berlusconi, ma solo con lui dentro Fi.
Per partire Brugnaro ha bisogno di una ‘stampella’ in Parlamento e per questo vede in ‘Cambiamo’ un partner ideale per imbarcarsi in questa avventura. Tutti si chiedono chi è disposto a seguirlo alla Camera e magari al Senato. Forza Italia è sul chi va là, perché anche se i sondaggi la danno al 6-7 per cento, resta il problema della prospettiva politica e delle future candidature.
(da agenzie)
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